“Tu credi che le cose accadano per un motivo?”

“No,non ci credo.”

“E perchè?”

“Perchè se le cose accadessero per un motivo ora io non sarei qui con te.”

Era passato cosi tanto tempo eppure io ci pensavo ancora.

Quella fu l'ultima volta che lo vidi.

Partì per l'America. Mi promise che ci saremmo sentiti tutti i giorni,a tutte le ore, ma nulla, nemmeno una chiamata, un messaggio, nulla. Me lo aveva promesso.

Sono stata una stupida ad illudermi, sapevo che sarebbe stato impossibile mantenere una relazione a distanza, ma non credevo ci rimanessi così male, forse ero innamorata davvero.

Nonostante siano passati lunghi e strazianti mesi io ci penso ancora, e ogni volta che nella mia testa appaiono un paio di occhi verdi, un sorriso splendido incorniciato da altrettante splendide fossette, le lacrime scendono copiose sul mio viso, come sta accadendo ora. So di non provare più gli stessi sentimenti che sentivo prima, me ne rendo conto, ma mi manca, terribilmente.

Il primo giorno di scuola dopo tre mesi di pura libertà è come un suicidio, davvero.

Vorrei ritornare in Italia in questo momento, lì si che si divertono, le giornate sono sempre soleggiate e gli italiani sono simpaticissimi, niente a che vedere con Holmes Chapel, qui spunta il sole almeno una volta ogni due settimane, e gli inglesi sono tutti dei perfettini ,come la mia famiglia.

Nella mia famiglia credo di essere decisamente fuori posto.

Mia sorella Lucy si è appena laureata in medicina,mia madre Karen è dentista e mio padre Ron possiede una ditta farmaceutica,devo ammettere che in fatto di soldi non ce la passavamo brutta,anzi, ma io ero decisamente la pecora nera in confronto a loro. Odio studiare, finisco costantemente in punizione, e le uniche cose che mi interessano sono le mie vans, le mie dr. Martens e la mia musica.

Non sono la classica inglese perfettamente struccata e ben vestita,gli altri sono molto diversi da me,per questo ho pochi amici,pochi ma buoni. La mia migliore amica in assoluto è Maddie, ci conoscevamo da quando eravamo in fasce, in fatto di stile è esattamente uguale a me,per quanro riguarda il carattere lei è un po' rude, dice sempre quello che pensa e sa essere molto schietta,è per questo che la adoro. Poi ci sono altre mie amiche come Eleanor, Katy e Cindy, a cui tengo molto, ma con loro non ho un legame particolarmente stretto come quello con Maddie.

Ora mi ritrovo davanti al concerto della mia odiosissima scuola, una delle più prestigiose di Holmes Chapel,odio questa scuola, perchè è piena di cervelloni snob della serie “so tutto io”, ma soprattutto perchè dobbiamo indossare stupidissime divise, le femmine una gonnella blu e una felpa del medesimo colore, i maschi pantaloni blu e maglietta chiara, sembriamo tutti uguali, io voglio esprimere la mia personalità e urlarla a tutto il mondo, ma non posso perchè oppressa da una fottuta scuola.

Vedo Maddie in lontananza che si sbraccia per farsi notare, sorrido incosciamente, mi è mancata così tanto, erano passati ben tre mesi dall'ultima volta in cui l'ho vista, è cosi diversa. Ora i suoi capelli sono rosso fuoco, è molto più slanciata e il suo seno è leggermente più grande, anche se dubito che questo ingrossamento sia dovuto allo sviluppo.

“Ronnie, quanto mi sei mancata!”

“Anche tu Maddie,tantissimo!”

Ci abbracciammo, dopo tanto tempo finalmente eravamo di nuovo insieme.

“Allora,ti sei divertita in Italia?”

“Tantissimo,gli italiani sono così simpatici e cordiali, non come sti inglesi perfettini del cazzo,tu che hai fatto quest'estate ,a parte tingerti i capelli?”

“Nulla di che,sono rimasta qui, feste tutte le sere, mi sono fatta unpò di ragazzi, e poi ho fatto qualche giornata al mare con Eleanor, Cindy e Katy”

“Hai qualche news da raccontarmi?”

Insomma, mi sono assentata per molto tempo,sicuramente sarà successo qualcosa.

“Si, ma non credo che ti piacerà”

“Dimmi che non è vero”

“Mi dispiace Ronnie”

Non è possibile,lui è qui, di nuovo.

Ma io dico, non poteva starsene in America?

Proprio adesso che stava andando via dalla mia testa lui torna ad Holmes Chapel.

Cosa ho fatto di male?

“Meglio evitarlo”dissi.

“Si meglio,ora entriamo altrimenti chi la sente la Canpell!”

Risi di gusto.

“Come fai a sapere i tuoi orari?”

“Non mi chiamo mica Ronnie io, e guarda un po', il caso che abbiamo quasi gli stessi corsi!”

“Cosa non abbiamo in comune?”

“Lingue,ma credo che ci possa stare,ora andiamo”

Entrammo in classe e ci sedemmo agli ultimi banchi,io ero vicino alla finestra.

La professoressa iniziò a fare l'appello quando qualcuno bussò alla porta, si sent' un tirato “avanti” e dalla porta fece capolino Harry Styles. La mia più grande rovina.

“Ok,Ronnie,stai calma” mi disse comprensiva Maddie.

Lo guardai appena,indossava le sue solite all star bianche e la divisa scolastica.

“Styles,in ritardo già il primo di scuola!” sbraitò la Canpell.

“Che ci vuole fare prof!”

“Ora stai li,vicino a Tompson, niente storie!”

Notai che si sedette svogliamente in seconda fila sbuffando appena.

Mi sentii girare la testa, non so se questo sia normale, credo di no.

Lo stavo fissando decisamente troppo, e lui se ne accorse dato che si girò nella mia direzione puntando i suoi occhi nei miei, mi sentii avvampare e spostai immediamente lo sguardo verso il giardino della scuola.

“Non è possibile,ho fatto una grandissima figura di merda”

“Che hai fatto?”mi chiese Maddie.

“Durante la lezione mi sono fermata a fissarlo, non so per quale motivo, e lui se ne accorto dato che si è girato nella mia direzione, ovviamente io ho spostato subito lo sguardo ma lui se ne è accorto comunque.”

“Ronnie,non disperare, è solo uno sguardo, un innoquo sguardo ed è anche normale dato che non lo vedi da molto tempo!”

Speravo con tutto il cuore che anche Harry avesse lo stesso pensiero di Maddie, altrimenti sprofonderei nella vergogna più assoluta.

Lo vidi di nuovo, camminava solitario per i corridoi, strano che non si trovasse in compagnia dei suoi migliori amici Louis e Niall.

Mi guardò, distolsi subito lo sguardo.

Sta camminando nella mia direzione, mi girai fingendo di cercare un libro nella borsa.

“Ciao Ronnie.”

Merda, e ora che faccio?