We could never be boring
“Life
with you could never be boring. Blair Cornelia Waldorf, will you
marry me?”
“Yes, yes I will!”
Blair
Waldorf
scese dal taxi e guardò stupita il luogo che era stato
scelto per l’incontro.
Era vero che cercavano di non dare nell’occhio e che quel
posto appena fuori
New York sicuramente non avrebbe attirato gente della loro cerchia, ma
decisamente non era nel suo stile.
Ciononostante
decise ugualmente di entrare nel motel, attraversò la
reception con fare
sicuro, cercando di non badare allo sguardo sornione che le aveva
lanciato
l’addetto non appena l’aveva vista passare. Era
facile indovinare il motivo per
cui si trovasse lì, nessuno vestito in maniera tanto
raffinata e di classe si
sarebbe avventurato in quel luogo se non avesse un sordido affare da
nascondere. E lei lo aveva.
Fece
un’ultima
smorfia prima di infilare la chiave, che lui le aveva mandato, nella
serratura
della porta, poi la girò ed entrò con decisione.
Lui era già lì ad aspettarla.
Era così assorto nel godersi il suo solito bicchiere di
scotch che se non fosse
stato per il mondo in cui aveva incurvato la bocca non appena era
entrata,
Blair avrebbe potuto giurare che non l’avesse neanche notata.
Non che fosse
possibile non notarla, quella stanza era un buco rispetto alle enormi
suite a
cui era abituata, a cui erano abituati.
“Waldorf
sei in
ritardo” l’apostrofò lui posando il
bicchiere sul tavolino.
“Lo
sai che non
sono più Blair Waldorf, Chuck” gli rispose di
rimando senza giustificarsi
affatto per il ritardo.
Una smorfia
di
disgusto passò sul suo viso “Non
pronuncerò mai il cognome di tuo marito”,
allungò una mano per accarezzarle il viso “per me
sei e sarai sempre Blair
Waldorf.”
“E
poi sappiamo
entrambi che non sono l’unica sposata qui Chuck”
“Vuoi
che dica a
mia moglie che la saluti?” rispose con il suo solito ghigno
strafottente
“Sei
proprio uno
stronzo”
“Me
lo dicono in
molti”
“Mmm,
adoro il
tuo profumo” mormorò mentre si avvicinava a lei e
iniziava a mordicchiarle il
collo.
“Chanel
n°5, come sempre” cercò di
allontanarlo non appena capì che cosa stesse cercando di
fare, non poteva
permettersi che le lasciasse un segno o avrebbe dovuto trovare
un’altra scusa
da raccontare a suo marito. Poteva essere talmente possessivo a volte.
Passando
delicatamente il pollice sulle sue labbra rosse, Chuck rispose
“qualunque sia,
è decisamente sexy.”
“Non
si può dire
lo stesso per il profumo di questa stanza” il disgusto
evidente nella sua voce.
Una risata
trattenuta a stento fu la risposta dell’uomo.
Se non fosse
stato che attendeva da troppo quel momento con lui se ne sarebbe
andata. Ma non
avrebbe mai potuto lasciarlo ora.
“Se
non ti
conoscessi meglio direi che stai cercando di offendermi. Solo
perché abbiamo
una tresca non significa che tu debba trasformarla in qualcosa di
sordido.
Spero che il prossimo anno tu voglia essere così gentile da
trovare un posto
più carino in cui stare, non voglio dire romantico,
perché sicuramente quella è
l’ultima cosa che avevi in mente, ma
almeno…” Senza aspettare che finisse di
parlare lui la baciò.
E una volta
che
si baciavano, una volta che lui le sussurrava il suo nome dolcemente
all’orecchio, la stanza non aveva più importanza,
non esisteva più, tutto ciò
che esistevano erano loro e tutto ciò che ne seguiva era
inevitabile come lo è
essere trascinati da una corrente.
Blair non
poté
far a meno di sorridere, era così persa nel bacio che si
accorse di non aver
più addosso il suo raffinato impermeabile solo quando una
piccola corrente di
aria fredda la avvolse. Si avvicinò di più al
corpo di Chuck per riscaldarsi.
“Sotto
il
cappotto niente, scelta coraggiosa” le disse guardandola con
ammirazione nel
suo completino nero La Perla.
Vedendo il
vivo
piacere negli occhi di lui, si complimentò con se stessa per
la scelta “sapevo
che ti sarebbe piaciuto”
“Non
immagini
nemmeno quanto” la voce roca per l’eccitazione.
Le mani di
Chuck
erano nuovamente sulla sua pelle candida, scendendo lentamente sul suo
seno, si
protese più che poteva verso di lui per sentire meglio il
suo tocco. I loro
baci diventavano sempre più famelici.
Blair si
lasciò
sfuggire un gemito.
Le sue dita continuarono a
scendere fino a
giungere sui suoi fianchi e mentre Blair si affrettava a rimuoverli la
camicia
pensò che per quelle intense sensazioni avrebbe anche potuto
abituarsi ad
essere l’altra donna.
Quando le
mani
di Chuck scesero ancora e ancora e le sue mutandine toccarono
velocemente
terra, lei non poté fare a meno di trattenere il respiro in
trepida attesa.
Lui sorrise
soddisfatto “sai Blair, non credo di farcela ad aspettare
fino a che arriviamo
sul letto”
La parte
sempre
pronta a contraddirlo della donna avrebbe voluto obiettare che il letto
era
solo a due passi da lì, ma poi dopo averlo guardato una
seconda volta decise
che sarebbe stato meglio seguire ciò che Chuck aveva in
mente, le piaceva il
suo essere sempre imprevedibile.
“Lascio
a te la
scelta” disse semplicemente
“Sei
sicura?”
Tutto
ciò che
ebbe in risposta fu un bacio intenso.
E
così mentre
lui la prendeva contro il muro della stanza, Blair si disse che
così era
decisamente più divertente.
Blair
tornò a
casa in fretta e non appena arrivata andò a mettersi il
pigiama, era esausta,
ma voleva passare quel che restava del suo anniversario di matrimonio
tra le
calde braccia di suo marito.
Lo
trovò già ad
aspettarla nella loro stanza da letto, gli sorrise non appena lo vide.
“Allora
come è andata la tua giornata oggi?”
“Non
male, la
Waldorf design può essere talmente stressante a volte, ma
oggi c’è stato un
piacevole intermezzo.”
Lui la
guardava
interessato “ah sì? Hai gradito la sorpresa per
l’anniversario?”
“Molto.”
Si
avvicinò per baciarlo “ma l’avrei
gradita ancora di più se avessi scelto un
hotel decente al posto di quello stupido motel, Chuck. Era peggio che
essere a
Brooklyn!”
“Stai
scherzando?” chiese stupito. “Era
perfetto. L’atmosfera un po’ losca,
l’uomo alla reception che avrà pensato
subito che tu eri lì perché avevi una relazione
con qualcuno, tu che arrivi e
sotto il cappotto non indossi niente. A proposito davvero bel tocco,
Signora
Bass. E farlo contro il muro è stato il tocco finale,
assolutamente perfetto.”
“Grazie
a Dio
che non hai optato per il letto, chissà che cosa ci avremmo
trovato lì dentro.”
Suo marito
rise
“sei la solita esagerata.”
Blair
scrollò le
spalle, “può darsi, ma la prossima volta decido io
dove andiamo per il prossimo
anniversario.”
“D’accordo”
acconsentì lui “basta che non sia di nuovo la
Constance.”
La donna
mise
momentaneamente il broncio, “Che hai contro la Constance?
Pensavo fosse stato
divertente giocare alla giovane studentessa e
l’insegnante.”
“Lo
è stato fino
a che non ci ha beccati il Preside. Non hai idea della donazione che ho
dovuto
fare alla scuola per farlo rimanere in silenzio.”
Blair
sorrise
“guarda che sei stato tu a proporre l’idea dei
giochi di ruolo per ogni
anniversario, non hai diritto di lamentarti ora. Magari io sarei stata
semplicemente contenta con una bella cena e dei fiori.”
Chuck la
guardò
scettico “Tu? E poi cena e fiori sono per le persone senza
inventiva.”
“Beh
è quello
che fa Serena ad ogni anniversario” gli rispose la moglie
“Per
forza,
Serena è sposata con Humphrey! Senza inventiva, te lo dicevo
io.”
Lei si
lasciò
andare ad una gran risata prima di baciare nuovamente Chuck.
“Che
ne dici ora
di un po’ di noioso sesso da coppia sposata?” Suo
marito la conosceva troppo
bene.
“Credevo
non me
l’avresti mai chiesto. Ma Chuck con te niente potrebbe mai
essere noioso.”
Lui sorrise
“Buon anniversario”
“Buon
anniversario” sussurrò Blair mentre gli dava un
lungo e dolce bacio.