Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: LaCaprasopralapanca    15/12/2013    1 recensioni
Il mare era scuro, calmo. Le onde si rifrangevano sulla riva e si ritiravano dolci.
Annie cercava di fare respiri regolari, lunghi, basandosi sul loro ritmo.
Piangeva di dolore, quella notte, come in tante altre: era tormentata dai mostri del passato che ogni giorno e ogni sera, oramai da cinque anni, le facevano rivivere i suoi incubi peggiori.
Il mare era l'unica cosa che la calmava, la cullava, la proteggeva, quando il suo, di mare non era vicino a lei.
[...]
Non poteva sapere che in quel momento, Finnick, qualche distretto più in là, veniva annientato dalle parole del Presidente Snow: i partecipanti alla 75esima edizione degli Hunger Games sarebbero stati scegli fra i vincitori ancora in vita.
Nel libro non c'è ma ho voluto immaginare il momento in cui Annie e Finnick capiscono che i loro nomi potrebbero essere estratti per tornare nell'Arena.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mare era scuro, calmo. Le onde si rifrangevano sulla riva e si ritiravano docili. Ciaf, ciaf.
Era un ritmo preciso, dolce. Annie lo ascoltava ad occhi chiusi. Ciaf, ciaf…
La leggera brezza notturna le scompigliava i lunghi capelli castani sciolti sulle spalle.
Annie cercava di fare respiri regolari, basandosi sul ritmo delle onde.
Ogni tanto qualche lacrima le bagnava le guance. Piangeva di dolore, quella notte. Come in tante altre era tormentata da fantasmi lontani che la prendevano, la strattonavano, la facevano tornare a quel passato che voleva dimenticare: gli Hunger Games.
I Giochi l’avevano avvolta, sconvolta, ferita, ogni giorno da cinque anni, senza la minima voglia di lasciarla stare o di diminuire di intensità.
Ogni giorno Annie tornava nell’arena. Mentre dormiva, mentre nuotava, mentre tagliava il pane, mentre camminava, mentre parlava… sempre. La vita di Annie era straziata da un’esperienza che avrebbe dovuto portarle pace e gloria. Aveva vinto i Giochi da cinque anni: cinque anni che vedeva gli altri tributi morire e uccidere anche mentre innaffiava le piante. Cinque anni che, quando si guardava le mani, le vedeva ferite e sporche di sangue. E allora correva, urlava, piangeva, cadeva fino arrivare al mare. Si immergeva nell’acqua salata del Distretto 4, cercando di lavare via dalle mani quel sangue e dalla mentre quegl’incubi.
Aveva capito che il mare l’aiutava. Le lambiva le caviglie, le spalle, la sorreggeva, la cullava.                                                            Il mare, con i suoi occhi verdeacqua, vivi e travolgenti. Quando faceva troppo freddo per nuotare, quando i mostri si gettavano su di lei senza farla respirare, senza lasciarle il tempo di correre alla spiaggia, c’erano altri occhi, occhi di mare, che la stringevano e la cullavano. Finnick.
Finnick che la stringeva nelle notti di paura, Finnick che conosceva gli orrori che Annie combatteva, Finnick che non la lasciava cadere in quel mondo di terrore. Finnick, il mare. Il suo mare, la sua spiaggia, il suo sollievo.
Quella sera, però, non c’era. Era a Capitol City nei letti di qualche ricca signora o di qualche potente politico. E Annie, quella sera, era al mare. A calmarsi, a salvarsi dai consueti incubi. E ci stava riuscendo, pian piano.
Ma non sapeva che Finnick, qualche distretto più in là, sul treno che l’avrebbe riportato a casa, stava gridando, stava piangendo, stava lanciando qualsiasi cosa gli capitasse fra le mani contro lo schermo impalpabile della televisione: perché essa gli aveva appena mostrato il Presidente Snow che annunciava che nella 75esima edizione degli Hunger Games i tributi sarebbero stati scelti fra i vincitori ancora in vita.
Annie non guardava la TV da tanto, le faceva vedere solo cose che avrebbe voluto scordare. Non aveva idea, quindi dell’Edizione della Memoria. Non immaginava nemmeno il dolore che di lì a poco sarebbe arrivato.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Era felice, Annie, nella sua notte fresca, di aver trovato un po’ di pace sulle rive del mare.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: LaCaprasopralapanca