Solo?

Ti illudi, ti piace illuderti di essere il potente conte Phantomhive, e in effetti il titolo è tuo, la magione è tua, la proprietà e le fabbriche sono tue. Ti piace sentire il timore reverenziale con cui la gente per strada pronuncia il tuo nome; ti senti soddisfatto quando leggi negli occhi degli altri nobili, sotto l’affettata cortesia, l’invidia e l’astio per uno sbarbatello che in tre anni ha saputo creare e fa tuttora prosperare un grande impero.
Ma in verità, Ciel, quel titolo, quell’aria altera sono una maschera che nasconde un ragazzino non diverso da quelli che si fermano adoranti davanti ai tuoi giocattoli.
Oh no, una differenza c’è: loro hanno una mamma e un papà a cui chiedere un gioco nuovo; tu no. Tu sei solo, Ciel Phantomhive.
Durante il giorno non hai tempo di pensarci, di rimuginare: non hai bisogno di nessuno per badare ai tuoi affari. Ma la notte... La notte, la solitudine si stringe su di te e ti pare di soffocare, quando ti svegli sudato, col batticuore, con le fiamme vivide negli occhi e nel cuore. E non puoi più correre nella stanza accanto per raccontare le tue paure e ricevere un abbraccio, una dolce parola di conforto. Non puoi fare altro che stringere le lenzuola come la solitudine stringe il tuo cuore, e aspettare che arrivi il giorno a dissipare momentaneamente il terrore.
Ma a volte, in un pomeriggio di sole come questo, capita comunque un istante di debolezza: hai alzato un momento lo sguardo, cogliendo il giardino fiorito, e di nuovo hai faticato a respirare.
Un lieve bussare alla porta. Trasali, riprendi in mano il rapporto di non sai che cosa e ordini di entrare, ostentando la massima disinvoltura.
 Sebastian entra spingendo il carrello con sopra una sontuosa torta alla frutta. E, al profumo del dolce, ti pare che il nodo scorsoio sul cuore si allenti un poco.
Con il suo solito sorrisetto, Sebastian taglia una gran fetta, la posa su un piattino e te la metti davanti.
Noncurante  per una volta del tuo ruolo sociale, ti avventi sulla torta.
- Signorino, posso dirle una cosa? -.
Annuisci con la bocca piena.
- Se mi permette, non le fa bene stare tutto il giorno chiuso a studiare quei documenti; perché non va a prendere una boccata d’aria? E’ una bella giornata -.
Sbatti le palpebre, stupefatto. Nella tua memoria riaffiorano parole lontane ma non dimenticate. “Ciel, non ti fa bene stare tutto il giorno sui libri, va’ a prendere una boccata d’aria; è una bella giornata, ragazzo mio!”
- Suvvia, era una proposta così irragionevole, signorino? -.
Deglutisci. – No... in effetti dovrei proprio fare un salto a Londra – dici con aria indifferente.
Sebastian sorride annuendo. – Le faccio preparare la carrozza -.
- Vieni con me? – ti mordi il labbro. E’ uscita una richiesta, non un ordine come avrebbe dovuto.
Ma il maggiordomo pare sorvolare su questa debolezza, e si inchina leggermente. – Certo signorino -.
Corri fuori come un qualsiasi ragazzino, il nodo scorsoio nel petto sciolto da un tenue calore.
 

Mio esordio nel fandom di Kuro xD Già, perché oggi è il compleanno di Shieru!!
*salta addosso al conte e se lo strapazza*
Ciel*boccheggiando*: Uaaaargh!! Sebastian!!!!
Inutile, l’ho mandato al gattile ^__^
Ciel: Inutile gattofilo -.-
Bien... che dire? Che in questa storia io non ci vedo nessun pairing (Ciel: E vorrei vedere!) solo una cosina tenera e familiare :3 Perché, a parer mio, il nostro Ciel ha bisogno di una figura paterna, un qualcuno che lo guidi... e Sebas è la persona più adatta e.e Dopotutto, hai solo 13 anni, Ciel xD
*compare Sebas* Bocchan, ha chiamato?
Ciel*ancora soffocato dall’autrice* Certo! Ma tu preferisci far la posta ai gatti!
Sebas: Su, su, bocchan, le ho preparato la torta di buon compleanno ^^
Ciel: :Q....
Okkei, alla prossima, signorini... vado a mangiare la torta LOL