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Autore: weasleywalrus93    15/12/2013    1 recensioni
Ricordi di Paul sul Natale grazie ad una fotografia, all'albero di Natale e su quanto può essere galeotta una canzone di Elvis.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Lennon, Paul McCartney
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'aria di Natale si respirava da giorni. La casa era addobbata già da tempo, con ghirlande, vischi, un piccolo presepe e l'immancabile albero di Natale con le sue luci intermittenti, agghindato proprio come lo faceva Linda tutti gli anni. Paul era felice perché aveva tutta la famiglia riunita. Mary aveva portato i suoi figli, Stella era giunta con la sua piccola tribù, anche James era presente lasciando finalmente fuori di casa i problemi legati alla droga. Heather aveva accettato a lasciare la piccola Beatrice in Inghilterra per Natale, e Nancy non aveva perso tempo a fare la mamma con la bambina, che in fondo le voleva bene. Tutti gli adulti erano riuniti in un angolo della sala da pranzo a parlare di cose da adulti: lavoro, politica, economia, viaggi e altre cose che facevano addormentare. In un altro angolo erano riuniti tutti i piccoli che giocavano e Beatrice li trovava noiosi quasi quanto gli adulti. Odiava quell'età, perché non era né tanto piccola per poter giocare con i suoi nipotini, né grande abbastanza per partecipare alle discussioni degli adulti. E così aveva trovato il suo posticino accanto al camino, sfogliando un vecchio album di fotografie del padre. Adorava sfogliare i vecchi album di fotografie, ripensava sempre a tutti i racconti che il padre le raccontava prima di addormentarsi. Tutti quei posti esotici, quelle persone così diverse in ogni aeroporto, ma affrontate con gli stessi amici di sempre. Una foto catturò la sua attenzione. Si voltò verso gli adulti, alla ricerca di qualcuno con cui parlare, ma ovviamente erano tutti troppo immersi nelle loro discussioni per accorgersi di lei. Si tornò a voltare verso il fuoco, osservando la fotografia. Qualcuno le scompigliò i capelli.
-Vuoi restare qui da sola, alienata dal mondo, fino a mezzanotte?-
Paul si era appena seduto accanto a lei e la guardava come guardava tutti i suoi figli, con amore.
-Papà, quando è stata scattata questa?-
E gli mostrò la fotografia.
E la mente di Paul tornò indietro nel tempo, fino a quel natale del 1960...
 
***
 
Jim era fuori a sbrigare le ultime commissioni, Mike era a casa di un amico, e John semplicemente non voleva restare a casa sentendo l'ennesima strigliata di Mimì mentre sistemava l'albero di Natale. Quindi, la cosa migliore da fare era andare a rompere un po' le scatole al suo migliore amico, Paul.
-Eddai, dimmi chi hai adocchiato!-
-Perché dovrei aver adocchiato qualcuno?-
-Beh, non credo che il pacchetto col fiocco rosa sia per Jim-
-E invece è proprio per lui-
-Allora avvertimi quando indosserà la sua nuova giarrettiera color rosso ciliegia-
-Non sei divertente-
-Non volevo mica esserlo-
-Ah no? Visto che siamo in tema regali, cosa regali a Cyn?-
-La cosa più bella che una ragazza possa desiderare-
-Ovvero?-
-Un Natale con me-
-Povera ragazza-
-Perché?-
-Già ti sopporta nei giorni normali. Almeno a Natale potresti risparmiarla no? Altrimenti nel calendario spunterà "Santa Cynthia Powell"-
John, offeso, andò in cucina, prese il panino che Paul si era preparato, e lo mangiò con non chalance.
-La prossima volta evita i cetriolini. Lo sai che mi fanno venire il mal di pancia-
-In realtà li metto apposta per evitare che tu mangi sempre il mio panino-
-Sei simpatico quanto l'olio di ricino-
-E tu quanto un calcio in culo. A parte gli scherzi, cosa regalerai a Cyn?-
-Non lo so ancora. Forse una di quelle sciocchezze che si regalano sempre alle ragazze. Regalale qualcosa di nuovo che le altre non hanno e il sesso è assicurato per almeno un altro mese-
-E quando il mese scade?-
-Bisogna inventarsi altro-
Per tutta la durata della discussione, John aveva parlato a bocca piena, sputando briciole per tutta la stanza.
-Potresti fare qualcosa di utile oltre a mangiare?-
-Tipo?-
-Darmi una mano così finisco prima-
-Solo se accendi la radio-
Con un gesto spazientito, Paul smise di sistemare la ghirlanda sull'albero e accese la radio. Passavano "Let it snow " di Frank Sinatra. John mise in bocca l'ultimo pezzo di panino e comincio a sistemare le palline, sotto lo sguardo soddisfatto dell'amico.
-Si sente che è Natale, eh?-
-Perché passano le canzoni natalizie?-
-Eh già...-
La canzone finì e il radio-presentatore cominciò a gracchiare.
-E ora, cari amici in ascolto, una canzone dedicata a tutti gli innamorati, che dovranno baciarsi sotto il vischio!-
La musica partì piano, lenta, soffice come i fiocchi di neve che cadevano leggeri sull'asfalto e sul marciapiede, mentre all'interno la legna scoppiettava nei camini e nelle stufe. L'avrebbero riconosciuta ovunque. Quella era una canzone di Elvis.
 
Wise men say only fools rush in
but I can't help falling in love with you
 
Incuranti della canzone, continuarono a sistemare le decorazioni.
 
Shall I stay
would it be a sin
If I can't help falling in love with you
 
Involontariamente, si sfiorarono le mani. E fu come se una scossa elettrica gli attraversasse la schiena.
 
Like a river flows surely to the sea
Darling so it goes
some things are meant to be
 
Era qualcosa di strano. Tante volte si erano sfiorati le mani, ma non era mai successo niente. Eppure quella volta erano sicuri di aver sentito un brivido pervaderli, ed erano sicuri che anche l'altro l'avesse sentito.
 
take my hand, take my whole life too
for I can't help falling in love with you
 
-Paul?-
-Si?-
Paul non voleva girarsi a guardare l'amico. Si vergognava del rossore che aveva invaso il suo bel viso.
-Potresti voltarti verso di me?-
Sconfiggendo il suo timore, Paul si girò. Scoprì che il suo amico era forse imbarazzato come lui. Tutto ciò lo fece calmare, perché il condividere le emozioni con John rendeva tutto più facile, più sopportabile, più leggero.
-Dimmi-
-Io... vorrei darti il mio regalo di Natale-
 
Like a river flows surely to the sea
Darling so it goes
some things are meant to be
 
Non gli diede nemmeno il tempo di rispondere, che incollò le sue labbra su quelle dell'amico. Se l'era tenuto dentro per tanto, forse troppo tempo, ma ora aveva dovuto tirar fuori tutto. Era colpa di Elvis. Era sempre colpa di Elvis. Paul rispose al bacio. Era il suo migliore amico e sapeva che era maledettamente sbagliato baciare il suo migliore amico. Ma in quel momento avevo solo voglia di baciarlo, baciarlo e tenerlo sempre con se. Le loro mani finirono per intrecciarsi, facendo cadere ciò che tenevano.
 
take my hand, take my whole life too
for I can't help falling in love with you
for I can't help falling in love with you
 
La porta si aprì con uno scatto.
-Paul, sei in casa?-
I due ragazzi si separarono all'istante quando sentirono la voce infreddolita del vecchio Jim rientrare in casa.
-Paul?-
John non sapeva come uscirne da quella storia. Afferrò il colletto della camicia di Paul.
-Paul, non devi dire niente a nessuno. Questo deve restare tra di noi ok?-
I passi si avvicinavano sempre di più.
-Promettimelo-
L'ombra di Jim cominciava ad affacciarsi al salotto.
-Promesso-
John lo lasciò andare tirando un enorme sospiro di sollievo.
-Siamo qui, papà-
-Come siamo... Ah. Ciao John-
-Salve Jim-
-Ancora non avete finito? Come siete lenti ragazzi miei. Poi sempre con questa radio accesa... Ma non sapete fare altro che ascoltare la radio? E poi sempre quell'Elvis... Qualcosa di inglese no? Devo ricordarvi che senza di noi, purtroppo, quegli yankee nemmeno esisterebbero?-
I due ragazzi si limitarono a guardarsi e sorridersi, mentre il vecchio Jim continuava la ramanzina, sistemando le piccole candele sull'albero.
 
***
 
Quello fu sicuramente uno dei Natali più belli che Paul avesse mai trascorso. Rimase a fissare quella fotografia, che Jim aveva insistito tanto a scattare quando avevano finito di sistemare l'albero e i regali. Anche se Paul il suo regalo da John lo aveva già avuto, ma Jim questo non doveva saperlo.
-Papà?-
La piccola Beatrice, preoccupata, agitò una mano davanti gli occhi del padre, come ad accertarsi che stesse bene.
-Che c'è?-
-Cos'è successo quel Natale?-
Non doveva raccontarlo a nessuno. Gliel'aveva promesso. E lui non mancava mai di parola alle promesse. Soprattutto se erano state fatte a John.
-Non posso raccontare una storia solo a te, perché poi gli altri la vorrebbero ascoltare e io dovrei ricominciare da capo.-
Beatrice assunse un'espressione offesa.
-Un giorno te la racconterò-
-Davvero?-
-Si-
Più sollevata, la bambina si alzò per andare a prendere e cominciare a scartare i propri regali. Paul si dedicò qualche altro istante a fissare la sua foto con il suo amico di sempre. Lo rivoleva indietro. Lo rivoleva con se. Lo rivoleva accanto per sistemare l'albero di Natale e ascoltare assieme Elvis mentre facevano tutto.

 
 
 
Spazio autrice
Ebbene si, sono tornata :D non so se è un bene o un male ma facciamo finta che sia un bene. Eccomi di nuovo in pista con una piccola slash in tema natalizio.
L’idea era già presente da tempo e volevo usarla in realtà per il 6 luglio ma, causa esami, non sono riuscita a scrivere niente e quindi l’ho riutilizzata in questa occasione. 
Di solito non è nel mio stile fare cose del genere, ma ogni tanto uno strappo alla regola ci sta. Questa ff è dedicata, senza mezzi termini, alla carissima Kia85, che ha sopportato, nell’ultimo anno, tutti i miei scleri in fatto di fan fiction e per la mia mancanza di ispirazione per le slash e/o altro. In poche parole, glielo devo :) anche perché è grazie a lei se ora riesco a scrivere qualche slash appena decente.
Ciò non toglie però che ne approfitto per fare gli auguri di un felice e sereno santo Natale a tutti voi :)
Se volete, potete seguirmi sulla mia pagina fb: https://www.facebook.com/WeLoveYouYeahYeahYeah
Alla prossima, spero presto e spero che questa piccola storia vi sia piaciuta.
  
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