14/12/2013
2 recensioniCapitolo unico
Autore: Yangrine
Note: Vergognosamente mi accingo a pubblicare con un giorno di ritardo per ancor più vergognosa dimenticanza. Ma sia mai che un giorno rimanga senza una ff dedicata! Sono qui, in ritardo ma ci sono! E la casellina del 12 Dicembre avrà il suo dolcetto!
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Oggi un secondo angelo discende dal cielo.
Oggi un secondo angelo discende dal cielo.
È vestito con un grande mantello rosso e porta nella sua mano sinistra un grande canestro, tutto d'oro.
Questo canestro è vuoto e l'angelo vorrebbe riempirlo per riportarlo tutto pieno d'innanzi al trono di Dio. Ma cosa vi andrà a mettere?
Il canestro è molto fine e delicato,perché è intrecciato con raggi di sole; non ci si possono mettere cose dure e pesanti dentro. L'angelo passa molto discretamente in tutte le case,su tutta la terra e cerca...
Che cosa cerca? Egli scruta il cuore di tutti gli uomini per vedere se vi trova un po' d'amore completamente puro.
E questo amore lo mette nella sua coppa e, quindi, lo porta verso il cielo.
E là, coloro che abitano il cielo, gli angeli e anche gli uomini che sono morti sulla terra, prendono questo amore e ne fanno luce per le stelle.
Questo canestro è vuoto e l'angelo vorrebbe riempirlo per riportarlo tutto pieno d'innanzi al trono di Dio. Ma cosa vi andrà a mettere?
Il canestro è molto fine e delicato,perché è intrecciato con raggi di sole; non ci si possono mettere cose dure e pesanti dentro. L'angelo passa molto discretamente in tutte le case,su tutta la terra e cerca...
Che cosa cerca? Egli scruta il cuore di tutti gli uomini per vedere se vi trova un po' d'amore completamente puro.
E questo amore lo mette nella sua coppa e, quindi, lo porta verso il cielo.
E là, coloro che abitano il cielo, gli angeli e anche gli uomini che sono morti sulla terra, prendono questo amore e ne fanno luce per le stelle.
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L'incenso acceso spargeva l'acre odore tutto intorno.***
L'inginocchiatoio era umido e croccante di brina gelata, ma la bambina non se ne curava, troppo presa dalla sua preghiera, ipnotizzata dalle volute grigio pallido che salivano in cielo.
Kazeko era il suo nome, e con i codini infilati nel cappuccio di lana ogni anno sfidava il freddo e la neve per dedicare qualche minuto della mattina di Natale al ricordo dei nonni mai conosciuti.
Aveva gli occhi di nonna Karura, le dicevano. E nonna Yoshino la sgridava sempre dicendole che aveva lo stesso carattere di nonno Shikaku. Ogni tanto le sorrideva anche, dicendole proprio lo stesso.
Le sembrava giusto ringraziarli ogni anno. In fondo il carattere le serviva proprio e gli occhi li usava sempre! E poco importava se al rientro la mamma si sarebbe infuriata per le ginocchia fradice o per il naso gocciolante. Lei sapeva benissimo che si doveva sempre dire grazie per un regalo!
E se proprio la sua voce non arrivava, in cielo il suo grazie l'avrebbe mandato, come fumo.