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Autore: Bryn    13/11/2004    2 recensioni
Sei mia? Non posso non chiedermelo: sei così sfuggente! Hai 1 anno meno di me e sei il mio tesoro più segreto e prezioso. Ho lasciato nelle tue mani tutto: il mio cuore, i miei sogni, la mia speranza. Hai il mio cuore, e non l’hai mai chiesto. Non te l’ho neanche detto… mi è mancata la forza di mettere tutto me stesso a nudo.
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei mia

Sei mia?

Non posso non chiedermelo: sei così sfuggente! Hai 1 anno meno di me e sei il mio tesoro più segreto e prezioso. Ho lasciato nelle tue mani tutto: il mio cuore, i miei sogni, la mia speranza.

Hai il mio cuore, e non l’hai mai chiesto. Non te l’ho neanche detto… mi è mancata la forza di mettere tutto me stesso a nudo. So che mi accoglieresti con quella tua incontenibile gioia quieta, che di solito si esprime in radiosi sorrisi ed abbracci in seguito ai quali arrossisci se siamo in pubblico per poi assumere un contegno più serio. Sei pura, nel tuo strano modo.

Inizialmente, sai, era stato questo ad incuriosirmi in te. Intelligente all’estremo, con una mente acuta ed al tempo stesso così pura. Innocente, quasi, nella tua condotta serpeverde. Un ossimoro fatto donna.

Ti ho avvicinata, notando che non eri mai al centro dell’attenzione nonostante il tuo essere speciale. Amici, a te ne ho visti ben pochi attorno, anche se saresti dovuta esserne piena. Ma forse questo accade perché sei sempre persa in un mondo a parte, la cui soglia non è mai stata oltrepassata da nessuno prima di me. Sei scoraggiante, per chi non ha la forza o la voglia di cercare di capirti. Io sono un testardo, al limite della cocciutaggine.

Ho affrontato di petto il filo illogico della tua mente e sono rimasto allibito nello scoprire che, se uno ti conosce, sei perfettamente logica. Parli e segue delle associazioni mentali legati a fatti che ti sono accaduti o a vari avvenimenti e non avverti mai quando cambi discorso, perché non te ne accorgi, ma è una bella sfida tentare di seguirti senza perdere di vista il filo conduttore di questo delirio. Quasi spassoso, sai?

Il tuo candore è spiazzante. Conosci la malvagità e le tenebre, sin da bambina ci sei stata immersa sino al collo e forse anche oltre ma mi hai sempre dato la speranza che insieme possiamo uscirne puliti, sia tu che io, sporco molto più di te.

Ho finito la scuola l’anno scorso ma ho ancora giurato fedeltà al Signore Oscuro, a differenza di mio padre. Sto aspettando te, e poi ce ne andremo insieme. Lontani da questa marcia, lurida Inghilterra, se vorrai.

O deciderai di combattere? I Mangiamorte ti hanno sempre disgustata, i loro atti anche di più. Non sono sicuro di conoscere la strada che sceglierai, anche se ho un vago sospetto, ma quale che sia di una cosa devi essere sicura: ti starò sempre accanto. Fosse anche Auror ciò che tu vuoi diventare, io sono pronto a rinnegare la mia famiglia e tutto ciò in cui sono cresciuto per starti accanto.

Ora sono nel soggiorno della mia ricca casa di Londra e sorseggio un the mentre guardo il fuoco nel caminetto.

Le fiamme che guizzano mi ricordano i tuoi ricci capelli color del rame. Morbidi, profumati di miele selvatico come te, mi piace da impazzire affondarci le mani ed il viso per scoprire la tua pelle chiara lì sotto. Hai il viso cosparso di efelidi, che tu trovi divertenti ed io tentatrici. Mi fanno sempre venire voglia di baciarle e questo lo sai perché cerchi sempre di sfuggire a quel lieve tocco che sono le mie labbra sulla tua pelle.

T’imbarazza o ti piace giocare a questo modo? Non capisco mai la differenza, tu arrossisci lo stesso. A volte mi sento quasi come se fossi il lupo cattivo della fiaba e, te lo assicuro, allora avrei voglia di mangiarmi in un boccone solo questa cappuccetto rosso tanto irriverente quando imprevedibile. A volte lo faccio ma ogni tanto mi fermo non sapendo se mi darai un bacio o tirerai fuori la bacchetta battendomela sul naso come a ricordarmi che non è il caso.

Ora non ti posso vedere ma nella mia mente si affacciano diversi ricordi che si sovrappongono uno all’altro quasi concorrendo a quale può essere il più vivido.

Il giorno del nostro primo appuntamento… vestita di bianco guardavi la neve malinconicamente sorridente. Stesa nel mio letto mentre incendi le mie sigarette, perché sei contraria al fumo, e poi mi baci per impedirmi di spegnere quel fuoco. Nuda sotto la doccia, i tuoi capelli ramati imperlati d’acqua, la tua testa reclinata contro la parete chiara ed il tuo fiato che s’incontra con il mio. In piedi davanti alla McGranitt, mentre difendi la nostra casa a spada tratta, spalleggiata dalla tua migliore amica Narcissa Black, e poi invece, nell’atto di sederti, mi guardi e mi strizzi l’occhio, con l’aria di chi sa benissimo che stava lottando per il torto. Mi ricordo di te mentre ti rivesti per andare a lezione e leghi i tuoi bei capelli sorridendomi nello specchio.

Ma sopra ogni altra c’è un’immagine di te che ho fissa in mente, senza bisogno di fotografie o simili. Un ricordo rubato, che tu non sai ch’io poseggo, e che mi sono preso in una notte in cui mi sono affacciato in giardino. Nonostante il coprifuoco quella notte sono uscito. Soffrivo d’insonnia ed avvertivo il bisogno di camminare. Mi ricordo che mi sentii come attirato verso il giardino, prima, e le sponde del lago, poi. Chiudendo gli occhi rivedo tutto come se accadesse in questo stesso istante.

Stai in piedi sulla riva del lago, della divisa porti solo gonna e camicia. Il resto degli abiti, calze e scarpe incluse, sono ordinatamente abbandonati sul prato. I tuoi capelli sciolti sono ancora umidi per la nuotata che devi esserti fatta, a giudicare dallo stato di quello che indossi. Rispetto a me sei messa di ¾ e non mi vedi, impegnata come sei a suonare una dolce melodia sul tuo flauto.

Quelo è il modo in cui più amo ricordarti e non vedo l’ora di dirtelo, perché ormai ho deciso di farlo. Sì, vuoterò il sacco su cosa provo per te, su tutte quelle piccole cose che finora non ti ho raccontato e sarò sincero fino in fondo. Mi metterò nelle tue mani.

Questo lungo, interminabile, anno scolastico sta giungendo al termine ed alla stazione io verrò a prenderti. Proprio allora ti dirò ciò che ho sempre tenuto in serbo, donandomiti nella mia interezza. In quella stazione, senza timore, davanti a tutti te lo dirò.

Ti amo

 

Owari cap.1

 

Sì, lo so. Ho iniziato ieri un’altra fic su Harry Potter e dovrei concentrarmi su quella ma stamattina e questo pomeriggio non avevo nulla da fare ed una buona idea, così è saltata fuori questa fanfic. Non ho messo i protagonisti perché in effetti saranno un po’ tutti. Comunque sono stata brava oggi ed ho già pronti i primi 4 capitoli. ^.^

Provvederò in serata a copiare anche gli altri 3, se possibile, così poi ve li posto con un po’ di calma. Anche in questo caso non so se quando andrò avanti, di quando, tutto dipende dal mio umore, dalla situazione che ho a casa, dal mio pc, dall’umore di mia madre [se è di cattivo umore stacca la spina e la chiude a chiave in armadio, rendetevi conto =_=] e soprattutto dalla scuola, grande fonte d’ispirazione. Infatti stamattina avevo la presentazione del corso Enaip e tanto era lo scazzo che mi è partita l’idea. Perché vi rendiate conto: più mi annoio a scuola più è facile che scriva tanto e velocemente, per occupare il mio tempo. Inoltre non so perché ma a scuola sono particolarmente ispirata ^__^;

 

Besos

 

Bryn

  
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