Serie TV > Grey's Anatomy
Ricorda la storia  |      
Autore: crossroads    14/12/2013    3 recensioni
Ho provato a capire perché Arizona ha lasciato Callie in aeroporto,o almeno ho interpretato a modo mio facendo un excursus nei pensieri di Arizona.La storia fa comunque rifermento alla puntata.
Probabilmente questa One shot diventerà a capitoli =)
Come sempre Hope you like it! :)
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando decisi di candidarmi al premio Carter-Madison ero una persona diversa.

Non lavoravo ancora al Seattle Grace Mercy West Hospital,ero concentrata solo sul mio lavoro, e sulle mie aspirazioni  passando da un letto all’altro senza tanti scrupoli. Avevo  il lavoro che amavo,un sacco di ragazze ed anche tanti soldi,ero felice,ero circondata da amici e familiari,ma fondamentalmente ero sola e avevo bisogno di qualcosa di forte,che mi cambiasse la vita e mi desse una spinta verso un qualcosa che ancora non sapevo definire. Avevo inconsciamente  bisogno  di colmare un vuoto,e avevo deciso di farlo con l’Africa,travestendo quella terra del mio sogno.

Dopo due anni quel sogno si stava avverando. Avevo vinto il premio. Finalmente potevo riempire un bagaglio con i miei sogni e partire.
Ma ero diversa. Ora c’era Lei,Callie;ed io non ero più quell’Arizona che sognava l’Africa. Avevo colmato quel vuoto,non avevo più bisogno di andare in un altro continente per essere felice.

Per essere felice mi bastava stare con lei,vederla sorridere,accarezzarle i capelli prima di dormire e disegnarle il viso con le  dita. Lei mi capiva. Con lei ero cambiata,ero serena e avevo deciso di prendermi tutte le responsabilità di una relazione seria,e non era un peso per me che ero sempre scappata da tutte le relazioni che implicavano serietà ,obblighi, progetti e almeno una telefonata al giorno. Ma con lei no,con lei era bello avere impegni,era bello fare progetti pensare al futuro,pensare a noi,alla nostra famiglia, alla nostra casa… era bello per me avere l’impegno di renderla felice
.
Lei era stupenda,fantastica,mi bastava guardarla per sentirmi bene. Ne ero innamorata. E non so di cosa!Forse del suo modo di ridere,dei suoi modi di fare,forse perché era generosa e impulsiva e si buttava a capofitto e senza pensare in tutte le cose che faceva. Lei agiva col cuore e ogni volta le si spezzava,perché era fragile,troppo fragile,ma ciò che amavo di lei era che nella sua fragilità c’era la forza di una roccia. Più le si spezzava il cuore più riusciva a metterlo apposto,più forte di prima. La amavo,perché a differenza mia lei non aveva paura di lasciare cicatrici sul suo cuore,anzi ne era orgogliosa!Perché ogni cicatrice rappresentava qualche esperienza in cui si era butta senza pensare alle conseguenze,senza pensare di stare male. Aveva voglia di amare e amava,senza timore di essere ferita. Quella volta ero io che stavo per ferirla,e mi sarei odiata per il resto della mia vita,lei era l’unica persona che non avrei mai voluto ferire,era la mia vita mi apparteneva non potevo farla soffrire,ma era l’unica scelta che avevo.

Quel premio era arrivato. Proprio quando ero felice,quando avevo trovato la mia stabilità con lei,e non potevo rifiutarlo. Dove partire,da sola.


“Arizona se sali su quell’aereo tra noi è finita!”

Mentre lo diceva i suoi occhi erano lucidi e sul suo viso potevo leggere la rabbia il rancore e il dispiacere di chi ha amato con tutta se stessa e ora ancora una volta si vede tagliata fuori. Si sentiva ancora una volta lasciata abbandonata fregata e tradita!Guardarla negli occhi mi faceva morire,stavamo morendo insieme ed io mi sentivo inerme di fronte ai suoi occhi enormi  colmi di lacrime. Di fronte ai suoi occhi io non ero niente.

“Callie tu stai qui e sii felice,io andrò li e sarò felice”

Dissi la stronzata più grande della mia vita,io non volevo partire,volevo che per qualsiasi ragione quell’aereo non poteva più partire,ed io ero costretta a rimanere li. Ma non fu così,non fu come nei film,chiamarono il mio volo e dovetti lasciarla li,senza un ultimo bacio,senza un ultimo abbraccio.
La lasciai lì,nel mezzo dell’aeroporto,tra mille persone,mentre io scomparivo tra la folla. Persa. Non ero più niente. Non sapevo dove andare,ero un puntino che vagava nel nulla,che cercava un appiglio ma non ne trovava. Camminavo senza meta verso quell’aereo che mi avrebbe distrutta. Volevo provare a fermare le lacrime ma non ci riuscivo. Non mi ero mai sentita così,forse perché non avevo mai amato come avevo amato lei. Ed ero distrutta perché sapevo che non ero l’unica a soffrire.
Io la amavo,e l’avrei ancora amata,ma dovevo scomparire dalla sua vita,dovevo lasciarla,perché non avrei saputo mantenere una relazione a distanza.
Non avrei potuto sopportare a lungo la sua assenza,non potevo sopportare di sentirla solo poche volte al giorno o addirittura poche volte a settimana!Non potevo sopportare di non poterla toccare,non poterla sentire ridere,non potevo sopportare che a consolarla c’era Mark,non potevo sopportare che tutti potevano guardare la mia ragazza tranne me. Dovevo lasciarla perché soffrire per un po’ che soffrire per tre anni. Non potevamo distruggerci così,non potevamo chiuderci in una relazione fatta solo di chiamate e lettere. Lei meritava qualcuno che la amava come la amavo io,e forse anche di più. Meritava di essere abbracciata,di essere coccolata,meritava qualcuno che le preparasse la cena e le desse conforto ogni giorno,ed io non potevo più darglielo,e questo mi rendeva infelice e frustrata,perché la amavo più di tutto,più della mia stessa  vita. E non volevo lasciarla,ma dovevo dirle addio,dovevo farlo per noi.

                                                              ***

“Arizona:Ok immagina questo;ero in Africa e andava tutto alla grande,le persone erano simpatiche.
L’ospedale magnifico  il mio lavoro mi sembrava davvero importante,potevo vedere che facevo la differenza ma piangevo sempre e poi l’uomo con cui lavoravo mi ha chiesto che cosa avessi,e io gli ho detto che mi mancava la mia ragazza,insomma che mi mancava sul serio e lui mi ha chiesto se volevo tornare indietro e se fossero riusciti a rimpiazzarmi e allora io ho aperto a bocca  per dire no ma quello che mi è uscito è stato si. E cosi hanno fatto,e io sono tornata da te, e tu sei molto bella”
 
Ero tornata da lei,perché era vero non ero più la stessa persona. Ora vivevo solo per Callie,i miei sogni non avevano senso se non potevo viverli con lei ,la mia vita non aveva senso se non con lei. Noi due ci amavamo,e il nostro amore era più forte di tutto. Più forte della distanza,più forte dei litigi,più forte del dolore,più forte dei nostri errori. Ed io avrei cercato perdono in ogni modo. Era la mia donna e non l’avrei più fatta soffrire.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: crossroads