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Autore: Sleepingalone    15/12/2013    3 recensioni
Ed ora, a distanza di anni, siamo qui. Io e te, te e me.
Tu stai dormendo tra candide lenzuola profumate di Marsiglia, ed io ti osservo estasiata: i tuoi addominali scolpiti hanno ormai perso le imperfezioni di un tempo, sono caldi e oscillano al tuo respiro.
Bacio il tuo petto tatuato, poi le tue labbra a forma di cuore e infine ti abbraccio, trionfante.
Grazie a te mi viene da vivere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vagavi per le strade di Holmes Chapel, apparentemente distratto e con la testa tra le nuvole. Non ti accorgevi della pioggia che stava per cadere dal cielo cupo e grigio e proseguivi lungo la direzione che avrebbe condotto la tua vita verso un futuro luminoso e altresì terrificante.
Prima di uscire avevi riposto i bagagli all’ingresso di casa, intatti e pronti per essere sbalestrati a destra e a manca durante i mesi che avrebbero seguito Febbraio. Tua madre, seduta in cucina con una tazza di latte caldo tra le mani, si chiedeva a mente se lasciarti andare via, ancora così prematuramente, fosse opportuno o meno. Tua sorella studiava per il suo primo esame universitario di biologia e il tuo cane rincorreva il peluche che Robin, il tuo patrigno, gli aveva lanciato in giardino.
Una soffice sciarpa di lana bianca ti avvolgeva la nuca, tenendola al caldo. Al contempo, i riccioli di bronzo e miele ti sfioravano la fronte, e lo sguardo, colorato da una vasta armonia di verdi intensi, ti accompagnava per le strade della città.
Non eri particolarmente alto perché dovevi ancora sbocciare, come un seme di girasole coperto dal terriccio umido. D’altronde, a sedici anni eri il riflesso di un bambino che si atteggiava da grande. Un bambino buffo e paffuto, anche un po' maldestro devo ammettere.
E mi vien voglia di ridere, se penso a quelle attillate polo variopinte e a quei jeans larghi e dispersivi che amavi indossare per sembrare più attraente agli occhi delle ragazze carine del piccolo agglomerato in cui vivevi.
La ghiaia grigiastra scricchiolava ad ogni passo che le tue converse bianche -
ormai diventate grigie e malconce a causa del tempo - compivano. Le avevi comperate con il primo piccolo salario che la proprietaria del panificio nel quale lavoravi ti aveva consegnato, pertanto calzarle ti andava a genio più del dovuto.
In quel momento ti sentivi il protagonista di un sogno diventato realtà e, per la prima volta, avevi gratificato la tua vita così com'era. 
Ma, la pioggia batteva forte contro l'asfalto e, sbadigliando, eri tornato a casa.
Senza annunciare a tua madre di esser rientrato, ti eri accasciato sul letto della tua stanza ancora dissestato, nel tentativo di riposarti un po' prima di cominciare quel grande viaggio che gli adulti chiamano 'vita'. Non avevi neanche avuto il tempo di assopirti completamente che Louis, il tuo migliore amico, ti aveva chiamato per ricordarti l'ora di partenza.  A seguire avevi ricevuto altri tre messaggi da parte degli altri tuoi compagni di avventura: Niall, il ragazzo buono e sincero, dagli occhi celesti, i capelli biondi e dal carattere buffo e farsesco. Liam, quello solare e muscoloso di cui potevi fidarti anche ad occhi chiusi. E Zayn, il ragazzo dalla pelle olivastra e gli occhi profondi. Erano diventati i tuoi migliori amici, e li amavi come fossero fratelli.

Non potevo biasimarti una volta, e non posso farlo neanche ora. Tu eri così: ti affezionavi alle persone troppo velocemente e sbagliavi a farlo, poiché restavi ferito ogni volta che quelle ti tradivano.
Non eri innamorato. Non avevi mai amato perché nessuno ti aveva mai amato e, malgrado ciò, questo ti stava bene o forse non ti toccava più di tanto.
 
Sul ciglio della porta, tua madre si asciugava i fiumi che le scivolavano su entrambe le goti e tu l’abbracciavi, cercando di consolarla, mentre il tuo patrigno le batteva una pacca sulla spalla destra.
Tua sorella Gemma sembrava quasi diffidente: lei ti amava, e tu sapevi che vederti partire per lei sarebbe stato dilaniante. Ma, d’altro canto, la sua indole forte non le avrebbe mai permesso di affievolirsi in quella circostanza, non completamente almeno. 
Dunque, terminati i convenevoli, ti eri imbarcato in auto con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto "non vado mica a fare la guerra" avevi urlato con tono esausto, nel tentativo di apparire sereno e felice dinnanzi alla tua famiglia, che aveva versato fin troppe lacrime quella sera.
Eppure, appena nascosto dai finestrini di vetro bui, avevi cominciato a piangere come un bambino di sette anni col ginocchio sbucciato e il giocattolo rotto. Eri spaventato ed il futuro si rifletteva in modo poco nitido ai tuoi occhi.
Ma le carte erano in tavola, e per te cominciava quel lungo grande viaggio che ti avrebbe condotto a una vita ricca di soddisfazioni, e che, soprattutto, ti avrebbe condotto a me.
 
E ora, a distanza di anni, siamo qui. Io e te, te e me.
Tu stai dormendo tra candide lenzuola profumate di Marsiglia, ed io ti osservo estasiata: i tuoi addominali scolpiti hanno ormai perso le imperfezioni di un tempo, sono caldi e oscillano al tuo respiro.
Bacio il tuo petto tatuato, poi le tue labbra a forma di cuore e infine ti abbraccio, trionfante.  
Grazie a te mi viene da vivere.
Ti voglio bene, davvero
.
 
Angolo autrice
Non so nemmeno da dove mi sia uscita questa cosa qua, ma è capitato, perciò l'ho scritta tutta ad un fiato e l'ho pubblicata oggi.
Non ho niente di particolare da dirvi solo che mi piacerebbe leggere un vostro parere a riguardo. 
Ci tenevo a dirvi che l'ultima parte, anche se può sembrare così, non parla di me o di un'altra ipotetica amante. Parla di noi fan e del bene che nutriamo nei confronti di questi cinque ragazzi e, nel mio caso, in particolare nei confronti di Harry.
Ora vado, grazie per l'attenzione, Sleep.

Ps: il banner della mia long 'Maria', se vi va, cliccateci sopra e sarete immediatamente indirizzati al prologo :*

   
 
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