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Autore: electricshock    15/12/2013    3 recensioni
Erano già le cinque passate e ancora Hansol non si era fatto sentire. Byungjoo iniziava a preoccuparsi, l’ultima conversazione avuta con l’amico non era stata delle migliori.
[...]
« Ti eri forse preoccupato per me prima? » domandò il più grande chiudendo la porta.
« Dici che sono noioso, infantile e appiccicoso, e poi ti preoccupi se faccio un po’ di ritardo? » aggiunse poi non avendo ricevuto risposta.

【Hansol/Byungjoo】
 
➔ Importanti note autore ad inizio storia!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Byungjoo (B-Joo), Kim Hansol (Hansol)
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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09/12/14 ➔ rileggendola un anno dopo, non sono per nulla soddisfatta di come sia uscita questa storia (per non parlare del sequel). se state leggendo vi consiglio davvero di leggere qualcosa di più recente.

ps: se quando arriverete alla fine avrete voglia di uccidermi per la cortezza e la frivolità di questa ff, avete ragione. ehi, cioè— è la mia prima fic, siate clementi.

disclaimer: non ho alcun intento offensivo nei confronti dei personaggi né di rappresentare la loro vita privata. questa fanfiction è stata scritta solo per divertimento e non ha altri fini. tutti i media postati non sono di mia proprietà; passare il cursore sulle immagini per visualizzare i crediti. mi appartiene solo ciò che scrivo.




– Mi piaci –​


Erano già le cinque passate e ancora Hansol non si era fatto sentire. Byungjoo iniziava a preoccuparsi, l’ultima conversazione avuta con l’amico non era stata delle migliori, e il ragazzo si era promesso di farsi perdonare – in un modo o nell’altro.

Forse dovrei chiamarlo... E scusarmi, pensò Byungjoo infilando una mano in tasca per prendere il cellulare. Sbloccò lo schermo, digitò il numero e fece partire la chiamata.

Due secondi dopo sentì la porta aprirsi e un telefono squillare. Riattaccò in fretta e si diede dello stupido ad essersi preoccupato in quel modo.

Hansol salutò tutti, scusandosi del ritardo, e andò in camerino a cambiarsi. Poco dopo i ragazzi iniziarono le prove.


Per tutta la durata di Say It, il ragazzo dai capelli azzurri non aveva accennato ad un sorriso, non aveva nemmeno guardato Byungjoo negli occhi all’inizio della coreografia.


«Hansol, posso parlarti?» chiese Byungjoo una volta tornati all’appartamento. Ormai era ora di cena, Sehyuk, Taeyang e i più affamati erano già in cucina. Hansol rispose con un cenno e si diresse in camera, seguito dall’altro.

«Ti eri forse preoccupato per me prima?» domandò il più grande chiudendo la porta.

«Dici che sono noioso, infantile e appiccicoso, e poi ti preoccupi se faccio un po’ di ritardo?» aggiunse poi, non avendo ricevuto risposta.

«È di questo che volevo parlare, hyung. Mi dispiace aver reagito in quel modo, stamattina.»

«Mi dispiace se ti do fastidio.»

«Non è vero che mi dai fastidio...»

«Mh, allora cosa?»

Byungjoo non sapeva rispondere a quella domanda. Hansol non gli dava fastidio. Certo, usava qualsiasi scusa per abbracciarlo, per fare foto insieme, per andargli vicino... Ma non era l’insistenza di Hansol il motivo per cui avevano litigato quella mattina. Anzi, a pensarci bene, era proprio ciò che la vicinanza del più grande gli provocava che lo aveva spinto a reagire in quel modo. Byungjoo faceva di tutto per non farlo notare, ma la presenza dell’altro –così maledettamente vicino a lui– lo faceva trasalire; e, odiava ammetterlo, lo mandava in visibilio.

«Perché mi stai sempre così vicino? Se è per avere più fan allora smettila, perché non è divertente!»

«Non c’entrano i fan, – rispose Hansol con un sorriso – tu mi piaci.»

«Finiscila di scherzare!» protestò il ragazzo dai capelli viola prima di voltarsi.

«Byungjoo!» tentò di fermarlo l’altro ragazzo.

Il più giovane era già alla porta, diretto a raggiungere gli altri a tavola, ma non fece in tempo a toccare la maniglia che fu girato e spinto al muro. Entrambi i polsi bloccati sopra la sua testa, e Hansol pericolosamente vicino a lui.

«Cosa non capisci nella frase “mi piaci”?» gli soffiò sulle labbra.

Byungjoo non rispose, ma non riusciva a smettere di fissare l’altro negli occhi.

Hansol lasciò la presa sui polsi, avvicinandosi maggiormente, fino ad unire le labbra del ragazzo alle sue. Il bacio fu breve, Hansol si staccò subito, succhiandogli dolcemente il labbro inferiore.

«Di là è pronto. Non fare tardi.» disse poi, uscendo dalla stanza.



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