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Autore: Euridice_    12/05/2008    3 recensioni
Tutto questo ha un che di dolce e perverso. Lo osservo in silenzio, mentre la tenue luce dell’alba che filtra dalla finestra gioca tra i suoi capelli neri. E’ ancora addormentato, posso sentire il suo respiro lento e cadenzato frusciare nell’aria...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto questo ha un che di dolce e perverso. Lo osservo in silenzio, mentre la tenue luce dell’alba che filtra dalla finestra gioca tra i suoi capelli neri. E’ ancora addormentato, posso sentire il suo respiro lento e cadenzato frusciare nell’aria. Ogni cosa intorno a noi mi sembra immobile, è come se il tempo fosse fermo. Da fuori non proviene alcun suono, non un’automobile si aggira per le strade deserte.
E lui è qui. Solo pensarlo mi provoca una fitta piacevole e dolorosa allo stesso tempo, una pugnalata e il dolce scorrere del sangue. Le sue labbra sono appena aperte, come due petali caduti sul suo volto.
Mi chino su di lui e respiro il suo odore fresco. E mi lascio andare al ricordo di quanto è avvenuto, sorridendo tra me come se stessi gustando un frutto delizioso. Cercare i suoi occhi tra mille altri intorno a noi, trovarli, perdermi in quel verde marino. Leggervi dentro che entrambi, finalmente, desideravamo lo stesso. Prenderci per mano e abbandonare quel luogo pieno di gente e di voci, trovare un caldo rifugio a casa sua.
Sin dal primo momento che ci siamo visti, abbiamo capito che tutto sarebbe iniziato e finito così. Che avevamo qualcosa da vivere, da condividere.
Lui non sa nulla di me, ma io di lui so tutto. So cosa pensa, cosa fa, chi è. E purtroppo so anche chi sono io.
Risveglio nella mia mente il ricordo di come stanotte si sia lasciato spogliare, di come la sua camicia sia scivolata sul pavimento, di come le sue mani si sono impossessate ad uno ad uno dei miei abiti. Il suo sguardo scintillante, pulito e contemporaneamente consapevole, quasi privo d’innocenza. Chissà quante altre serate così ha trascorso, mentre per me è stata la prima e l’unica.
Penso alla sua lingua sul mio collo, le mie mani su di lui, le sue dita che sapevano come muoversi. Il suo respiro affannoso. Il suo sorriso leggero e malizioso, lo sguardo perverso.
E poi, sentirlo mio. Sentirmi sua…
Stanotte, mi sono aggrappata alle sue spalle come se stessi annegando.
Stanotte, ho urlato il suo nome ad occhi chiusi.
Stanotte, ho fatto la cosa più brutta che io abbia mai fatto in vita mia.
Scivolo silenziosamente fuori dal letto e mi rivesto senza far rumore, guardandolo. Ha il naso all’insù come un bambino.
Jared.
Talena. Ti dice nulla questo nome? Probabilmente no.
Talena significa una donna dai lunghi e folti capelli scuri ed un paio di occhi verdi, incantevoli. Talena significa una donna che è stata presa in giro dalla vita.
Talena significa una donna che diede in adozione i suoi figli.
Era mia madre, Jared, ma tu questo non lo sai… e anche se lo sapessi, perché mai dovrebbe interessarti? E’ morta da anni, ormai. Talena non esiste più.
Ti osservo dormire e ti parlo ora, perché so che non troverò mai più il coraggio una volta che mi guarderai con i tuoi occhi cristallini.
Sono cresciuta con una famiglia che non era la mia, non ho mai smesso di cercare coloro che mi avevano messa al mondo, e alla fine li ho trovati.
E non ho trovato soltanto loro. Ho scoperto di avere una famiglia, in giro per il mondo. E nel frattempo, mi sono innamorata.
Forse potrai dire che ti ho preso in giro, Jared. Che sono stata falsa, che sono imperdonabile, che ti ho indotto a fare la cosa più orrenda che potessi immaginare. Orrenda e bellissima.
Posso dirmi soddisfatta, ora. Non mi rimane che andarmene di qui, dileguarmi prima che tu mi veda e mi chieda spiegazioni. Prima di vedere il tuo corpo muoversi sotto il lenzuolo, prima di soffermarmi a guardarti, prima di accorgermi che con il tuo essere bambino, con il tuo essere adulto, sottrai importanza ad ogni altra cosa.
Prima di rendermi conto che sei tu il mio inizio e la mia fine.
Ed esco da casa tua sentendo il mio cuore che si fa sempre più pesante ad ogni mio passo. Non voglio che tu incontri mai più il mio sguardo. Non voglio che tu ti specchi di nuovo negli occhi di tua sorella.
  
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