Come
era prevedibile, nei dormitori per tutta la
notte si parlò di ciò che era accaduto durante
l´ora di cena. C´era chi, preso
dal panico, inveiva a squarcia gola contro tutti o tutto, chi tentava
di
mantenere la propria compostezza osservando la cosa in modo oggettivo,
nonostante la paura pressante, e poi c´erano loro. Seduta sul
divano e sulle
varie poltrone di fronte al camino, buona parte dell´Es
cercava di venire a
capo di qualcosa.
-Non
è possibile! Nemmeno quest´anno possiamo stare
tranquilli! Uff.. dobbiamo studiare e impegnarci a fondo per ottenere
risultati
che siano sufficienti per entrare fra gli auror, e con queste
distrazioni sarà
difficile!- tutti guardarono la grifona alzando gli occhi al cielo.
-Herm
riesci per un solo secondo a non pensare allo
studio??-
-Ron
se tu prendessi la situazione più seriamente converresti
pienamente con me!-
-Non
converrei con te sullo studio nemmeno morto!
Insomma sai come è
-Ronald
Weasley di devo ricordare che ha predetto il
destino di Harry e Voldemort?- a quel nome in molti rabbrividirono.
-Per
quanto mi riguarda divinazione è una materia
inutile e campata su regole che non stanno ne in cielo ne in terra, ma
posso
scommetterci che quella era una profezia bella e buona e riguarda degli
studenti di Hogwarts. Ma non avete visto le facce dei professori? E
come ve lo
spiegate il cambiamento del cielo in così poco tempo?-
-Veramente
dovremmo essere noi a porti queste domande
visto che sei la cervellona del gruppo…-
-Seamus
forse allora dovreste fare lavorare il
cervello perché non c´è scritto da
nessuna parte che tutti gli enigmi li debba
risolvere solo io!-
-Dai
Herm… la prendi troppo male…sai che noia se
non fosse successo niente??-
Ecco…
l´aveva detto… tutti guardarono la ragazza
temendo che esplodesse da un momento all´altro. Hermione era
la persona più
calma e obbiettiva del mondo, ma quando la si faceva arrabbiare era la
fine.
-Finningan…-
il tono di voce era paragonabile alla
calma irreale prima della tempesta -… mi duole dover essere
io ad informarti
che NON TUTTI I QUI PRESENTI AMANO RICHIARE
-Dolcezza..-
iniziò il ragazzo, ma venne subito
interrotto -Non chiamarmi dolcezza!-
-Ok!
Stavo dicendo… io non ho mai detto che voglio
morire giovane.. Voglio solo provare il brivido
dell´avventura e non passare il
mio ultimo anno all´insegna della noia…-
-Ma
tu pensi che sia un gioco?? No perchè siamo di
fronte a una cosa seria, si è verificata addirittura la luna
solare! E ripeto…
quest´anno abbiamo i MAGO!!-
-Eccola
che rincomincia…- sussurrò una voce, ma con
tono comunque troppo alto per essere udito dalla ragazza. -Ronald
Bilius
Weasley…- il ragazzo incassò la testa fra le
spalle colto in flagrante. -Ti ho
sentito sai! Se penso continuamente allo studio è
perché io ho degli obbiettivi
e intendo raggiungerli dando tutta me stessa perché per me
sono importanti! Non
batto la fiacca come voi due!-
-E
adesso mi spieghi cosa centro io! Non ho
parlato, ha fatto tutto Ron…-
-Harry
Potter stai zitto perché ne ho anche per te!
Comunque scordatevi che quest´anno vi faccia copiare i
compiti! Ora vado a
letto! Buona notte!- lasciò tutti senza parole con i brividi
a fior di pelle
dopo questo suo monologo.
-Grazie
amico… mi ricorderò di questa tua
solidarietà e complicità!- disse Ron con tono
acido al bambino sopravvissuto. -Dai
Ron sto scherzando! Sai che non ti lascerei mai da solo in balia della
nostra
Herm in preda ad un attacco nervoso!-
-Mamma
mia quando si arrabbia diventa una leonessa
in tutto e per tutto!-
-E
tu non hai ancora visto niente Dean…- Ormai
l´orologio segnava l´una di notte e tutti si
congedarono per andare a riposare
almeno quelle poche ore per riuscire a sostenere le lezioni
dell´indomani.
Tutti tranne uno che non si alzò dalla poltrona.
***
La
mattina arrivò e il sole fece capolino dalle
imponenti montagne che incorniciavano il paesaggio intorno al castello.
I primi
raggi si posarono sulle mura della scuola inaugurando il nuovo anno
scolastico.
La calma che aleggiava nell´aria era in grado di infondere
una profonda pace e
il tutto faceva sperare in una bella giornata. O almeno così
sembrava…
Dalla
Sala Comune di Gryffindor provenivano
i primi rumori causati dai ragazzi
assonnati che si prestavano a scendere per la colazione. La maggior
parte
nemmeno si reggeva in piedi a causa delle ore piccole fatte la notte e
comunicavano con parole impastate e poco comprensibili. Una figura
sonnecchiava
su una poltrona davanti al camino ormai spento e il suo risveglio non
fu
affatto dei migliori. Involontariamente un primino aveva urtato il
braccio del
ragazzo su cui era posata la testa, non sapendo cosa aveva causato.
Mai! Ma
proprio mai, provare a svegliare un Weasley in modo brusco
perché si potrebbero
passare dei pessimi cinque minuti in grado di rovinarti
l´intera giornata.
Fortunatamente per il ragazzino, quel giorno il rosso si
recò nella sua stanza
limitandosi a scostarlo bruscamente. Senza svegliare nessuno
andò in bagno per
farsi una doccia fredda, l´unica cosa che l´avrebbe
svegliato completamente.
Non seppe quanto tempo stette sotto l´acqua ma rientrando in
camera non trovò i
suoi compagni. Si vestì e si sistemò i capelli
ancora bagnati. Nella Sala
Comune lo stavano attendendo i suoi due migliori amici e Harry vedendo
le
occhiaie dell´amico sorrise furbamente -Hey ruba cuori! Ci
siamo dati alla
pazza gioia questa notte dopo esserci lasciati? Almeno potevi dirmelo
così mi
facevo presentare un´amica!- il rosso ghignò
-Credimi amico.. se mi fossi
divertito questa notte l´avresti notato.. e sicuramente non
avrei questa
faccia. Comunque ho aspettato Ginny ma si vede che non è
ancora arrivata…-
Hermione che si era irritata alla domanda di Harry rispose
più acidamente del
dovuto -Ronald ti ho già detto che non devi tirarti le
paranoie o preoccuparti!
Vedrai tua sorella oggi o fra qualche giorno, in che lingua bisogna
spiegartelo! E possibile che non ti fidi nemmeno della parola di
Silente! Mamma
mia…- e sbuffando uscì dal buco del ritratto
lasciando i due ragazzi senza
parole.
-Harry
ho un dubbio… Ho per caso le allucinazioni
oppure Hermione è partita completamente?-
-No
ha qualcosa che non va… magari è ancora
irritata per la discussione di ieri o non ha dormito bene
stanotte…-
-Bah..
valle a capire le donne! È meglio andare
altrimenti è in grado di farci la ramanzina anche per il
fatto di essere in
ritardo!-
E
così presero a correre per raggiungerla.
***
Quella
mattina nella Sala Comune delle serpi erano
tutti in fermento. La sera precedente dopo aver assistito allo show di
quella
svitata della Cooman gli Slyterin erano rientrati in dormitorio e
avevano
notato le targhette nominative comparse su alcune camere,
novità di quell´anno,
rimanendo basiti.
I
primi ad uscire dalla loro camera furono Tiger e
Goyle. I due erano molto alti e chi li aveva visti l´anno
prima aveva potuto
notare come fossero dimagriti. Curavano il loro aspetto, ma
l´aria arcigna sul
volto non scompariva mai. Come era stato loro ordinato cacciarono tutti
dal
dormitorio dirigendosi anch´essi a colazione.
Erano
appena scoccate le 7.30 del mattino quando
tre porte si aprirono contemporaneamente, facendo uscire sei diavoli in
versione
femminile e maschile.
Una
ragazza dai capelli lunghi lisci di colore
scuro, con lineamenti fini come quelli appartenenti ai regali e con un
corpo
longilineo con ogni curva al proprio posto, si staccò dal
suo compagno e futuro
marito per raggiungere le altre due. Avevano passato la notte con i
propri compagni
ed ora andavano a sistemarsi per la colazione. I tre ragazzi
già pronti si
scambiarono un muto saluto e si diressero con passo elegante fuori dal
dormitorio.
Ora
era il momento di mostrarsi.
***
Erano
passati quasi 15 minuti da che il trio dei
miracoli si era seduto al tavolo della propria casa per fare colazione,
quando
iniziarono a sentirsi i primi mormorii di apprezzamento che via via si
tramutarono in schiamazzi isterici da parte delle ragazze delle quattro
case. I
tre sorpresi dal repentino cambiamento di “aria”
alzarono le teste e seguirono
gli sguardi di tutti verso l´ingresso della Sala ed Hermione
spalancò la bocca
come la maggior parte della fauna femminile.
Sulla
soglia si trovavano i tre ragazzi che fino
all´anno scorso detenevano il primato di bellezza e
stronzaggine. Diavoli in
corpi di angeli, ecco cos´erano Draco Malfoy, Blaise Zabini e
Theodore Nott. Da
solo, il re delle serpi poteva essere paragonato ad un dio greco con la
sua eleganza
e fierezza che gli conferivano l´aria da nobile purosangue
quale era. I capelli
fini come spighe di grano e biondissimi, marchio della casata dei
Malfoy, non
erano più tirati indietro con la tipica leccata di mucca,
bensì ricadevano su
quel viso dalla pelle diafana incorniciando due occhi grigi freddi come
il
ghiaccio. Le labbra fini, conosciute per il suo tipico ghigno malvagio,
erano
immobili. Anche lui come Ron si era alzato e i muscoli sviluppatisi con
il
Quidditch, e non solo, erano a tratti visibili sotto la divisa. Gli
altri due
non erano da meno. Ambedue potevano vantare della loro aria misteriosa
e del
loro fascino tenebroso valorizzato dall´aspetto esteriore.
Blaise con i suoi
occhi blu oceano e i capelli neri lisci come la pece e Theo con occhi
scuri e
profondi come pozzi e capelli di color biondo ramato. La mancanza
d´ossigeno
nelle vie respiratorie vece riscuotere le ragazze. Non seppero per
quanto tempo
erano rimaste senza respirare. Hermione cercò di riprendersi
come tutte le
atre. In due giorni aveva visto abbastanza! Prima Harry e Ron, che si
erano
rivelati una sorpresa dopo quei tre mesi passati insieme, ora questi
tre!
Nonostante li odiasse profondamente non poteva fare a meno di affermare
che
erano stramaledettamente belli e sexy!
-Il
mio cuore credo che fra un po’ mi darà il buon
servito…- Lavanda prese posto di fianco alla grifona.
-Perché
scusa? Non mi sembra sia accaduta una cosa
così sconvolgente Lavanda-
Harry
si batté una mano sulla fronte ormai pronto e
rassegnato a sorbirsi uno sproloquio sulla bellezza impossibile di quei
tre
schifosi Slyterin che per lui potevano anche morire. Ma
perché Ron non capiva
quando era meglio stare zitti! Hermione si limitò ad alzare
gli occhi al cielo.
Non aveva proprio voglia di prendere parte a quella che sarebbe stata
una scena
alquanto divertente.
-Perché
scusa?? PERCHÉ SCUSA?? Ronald Weasley ma
sei per caso impazzito! Non hai visto i tre doni di madre natura che
hanno attraversato
la soglia poco fa??-
-Adesso
non esageriamo…- ma Harry venne interrotto
dall´amico -Doni della natura?? Quegli sporchi figli di
Mangiamorte che
seguiranno perfettamente la carriera omicida dei loro genitori?? Loro
sono
tutto tranne un dono della natura! Sono il più spregevole
ripudio!-
-Ron
il fatto che siano dei Death Eaters è solo un
dettaglio, almeno fino a quando saranno fra queste
mura…andiamo! Guardali con
occhio oggettivo. Sono belli, affascinanti, hanno stile e ti ammaliano
solo con
gli occhi…-
-Sono
SERPI Lavanda! Ti prendono tra le loro spire
e ti rovinano!-
-Va
bene ci rinuncio! Tanto è inutile… voi uomini
non arriverete mai a capire noi donne…- e così
dicendo si mise a confabulare
con Calì. I due ragazzi guardarono le due con un
sopracciglio alzato mentre
Hermione tratteneva a stento le risate non accorgendosi che due occhi
la
stavano osservando attentamente dall´altra parte della sala.
***
Intanto
nella torre Est due occhi verdi venati da
pagliuzze d´orate si aprirono lentamente. Caldi e ardenti
come il fuoco che vi
riposava all´interno osservavano i raggi del sole penetrare
dalle pesanti tende
del baldacchino. Lentamente, la proprietaria di quegli occhi giada si
alzò
lasciando ricadere sulla sua candita pelle la leggera camicia da notte
del
medesimo colore. Dopo aver tirato le tende si accorse di una figura ai
piedi
del letto. La luce del sole faceva risaltare il suo manto dal pelo
nero.
Sorrise nel vederlo addormentato e sereno, ma ancora ignorava il vero
motivo
per cui si ostinava a rimanere in forma animale. Come al solito tentava
di
ingannarla e di rifilarle scuse come “ mi sento
più libero” o “ così posso
proteggerti meglio”. Cavolate! Lei era in grado di
proteggersi da sola come
lui. Si chinò sul quel bellissimo esemplare di lupo e gli
accarezzò il muso, lo
stesso muso che celava un viso perfetto e due occhi in grado di
incantare solo
con il loro colore. Al suo tocco un verso gutturale e profondo,
somigliate a
delle fusa, scaturì dalla gola del lupo.
“
Buon
giorno…dormiglione…” disse la
ragazza parlandogli con la mente.
“ Buon giorno
anche a Lei…” rispose l´altro
con ancora gli occhi chiusi.
“
Ah fai il
galante questa mattina..?”
“No…”
“
Ah ecco..
mi sembrava strano…” la ragazza si
alzò ma si trovò bloccata da una ferrea
presa attorno alla vita.
-…
Lo faccio ogni mattina…- sussurrò il ragazzo.
Era bastato un secondo perché riacquistasse le sue sembianze
umane. Quel
sussurro roco e caldo all´orecchio fecero venire i brividi
alla ragazza che
però subito riempì l´aria con la sua
risata cristallina -Ah ah ah… tu… ah
ah…
galante… ah ah ah… oddio…!- si
staccò riluttante e infastidito mettendosi
davanti a lei. La sovrastava, e di molto anche, ma la piccolina non si
faceva
mai mettere i piedi in testa.
-Ah
e così non mi credi galante?-
-Non
mi dispiace… non ti ci vedo proprio in giacca
e cravatta che tratti con i guanti una ragazza aprendole la porta o
spostandole
la sedia…-
-Se
tu pensi che sia solo questa la galanteria sei
un´ottusa.. e poi non mi conosci per niente-
-Grazie!
Mi ci voleva proprio un bel complimento di
prima mattina da un lupo spelacchiato!- si allontanò
dirigendosi verso il bagno
imbronciata e senza dare tempo al “lupo
spelacchiato” di ribattere.
-Lupo
spelacchiato…- sussurrò quest´ultimo
non
riuscendo a trattenere un sorriso. Lui era tutto meno che spelacchiato
ma
adorava vederla imbronciata e faceva di tutto per farla irritare. A
dire il
vero l´adorava sempre, ma questo lei non lo sapeva. Non era
amore, ma affetto,
quell´affetto profondo che si prova solo quando si incontra
l´anima gemella
dell´amicizia. In lei aveva trovato la sua. Non poteva fare a
meno di quella
ragazzina con gli occhi di brace che rispecchiavano pienamente il suo
carattere. Lei era focosa, passionale, agguerrita, orgogliosa, velenosa
e piena
di vita. Era l´essere unico al mondo per le sue
sfaccettature. Sapeva amare,
gioire, piangere, odiare come nessuno. Avevano passato tre mesi insieme
fra
duri allenamenti e lezioni estenuanti. Era rimasto stupito di quanto
rapidamente apprendesse tutte le cose e osservarla quando non
combattevano fra
di loro era stato il suo passatempo. Aveva imparato l´arte
del combattimento e
l´aveva fatta sua. Sapeva utilizzare ogni arma e si muoveva
sul terreno con
agilità, tanto che sembrava danzare.
Sì… la sua danza era letale… letale
come
il peggiore dei serpenti. Per non parlare della padronanza delle arti
magiche.
La magia bianca e nera erano una sola cosa con lei e se avesse voluto,
avrebbe
potuto spazzare via ogni cosa. Tuttavia, fino a quando ci fossero stati
amore,
speranza e perdono non bisognava preoccuparsi.
Perso
nei suoi pensieri non si era accorto che era
passato un quarto d´ora! A quanto pare la signorina non aveva
intenzione di
uscire dal bagno.
Ed
era così.
Immersa
ad occhi chiusi nella vasca ricolma di
acqua calda e schiuma si lasciava cullare e accarezzare dal tenero
infrangersi
sulla sua pelle,delle ondine provocate dai suoi lievi movimenti.
L´acqua la
rilassava e le dava pace ed era il secondo, dopo il fuoco, che amava di
più.
Dei colpi alla porta la riportarono alla realtà.
-Senta
“principessina” sarebbe così cortese da
portare il suo regale di dietro fuori dal bagno in modo che questo
umile
ragazzo possa usufruire anch`esso dei benefici della vasca?- la ragazza
aprì
gli occhi e sbuffò. Ma perché era
così?? Con un movimento rapido uscì dalla
vasca e nel giro di un minuto di ritrovò asciutta e vestita
con la divisa della
sua casa. Non aveva utilizzato nessun incantesimo verbale e nemmeno la
bacchetta.
Aprì
la porta facendo ammutolire e fermare il
ragazzo, che nel frattempo aveva continuato a battere piccoli colpi sul
legno.
Un ghigno divertito che non faceva presagire nulla di buono comparve
sul volto
della ragazza
-Sono
pronta… ora il bagno e tutto tuo lupacchiotto…-
fece per avviarsi verso
il salotto -ah… prima che mi dimentichi… mancano
cinque minuti all´appuntamento,
mi dispiace ma non potrai usufruire dei benefici della vasca come la
sottoscritta. Una bella doccia fredda direi che è
l´ideale.. ops… ora hai
quattro minuti…- prima che la porta sbattesse dietro di lei
sentì distintamente
un ringhio seguito da -Vipera…-.
***
-Dio
anche quest`anno ci aspettano due ore di
pozioni con quei luridi Slytherin…- sbuffò Ron
sbattendo la testa contro il
tavolo dove stava facendo colazione con gli altri. Ormai era passata
mezz`ora
ma nessuno aveva voglia di alzarsi.
-Considerando
che poi abbiamo divinazione e nel
pomeriggio trasfigurazione e due ore di Difesa, direi che siamo a
cavallo… Herm
tu cos´hai dopo pozioni?- Harry vedendo che non riceveva
nessuna risposta alzò
lo sguardo dalla Gazzetta e osservò l´amica.
-Herm?
Ci sei?- la grifona aveva lo sguardo perso
verso il tavolo delle serpi e pareva non averlo neanche sentito. Le
sfiorò il
gomito con le dita e lei sobbalzò.
-Eh?
Cosa?-
-Ti
ho chiesto cos´hai dopo pozioni…-
ripeté Harry
corrucciato. Ma perché stava fissando il tavolo delle serpi?
-Stai
bene?-
-Oh
sì, non ti preoccupare! Stavo solo pensando..
comunque ho un´ora libera e penso che la passerò
in biblioteca alla ricerca di
qualche informazione che ci possa aiutare a scoprire qualcosa di
più sulla
profezia di ieri sera..-
-Ti
saresti rintanata li anche se non ci fosse
stata alcuna profezia, ma come cavolo fai??-
-Non
ti rispondo nemmeno Ron.. dopo sette anni
dovresti conoscerla la risposta e certe domande non dovrebbero
sfiorarti l´anticamera
del cervello- ghignò la grifoncina.
Seamus
si avvicinò interrompendo la risposta del
rosso:
-Ragazzi
è meglio andare a meno che non vogliate
farvi togliere punti già il primo giorno da Piton-
-Farei
di tutto per non dargli questa soddisfazione…-
mormorò il bambino sopravvissuto -…dai
andiamo… prima ci togliamo queste due
ore dalle scatole e prima saremo liberi dalla presenza delle serpi!-
ormai
erano fuori dalla Sala Grande.
-Ma
come non avete letto in bacheca?- tutti si
girarono verso Hermione con sguardo curioso e lei proseguì:
-Quest´anno
Grifondoro e Serpeverde seguiranno
tutte le lezioni insieme. Questa decisione è stata presa da
Silente e dai
responsabili delle due Case a causa delle molteplici divergenze che si
sono
create fra gli alunni delle suddette-
-CHE
COSA???- l´urlo di Harry e Ron riecheggiò nei
corridoi.
-Non
è possibile…-
-E`
inaudito!-
-Beh
avrete tempo di inveire contro chi vorrete a pranzo.
Ora dobbiamo muoverci!-
Fuori
dall´aula si trovavano gli Slyterin e buona
parte dei Gryffindor. Ognuno chiacchierava con i propri compagni e
all´arrivo
del trio e della loro combriccola le serpi non fecero una piega. I tre
si
guardarono scioccati. C´era qualcosa che non
andava… dove erano finiti gli
insulti, le provocazioni, le frecciate velenose e le risatine di
scherno?? Ma
la pace venne rotta da Thomas Armell, serpeverde dentro, fuori e
geneticamente.
-Bene
bene… guarda un po’… il trio dei
miracoli è
ancora qui e tutto intero…- da dietro iniziarono a
sghignazzare -… Potter
ancora problemi con la cicatrice? Forse è meglio che tu ti
rivolga ad un
strizzacervelli così ti rinchiuderebbero in manicomio
liberandoci dalla tua
inutile presenza…-
-Cavolo
Armell hai studiato tutta la notte
Babbanologia per sapere queste informazioni?? Un purosangue di alto
rango come
te non dovrebbe abbassarsi a tanto…-
-Potter
non tutti siamo ignoranti come te… e poi si
sa… per combattere il nemico, prima devi conoscerlo e
studiarlo…-
-Tse…-
gli occhi del ragazzo saettarono su
Hermione:
-Mezzosangue
hai qualche problema? Tu dovresti
proprio sparire dalla faccia della terra visto che non fai che
insozzarla con
la tua lurida presenza e il tuo sangue sporco!-
-Armell
cambia registro… sono sette anni che devo
sopportare la tua vista e ora si aggiungono anche i tuoi sproloqui
alquanto
noiosi..- Thomas stava per avventarsi contro la ragazza quando
dall´ombra di
una colonna uscì una figura ponendo fine a quella patetica
scenetta:
-Thom
abbassa la guardia…- la voce era calma ma con
un tono autoritario. Tutti si voltarono verso Blaise Zabini che si
stava
avvicinando al compagno. Era alquanto annoiato e lo si poteva notare
dal suo
sguardo.
-Vediamo
di non creare casini o risse il primo
giorno di scuola…- e girandosi verso Hermione
continuò -…evitiamo queste
scenette idiote e da persone immature. Convieni con me Granger?-
La
ragazza sostenne lo sguardo con fierezza e senza
battere ciglio rispose -Zabini penso di non essere mai stata
d´accordo in
questi sette anni con ciò che la tua lingua da serpe ha
sempre sputato come
veleno… ma oggi sono costretta a ricredermi- lanciandogli un
ultimo sguardo di
fuoco che lo divertì molto entrò con gli altri
nell´aula.
***
Nell´ufficio
del preside due studenti erano
comodamente seduti sulle soffici poltrone davanti alla scrivania. Una
ragazza dai
capelli rossi lunghi che ricadevano fin sotto le spalle in dolci
boccoli e una
frangetta obliqua che donava un taglio affascinante ai suoi occhi verdi
evidenziati con un filo di matita nera, due labbra morbide, piegate in
un
sorriso e decorate con un filo di burro cacao trasparente che metteva
in
risalto il suo colore ciliegia. Al suo fianco un ragazzo che avrebbe
dato un
sacco di problemi al sesso opposto. Capelli scuri con alcuni riflessi
blu e
occhi dal colore viola che riuscivano a scuoterti l´anima.
Fisico perfetto
grazie agli allenamenti, messo in risalto dalla camicia nera che con i
primi
due bottoni aperti faceva intravedere anche il tatuaggio a lato del
collo. Per
molti sarebbe stato incomprensibile perché scritto elfico.
-Mia
cara devo dire che l´effetto della tua
comparsa con il tuo compagno ha lasciato sorpresi me, il prof. Piton e
la prof.ssa
McGranit, l´altra sera…- la ragazza trattenne a
stento una risata divertita ma
il preside lesse in quegli occhi verdi la maliziosa furbizia dei suoi
fratelli.
-Immagino
che questo rimanga un caso isolato, anche
perché entrambi dovremmo dare molte spiegazioni e conviene
con me che i tempi
non sono ancora maturi-
-Non
si preoccupi professore. Dalla mia bocca non
uscirà niente-
-Molto
bene. Prima di congedarvi devo darti alcune
notizie mia giovane Weasley…- lei si fece subito
più attenta e curiosa -…
quest´anno affronterai normalmente le lezioni del tuo anno
con i tuoi compagni.
Tutte tranne quella di Difesa contro le Arti Oscure-
-E
potrei sapere il motivo professore…?- non le
andava molto a genio quell´idea. Era cresciuta con i suoi
compagni e con loro
aveva condiviso tutto.
-Riteniamo
che tu debba confrontarti con studenti
che abbiano un livello di preparazione un po’ più
alto rispetto ai tuoi
compagni. In questo modo riuscirai a mantenerti sempre in allenamento.
Inoltre…
credo proprio che quest´anno troverai pane per i tuoi denti
mia cara…- lo
sguardo del preside non prometteva nulla di buono.
-Se
ritiene che questa soluzione sia la migliore
allora accetto-
-Molto
bene. Abbiamo creato un´aula apposta per voi
due così potrete seguire i vostri allenamenti quando lo
riteniate opportuno. È
al terzo piano ed è stata rifornita di tutto
l´occorrente. Le divise le
troverete nei rispettivi spogliatoi. Siete liberi di portare chiunque
riteniate, come dire, adatto e capace, con voi, purché sia
del settimo anno.
Credo che abbiate molto da insegnare ai vostri amici o compagni.- i due
annuirono.
-Come
ultima cosa volevo chiedere a lei Sig. Dan…-
-La
prego preside, mi chiami Dan e basta e mia dia
del Tu… odio essere chiamato signore-
-…
come desideri Dan. Durante il tuo soggiorno qui
da noi vorrei che tu seguissi le lezioni e visto che sei più
grande della
signorina qui presente andrai tra le classi del settimo anno-
-E
io che pensavo di aver finito di studiare e di
godermi una vacanza!-
-Mi
dispiace Dan ma dovrai sgobbare ancora sui
libri..- si stava divertendo a quell´idea. Era proprio una
perfida serpe eppure
era a Grifondoro!
-Non
si smette mai di imparare mio giovane ragazzo.
Hai qualche preferenza o preferisci essere smistato?-
-Sarei
curioso di sapere dove dovrei andare
signore-
-Molto
bene…- il preside si alzò dalla sua poltrona
e si diresse verso un armadio. Da uno scaffale prese un vecchio
cappello
rattoppato e malandato. Dan guardò curioso quello strano
oggetto. Grazie ai
racconti della sua compagna sapeva come funzionava il tutto in quella
scuola.
Il preside si mise davanti a lui e glielo fece calare in testa. Nello
stesso
momento una vocina si animò:
“Mmm…
interessante, davvero molto interessante. È
la prima volta che ho l´onore di incontrare una creatura come
te. Vediamo, dove
ti colloco… calcolatore, coraggioso, furbo, intelligente,
lavoratore, leale,
orgoglioso, vanitoso… possiedi tutte la caratteristiche
delle quattro Case.
Devo riuscire a trovare l´elemento determinante.. ah
sì.. eccolo qui! Ora so
esattamente dove metterti, qui ti distinguerai…”
La
ragazza stava attendendo con impazienza l´esito
del cappello. Aveva una vaga idea di dove poteva essere smistato. In
questi tre
mesi aveva conosciuto buona parte di Dan. In quel momento il cappello
urlò il
nome della Casa e lei sbiancò.