Sei mia?
Non posso non chiedermelo: sei così sfuggente! Hai 1 anno
meno di me e sei il mio tesoro più segreto e prezioso. Ho lasciato nelle tue mani tutto: il mio cuore, i miei sogni, la mia
speranza.
Hai il mio cuore, e non l’hai mai chiesto. Non te l’ho neanche detto… mi è mancata la forza di mettere tutto me
stesso a nudo. So che mi accoglieresti con quella tua incontenibile gioia
quieta, che di solito si esprime in radiosi sorrisi ed abbracci in seguito ai
quali arrossisci se siamo in pubblico per poi assumere
un contegno più serio. Sei pura, nel tuo strano modo.
Inizialmente, sai, era stato questo ad incuriosirmi in te.
Intelligente all’estremo, con una mente acuta ed al tempo
stesso così pura. Innocente, quasi, nella tua condotta serpeverde. Un
ossimoro fatto donna.
Ti ho avvicinata, notando che non
eri mai al centro dell’attenzione nonostante il tuo essere speciale. Amici, a te ne ho visti ben pochi attorno, anche se saresti dovuta
esserne piena. Ma forse questo accade perché
sei sempre persa in un mondo a parte, la cui soglia non è mai stata
oltrepassata da nessuno prima di me. Sei scoraggiante, per chi non ha la forza
o la voglia di cercare di capirti. Io sono un testardo, al
limite della cocciutaggine.
Ho affrontato di petto il filo illogico della tua mente e
sono rimasto allibito nello scoprire che, se uno ti conosce, sei
perfettamente logica. Parli e segue delle associazioni mentali legati a
fatti che ti sono accaduti o a vari avvenimenti e non avverti mai quando cambi
discorso, perché non te ne accorgi, ma è una bella
sfida tentare di seguirti senza perdere di vista il filo conduttore di questo
delirio. Quasi spassoso, sai?
Il tuo candore è spiazzante. Conosci la malvagità e le
tenebre, sin da bambina ci sei stata immersa sino al collo e forse anche oltre
ma mi hai sempre dato la speranza che insieme possiamo
uscirne puliti, sia tu che io, sporco molto più di te.
Ho finito la scuola l’anno scorso ma ho ancora giurato
fedeltà al Signore Oscuro, a differenza di mio padre.
Sto aspettando te, e poi ce ne andremo insieme.
Lontani da questa marcia, lurida Inghilterra, se vorrai.
O deciderai di combattere? I Mangiamorte
ti hanno sempre disgustata, i loro atti anche di più. Non sono sicuro di
conoscere la strada che sceglierai, anche se ho un vago sospetto, ma quale che
sia di una cosa devi essere sicura: ti starò sempre accanto. Fosse anche Auror
ciò che tu vuoi diventare, io sono pronto a rinnegare la mia famiglia e tutto
ciò in cui sono cresciuto per starti accanto.
Ora sono nel soggiorno della mia ricca casa di Londra e
sorseggio un the mentre guardo il fuoco nel caminetto.
Le fiamme che guizzano mi ricordano i tuoi ricci capelli
color del rame. Morbidi, profumati di miele selvatico come te, mi piace da
impazzire affondarci le mani ed il viso per scoprire la tua pelle chiara lì
sotto. Hai il viso cosparso di efelidi, che tu trovi
divertenti ed io tentatrici. Mi fanno sempre venire voglia di baciarle e questo
lo sai perché cerchi sempre di sfuggire a quel lieve
tocco che sono le mie labbra sulla tua pelle.
T’imbarazza o ti piace giocare a
questo modo? Non capisco mai la differenza, tu arrossisci
lo stesso. A volte mi sento quasi come se fossi il lupo cattivo della fiaba e,
te lo assicuro, allora avrei voglia di mangiarmi in un
boccone solo questa cappuccetto rosso tanto irriverente quando imprevedibile. A
volte lo faccio ma ogni tanto mi fermo non sapendo se mi darai un bacio o
tirerai fuori la bacchetta battendomela sul naso come a ricordarmi che non è il
caso.
Ora non ti posso vedere ma nella mia mente si affacciano
diversi ricordi che si sovrappongono uno all’altro quasi concorrendo a quale
può essere il più vivido.
Il giorno del nostro primo appuntamento… vestita di bianco
guardavi la neve malinconicamente sorridente. Stesa nel mio letto mentre
incendi le mie sigarette, perché sei contraria al fumo, e poi mi baci per
impedirmi di spegnere quel fuoco. Nuda sotto la doccia, i
tuoi capelli ramati imperlati d’acqua, la tua testa reclinata contro la parete
chiara ed il tuo fiato che s’incontra con il mio. In piedi davanti alla
McGranitt, mentre difendi la nostra casa a spada tratta, spalleggiata dalla tua
migliore amica Narcissa Black, e poi invece, nell’atto di sederti, mi guardi e
mi strizzi l’occhio, con l’aria di chi sa benissimo che stava lottando per il
torto. Mi ricordo di te mentre ti rivesti per andare a lezione e leghi i tuoi
bei capelli sorridendomi nello specchio.
Ma sopra ogni altra c’è un’immagine di te che ho fissa in mente, senza bisogno di fotografie o simili. Un
ricordo rubato, che tu non sai ch’io poseggo, e che mi
sono preso in una notte in cui mi sono affacciato in giardino. Nonostante il
coprifuoco quella notte sono uscito. Soffrivo d’insonnia
ed avvertivo il bisogno di camminare. Mi ricordo che mi sentii come attirato
verso il giardino, prima, e le sponde del lago, poi. Chiudendo gli occhi rivedo
tutto come se accadesse in questo stesso istante.
Stai in piedi sulla riva del lago, della
divisa porti solo gonna e camicia. Il resto degli abiti, calze e scarpe
incluse, sono ordinatamente abbandonati sul prato. I
tuoi capelli sciolti sono ancora umidi per la nuotata che devi esserti fatta, a
giudicare dallo stato di quello che indossi. Rispetto a me sei
messa di ¾ e non mi vedi, impegnata come sei a suonare una dolce melodia sul
tuo flauto.
Quelo è il modo in cui più amo ricordarti e non vedo l’ora
di dirtelo, perché ormai ho deciso di farlo. Sì, vuoterò il sacco su cosa provo
per te, su tutte quelle piccole cose che finora non ti ho
raccontato e sarò sincero fino in fondo. Mi metterò nelle tue mani.
Questo lungo, interminabile, anno scolastico sta giungendo al termine ed alla stazione io verrò a
prenderti. Proprio allora ti dirò ciò che ho sempre tenuto in serbo,
donandomiti nella mia interezza. In quella stazione, senza timore, davanti a
tutti te lo dirò.
Ti amo
Owari cap.1
Sì, lo so. Ho iniziato ieri un’altra fic su Harry Potter e
dovrei concentrarmi su quella ma stamattina e questo pomeriggio non avevo nulla
da fare ed una buona idea, così è saltata fuori questa
fanfic. Non ho messo i protagonisti perché in effetti
saranno un po’ tutti. Comunque sono stata brava oggi
ed ho già pronti i primi 4 capitoli. ^.^
Provvederò in serata a copiare
anche gli altri 3, se possibile, così poi ve li posto con un po’ di calma.
Anche in questo caso non so se quando andrò avanti, di quando, tutto dipende
dal mio umore, dalla situazione che ho a casa, dal mio
pc, dall’umore di mia madre [se è di cattivo umore stacca la spina e la chiude
a chiave in armadio, rendetevi conto =_=] e soprattutto dalla scuola, grande
fonte d’ispirazione. Infatti stamattina avevo la
presentazione del corso Enaip e tanto era lo scazzo che mi è partita l’idea. Perché vi rendiate conto: più mi annoio a scuola più è facile che
scriva tanto e velocemente, per occupare il mio tempo. Inoltre non so perché ma a scuola sono particolarmente
ispirata ^__^;
Besos
Bryn