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Autore: HSG95    14/12/2013    1 recensioni
Lo guardavo come a guarda qualcosa che sai già che mancherà. Troppo bello per durare, per essere vero, troppo bello per diventare un'abitudine. Lo guardavo come si guarda il mare alla fine dell'estate, quando le giornate si fanno ancora più limpide, ma si sa che presto le nuvole prenderanno il sopravvento. Lo guardavo come si guardano i 18anni quando ne abbiamo 15, che un po' si sa che le cose cambieranno. Lo guardavo e per questo piangevo quando l'abbracciavo, troppo bello per essere mio, troppo bello per amarmi, troppo bello per sopportare, troppo bello per restare. - tutto ok?- mimó con le labbra prima che mille giornalisti lo assalissero, rimasi in disparte e annuii. Lo guardai sorridere mentre parlava fiero di noi, lo guardai mentre iniziarono a dirgli la verità, la bocca semiaperta, lo guardai impallidire, mentre inarcava il sopracciglio non capendo quello che volessero dirgli.. Lo guardai mentre i suoi occhi incontrarono i miei ormai pieni di lacrime. Lo guardai e mi resi conto di averlo perso..
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Furry
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- questo è quanto.- misi una mano nei capelli mentre mordevo il labbro impaziente.. Guardai e riguardai più volte la faccia di Louis sconvolta dietro lo schermo del computer. Era così stano pensare che fossimo a chilometri di distanza e io potessi nonostante tutto sentirlo vicino, come se non ci fossimo mai allontanati.. Probabilmente a Londra stava piovendo, dalla sua camera potevo notare le tende un po' socchiuse, Zayn lo faceva sempre, era come un rito per lui, chiudeva le tende perchè non voleva vedere il brutto tempo avvicinarsi.. A lui piaceva il sole, quel sole alto nel cielo che ti mette una felicità assurda.. Quel sole che ti fa venire voglia di uscire e spaccare il mondo.. Lo stesso sole che c'era a Milano quel giorno, lo stesso sole che io non riuscivo a guardare, le tende delle finestre socchiuse alle mie spalle.. -non so cosa dire.- la sua voce sembrava roca e spenta,lui invece era sempre lo stesso, stessi capelli spettinati, stessi occhi vispi, stessa stanza, vuota. - ho detto ciò che dovevo dire Lou, non c'è la facevo più.-
- perchè ora? Perchè non un anno fa? Avremmo risolto tutto lo sai.- Risi a quella frase, come poteva ancora essere così fiducioso nei miei confronti, come poteva davvero. - non credo .- ammisi legando i capelli e sistemandomi bene sulla sedia. - sei da sola?- annuii e mi guardai dietro per accertarmi che non ci fosse nessuno.. - anche tu sei solo, dove sono gli altri?-
- interviste qua e la, mi sono dato per malato oggi.. Sinceramente dopo aver ricevuto il tuo messaggio non potevo non parlarti.-
- sei l'unico che mi parla ancora.- un velo di malinconia nella voce al solo pronunciare quella frase.. - a Niall manchi comunque, ogni tanto chiede di te.- si grattó il capo e cercó di sforzare un sorriso. - anche a me manca lui.- la mia voce sempre più triste..
- credo che si potrebbe rimediare comunque.-
- no.. Penso che davvero, basti così.-
- se non rischi non sap..-
- Louis, no.-
- ok..- scrutai ancora un po la stanza alle sue spalle... Era in camera sua, a casa loro.. Dio solo sa quante volte avevo pulito quella cazzo di camera, quante volte mi era toccato lavare i calzini puzzolenti di Louis del calcetto.. - mi manchi.- trattenni le lacrime, mi mancava da morire, non avevo mai avuto un amico come lui, mai nella vita, nessuno che mi sapesse comprendere con un solo sguardo, nessuno che sapesse cosa pensassi ancor prima di spiccicare parola.. Nessuno, solo lui. - mi manchi anche tu.- un sorriso comparve sul suo volto e io cercai di ricambiare.. - ci rivedremo mai?- aggiunse poi grattandosi nuovamente la testa.. - domani verrò a Londra, ho un'intervista.-
- davvero?- potei scorgere stupore nella sua voce. - già.- ammisi poi soddisfatta..
- non pensi che ti chiederanno cosa sia successo?-
- si probabile, svieró la domanda comunque.-
- mentirai.-
- so fare solo quello.-
- smettila di torturarti.-
- non posso.-
- puoi, e avresti potuto parlargliene.-
- no, se non l'ho fatto è stato per il suo bene.-
- non sta bene.-
- invece si.-
- invece no.. ora devo andare piccola, chiamami domani appena atterri, verrò appena posso. Ti voglio bene.- In una frazione di secondo lo schermo difronte a me si spense, l'immagine di Louis scomparve e rimase solo lo schermo scuro, potevo vedere riflessa la mia immagine e quella che ero diventata non mi piaceva per niente. Sistemai i capelli come se potessero contare qualcosa e poi mi alzai dalla sedia per chiudere la valigia; ci saltai sopra circa tre volte poi riuscii a chiuderla, finalmente.

•••

come al solito, ero stata molto fortunata a perdere l'aereo anche questa volta, sembrava una congiura, una stupida congiura.. Come se tutto quello che stavo attraversando in questo peridodo non fosse abbastanza! Corsi come una forsennata verso il taxi giallo fermo al ciglio della strada, mi sbracciai completamente per far si che si accorgesse di me.. Coprii il volto con la sciarpa e abbassai il cappello sulle sopracciglia.. Ero sicura di aver visto qualche ragazza indicarmi, non volevo che la gente sapesse che ero qui..
In taxi ci mettemmo quasi quindici minuti ad arrivare alla stazione radio, le signorine all'entrata presero il mio cappotto e le mie valigie e mi indicarono di seguirle.. Mentre camminavo pensavo a quante volte ero stata in quel posto, quante volte li avevo sentiti cantare da dietro quei vetri.. Quante volte mi ero divertita a compromettergli i microfoni. Arricciai una ciocca di capelli e con l'altra mano cominciai a tamburellare le dita sulla stoffa del jeans.. Una delle due signorine mi fece segno di entrare in una camera. Era vuota, c'erano solo due divanetti, una telecamera e un tavolino. Mi sedetti su uno di essi e sistemai la sciarpa accanto a me. - signorina Smith, che piacere vederla di nuovo.-
Mi alzai di scatto e diedi la mano all'anziana donna paffuta. - è sempre un piacere rivederla Deborah.- sorrisi e ritornai al mio posto. - sicuro di non essere a disagio Georgia?-
- nessun problema, sono qui per il mio lavoro, perchè dovrei esserlo.- risposi a tono visto quel suo commento poco carino, sapevo che mi avrebbe domandato di lui, ma non volevo che l'intera intervista fosse basata sulla nostra.. Ehm.. Come dire " storia finita male?".
Come se non avesse capito il sarcasmo la donna mi si sedette accanto mostrandomi le domande che mi avrebbe posto di li a poco. - non credo vadano bene, parlano tutte di lui.- il mio tono di voce era serio e fermo. Non volevo parlarne, avrei sviato qualsiasi domanda e se non fosse stato possibile sarei andata via. - non terrò nessuna intervista se queste sono le domande.-
- andiamo su, ci conosciamo da tanto tempo Georgia non preoccuparti.-
- non mi preoccupo affatto.- mi alzai e presi la sciarpa dal divanetto bordeaux mettendola al collo. - anzi si, mi preoccupo che vi siate abbassati a tanto,davvero. Immaginavo mi aveste chiamata per questo motivo ma chissà perchè volevo darvi un'altra opportunità. Se sono quella che sono non lo devo a nessuno, ho lottato per arrivare fin qui e di certo non voglio essere ricordata come la ragazza bugiarda di Harry styles! Merito di essere dove sono adesso!! Non è stato per niente un piacere rivederti stammi bene Deborah.- chiusi la porta dietro di me e cominciai a correre per il lungo corridoio, all'entrata dello stabile ormai stanca e affannata cercai di chiamare un taxi ma niente.. I miei bagagli erano già all'albergo e io non sapevo come arrivarci, avevo calcolato che l'intervista e tutto il resto sarebbero durate circa tre ore, invece mi ritrovavo spiazzata, Nella periferia londinese, da sola, al freddo e con la pioggia incessante che mi martellava sulla testa. Composi il numero di Louis perchè mi sembrava la cosa più logica da fare e quando sentii la sua voce mi trattenni davvero dal piangere. - vienimi a prendere ti prego.- furono le uniche parole che riuscii a dire. - sto arrivando.- disse prima di chiudere il telefono.
E lo so. Io lo so bene. So che passeranno i giorni, le settimane, i mesi e gli anni. E che magari non ti penserò costantemente. Non inventerò storie assurde prima di addormentarmi su te, me, noi. Non cercherò più il tuo sguardo nelle persone che passeranno, e dimenticherò quasi i tuoi occhi e qualche tratto del tuo sorriso. Ma se un giorno ti vedrò, ricorderò tutto. Dal primo giorno, e valanghe di ricordi mi crolleranno addosso. E lo so, lo so, cederò, cadrò. Perchè io so che non finirà mai con te. Anche quando sembra la fine in realtà non sarà che un'altra stupida illusione.

**************************

ragazze sono impazzita. Ecco a voi la mia terza FF. Che ne dite? Ahahaha era da un sacco che volevo crearne una con i ragazzi famosi, solo che non volevo renderla pallosa o noiosa. Ci terrei davvero tanto a sapere cosa ne pensate. Grazie a chi leggerà e commenterà questo piccolo capitolo. :) un bacio

  
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