This time no lies.. this time just life
Era sabato sera e io ero, come sempre, chiusa da sola in camera a scrivere, invece di uscire con amici e divertirmi. Il problema più grande però era che io non avevo amici.
Ma la mia situazione non era poi così preoccupante.
Avevo 19 anni, ero al primo anno di università ed ero una ragazza abbastanza socievole, sempre simpatica e gentile con tutti e non dicevo mai di no se qualcuno mi chiedeva aiuto. Solo che non c’era nessuno che si fosse mai preoccupato per me, nessuno che avesse mai pensato di invitarmi ad uscire o semplicemente di chiedermi se mi andava un gelato o un caffè da Starbucks.
Avevo 19 anni e non avevo amici che si preoccupassero per me. Amici che tenessero a me e che mi scrivessero la buonanotte prima di addormentarmi.
Semplicemente non avevo amici.
Avevo 19 anni e amavo scrivere. Pensavo fosse la cosa più naturale del mondo, tutti dovrebbero provare una volta tanto a sedersi, prendere in mano foglio e penna o semplicemente accendere il computer e scrivere.. a me personalmente serviva molto, soprattutto per sfogarmi.
Avevo 19 anni e non avevo mai avuto un ragazzo. Forse perché non ero mai piaciuta in quel senso a qualcuno o forse perché non mi era mai interessato nessuno particolarmente. Fatto sta che ero sempre stata sola.
Io, il mio computer e i miei pensieri.
Ero una ragazza molto solitaria; leggevo molto, scrivevo e ascoltavo spessissimo musica, in effetti la ascoltavo in qualsiasi momento della giornata, mi rilassava molto. Amavo il modo in cui le parole si adattavano alla melodia e mi piaceva immaginarmi una storia, si, perché ero convinta che dietro ad ogni canzone ci fosse una storia.
E c’era una cosa in particolare che mi frullava in testa in quell’anno.
Se dietro ad ogni canzone c’era una storia allora io volevo trovare la mia di canzone, quella che raccontasse la mia di storia.
Forse con un po’ di aiuto sarei anche riuscita.