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Autore: RadioPotter    14/12/2013    0 recensioni
Gli Horcrux erano la fissazione di Tom Riddle, ma non poteva agire sotto lo sguardo inquisitore di Silente. Dopo gli omicidi Gaunt e Riddle doveva trovare il luogo adatto per realizzare il suo sogno più nascosto...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il primo Horcrux
di TomAVRiddle
 

Tom scese in fretta nelle cantine di Magie Sinister. Provò disgusto ad essersi ridotto a lavorare in quel tugurio, ma d'altronde doveva avere una copertura per non destare sospetti, per far sì che nessuno scoprisse i suoi piani. Arrivato nel punto più nascosto, iniziò il rituale. Si tagliò sul palmo della mano per formare un pentagono di sangue e si pose al centro. Tirò fuori il diario dalla borsa. Il suo amato diario, dove aveva scritto le sue ambizioni e i suoi progetti. Dove aveva annotato in ogni singola pagina il suo odio profondo per Silente, per i suoi metodi, per la fiducia che riponeva in tutti, per non aver riconosciuto in lui la grandezza dell'erede di Serpeverde e soprattutto per i suoi occhi che sembravano poter fare un buco nell'anima, carpirne le sfumature e leggerla. Dopo averlo tenuto in mano e osservato per almeno 15 minuti, lo poggiò accanto a lui ed evocò dal nulla un calderone ricolmo di un liquido nero come la pece. Tom iniziò a mormorare la formula che aveva trovato nei libri sugli Horcrux ad Hogwarts.

Gli Horcrux erano la sua fissazione da quando era alla fine del suo quinto anno; tuttavia nella scuola di Silente trovare un libro che li trattasse sembrava impossibile, fino a quando non lo trovò nascosto sotto una pila di libri in cima ad uno scaffale, al sesto anno. Lesse così tanto il manuale che lo imparò a memoria e tutti, quando si accorgevano che Tom leggeva "Segreti dell'arte più oscura" gli rivolgevano uno sguardo di disgusto che lui ricambiava con uno sguardo di odio e malvagità pura.

Il ragazzo si era di nuovo perso nei suoi ricordi... riprese a pronunciare la formula e il liquido nero divenne rosso come il sangue del pentagono. Il tono di Tom divenne più alto mentre recitava le ultime due frasi della formula e il contenuto del calderone divenne verde e ribollente. A quel punto il ragazzo gettò il diario nel calderone che svanì sotto un vortice di bolle.

Ora non si poteva più tornare indietro. Con un altro incantesimo si ravvivò il taglio sul palmo della mano e fece cadere tre gocce di sangue nel calderone. Il liquido diventò di nuovo nero e venne assorbito dal diario che subito si aprì. Tom, solo qualche secondo dopo, si preoccupò che qualcosa fosse andato storto perché il diario giaceva sul fondo del calderone, immobile.

Ad un tratto sentì un dolore che, era sicuro, fosse paragonabile alla maledizione Cruciatus. Si sentì come se una mano gli si stesse infilando in gola e gli stesse strappando il cuore. Tenne gli occhi chiusi finché non cessò il dolore. Quando li aprì vide che il diario era sempre sul fondo del calderone, ma stavolta chiuso. Lo prese: al tocco col cuoio liscio vide la sua vita passargli davanti e gli apparve una sua copia trasparente che poco dopo svanì. Aveva realizzato il suo sogno.

All'improvviso sentì il vecchio proprietario di Magie Sinister scendere le scale e gridare : “Da dove viene questo chiasso infernale?!? Tom, sei tu?”

Il vecchio e Tom si trovarono uno di fronte all'altro. Il vecchio gracchiò atterrito, rivolto verso il ragazzo: “Tom, ma che diavolo...?” Il giovante alzò la bacchetta e gridò : “Avada Kedavra!”

Una luce verde riempì il tugurio e il vecchio cadde a terra con gli occhi spalancati.

Tom Riddle si portò a passo lento verso lo specchio. Mentre camminava agitò la bacchetta e i suoi abiti vennero sostituiti da una veste nera. Davanti allo specchio il ragazzo vide il motivo dello stupore del vecchio Sinister. I suoi occhi erano rossi, segno della profanazione della sua anima. Un sorriso si fece strada nel viso di Lord Voldemort che si smaterializzò in una nube nera.


 

   
 
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