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Autore: Muffin    13/05/2008    0 recensioni
nuovo capitolo della ff. Eleanor passa il giorno del suocompleanno con una passeggiata a Hogsmade, ne approfitterà per portare a termine un "incontro d'affari" molto misterioso. Ma c'è una cosa che non ha messo in conto: la sorpresa di Draco.
Genere: Romantico, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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appunto dell'autrice: mi scuso per eventuali errori nei nomi o nella grammatica. ho scritto questo capitolo in fretta, per poter giungere al prossimo, sfortunatamente non ho avuto tempo a sufficienza per ricontrollarlo. saluti! La neve scendeva candida fuori dalla finestra e i minuti sembravano passare lenti come i fiocchi in discesa dalle nuvole nere

La neve scendeva candida fuori dalla finestra e i minuti sembravano passare lenti come i fiocchi in discesa dalle nuvole nere. Eleanor era seduta in una poltrona davanti ad un fuoco caldo, la stanza non era grande, ma era accogliente. Si era portata un sacchetto di biscotti per non essere costretta a dover scendere a cena, nel caso la riflessione si prolungasse, come in effetti era stato. Si domandò se fosse il caso tornare a dormire in dormitorio, sapeva che se l’avesse desiderato sarebbe apparso un letto, ma l’idea di stare ancora lì da sola le dava un misto di tristezza e dispiacere. Soprattutto per Draco. Se n’era andata di corsa senza dirgli nulla. Dopo alcuni minuti spesi a fissare le fiamme, si alzò con uno sforzo di volontà, decidendo che era il caso di tornare in Sala Comune prima del mattino per evitare di essere notata. Erano le tre di notte.

Si avviò verso la porta, la aprì piano e, non sentendo alcun rumore provenire dall’esterno, uscì. Si stava avviando verso la scala infondo al corridoio quando si accorse di una figura che giaceva a terra con la schiena appoggiata contro il muro. La scarsa e tremula luce proveniente dalle fiaccole le resero difficile riconoscere il ragazzo biondo che dormiva, El sorrise, chissà da quanto era lì, poi realizzò che forse era arrabbiato per come lo aveva trattato.

Gli si avvicinò piano e lo osservò, non doveva essere un sonno sereno quello che stava facendo, lo svegliò con cautela. Draco si riscosse, faticando a riconoscerla per pochi attimi, poi si alzò a fatica stropicciandosi gli occhi.

"El, ero qui che ti aspettavo, ero preoccupato, sei scappata via così…"

La ragazza lo zittì, e lo abbracciò felice che non se la fosse presa. Si sentì confortata da quella stretta forte e familiare, e provò il desiderio di non separarsene più. Ma sapeva bene che qualcosa sarebbe cambiato, presto.

Lui si allontanò da lei, la prese per mano e insieme si avviarono verso la Sala Comune, ma dopo pochi passi Draco cadde a terra soffocando un grido di dolore.

El si chinò su di lui, la fronte era imperlata di sudore, stringeva convulsamente a sé il braccio sinistro, poi perse conoscenza.

Eleanor lo guardò accasciarsi sul pavimento, controllò il polso e la respirazione, era leggermente irregolare. Estrasse la bacchetta e con un incantesimo di levitazione se lo portò dietro fino al corridoio della Stanza delle Necessità. Lo posò a terra mentre pensava ad una stanza adatta la cui porta apparve in pochi istante nel muro opposto, con lo stesso incantesimo lo depose sul letto.

Ripose la bacchetta, e gli si avvicinò, i battiti del cuore erano tornati regolari, così come il respiro. Gli scostò i capelli dalla fronte e gli asciugò il sudore, poi tirò su la manica sinistra della camicia che indossava, notò che portava ancora la fasciatura candida di alcune settimane prima. La sciolse con delicatezza, attenta a non svegliarlo, fino a scoprirgli l’avambraccio.

Un teschio nero era impresso sulla sua pelle chiara, le spire del serpente che usciva dalle orbite e dalla bocca del teschio si muovevano sinuose.

Eleanor fissò prima quel simbolo poi il viso contratto di Draco. Non era atterrita, o stupita, in lei crebbe un demoniaco insieme di sensazioni di soddisfazione, esultanza, in forte contrasto con un vago dolore che le veniva dal profondo del suo animo e che ignorò violentemente.

Si era approfonditamente informata sulla famiglia di Draco, sul loro passato e sul loro legame con il Signore Oscuro, da tempo sospettava che lui presto sarebbe stato segnato, come i genitori.

Draco si mosse leggermente e lei si riscosse dai suoi pensieri, si domandò se dovesse fargli capire che sapeva, cosicché la rendesse partecipe delle sue attività, o se dovesse fingere di ignorare ogni suo legame con Voldemort e i Mangiamorte. Non fece in tempo a decidere, poiché lui aprì gli occhi, sorrise quando la vide, ma subito il suo sguardo cadde sul braccio scoperto. Con uno scatto si alzò a sedere nascondendo il braccio, il viso era stravolto dallo spavento e dalla preoccupazione. El assunse l’espressione più dispiaciuta e stupita che le riuscì.

Lui la guardò fasciandosi in fretta.

"Perché cazzo ti sei permessa di togliermi questa? Come hai osato…perché diavolo…Stanne fuori!"

il ragazzo urlò. Gli occhi di Eleanor si riempirono di lacrime, in parte finte.

"Io…Io ero solo preoccupata…eri svenuto…pensavo fossi ferito…non sapevo...non volevo…" Iniziò a singhiozzare.

A quella vista Draco si pentì di ciò che aveva detto, era stato troppo duro.

"No, tesoro, aspetta, scusami, ho esagerato…Dai non piangere…Ti prego, ascoltami un momento…" El cercò di asciugarsi le lacrime che le rigavano le guance.

"El, il punto è che…Non…Io non…Non volevo che lo sapessi."

Eleanor lo guardò tra le lacrime, senza dire una parola.

"Io…temevo che quando l’avessi saputo…insomma, non mi avresti voluto più…"

Draco arrossì violentemente, rendendosi conto di essersi vergognato di essere stato segnato dal Signore Oscuro, pensando alla punizione che gli sarebbe stata inflitta se qualcuno lo avesse scoperto, a meno che Lui non lo sapesse già, e per la confessione che le aveva appena fatto.

"Ma…Perché l’hai pensato? Non potrei mai rinnegarti per una cosa del genere…Come mai hai pensato una cosa simile?"

Draco alzò gli occhi, sorpreso ma incredibilmente felice che lei non lo stesse guardando con disprezzo o con orrore o spavento.

"Perché non credevo approvassi una cosa simile…Sei troppo buona per essere una Serpeverde."

Qualcosa dentro El ghignò maligna nel sentire quella frase, ma la ragazza lo ignorò sorridendogli.

Si sporse verso di lui, lo baciò sulle labbra morbide, poi sul collo cominciando a slacciargli la camicia.

 

La mattina seguente guardando fuori dalle finestre si resero conto che aveva nevicato molto più del solito, tanto da rendere difficile ad Hagrid, Custode mezzogigante della Foresta Proibita e insegnante di Cura delle Creature Magiche, il trasporto di un pino della foresta da addobbare per il Ballo del Ceppo.

Draco quel giorno si sentiva felice come mai era stato in tutta la sua vita, aveva passato la notte con l’unica ragazza a cui avesse mai tenuto davvero e ora camminava a un metro da terra e senza la magia. Sentiva di provare qualcosa di profondo e estremamente nuovo nei suoi confronti, era sicuro di amarla, ed era sicuro che lei ricambiasse quel sentimento, nonostante lui si rendesse conto che non glielo aveva mai detto esplicitamente.

Per il compleanno della sua ragazza aveva deciso di fare qualcosa di speciale, qualcosa che potesse sorprenderla. Dopo alcuni mesi dal suo arrivo nella scuola, Draco era sicuro di conoscerla bene, nonostante spesso, specialmente nell’ultimo periodo, gli era capitato di notare degli strani atteggiamenti. Ma credeva non fosse niente di preoccupante.

Quel giorno era il compleanno di Eleanor e ci sarebbe stata la gita ad Hogsmade, aveva organizzato una sorpresa particolare per lei, l’avrebbe portata alla Stamberga Strillante, dove si era nascosto per giorni per addobbarlo e per rendere tutto perfetto.

La aspettò alla porta d’ingresso infervorato per la giornata che li attendeva, e lei non tardò. Era avvolto nel suo mantello più pesante, con una sciarpa verde e un cappellino di lana. Draco alzò un sopracciglio nel vederla avanzare così bardata nella neve, quando gli fu vicino abbassò con un dito la sciarpa dal suo viso e la baciò dolcemente.

"Scusa tesoro, ma tu non odiavi sciarpe, cappelli e guanti?" Domandò Draco con un ghigno che il si allargava sul viso pallido.

Eleanor lo fulminò facendogli il verso e dandogli uno spintone, il ragazzo scoppiò a ridere e la strinse a se.

"Mia mamma mi ha mandato una strilettera in cui diceva che non mi posso assolutamente ammalare perché la devo raggiungere per le vacanze in famiglia e mi ha caldamente suggerito di corpirmi per bene. Odio questa roba!" El sbuffò scocciata.

"Dai, non potevi dire a tua mamma che ci penso io a tenerti calda?" chiese ammiccante.

"Si certo, gliel’ho detto, e le ho detto anche che a stare nuda con te sotto le coperte dopo aver fatto l’amore non mi prendo certo l’influenza!"

Draco arrossì violentemente.

"Glielo…cioè…tu...le hai detto che noi…"

"Ma no, stupido, scherzo ovviamente!" Ribatté Eleanor ridendo.

I due si avviarono verso il paese mano nella mano. Per buona parte della mattinata camminarono chiacchierando e ridendo.

Verso l’ora di pranzo si stavano dirigendo ai Tre Manici di Scopa per mangiare un boccone, svoltarono in una via laterale e Draco la trattenne stringendosi a lei e baciandola con passione. Eleanor sentì dei passi, rapidi e il freddo e ritmico battere di un bastone che si avvicinavano. Sapeva chi era. Non era certa di come avrebbe dovuto comportarsi di fronte a lui, ma decise di azzardare, quindi non si allontanò dal suo ragazzo.

"Draco."

Draco per poco non svenne, riconobbe subito la voce del padre e si congelò sul posto. El si voltò verso l’uomo. Era alto, pallido e biondo come il figlio. Il suo sguardo esprimeva un misto di sorpresa e sdegno.

"Padre…Che ci fate qui?"

Lucius Malfoy distolse lo sguardo dalla ragazza davanti a lui per rivolgerlo al figlio.

"Credo che non siano affari tuoi, ragazzo."

Draco si paralizzò, abbassando lo sguardo. Lucius tornò a guardare la ragazza con indagante sufficienza.

"E così, questa è la ragazza del giorno?"

"Si. Voglio dire…No padre, lei è…la mia ragazza…anche di oggi certo ma, insomma…"

"Eleanor Campary, è un piacere conoscerla Mr. Malfoy." Si intromise El allungando la mano verso di lui. Lui la fissò, e lei sostenne il suo sguardo.

Lucius si sfilò il guanto di pelle e le strinse la mano, sorprendendosi nell’essere ricambiato con energia.

"Campary…Di dove sei? Non ho mai sentito il tuo cognome prima d’ora."

"Vengo dalla Danimarca."

Alzò un sopracciglio e la scrutò. La stava esaminando a fondo.

"Draco, lasciami parlare con la tua ragazza."

"Ma padre…" Un’occhiata fu sufficiente. Draco si allontanò di qualche passo.

"Dunque, ragazzina. Provieni da una famiglia di sangue puro?"

"Sì, signore." Rispose educatamente El.

"Da quanto intrattiene questo fantomatico rapporto con mio figlio?"

"Due mesi circa." Esultò nel veder balenare in quegli occhi un espressione di sorpresa, seppure per pochi attimi.

Lucius strinse la testa di serpente che stava all’estremità del bastone, in un gesto che Eleanor colse come maniacale.

"Scusi l’impertinenza, signore. Posso porle una domanda?"

"Puoi, ma non è detto che ti darò risposta."

"So per certo di che genere di rapporti lei intrattenga con il Signore Oscuro. E’ inutile che lei assuma quell’espressione irata, non me ne ha certo parlato suo figlio. Ad ogni modo, ritengo che le forze di cui dispone al momento non siano sufficienti per consentirgli un’adeguata e piena vittoria. Sono certa che un elemento di grande potenza e capacità quale l’uomo per cui parlo tra la sua schiera di…alleati, posso dargli un enorme vantaggio."

Lucius la guardò attentamente, cercando di capire se si trattava di uno scherzo, ma non trovò traccia di falsità in quegli occhi scuri. Di certo non era un argomento delicato, aveva bisogno di prove, di certezza. Tentò con la Legilimanzia, ma lei gli resistette.

Lucius rimase colpito dal suo impassibile autocontrollo, decise di prendere in considerazione l’idea che lei stesse dicendo la verità.

"Portami delle prove."

El annuì in silenzio. Gli disse che gli avrebbe mandato una lettere in cui avrebbe indicato il giorno e il luogo in cui il suo mandante avrebbe potuto incontrare personalmente Malfoy Senior.

Lo salutò con un cenno del capo, prese Draco per mano e se ne andò.

 

"Che ti ha chiesto?" Draco era imbarazzato, mentre parlava guardava altrove e mai direttamente lei.

"Se sono purosangue, da dove vengo, da quanto stiamo insieme…"

"E lui che ha detto?"

"Niente era sorpreso che fossimo insieme da così tanto tempo…"

Draco alzò un sopracciglio.

"Beh, non è poi tanto..."

"A quanto pare lo è rispetto ai tuoi standard." Scherzò El.

Lui rise e la abbracciò lasciando sciogliere la tensione.

Mangiarono un boccone ai Tre Manici di Scopa, poi una volta usciti nell’aria fredda lui le bendò gli occhi.

"Ma dove mi porti?"

Draco rise, era pressoché la ventesima volta che glielo chiedeva. La Stamberga Strillante era a pochi metri da loro. Salirono i gradini ed entrarono da un passaggio appositamente creato.

La casa era cupa e piena di crepe, i gradini della scala interna scricchiolavano ad ogni passo, quando si trovarono davanti ad una porta grigia semichiusa le tolse la benda e la ripose.

Eleanor si guardò intorno incuriosita, non riusciva a capire dove si trovassero, poi su invito di lui spinse il battente della porta di fronte a loro ed entrò.

Sul muro in fondo alla stanza c’era un grande lenzuolo bianco su cui lampeggiavano grandi lettere d’oro: "Buon compleanno, amore mio!".

El era senza fiato, si guardò attorno, c’erano candele ovunque, c’era un tavolo con un sopra un pacchetto regalo con intorno alcune poltrone, e un grande divano coperto da un telo in un angolo.

Il camino era acceso, scoppiettava allegramente diffondendo un piacevole calore.

Era fantastico… Draco sorrideva, soddisfatto per l’impatto che la sua sorpresa aveva avuto su di lei, la invitò ad aprire il regalo.

Eleanor non riusciva a parlare, si sedette sulla poltrona. Prese il pacchetto tra le mani e lo scosse piano. Lo scartò curiosa, in mano gli rimase una scatola rossa, sul coperchio c’era una grande scritta nera che diceva: questa scatola…

La aprì, e ne trovò un’altra leggermente più piccola, la scritta stavolta era: è profonda…

Tolse il coperchio e lesse: come il sentimento…

E ancora: che provo…

Altra scatola: per te…

Era ormai arrivata ad una scatola grande poco meno del suo pugno, sul piccolo coperchio c’era scritto: ti amo.

El alzò gli occhi raggiante, aprì infine la piccola scatola e ne tirò fuori un anello in oro bianco con delle piccole foglie di salice attorno ad un piccolo cuore come decorazione.

Si buttò al collo di Draco, abbracciandolo forte, era felicissima. Si separò da lui per lasciarsi mettere l’anello al dito, poi lo baciò dolcemente.

"Grazie…Grazie…Ti amo anche io." Eleanor sorrise arrossendo leggermente.

Draco la baciò nuovamente, prendendole il viso tra le mani. Sentiva che era il giorno più bello della sua vita. La spinse con dolcezza verso il divano, scostò il telone e si stese sopra di esso tirandosi dietro lei.

  
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