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Autore: Despicable Meggs    15/12/2013    8 recensioni
Cosa ci fa una bambina, sola, sulla loro scena del crimine? Come è arrivata fin lì e che cos’è successo che l’ha spaventarla a tal punto da farle perdere la memoria?
Questa volta la nostra squadra investigativa preferita è chiamata ad indagare su quello che sembra un semplice caso di omicidio, ma che si dimostrerà molto più complesso e sconvolgente del previsto.
Spero che l’idea vi piaccia … Quindi: leggete e commentate numerosi!!! XD
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20

Erano già trascorse le tre settimane che il medico aveva previsto servissero a Zoe per riprendersi.
E in effetti era vero. Fisicamente stava bene, non poteva dirsi lo stesso sul piano psicologico. Erano più le notti in cui si svegliava a causa degli incubi che quelle tranquille.

Ancora pochi giorni e Tony e Ziva avrebbero dovuto portarla all'orfanotrofio. Era arrivato il momento di dirglielo.
Zoe giocava tranquilla in camera, in quel breve periodo che era rimasta con loro le avevano comprato di tutto.

"Zoe, piccola. Vieni con me in salotto, io e Tony dobbiamo parlarti di una cosa" le disse Ziva.
La prese per mano e andarono a sedersi sul divano.

"Hey, pasticcino. Stavi disegnando?" le chiese Tony guardandole le mani. Erano tutte sporche di colori. Stava sicuramente usando i pennarelli.
"Si! Disegnavo l'arcobaleno che abbiamo visto ieri" rispose lei felice.

Tony le sorrise. Il solo pensiero di doverle dire che l'avrebbero portata via gli spezzò il cuore.

"Senti Zoe, tu lo sai che vogliamo tenerti con noi per sempre vero?" iniziò Ziva.
"Si" rispose lei.
"Però devi anche sapere che ci sono delle regole da rispettare perché tu possa vivere qui... E una di queste regole è che sia un giudice a decidere se puoi stare con noi" aggiunse Tony.

Zoe perse il sorriso e iniziò a guardarlo confusa.

"Dobbiamo chiedere il permesso prima che tu possa rimanere qui e questo richiede un po' di tempo... E durante questo tempo non potrai stare con noi" concluse Ziva.
"Perché?" domandò Zoe. Iniziava ad agitarsi, anche se era piccola capiva in fretta.
"È la legge che dice questo, anche se a noi non piace per nulla" le rispose Tony accarezzandole la testa.
"E dove dovrei andare? Io voglio stare qui" disse Zoe preoccupata.
"Andrai in un posto qui vicino, dove starai insieme a tanti altri bambini che non hanno i genitori" provò a spiegarle Ziva.
"In un orfanotrofio quindi? Nel posto dove stava la mia vicina di casa?" chiese Zoe.

Quando ancora nulla di tutto ciò era successo viveva accanto ad una famiglia che aveva adottato una bambina.

"Si, amore. Ma noi torneremo a prenderti. Non è per sempre, tu starai con noi" cercò di calmarla Ziva.

Ma orami era tardi, Zoe si era già fatta prendere dal panico e aveva iniziato a piangere. Ormai non ascoltava più, nella sua testa c'era solo l'idea di trovarsi di nuovo da sola.

"Zoe, calma... Non è successo nulla, respira" le disse Ziva accarezzandole la schiena.
"Hey, guardami. Devi respirare ora o starai male" provò a dirle Tony.

Visto che le parole non sembravano funzionare Ziva la prese in braccio, non fece in tempo a sollevarla che Zoe si aggrappò a lei come se non volesse più lasciarla andare e, se possibile, iniziò a piangere più forte.

"Tony, apri la finestra. Ha bisogno d'aria" gli chiese Ziva andando verso la finestra.
"Respira Zoe, calmati. Non andrai via oggi... Stiamo insieme ancora qualche giorno" le sussurrò Ziva all'orecchio.

Tony guardava la scena mentre accarezzava la schiena della bambina. Ci volle più di mezz'ora prima che Zoe si calmasse completamente.
Per il resto della giornata non fece altro che rimanere in braccio a Ziva o Tony, in silenzio e con la faccia terrorizzata.
Dovettero aspettare che si addormentasse in braccio a Tony prima di riuscire a metterla a letto.

"È stato straziante" commentò Tony mentre, sdraiato nel suo letto, abbracciava Ziva.
"E sarà peggio quando lunedì dovremmo lasciarla là" rispose lei stringendolo.
"Siamo sicuri che non c'è un altro modo?" aggiunse.
"Vorrei davvero. Ho parlato con l'assistente sociale, ho provato anche a far valere il mio grado di agente dell'NCIS. Ma non è cambiato nulla. Ha detto che se non la portiamo all'orfanotrofio la verranno a prendere loro" rispose Tony.

Ziva annuì.

"Allora cerchiamo almeno di farle passare questi ultimi due giorni in modo allegro. E poi faremo tutto il più velocemente possibile, non voglio che stia là dentro per troppo tempo" disse Ziva.

Fortunatamente, quando il mattino dopo andarono a svegliarla, Zoe era più rilassata.
Era estate, faceva caldo. Così Tony e Ziva decisero di portare Zoe a fare un pic-nick al mare. Non era lontano da casa loro e almeno le avrebbero fatto passare una giornata tranquilla.

"Possiamo anche andare a fare il bagno?" chiese felice.
"Certo, infatti ora metto un costume nella borsa. Ok?" le disse Ziva mentre preparava il necessario per la giornata.

Passarono la mattina e il pomeriggio sulla spiaggia. Il sole iniziava a tramontare e Ziva guardava Tony giocare in riva al mare con Zoe.
Nonostante la bambina fosse con loro da pochissimo tempo era una scena che le sembrava quasi normale. Si meravigliò di come Tony fosse bravo con lei, non lo avrebbe mai pensato.

"Ziva ho trovato una conchiglia, guarda" esclamò Zoe correndole incontro e risvegliandola dai suoi pensieri.
"Fa un po' vedere? Ma è bellissima" le disse Ziva.

Poi avvolse Zoe in un asciugamano e la prese in braccio.

"Ora stai qui con me, ti devi asciugare perché tra un po' andiamo a casa" le disse.
"Ti sei divertita?" aggiunse.
"Si, lo rifacciamo vero? Torniamo al mare un'altra volta?" domandò Zoe.
"Certo, amore. Ci torniamo" le rispose Tony, sapendo però che non sarebbe venuto molto presto quel giorno.

Tempo dieci minuti e Zoe si era addormentata in braccio a Ziva, la giornata l'aveva davvero stancata.
"Guardala, Tony. Con che coraggio la lascerò all'orfanotrofio, lunedì?" disse Ziva combattuta.
"Non lo so. Lo troveremo assieme il coraggio" rispose dando un bacio sulla fronte a Ziva e accarezzando i capelli ancora umidi di Zoe.

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Il lunedì arrivò presto e quella mattina nessuno dei tre avrebbe voluto alzarsi. In realtà Tony e Ziva non avevano dormito tutta la notte. Appena andati a dormire Ziva si era buttata tra le braccia di Tony piangendo.
Si alzarono e si prepararono prima di andare a svegliare Zoe.

"Ziva, promettimi una cosa. Che non piangerai davanti a Zoe quando la lasceremo là. Per due motivi: primo, perché probabilmente sarà lei a disperarsi. Secondo, perché se tu piangi, piangerò anche io e questo non aiuterà nessuno. Una volta usciti potrai anche disperarti, e io con te" le disse Tony abbracciandola.
"Va bene. Guarda, io non sono mai stata una che piange. Ma questa cosa mi fa soffrire da morire" spiegò lei.
"Lo so. Per quello l'ho detto" concluse Tony.

Presero coraggio e andarono a svegliare Zoe.
"Non voglio andare via" fu la prima cosa che disse quando aprì gli occhi.
"Lo so, piccola" le disse Ziva prendendola in braccio e portandola in cucina per la colazione.

Tony le aveva preparato i pancake al cioccolato, i suoi preferiti.
"Ecco qui la colazione, principessa" le disse mettendole il piatto davanti.
"Non ho fame, Dino" disse Zoe allontanando il piatto.
"Mangiane solo un pezzettino" insistette Ziva cercando di imboccarla.
"No, non voglio" si lamentò lei.
"Ok, allora... Ti metto la colazione nella scatola per la merenda così puoi portarla con te. Nel frattempo perché non vai con Ziva a vestirti?" le disse Tony.

Zoe annuì, sconsolata. Sapeva anche lei che non poteva fare nulla per cambiare le cose.

"Posso portare Ben con me?" chiese Zoe indicando il suo orsacchiotto. Glielo avevano comprato appena tornati a casa dall'ospedale.
"Certo che puoi. Ora andiamo" le disse prendendola per mano.

Arrivarono all'orfanotrofio circa un'ora dopo.
Tony e Ziva avevano scelto quello più vicino a casa loro. Era cattolico, c'erano delle suore a prendersi cura dei bambini.
La cosa li rassicurava, pensavano che sarebbe stato un posto più tranquillo e più sicuro per Zoe.

Arrivò ad accoglierli Suor Agnese, la direttrice.
"Tu devi essere Zoe" disse sorridendo.

Zoe si aggrappò alla gamba di Ziva, nascondendo il volto.
"La scusi" disse Ziva "Non è molto d'accordo sul fatto di rimanere qui".
"Lo capisco, non è facile. Ho letto il suo fascicolo, deve essere stato tremendo per lei" rispose riferendosi a quello che aveva passato Zoe.
"Però guarda, ci sono tanti altri bambine con cui puoi giocare. Sono sicura che ti accoglieranno con felicità" aggiunse.
"Ma io voglio stare con Ziva e Dino" si lamentò Zoe con le lacrime agli occhi.

Suor Agnese li accompagnò nella stanza da letto dove Tony e Ziva aiutarono Zoe a sistemare le proprie cose.
Poi arrivò il momento tanto temuto. Il momento dei saluti.

"Zoe, vieni qui" disse Ziva chinandosi all'altezza della bambina.
"Ora noi dobbiamo andare via. E tu devi fare la brava, devi ascoltare Suor Agnese e divertirti con le altre bambine. Noi torneremo a prenderti" aggiunse.
"No..." rispose Zoe scuotendo la testa e abbracciando Ziva.
"Si, tesoro. Ce la puoi fare" la incoraggiò lei.
"E poi noi ti verremo a trovare" aggiunse Tony.
"Ma certo che verranno, Zoe. Saranno qui a salutarti tutti i week end" spiegò la suora.

Si erano accordati per poterla andare a trovare almeno una volta alla settimana.
A quel punto Zoe si staccò da Ziva e passo ad abbracciare Tony.

"Dino ti prego, portami via con te" lo implorò.
"Se potessi lo farei. Ma te lo prometto pasticcino, Dino torna a prenderti presto" le disse dandole un bacio sulla testa.

La staccò a fatica lasciando che Suor Agnese la prendesse in braccio.
A quel punto Ziva si tolse la collanina, la sua stella di David, e la mise al collo di Zoe. Le era sempre piaciuta e in quei giorni, quando era stressata e sedeva in braccio a Ziva, ci giocava. Così Ziva pensò che potesse aiutarla.

"Tieni questa, Zoe. Me la ridarai quando torneremo a prenderti, ok?" le disse.

Zoe annuì piangendo.

"Non piangere... E ricordati di mangiare i pancake che ti ha preparato Tony" aggiunse.
"Ora andiamo, ciao Zoe" disse Tony allontanandosi con Ziva.

Uscirono dalla porta sentendo Zoe piangere mentre chiedeva loro di restare.
A quel punto nessuno dei due riuscì a trattenere le lacrime. Si abbracciarono e piansero.

"La torniamo a prendere presto, amore. Te lo giuro" disse Tony.

Arrivarono in ufficio che era quasi l'ora di pranzo. Erano entrambi distrutti e Gibbs lo notò immediatamente.
"Come è andata?" chiese loro.
"Male" rispose Tony.

Ziva non disse nulla, si sedette solo alla scrivania. Non riusciva a parlare in quel momento, sentiva un nodo alla gola.

"Voi due oggi tornate a casa. Prendetevi la giornata libera" gli disse Gibbs.
"Ah, e prima di sera contattate questo avvocato. Io li odio, ma devo ammettere che questo è il massimo in fatto di affidamenti e adozioni. Ha aiutato anche Fornell durante il divorzio. Vi farà riavere Zoe nel più breve tempo possibile" aggiunse dando a Tony un biglietto da visita.
"Grazie capo" rispose lui.

Ziva si alzò per andare a casa con Tony, ma Gibbs la bloccò e l'abbracciò.
"Andrà tutto a posto, piccola. Vi aiuto io, ok?" le sussurrò all'orecchio. Sentì Ziva piangere.
"Ora vai a casa, riposati e parlate con l'avvocato" aggiunse lasciando che Tony la prendesse per mano e la portasse all'ascensore.

Da quel momento in poi avrebbero lottato con tutte le loro forze per riaver Zoe. Non importava quanto tempo o fatica occorressero.
Volevano entrambi riavere quella bambina, perché avevano capito che solo con lei si sarebbero sentiti completi.
Avrebbero formato una famiglia, e sapevano che con l'aiuto di tutti questo sarebbe accaduto molto presto.













Angolo dell'autrice:

Ok, non odiatemi -.-"
O meglio fatelo, se volete. Ma cercate anche di capire le mie ragioni, che sto per esporvi.

Dunque... Questa FF è nata come storia su un caso a cui lavora l'ncis. Quando l'ho iniziata non avevo pensato a come potesse finire.

Quindi non avevo calcolato che avrei fatto entrare Zoe nella vita di Tony e Ziva.
Tuttavia è successo (mea culpa? O.o)...

Solo che il caso è stato risolto giusto? E sappiamo tutti che non esiste al mondo che una bambina orfana venga adottata così su due piedi senza un minimo di rispetto per le leggi.
Non so in America, ma da brava studentessa di Giurisprudenza quale sono, so che in Italia per adottare un bambino ci sono tante leggi da rispettare. E nemmeno se sei Tony o Ziva ti lasciano tenere una bambina solo perché lei è tanto sfortunata e a te si scioglie il cuore per la sua dolcezza XD

Quindi ho deciso di fare così.
Concludo questa storia perché comunque il caso è stato risolto, quindi la trama principale è giunta al termine. E non avrebbe senso andare avanti altri 10 capitolo solo per l'adozione di Zoe. Giusto?

Ovviamente non sono così sadica da lasciare le cose così. Inizierò un seguito che riprenderà esattamente da qui e vedrà Tony e Ziva lottare per avere Zoe. E ovviamente avranno anche un caso.
Qui non siamo nel puro Fluff delle altre mie FF! XD

Detto ciò spero che abbiate compreso la ragione di questa decisione :D
Penserete che sono un mostro nel concludere la storia così, ma abbiate fede in me... Mi piace quando le cose finiscono bene... So... Già potete capire come andrà il seguito... XD


Ma ora passiamo alla parte che preferisco...
GRAZIE A TUTTI QUANTI! XD

Sul serio, siete fantastici.
Grazie a chi ha letto, seguito e commentato la storia.
Siete stati davvero davvero davvero fantastici e voglio ringraziarvi uno ad uno:

• Alex995
• Anny_97
• Bakyta12
• Carlycalvo
• cheesecakeTIVAfan
• Forbidden Colors
• frencia92
• gaia1986
• LaGianolik
• Lonny
• scrittrice in canna
• _shooting_stars_
• TinaTiva99
• 86vale86
• VooJDee
• Ziva4ever
• Ziva Prentiss

Spero di avervi segnate tutte e di aver scritto i nomi correttamente. LOL

Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Spero che tutta la FF vi sia piaciuta.
E soprattutto spero che continuerete a seguire il continuo di questa storia che arriverà presto (non mi piace lasciare le cose in sospeso quindi penso che dopo Natale inizierò a pubblicare il seguito)!!!!

Grazie ancora a tutti.
Sono un po' triste che questa storia sia finita, ma penso già al futuro! XD

Baci, Meggie.
  
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