“Io puffo,tu gigante”

Erano passati ben sei mesi da quando Harry si era innamorato del ventunenne.

Così quella mattina decise di andare a parlargli.

Era il 23 novembre e sotto una pioggia torrenziale il ricciolino si incamminò verso lo skatepark. La sera prima aveva preparato un discorso,in modo da non sembrare un perfetto coglione davanti al suo Adone greco. Lo aveva ripetuto circa... quindici volte eppure non ricordava nulla,così decise che avrebbe improvvisato e sperava che la sua parlantina gli fosse di aiuto.

Mentre camminava frettolosamente sulla strada pensò alla prima volta in cui lo vide. Era al parco e pioveva proprio come quel giorno eppure lo ricorda come se fosse ieri aveva dei pantaloni rosso acceso,una canottiera bianca,bagnata dalla pioggia che metteva in risalto i muscoli appena accennati e una paio di vans. Sul petto risaltava un tatuaggio e salendo verso il viso poteva notare un leggero accenno di barba e due mari. Aveva gli occhi di un azzurro cielo, di un azzurro limpido quasi celeste. Erano unici,indimenticabili e forse proprio per questo che gli stava andando a parlare. Voleva avere quei cieli dentro ai suoi. Voleva vivere nell'azzurro. Voleva nuotare nelle striature blu. Insomma voleva lui.

Era stufo di doverlo guardare da lontano. Era stufo di non poterlo toccare e sopratutto stufo di non sentire quella sua vocina stridula parlargli.

E poi,da non dimenticare,aveva una voglia matta di mordergli,gonfiarli,baciargli quelle labbra color pesca,che a differenza delle sue rosso ciliegia erano sottili e delicate. Gli sarebbe bastato anche uno sfioramento con quelle labbra per renderlo davvero felice.

Gli sarebbe bastato il suo profumo una sola cosa di lui,eppure non aveva niente. Louis neanche conosceva il suo nome,eppure gli stava andando a parlare. Nonostante tutto la sera prima aveva chiamato sua madre per farsi aiutare con i vestiti. Si era lavato,profumato e pure pettinato (almeno aveva provato!) i suoi capelli ricci. Ed ora eccolo lì davanti al cancello rannicchiato nel suo felpone grigio a tremare come un bambino.

Gli ci vollero dieci minuti abbondanti per calmarsi e poi entrò. Lo vide subito e …. <O no no no> pensò... Louis non poteva avere i pantaloni aderenti neri che gli facevano risaltare il...

“ Scusa cerchi qualcuno?”

Una voce aveva interrotto il filo dei suoi pensieri perversi.

“ Cerco Louis” rispose Harry tenendo la testa bassa e rosso fino alla punta dei capelli.

“Allora mi hai trovato”

Harry strabuzzò gli occhi e una creatura ,meravigliosa era lì davanti... Le goccioline di sudore gli scendevano lungo il volto per poi finire sotto una maglietta aderente,troppo sexy per Harry che stava pensando seriamente di saltargli addosso.... Inoltre gli occhi erano cosi belli e le labbra umide....

“ Harry ci sei?! Harry?”

< Sa il mio nome! Lui sa il mio nome!> pensava come una bambina di undici anni con la prima cotta In quel momento voleva urlargli in faccia tutto e invece...

“sì stavo solo pensando ad altro...”

“ Ma cosa volevi che mi cercavi?”

Non poteva averglielo chiesto ed Harry iniziò a respirare con fatica e solo dopo molto trovò il coraggio....

“ io... io...io ti amo” respirò profondamente e continuò “ amo il tuo sorriso, i tuoi occhi,la tua voce,il tuo essere nano,i tuo capelli e sì... pure il tuo culo,insomma amo tutto di te.”

Detto questo si voltò per andarsene,ma una mano gli toccò la spalla e....

In realtà si girò di scatto e.... < cazzo che occhi hai amore mio immenso louis tomlinson ,ma perchè non mi ….>

“Harry Edward Styles,nato il primo febbraio anche io ti amo.”

Harry non riusciva a crederci e così iniziò a saltare,a urlare e quando si rese contò che era a tre millimetri dalla bocca del castano era ormai troppo tardi.Non conteneva più le farfalle,il cuore gli stava per collassare. Sapeva che il bacio era imminente e proprio mentre stavano per toccarsi sentì della labbra sulla guancia e esclamò:” ehi! Bacio...ora Tomlinson” Louis sbuffò e disse:” mi hai detto che sono un nano e quindi il tuo bacio non lo avrai ne ora ne mai AMORE”

..

Così tirò fuori la sua faccia da cucciolo,sbattè un po' le ciglia ma niente funzionava, si sentiva sempre dire da Louis che non si faceva intenerire.. ma poco dopo un'idea lo fulminò e....

“Harry cosa fai?!” urlò Louis ormai sulle spalle di Harry.

“ O mi dai un bacio ora o starai lì per sempre mio piccolo puffo muscoloso”

“Non sono piccolo e nemmeno puffo” e mise il muso,che Harry trovò davvero adorabile e così intenerito lo poggiò a terra baciandogli la rughetta che si era formata tra le sopracciglia. Senti un brivido percorrere la schiena del bruno e poi due labbra sulle sue.Un bacio casto e puro, che quando cercarono di approfondire non avenne perchè Louis aveva perso l'equilibrio precario che aveva acquisito sulle punte... Ma Harry rimediò prendendolo in braccio e facendoselo attaccare come una scimietta e ormai sulle labbra del maggiore ebbe il coraggio di dirgli:

“ sarai per sempre il mio puffo”

Louis rise sulle sue labbra

“ Sono diversamente alto ecco tutto,almeno non sono un gigante”

“io non sono un gigante” sbottò Harry

“tu sei il mio gigante amore... lo sarai per sempre... io il puffo tu il gigante... due parti che si completano”

“così va meglio” disse Harry e si baciarono. Un bacio perfetto,sotto la pioggia come aveva sempre voluto Harry. Perchè sotto la pioggia e dove lo ha visto la prima volta ed è sotto la pioggia che diventa finalmente suo.