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Autore: Bluemask    14/12/2013    1 recensioni
E invece adesso ti è rimasto solo un cazzo di maglione rosso, come lo hai definito più volte tu stesso. Eppure ti rifiuti di metterlo via, di nasconderlo sotto i giubbotti invernali, in fondo ad un cassetto Lo tieni lì, appeso a quella cazzo di gruccia nera, davanti a tutti gli altri abiti nell’armadio che una volta era anche il suo, nell’armadio che ha ancora quel cazzo del suo odore dentro.
“Lo stesso odore rimasto all’interno delle tue ossa bucate, vero?”
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[Larry, what else?] [Harry!Pov]
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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  D e c o d e

 

 

 

 

 

Staring at the bottom of your glass,
hoping one day you’ll make a dream last;
but dreams come slow and they go so fast.


 

 

 

Un maglione rosso.

Non ti resta altro che un maglione rosso.

Di lui, di voi.

Di HarryeLouis.

Ormai era diventato un unico nome, ormai dove c’era uno c’era anche l’altro, ormai se parlavi di uno parlavi anche dell’altro.

Eravate un unico nome, un unico cuore.

E invece adesso ti è rimasto solo un cazzo di maglione rosso, come lo hai definito più volte tu stesso. Eppure ti rifiuti di metterlo via, di nasconderlo sotto i giubbotti invernali, in fondo ad un cassetto. Lo tieni lì, appeso a quella cazzo di gruccia nera, davanti a tutti gli altri abiti nell’armadio che una volta era anche il suo, nell’armadio che ha ancora quel cazzo del suo odore dentro.

“Lo stesso odore rimasto all’interno delle tue ossa bucate, vero?”

Alzi gli occhi al soffitto, ingoi un altro sorso di birra per confonderlo nelle lacrime. “Smettila di fare il poeta depresso del cazzo.”

Lui ride, ti toglie la bottiglia di vetro dalle mani perché “stai bevendo troppo” e poi scrolla le spalle. “Sarei io il depresso, quindi?”

La tua risata è strascicata, sporca, piangente. Hai una cazzo di risata piangente, non credevi neanche fosse possibile. “Forse no, forse sì” cantileni, la testa che gira e le vene che vanno a fuoco.

“Forse no, forse sì” ripete anche lui; ride più forte, ti squarcia le pareti pitturate e il petto graffiato.

Tu sorridi – ne sei ancora capace? In realtà non ne sei sicuro, ma speri un po’ di sì – e ti riprendi la birra, non sai neanche perché lo fai.

Non sai neanche perché gliela lanci in testa.

Non sai neanche perché le schegge gli entrano dentro la pelle, gli fanno piangere sangue dagli occhi azzurri e dalla bocca sottile.

Non sai neanche perché, ma ti senti bene.

Non sai neanche perché, ma ti svegli di colpo.

Il lenzuolo attorcigliato alle caviglie, il sogno – l’incubo, il ricordo, quello che cazzo era – che ti invade la mente confusa insieme all’immagine del vostro ultimo litigio.

Quando Louis ti ha pregato di nuovo di leggere una storiella ridicola scritta da lui – in realtà amavi le sue storie, eppure non glielo hai mai detto – e tu gli hai urlato quel smettila di fare il poeta depresso del cazzo, perché eri di cattivo umore e non dovevi prendertela con lui, lo sai, eppure lo hai fatto comunque. Il suo sorriso si è spento, ha annuito, si è grattato la testa e ha mormorato stai bevendo troppo con amarezza; forse la sua voce era più amara della birra che avevi in gola, per questo ti aveva dato tanto fastidio. Avevi ribattuto, avevi posato la bottiglia sul tavolo della cucina con un colpo che aveva fatto tremare le anime di entrambi, avevi incrociato le braccia come un bambino cresciuto troppo in fretta. Magari lo sei davvero.

Louis aveva cercato di rimediare con una battuta, voleva farti ridere. Ti aveva passato una mano tra i ricci, aveva esclamato sarei io il depresso, quindi? e tu ti eri arrabbiato ancora una volta per nulla. Avevi urlato, avevi riso in faccia alla vostra storia in rovina. La tua è una cazzo di risata piangente aveva sussurrato Louis, i pugni stretti. Magari era questo che non andava: tu urlavi e lui sussurrava.

Tu avevi rilassato le spalle e ti eri morso forte il labbro inferiore – nel punto in cui lui ti mordeva ogni volta quando ti baciava.

Louis aveva sorriso, gentile come sempre, cercando di accarezzarti le guance. Tu ti eri ritratto, come scottato da quel tocco che non avevi neanche ricevuto. Lui ti aveva guardato sorpreso prima di farti una domanda che non c’entrava niente, che aveva distrutto tutto, che ti aveva fatto trovare con le spalle al muro.

“Mi ami ancora?”

Avevi aggrottato la fronte perché, davvero, cosa?

La vostra non era una relazione romantica: vi dividevate la casa, le bollette, la coperta sul divano, la colazione al mattino e una cioccolata calda in inverno; ma non stavate davvero insieme, era quello che ripetevi sempre a tutti. No, non significava niente per te. No, non avevi bisogno del suo abbraccio per addormentarti. No, non sorridevi solo per lui. No, non lo amavi.

Stavate insieme solo per non stare da soli, per questo gli hai risposto il forse no più falso di tutta la tua esistenza.

E l’hai vista, quella cosa che si è sbriciolata nei suoi occhi. Quelle lacrime che sono scese, quella porta sbattuta.

Di lui ti è rimasto solo un maglione rosso.

Non l’ha preso quando ha portato via le uniche sue cose, che provavano il fatto di aver diviso lo spazio vitale per tre anni, mentre tu non eri in casa.

Te l’ha lasciato attaccato a quella gruccia nera, la stessa che dondola avanti e indietro ogni volta che apri l’anta dell’armadio precipitosamente per respirare il suo odore nascosto nel maglione.

Il maglione rosso.

Non ti resta altro che il maglione rosso.

Di lui, del ragazzo che ami.

“Forse sì.”

 

 

 

 

 

I’m screaming I love you so.
My thoughts you can’t decode.

Weeeeell, salve.
Sono tornata – badabum tss – con una nuova minuscola e depressa shot, odiatemi.
L’ho scritta ieri e di getto (come ogni cosa breve che scrivo), mi sono auto-data il prompt un maglione rosso.
Non ho spiegato il passato di Louis, né quello di Harry, né la loro storia insieme, né il motivo per cui Harry rifiuta la consapevolezza di questo amore; potrei scrivere uno spin-off o potete immaginarli voi, ma non volevo aggiungere nient’altro in questa os.
(Il rating è giallo perché 'sti due sono fissati con la parola cazzo - non è colpa mia se sò gay - e perché Harry uccide Lou molto teneramente nel sonno.)
(La prima canzone è quella figa di "Let her go", Passenger, e la seconda è quell'ancora più figa di "Decode", Paramore.)
(Non so perché scrivo tra parentesi, facciamo finta che sia normale.)
Mi dite cosa ne pensate?

Love u guys x

(PACE, AMORE E SESSO GAYYY)

 

  
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