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Autore: manujames    12/05/2008    3 recensioni
Dopo Eclipse..Il mio Breaking dawn ricco di colpi di scena..In cui Bella ed Edward convoleranno a nozze...Una vita mai semplice, per un'amore che sfida la natura stessa..Un amore che difenderanno sempre..Sempre e per sempre...
Genere: Romantico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Tutto era ricoperto da un' intricato fogliame verde,e la luce filtrava a malapena tra la fitta sterpaglia. Lo riconoscevo,mi era così familiare,era il bosco di Forks,in cui in passato mi ero avventurata tanto spesso. Ora però,aleggia nell'aria una strana tensione, e la sensazione che avevo alla bocca dello stomaco non mentiva. C'era qualcosa che attivava i miei sensi, e li poneva in stato di allerta. Ero in pericolo. Girovagavo su me stessa attonita,spalancando gli occhi nella speranza di riconoscere nel buio,un'ombra,una sagoma familiare. Nulla. Era troppo buio per poter scorgere qualcosa. Ma la paura non mi abbandonava,anzi. "Forza Bella,devi uscire di qui" mi ripetevo,sospingendomi a forza nella vegetazione,inciampando,ferendomi le mani e le ginocchia,muovendo un passo davanti all'altro come un' automa,consapevole di non avere idea di dove fossi,o se quella potesse essere la direzione esatta.
D'improvviso un ringhio gutturale e profondo mi impietrì all'istante. Ero sola nel bosco,ed un vampiro assetato aveva probabilmente sentito il mio odore. Cominciai a correre senza pensarci,nella direzione opposta a quella da cui proveniva il rumore. Sapevo che era inutile. Sapevo che le mie "molli" gambe umane,per quanto veloci,non avrebbero potuto seminare quello che era il più veloce dei predatori per antonomasia,ma l'istinto di sopravvivenza era più forte,e mi spingeva a correre.
Improvvisamente,mi sentii sbilanciata in avanti,e poco dopo mi trovai con la faccia sul terreno umidiccio ricoperto di foglie."Fantastico" pensai terrorizzata."stupida radice". Mentre mi rialzavo a fatica,ancora tramortita da quella folle corsa,ebbi la mordace sensazione di essere annusata,di non essere più sola...Mi voltai piano,quando un ragazzo dalla bellezza statuaria,innaturale,il viso pallido come la neve,e gli occhi di un rosso ardente,mi guardavano desiderosi ed affamati. Mi sfiorò il collo con le dita fredde,gelide,decise. Un tocco ben diverso da quello delicato del mio Edward.Ecco chi avrebbe potuto salvarmi. Chi mi avrebbe sentito e sarebbe accorso. Respirai con quanto fiato avevo in gola,e urlai il nome di chi,unico,mi avrebbe tratto in salvo. Mi svegliai di soprassalto,con le tempie madide di sudore,mentre un raggio inusuale per lo stato di Forks,mi solleticava la pelle.
Respiravo ancora a fatica,quando mi voltai per vedere Edward che mi parlava. Avrei riconosciuto quella voce vellutata tra mille. "Bella,mi hai spaventato,stai bene?". Scrutava il mio viso,con un'espressione carica di apprensione. Mi bastò osservare quei lineamenti perfetti,per tornare a respirare regolarmente. "Si" bofonchiai,ma sentivo che le lacrime spingevano per uscire. Mi irritai ancora di più. Odiavo certi comportamenti da bambina,seppur involontari. Mi sorrise e mi strinse a sè. Mi ranicchiai sul suo petto marmoreo,provando istantaneamente una pace immensa,interrotta solo dalla sua voce bellissima e profonda. "Sicura di star bene?Ti sei lamentata spesso nel sonno,se non c 'ero io a tenerti,saresti finita sul pavimento." Era sarcastico,ma vi era un velo d'apprensione negli occhi dolci e dorati. "Spiritoso" intonai io,e cominciò a ghignare,facendo sobbalzare il letto. Lo strinsi più forte a me. Potevo sentire il suo respiro,freddo e profumato tra i capelli. "Ti amo".
"Lo so",disse accarezzandomi le guance ormai rosse con le dita fredde."No, Edward".
Feci una pausa sospirando. "Ti amo immensamente,la mia vita ha avuto inizio con te. Ma io,miserabilmente normale ed umana,fragile,cosa posso offrirti?". Mi prese la testa fra le mani,costringendomi a guardare quei dolci occhi color topazio. "Puoi offrirmi la dolce utopia che abbia anch'io un anima,quando il più singolare gesto d'amore,ti fa scoppiettare il cuore,risvegliando in me,ciò che avevo creduto perso per l'eternità...mi hai offerto la vita,e ti amo più che immensamente per questo..."
Posò le sue labbra perfette e fredde sulle mie,con ardore ed un immensa dolcezza. Potevo sentire il suo profumo che mi inebriava la testa e i sensi,ed il suo lieve sorriso,quando il mio cuore,contro il suo petto cominciò a battere all'impazzata...
Fu una notte lunga,estenuante. Continuavano a proiettarsi nella testa scene del passato a Phoneix da piccola con Reneè, flashback del mio angelo senza ali e dai capelli ramati,Edward. Charlie,la piccola Alice,i Cullen che presto sarebbero diventati la mia famiglia. Mi voltai senza aprire gli occhi,sapevo che era lì. “Hei,Bella addormentata”. Mi baciò la fronte con le labbra fredde. “Sai che giorno è oggi?” mi chiese incalzante. “No,dovrei?” risposi con la voce ancora rauca dal sonno. Sbuffò. Aprii gli occhi e lo guardai incuriosita.”Bella,amore c’è un matrimonio che ti aspetta”. Sprizzava felicità da tutti i pori. A questo punto non potevo che essere sveglissima. Continuai a darmi della stupida mentalmente,per aver rimosso un dettaglio così importante,felice che non riuscisse a leggermi nel pensiero. Prima che potessi assimilare razionalmente la cosa, Alice irruppe nella stanza,gli occhi vispi ed un sorriso accecante,stampato sul visino perfetto. “E tu che ci fai qui? Lo sai che non si può vedere la sposa prima del matrimonio!”. Scoccò uno sguardo di disappunto prima ad Edward e poi a me. Aveva detto davvero sposa? Questa si che sarebbe stata una giornata lunga. Non ebbi neanche il tempo di salutarlo velocemente,che Alice mi aveva già trascinata sotto la doccia. L’acqua tiepida sul viso,mi fece svegliare completamente,assieme alla consapevolezza di ciò che stavo per fare,mista al panico che cercavo inutilmente di soffocare. Perché avevo così paura di uno stupido matrimonio, o di ciò che poteva dire e pensare la gente?. In fondo avevo affrontato cose ben peggiori in passato. Dopo la doccia,tutto accadde molto velocemente,tra i risolini di eccitazione di Alice, e la mia mente che vagava inesorabilmente,non mi accorsi neanche che in breve tempo,come fossi una bambola,mi acconciò,truccò e vestì estasiata,interrompendo ad intervalli regolari i miei pensieri con le risa e la sua voce cristallina. Ma avevo davvero paura dei pettegolezzi o c’era dell’altro? Stavo per unirmi ad Edward in modo indissolubile, sarebbe stato il trionfo dell’amore,eppure ero troppo condizionata dal concetto di matrimonio che mia madre mi aveva inculcata. Mentre Alice mi stringeva i lacci del corsetto,notai appoggiata sul cuscino,una rosa rossa a cui era legato un nastrino di raso del medesimo colore,per tenere a sé una pergamena arrotolata. La presi delicatamente,meravigliata. Slacciai con facilità il nastrino e srotolai la pergamena. La grafia era elegante e perfetta,come sempre. Era di Edward.
“Il cielo è costellato da stelle,piccole,lucenti e meravigliose. Ce n’è poi una,grande,fredda,che vive nell’ombra,proprio come me. È la luna Bella. Quella luna,che ha bisogno del sole per irradiare luce,per uscire allo scoperto,per poter illuminare le tenebre. –E luce fu-…ma non la vedevo,finchè non sei entrata nella mia vita. E allora vieni. Vieni da me amore mio. Squarcia le tenebre della mia notte,irradia il mio cuore con la tua luce. Sarò all’altare, nell’attesa di vedere nuovamente. È sempre così straziante,quest’agonia, quando sei lontana. Ti amo luce.
Tra poco (formalmente) tuo
Edward”
Le lacrime mi gonfiarono gli occhi, quel tanto da non riuscire a vedere,sentire più nulla. Non ricordo come e chi mi avesse accompagnata in chiesa. Fu come essermi svegliata solo dinnanzi alla porta della piccola chiesetta che mi svettava davanti. Charlie che mi teneva sotto braccio,mi sorrise incoraggiante. Giurerei di averlo visto lacrimare,ma non ne ero sicura. L navata era grande, e tutt ’ intorno era pieno di fiori d’arancio. Alice non si era smentita neanche stavolta. Camminavo lentamente, accompagnata dalle note di una canzone dolcissima. La mia canzone. Quella che Edward aveva composto per me. Finchè non lo vidi. Perfetto e bellissimo,con la pelle d’alabastro in contrasto con lo smoking gessato. Nonostante il sorriso sghembo che amavo,gli occhi dorati e dolci tradivano una forte emozione. Il mio cuore si riempì di gioia. Batteva all’impazzata, come se volesse uscirmi dal petto. E fu a quel punto che ogni dubbio,ogni paura svanì,si disciolse come neve al sole. Non camminavo verso la mia nuova vita, ma verso la mia “nascita”,verso l’immortalità non del corpo,ma del cuore. Si,questa era la mia unica certezza. Il mio cuore,gli sarebbe appartenuto per l’eternità,sempre e per sempre….
  
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