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Autore: Cocochanel600    16/12/2013    0 recensioni
In questa cittadina incombe un potere grande che se capita nelle mani sbagliate può ucciderti.
Una ragazza di nome Crystal vive in questa città e lei ha i suoi impegni, le sue amicizie, la scuola e ora si aggiungerà un problema: si innamorerà di un giovane, strano e problematico; insieme sveleranno il fato di ognuno.
Cosa accadrà? E la domanda più importante è chi si salverà?
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Il destino travestito da ragazzo: CAPITOLO 1


Tutto iniziò durante una giornata brutta e piovosa…
 
I vetri della vecchia scuola di Toomuls sono appannati e grondanti d’acqua, pronti per essere riempiti di disegni dagli studenti.
Non capisco il perché del fatto che la maggior parte delle persone vengano ad abitare qui…è un paesino vicino alla grande città della zona, ma non è un granchè. L’unica nota positiva è  che si organizzano molte feste inerenti a temi diversi per qualsiasi evento.
 
Mi presento: io sono la solita 18enne coi miei problemi sentimentali pieni di complessi che fanno sempre dannare i miei genitori.
Sono la solita ragazza che pensa molto ai trucchi e ai vestiti ma che non pensa affatto all’ordine della camera da letto e alla scuola.
Sono la solita ragazza che ha tante amicizie e che non sa gestirle tutte, che odia litigare ma che ama mettersi nei pasticci.
 
Oggi  sono andata a scuola, mi sono svegliata prima del solito per poter ripassare l’argomento d’interrogazione di latino di oggi.
Sono sul motorino, con le gocce di pioggia che cadono dal cielo sul mio casco nuovo. Il rumore del mio buster, ormai vecchiotto, copre il picchiettio della pioggia sull’asfalto bagnato.
Arrivata al parcheggio della scuola parcheggio il mio “motors”, soprannominato cosi dalla mia migliore amica Luna per il gran chiasso che fa il mio motore, nell’apposito spazio per gli studenti; angolazione perfetta, sono una grande.
 
P.s. scusate il ritardo, il mio nome è Crystal.
 
Mi viene in contro Luna sbraitando sul fatto che sono una pazza incosciente a venire a scuola in motorino con questo tempaccio, quando ad un certo punto sbianca.
Il nuovo studente arrivato da poco a scuola viene dalla nostra parte e molto cordialmente mi chiede: “ciao, hai per caso una sigaretta da offrirmi?”
Io gliene porgo una, lui la prende e se l’accende subito; stava per andare via quando si volta di scatto e mi allunga una mano: “Piacere sono Dorian!”.
Gli allungo la mano anch’io e presentai me e la mia amica. Poi Dorian mi ringrazia: “Crystal, grazie per la sigaretta! Sono in debito con te!”
Il cuore mi batteva a mille! Non so il perché, ma mi ricordo il suo viso dolce fare quella smorfia dopo essersi acceso la sigaretta.
Per tutta la giornata Luna non la smise di fare domande e rispondersi da sola sul misterioso ragazzo, antisocievole e riservato.
 

 
CAPITOLO 2
 
Suona la campanella che annuncia l’inizio della prima ora: ho  l’interrogazione, sono preparatissima, so tutto,  mi sento una roccia; qualsiasi cosa mi chiedesse il Prof. io ne saprei la risposta.
 
Entro in classe e mi trovo il ragazzo nuovo! Inizio a sudare freddo e ad agitarmi…come avrei potuto svolgere bene la mia interrogazione con gli occhi di Dorian puntati addosso?!
In più il Prof. più stronzo della mia scuola ce l’avevo io in latino! Ed ora era entrato in classe, con i suoi soliti occhiali da vista neri rotondi e spessi 3 cm, con la sua giacca e cravatta intonate e la solita 24ore, che io mi chiedo sempre a cosa serva ad un professore se deve stare a scuola ad insegnare due cagate (?)
La classe diventò subito più muta di un cimitero e io…io stavo per svenire al suono del mio nome nella bocca del Prof.
 
Mi alzo con calma senza voltarmi e mi dirigo alla lavagna e dopo aver fatto un respiro profondo 2 Km,  inizio a calmarmi. Ho deciso di ignorare tutta la classe alle mie spalle e appena il professore apre bocca per farmi una domanda io so già la risposta e la dico.
L’interrogazione andò avanti così per più di mezz’ora.
Tantè che il Prof. rimase a bocca aperta. Ci credo! Era la prima volta che studiavo la sua materia quest’anno, ed eravamo quasi al secondo quadrimestre.
 
La mia interrogazione è premiata con un 9 a fine lezione. Sono soddisfatta di me stessa! Nessun alunno aveva mai preso più di 8!
 
Arrivato il pranzo, raggiungo Luna alla mensa e iniziamo a chiacchierare.
Più tardi nel giardino, dopo il mio mitico racconto sull’interrogazione, una mano mi tocca la spalla destra.
E’ Dorian; mi gira e mi prende per mano portandomi sul retro, lasciando Luna a bocca aperta. Siamo entrambi in silenzio; io con la sigaretta ancora accesa, lui con le mani in tasca.
Inizia a parlare: “Sei stata molto brava nell’interrogazione, ho sentito dire in giro che è un osso duro quel professore! Brava, gli hai dato una bella sistemata.”
Mi lasciò perplessa.
Io gli rispondo: “ Grazie, infatti mi ero preparata molto perché volevo stupirlo. Ora posso anche non studiare più fino al prossimo anno!”
Dorian imbarazzato scoppiò a ridere e in segiuto anch’io.
Nel bel mezzo della risata gli vibrò il cellulare e lesse il messaggio; finito di leggerlo il suo umore cambiò all’improvviso, nei suo occhi percepisco un buio tale da farmi accapponare la pelle, il suo sguardo fa paura.
Di scatto mi giro e mi allontano, ma il ragazzo mi urla alle spalle con tono serio, anche se si vede che si sta sforzando per non esserlo: “Domani pranziamo insieme? Mi devo sdebitare!”
 
Ancora intontita per quello sguardo buio e perso non gli rispondo e continuo a camminare, la campanella sta suonando e io non voglio fare ritardo alla lezione.
 
NOTE: Sono presa bene perché mi ha invitata fuori a pranzo e mi ha fatto i complimenti per l’interrogazione; però sono rimasta un po’ male dopo il messaggio e anche per l’invito, perché non me lo sarei mai aspettata…dopotutto gli ho solo offerto una sigaretta stamattina.
 
Però una cosa non riesco a giustificarla…se la penso cosi allora perché le mie gambe tremano come delle foglie mosse dal vento autunnale?
 

 
CAPITOLO 3
 
C’è in programma una nuova festa a tema.
 
Io e Luna iniziamo i preparativi per la grande festa della scuola, insieme a tutti gli altri studenti. Il tema sarà su gli anni dell’800, a mio parere unica perché, adoro vestirmi come se i tempi passati fossero ancora vivi.
Stiamo allestendo i corridoi e i giardini della scuola, in modo più vecchio possibile; io mi sto occupando dell’arredo insieme ai miei aiutanti sfigati, Luna del cibo, insieme ad altre ragazze doppiamente sfigate e Jack sta preparando gli inviti.
Ah, approposito! Vi presento Jack: è alto, ha un bel fisico, è moro, gli occhi non sono scurissimi e il carattere è adorabile.
E’ mio amico, non è mai stato niente di più, lo conosco dall’asilo e siamo sempre stati molto amici.
 
Quasi tutto è al suo posto, la festa inizierà alle 9:00 e finirà dopo la mezzanotte, quindi mi devo sbrigare ad andare a comprare gli ultimi accessori per completare il mio vestito ottocentesco: ha un colore dorato con il bustino a lacci sulla schiena, scollatura a cuore e maniche a tre quarti con ricami di pizzo verso la sua fine, all’altezza delle spalle invece le maniche formano quasi un piccolo semicerchio a modi principessa; dal punto vita in giù l’abito è di velluto e diventa sempre più ampio. Insieme a questo abito ho deciso di abbinarci un paio di scarpe col tacco color ghiaccio in vernice e alcuni accessori, tra cui una bellissima collanina con un cuoricino, braccialetto uguale, guanti in velluto e come tocco finale mi farò i capelli ricci a cascata: ovvero, in cima i capelli saranno raccolti e mano a mano che si scende saranno sciolti.
Credo che sarò sotto gli occhi di tutti, spero soprattutto sotto gli occhi di Dorian…chissà come si è vestito lui.
 
Sono  nel bagno, comunicante con la mia camera da letto, a piastrarmi le ultime ciocche, quando il campanello suonò e i miei piedi svolazzanti di scatto mi portarono alla finestra della camera: sotto casa mia c’è Dorian fuori da una macchina (credo la sua) a braccia incrociate che fissa la casa come se stesse aspettando me!
 Vedo mia mamma uscire dalla porta di casa e conoscere Dorian, poi rientrare.
Dal pianterreno mi urla: “Crystal muoviti, il tuo fidanzato ti sta aspettando per andare alla festa! Non vorrai farlo aspettare vero? È cosi un bel ragazzo!”. Non posso credere alle mie orecchie. Quando mi sono finalmente ripresa dico: “ Mamma non è il mio fidanzato siamo solo amici, ora scendo!”.
Mia mamma mi accompagna alla porta con un bacio sulla fronte, mi giro e c’è Dorian che mi sta allungando la mano, come i principi fanno alle principesse per accompagnarle ad un ballo.
 
E’ bellissimo: indossa uno smoking a coda nero con sotto una camicia color panna aderente nei pantaloni.
Mi fa salire sulla sua magnifica macchina e mi aiuta a sistemare il vestito ingombrante.
 
Ho la testa piena di roselline, allora improvvisamente dico: “Dorian avvicinati un secondo.” 
Lui si avvicina e io d’impulso mi tolgo una rosa e gliela metto nel taschino dello smoking. Lui la guarda e poi guarda me : “Ora sono ufficialmente il tuo accompagnatore, quindi starò sempre con te questa sera, ok principessa?”.
Scoppiamo a ridere ma nel frattempo sono arrossita e lui se ne accorto, cosi mi da un bacio sulla fronte e accende la macchina.
Quando mi sento meno calda in viso, dico: “Mi fa piacere essere la tua dama stasera” e lui ricambia con un sorriso.
 
E che sorriso! Non ho mai visto una smorfia più bella di questa su una faccia sconosciuta, mi sta facendo battere il cuore a mille. 
 

 
CAPITOLO 4
 
Arriviamo al parcheggio della scuola, davanti all’entrata dove avevano steso un tappeto rosso stile ‘red carpet’.
Il mio cavaliere mi aiuta a scendere e mentre stiamo per entrare, tutti si girano per fissarci.
Ora si, mi sento al centro di ogni conversazione! E la cosa un po’ mi agita, ma cerco di restare calma il più possibile.
 
Subito dopo arriva Luna insieme ad un ragazzo con cui si sta frequentando da tempo; anche Luna è bellissima: il suo vestito è più sulle tonalità dell’azzurro, sempre con una grande scollatura, ma con le maniche lunghe e con le scarpette quasi trasparenti.
Il suo accompagnatore si chiama Rayan, anche lui con lo smoking azzurro chiaro e la camicia bianca.
 
Io e la mia amica ci mettiamo davanti ai due ragazzi e iniziamo a parlottare e Luna mi dice: “Crystal! Da quando uscite insieme?? Perché non mi hai detto niente? Pensavo che eravamo amiche…”
Le rispondo: “Amica mia stai calma neppure io lo sapevo! Si è presentato sotto casa mia dicendo che voleva essere il mio accompagnatore per il ballo! Anche mia mamma l’ha scambiato per il mio fidanzato! Abbiamo parlato solo per tre volte, non c’è niente di più.”
Luna si tranquillizza e mi sorride, poi mi fa i complimenti per l’abito e io ricambio.
 
Stiamo entrando nella pista da ballo e Dorian si offre per ballare; con gentilezza mi accompagna al centro e iniziamo a danzare come una coppietta felice, fino a quando la pista si libera e restiamo soli.
Ci guardiamo in giro e all’improvviso i nostri sguardi si incrociano e scoppiamo a ridere.
Poi andiamo a prendere qualcosa da bere e la pista si rianima.
Arriva il turno di Jack che mi invita sulla pista per sfidare Dorian; iniziamo a danzare e crepiamo dalle risate, con lui è impossibile non divertirsi.
Ad un certo punto mi giro e Dorian è scomparso; senza farmi notare molto lo cerco, ma non lo trovo: mi arrendo c’è troppa gente.
 
La serata è andata per il verso giusto; tranne quando ho perso di vista Dorian e non l’ho più ritrovato.
Ci sono rimasta male; Dorian se ne andato senza dirmi nulla. Quel ragazzo è proprio strano.
Per il passaggio verso casa mi ha dato buca, allora sono tornata con Luna.
I maschi sono tutti uguali: prima fanno gli sbruffoni e poi ti lasciano in mezzo alla strada!
Ora dovrò fare la dura con lui, perché non dovrà più capitare e io non mi ci devò  affezionare, non voglio problemi coi maschietti.

CAPITOLO 5

 
Mi sveglio tardi e decido di andare a farmi una bella doccia gelata per svegliarmi. Dopo due ore arriva a casa mia Luna  per aiutarmi a fare una ricerca di scenze per il giorno dopo.
 
Non sento Dorian per tutto il giorno.
Lo rivedo solo il Lunedi mattina a scuola durante il primo intervallo: è pieno di lividi, in faccia e sulle braccia, ha ancora delle ferite evidenti, è conciato male.
Mi sale l’angoscia, la paura che la persona che l’ha ridotto così lo possa ancora fare mi mette in agitazione.
Ho paura per lui, ma sicuramente se l’è cercata ed io non ho nessun motivo di preoccuparmi.
 
 Per tutto il giorno cerco di evitarlo, anche se è molto difficile farlo in questa circostanza; ma all’uscita, prima che me ne vado mi blocca e mi dice: “Crystal! Scusami per Sabato sera, sono dovuto scappare per una cosa importante e sono stato trattenuto;  non ho avuto neanche il tempo di avvisarti.”
 
Da vicino le ferite sembrano ancora peggio di quello che sembravano da lontano.
Non riesco a trattenermi e gli domando come aveva fatto. Lui risponde vago, mettendo in una frase almeno tre “niente”.
 
Aspetto un attimo e gli rispondo con aria arrabbiata: “La prossima volta lascia per strada un'altra ragazza e non me!”.
Giro i tacchi e me ne vado via con passo spedito.
 
Questa cosa non la sopporto! La prossima volta che vada a fare la corte ad un’oca della scuola così non avrà più problemi perché da ora in poi con me ne avrà molti!
 
Quando arrivo a casa e controllo il cellulare mi trovo un messaggio da un numero sconosciuto che dice: “Crystal: è un nome proprio in uso dal XIX secolo, riprende il termine inglese che indica il cristallo. Etimologicamente proviene dal greco κρυσταλλος, che vuol dire ghiaccio”.
Non so chi mi abbia mandato questo messaggio, forse Dorian…ma il numero non è rintracciabile e non è nemmeno firmato. Se è di chi penso io, allora quel ragazzo ha gia capito come sono fatta e mi ha riassunta in poche righe. 
Però io sono facile da capire, il mio nome mi rispecchia.
Sono spaventata in un certo senso: come può sapere dove abito, il mio numero di telefono e come sono fatta, se ci siamo visti solo due o tre volte?
Io non so neanche queste cose di lui.
Forse ha chiesto in giro, ma di solito in questa cittadina tutti si fanno gli affari loro: qui non c’è gente che spettegola.
 
Decido di  rispondere e gli do appuntamento al parco; se è Dorian, devo vederlo per parlargli, mi sento troppo in colpa per come l’ho trattato oggi; se è qualcun’ altro faccio finta di aver dimenticato una cosa da fare e me ne vado.
 
Arrivo al parco e trovo Dorian seduto su una panchina isolata con la testa tra le mani.
Sembra triste e preoccupato; mi avvicino con calma, gli metto un braccio in torno alla spalla e lo abbraccio sussurrandogli: “Perché sei triste e preoccupato? Cos’è successo?”.
Lui gira la testa dalla mia parte e sembra sorpreso, poi ricambia l’abbraccio.
Dopo cinque minuti che non ci stacchiamo, lui si tira indietro e inizia a parlare: “Mia madre e i suoi servi mi hanno ridotto così; mia madre lo fa sempre quand’è arrabbiata, e ancora non capisco perché chiamo quell’essere madre…”
Mentre mi raccontava la sua storia io rimanevo sempre di più a bocca aperta e mi luccicavano gli occhi per le lacrime, che alla fine ho ricacciato dentro me stessa.
Poi continua: “Io non voglio questa vita, desidererei solo essere un comune ragazzo come tutti gli altri e non essere picchiato a sangue da un essere così spregevole che mi obbliga a chiamarla madre e a fare altrettante cose dannate…”
 
Io non so cosa rispondergli, quindi decido di non parlare.
 
E lui finisce col dire: “Crystal, scusa ancora per sabato…”
Di scatto si alza dalla panchina e se ne va.
 
Io non lo fermo, sono impacciata in queste cose; ma decido di seguirlo di nascosto per  vedere dove va: arriva fino all’estremità del bosco della città, si gurda in giro e ad un certo punto si toglie la maglietta e dalla schiena spuntano due ali nere giganti e piene di buchi, poi si innalza nel cielo e lo perdo di vista.
 
In quell’attimo mi mancò il  respiro…

 
CAPITOLO 6
 
Io non credo nelle forze soprannaturali!
Le si vedeno solo nei film…ma se non fosse così? Anche il buio che avevo visto nei suoi occhi quel giorno nel giardino della scuola, metteva paura e non era un fatto logicamente spiegabile; e quelle ali nere? Da dove sono spuntate?
Magari anche sua madre ha le ali e magari è cattiva con lui; ma lui sembra così buono e sincero.
Lui ha detto che è stata lei con i suoi servi a ridurlo così, ma i servi in quest’epoca non esistono più.
 
Se lui non mi vuole dire chi è, allora lo scoprirò io.
 
Ho deciso, ora andrò a farmi un giro nella vecchia bibblioteca “stregata” della città.
Corro verso la macchina, la accendo e inizio a schiacciare a più non posso l’accelleratore, ma Luna nel frattempo mi chiama: “Pronto, ciao Cryistal! Ti va di uscire per una corsetta oggi, insieme a me e Jack?”
“No Luna, scusa ma oggi proprio non posso, sono di fretta ci sentiamo stasera.” e chiudo la chiamata.
Povera Luna, che deve sopportare una pazza isterica amica come me!
 
Dopo vorrà delle spiegazioni…ma mi inventerò qualcosa, ora devo solo arrivare alla biblioteca.
 
 
CAPITOLO 7
 
Sono arrivata alla bibblioteca: è piena di polvere e di libri malandati; mi addentro finchè non incrocio il proprietario: un tipo anziano coi capelli bianchi e il bastone, che si affretta a dirmi: “Cosa ci fa in questa bibblioteca sperduta una bella ragazza come te?”
Io gli rispondo molto cordialmente: “Salve signore, sono qui in cerca di antichi libri sulle forze soprannaturali perchè devo fare una ricerca per un compito di scuola.”
Il vecchio signore mi fissa per un minuto con aria timorosa e poi aggiunge: “Prego prego, vieni pure ti mostro la sala dove potrai trovare tutti i libri che ti servono per la ricerca”.
Lo seguo e mi ritrovo in una stanza grandissima e piena di libri che arrivano fino al soffitto, tutti posizionati su delle grandi mensole.
Come ultima cosa il vecchio mi dice: “Da qua non si possono portare via libri quindi se ti serve qualche documento puoi trascrivertelo su un foglo o fare una foto. Quando hai finito chiudi la porta”.
E se ne va.
 
Ora mi trovo da sola in mezzo a tutti questi libri senza sapere da dove iniziare. Grazie al mio sesto senso percepisco una grande forza in questa stanza, ma non ne faccio caso.
Mi lascio trasportare dal mio istinto e inizio a sfogliare le pagine di un libro.
 
Alla fine si fanno le 7 passate; metto via tutti i libri che ho tirato fuori e mi dirigo verso l’uscita.
Ho preso qualche appunto su stregoni, demoni e altre cose pazzesche.
Non ho trovato niente di reale, di concreto, ma solo stupidaggini futili. Eppure io le ali di Dorian le ho viste con i miei occhi!
Controllo il cellulare e mi trovo molte chiamate di mia mamma, le quali non le avevo ricevute perché in quella stanza non c’era campo.
 
Torno a casa amareggiata  e mi ritrovo la cena pronta con un ospite a casa mia.
Mia mamma mi dice: “Crystal, gurda chi era passato a trovarti metre eri fuori; resterà da noi a mangiare questa sera.”
Mi sembrava un incubo, Dorian era già seduto a tavola con mia mamma e stavano aspettando me per mangiare: che situazione fastidiosa e imbarazzante!
Finito di mangiare mi fingo una brava figlia e sparecchio tutta la tavola e lavo i piatti.
Dopodichè avrei detto che avendo passato una giornata molto faticosa ora sarei andata a letto e Dorian a casa sua; ma mia madre mi ha preceduta dicendo: “Perché voi due non andate a fare una passeggiata? Finisco io di lavare tutto.”
 
Ecco! Tempismo perfetto mamma!
Quindi per non fare la maleducata accetto e usciamo.
 
 
CAPITOLO 8
 
Ci avviamo e fin da subito mi sento tranquilla di fianco a Dorian; stiamo percorrendo un piccolo sentiero che porta a un parco molto bello, ma sinceramente non avrei mai fatto da sola questa strada perché non c’è una luce accessa neanche a pagarla, ma con lui mi sento al sicuro.
 
Inizio a parlare io, disinvolta, non ho paura di lui anzi lo voglio aiutare.
Mentre le mani e le gambe mi tremano dico: “Dorian, per Sabato sera non sono arrabbiata…”
Lui si gira dalla mia parte e mi sorride, mostrando tutti i denti.
Io continuo: “Perché non mi racconti della tua famiglia, voglio che ti fidi di me così posso aiutarti”
“E’ ciò che vorresti fare sul serio?”
Io non ci penso due volte e annuisco.
Allora lui riprende: “Mio padre ha sempre vissuto per me, lavorava moltissimo per farmi avere il meglio e mi ha insegnato i valori e i principi della vita. Mi amava, ma mi ha lasciato nelle mani di mia madre, quando se ne andato.
Mia madre mi ha preso e ha finito di crescermi perché non riuscivo ancora a mantenermi da solo.
Però ero abbastanza grande per capire la differenza tra il bene e il male: mio padre era il bene, mia madre è il male”.
 
Arriviamo al parco e ci sediamo su una panchina, il ragazzo inizia a incupirsi; poi mi dice: “Crystal, io sono entrato nella tua vita proprio per questo, ti ho scelta per aiutarmi e sono molto felice che tu mi abbia anticipato dicendomi che sei disposta a farlo…” fa una piccola pausa e poi finisce la frase: “…ma ti imbatteresti in una cosa più grande di te e di me e non ho intenzione che tu corra rischi così grandi!”.
 
Mi si gela il sangue ascoltando queste parole, ma soprattutto ascoltando la sua voce così fredda e in pena per me.
Chissà cosa potrà esserci di così pericoloso da affrontare per me, per una ragazza che ha sofferto molto nella vita; per un essere vivente, per un essere umano? Per un essere umano donna!
Dovrei combattere contro un serialkiller ostinato? Contro un pedofilo? Dovrei sfidare un pazzo?
O meglio ancora un vampiro?!
Ma i vampiri non hanno le ali…gli uccelli hanno le ali, gli angeli pure! Quindi Dorian potrebbe essere un angelo…
 
Ad un certo punto vengo riportata sulla terra ferma da uno scossone di Dorian che mi ripete: “Crystal, Crystal! Stai con me! Qui sulla terraferma! Stai qui!”
Di colpo gli rivolgo uno sguardo perso, perché in effetti mi sento persa, dico: “Va tutto bene Dorian, tranquillo, stavo solo pensando.”
E lui: “A cosa stavi pensando?”
“A come poterti aiutare.” gli rispondo. Lui mi guarda storto come per farmi capire che non devo assolutamente farlo: “Ti ho già detto che non dovrai fare nulla o sbaglio? Mi basta solo che tu stia al mio fianco.”
“Ma potrebbero farti del male sul serio! Non posso permetterlo!” dico urlando.
“Perché ti interessa così tanto che mi facciano del male? Perché non puoi permetterlo?”
Quelle domande mi lasciano senza parole; in effetti io chi sono per lui? Perché mi preoccupo così tanto? Non mi capisco…non so cosa mi prende.
Mollo la presa: “Perché ti potresti fare male davvero e mi dispiacerebbe non aver potuto fare niente dato che so come stanno le cose.”
 
Non ce la faccio più a stare qui seduta con lui a parlare e basta devo trovare una soluzione; so che gli ho appena detto il contrario, ma l’ho fatto solo per non farlo preoccupare.
Non posso veramente restare con le mani in mano.
Mi alzo e mi incammino da sola verso la strada di casa; Dorian mi segue per un pezzo, rincorrendomi continuando a dirmi di aspettare ad andare, ma mi invento una scusa e procedo spedita.
 
CAPITOLO 9
 
Non riesco a dormire, la questione su Dorian mi fa mancare il respiro. Sono le sei della mattina e il sole sta per sorgere, mi vado a fare un caffè e mi metto in veranda a pensare.
E’ ora di scoprire un po’ di cose sul misterioso ragazzo; chiamo Sandy che è la ragazza più pettegola della scuola: sicuramente sa qualcosa su Dorian.
 
Risponde e dice:  “ Si pronto chi parla?”
“Ciao Sandy, sono Crystal, volevo chiederti se sapevi qualcosa sul misterioso ragazzo chiamato Dorian?” e lei mi risponde con mille cose di cui non ho bisogno: “Dorian è un bellissimo ragazzo di 19 anni, non è stato  mai bocciato a scuola, il suo colore preferito risulta il nero, l’animale predestinato è il corvo, il suo segno zodiacale è il sagitario…”
Io la interrompo dicendo: “Sandy Sandy Sandy, non intendevo queste cose ma per esempio dove abita, della sua fimiglia etc…” lei mi dice: “aaaaah potevi dirlo subito che lo vuoi spiare, allora: vive in fondo alla Street CoastRoad, da solo e dei genitori nessuno sa niente solo che il padre è morto parecchi anni fa e la sua tomba si trova nel vecchio cimitero della città, ho cercato di indagare ma non ho trovato altro d’interessante…”
“Va bene Sandy, grazie di tutto, e comunque per la cronaca non ho intenzione di spiarlo.” e chiudo la telefonata.
Spero non si sia presa male, ma è ora di andare a fare un giro nella Street CoastRoad, ma prima passo per il cimitero dato che è di strada.
Posteggio la macchina ed entro nel cimitero:il nostro cimitero è abbastanza grande, anche perché ne abbiamo solo uno in tutta la città.
Ci giro in lungo e in largo non trovando niente, quando ad un certo punto mi trovo davanti un arco immenso con inciso il cognome di Dorian. Il cancello è semi aperto e io entro:rimango a bocca aperta quando capisco che in quella sezione ci sono tutti i suoi antenati!
Prendo carta e penna e inizio a disegnare l’ albero genealogico della famiglia: riesco ad arrivare alla 3 generazione passata, poi non trovo più altri parenti. Esco dal cimitero in punta di piedi, come se avessi rubato qualcosa; corro in macchina e mi dirigo verso la misteriosa casa di Dorian.
 
Arrivo nella Street CoastRoad e ci sono un miliardo di casette tutte attaccate con giardini immensi, mentre in fondo alla via c’è una casa più distaccata con un giardino non tenuto bene, ma la casa è in perfette condizioni, è bellissima.
Busso alla porta, ma non risponde nessuno; allora entro facendo finta che sono di casa. Anche all’interno la casa è bellissima, con una scala centrale nera in marmo.
Tutta la casa è arredata in modo antiquato ma allo stesso tempo molto raffinato. Dalla scala centrale scende Dorian in jeans, T-shirt e giubbotto di pelle; si avvicina a me e mi saluta con un bacio sulla guacia.
Io non so cosa rispondere a quel gesto perché mi sento un intrusa che è entrata in una casa non sua senza permesso, così decido di improvvisare: “Ciao, scusa se sono entrata senza permesso ma era aperto e nessuno rispondeva, volevo solo sapere come stavi e..” lui non mi fa finire la frase che mi prende per i fianchi con una stretta possente e appoggia delicatamente le sue labbra sulle mie.
All’improvviso mi sento viva; mi sento le guance bollenti, la testa mi sta per scoppiare e il cuore chi lo regge più? Non mi sarei mai aspettata un suo bacio, ma mi godo il momento immergendomi in quell’attimo che sembra poter durare anni.
 
Poi ci stacchiamo, anche lui è un  po’ arrossito, mi guarda dritta negli occhi e mi dice: “Mi sei mancata, mi manchi ogni volta che non sono al tuo fianco, ogni volta che non posso proteggerti..” io lo blocco e gli rispondo con un altro bacio delicato. Mentre ci incamminiamo verso la cucina per bere un thè insieme riprendo la sua frase: “Da cosa mi dovresti mai proteggere?” , lo dico un po’ scherzosamente, ma lui diventa subito serio: “Tu non ti devi preoccupare, ma ricorda che non devi scherzare su certe cose!”.
Io ci rimango male quindi gli rispondo di conseguenza: “Tu mi devi spiegare le famose certe cose! Perché io non ci sto capendo nulla Dorian! Io devo aiutarti, voglio starti accanto ma non so cosa ti sta realmente succedendo, come faccio?!”.
 
Dorian rimane in silenzio…e questo silenzio mi fa star male; mi giro e faccio per andarmene, ma lui mi blocca stringendomi la mano.
Ci sediamo sul divano e così inizia il racconto:” L’altra sera ti ho raccontato un po’ dei miei genitori…ma di mia mamma non ti ho proprio raccontato tutto…”, lo blocco all’improvviso dicendo: “E io non ti ho detto che sono passata dalla vecchia bibblioteca  per capirci qualcosa in ciò che ti sta succedendo e dal cimitero, dove ho trovato tutti i tuoi antenati…io”; lui risponde subito: “E hai scoperto o dedotto qualcosa?!” , “No purtroppo…” , lui riprende: “Meno male! Perché le cose voglio che le sai da me e non da libri vecchi e ammuffiti o da tombe senza valore…”.
Io ci rimango male e lui lo nota subito, cosi prosegue: “Ora capirai perché le considero senza valore, non pensare che io sia solo un egoista insensibile”, questa frase mi fa sorridere.
 
CAPITOLO 10
 
“E’ da tantissimi anni, da generazioni addirittura, che i capifamiglia delle mie generazioni passate, i quali fanno parte della casa dei creatori , hanno sempre cercato di mantenere buoni rapporti con l’ultima casa ormai esistente, oltre alla nostra, ovvero quella dei distruttori.
Noi abbiamo sempre dovuto stare attenti alla casa dei distruttori  perché il loro difetto è quello di sedurre, amaliare e distruggere chiunque per ottenere ciò che vogliono; mentre il nostro di difetto è quello di essere troppo disposti a perdonare e a cascarci.
Queste due case sono un po’ come gli angeli e i demoni:  quest’ultimi cercano, come hanno sempre fatto, di avere il potere universale cioè di annientare noi angeli, di sterminarci, per poter essere gli unici a governare su tutto.
Andò sempre per il verso giusto l’equilibrio delle case, ma tutto ciò si ruppe dal momento in cui la sorella di mio padre fece un figlio col fratello di mia madre: facendo ciò le due case si unirono, il sangue si mischiò creando il caos.
Poi sono nato io dall’unione di mio padre della casa dei creatori e da mia madre dalla casa dei distruttori, influenzati dal precedente figlio fatto dai fratelli.
Ora le case sono confuse, piene di odio e io sono mezzo angelo e mezzo demone, mentre mio cugino, se cosi si può definire, è demone…ha scelto di esserlo.”
 
Io lo interrompo subito: “E tu cos’ hai scelto?” , e lui: “Io non posso scegliere; mia madre è la regina dei distruttori e mio zio quello dei creatori: di conseguenza io non posso scegliere, mi trovo in mezzo ad un bivio dove non mi posso muovere.”
 
I suoi occhi sono diventati lucidi, così abbassa la testa per non farsi vedere, allora prendo a parlare io perché non voglio che lui stia più male del dovuto, mi ha già raccontato abbastanza: “Tu anche se non puoi scegliere non hai colpe; ma puoi pur sempre combattere per far valere ciò che pensi sia giusto ed io ti starò accanto, sempre! Ti aiuterò a fare tutto ciò che tu riterrai giusto fare, perché io mi fido di te e in te vedo solo del buono; tu non sei capace di far del male, so che non lo faresti mai nemmeno a me..” così finisco la frase, gli giro piano la testa e lo bacio lentamente partendo dalla fronte e arrivandogli alla bocca.
Lui mi avvolge in un abbraccio immenso facendomi sdraiare sul divano e continua a baciarmi.
Mi stringe forte come se volesse che i nostri corpi si fondessero insieme, in un unico corpo; il mondo attorno a noi scompare e io mi sento persa…persa in questo sentimento vivo come fuoco che mi brucia e che mi consuma dentro.
Lo lascio fare, perché ad ogni bacio in più io sto meglio…il resto te lo faccio immaginare.


 
CAPITOLO 11
 
Il sole ormai sta tramontando e io sto tornando a casa; ho passato tutta la giornata con Dorian ed io non la smetto di sorridere.
 
Apro la porta d’ingresso e c’è Luna che mi viene in contro abbracciandomi, ha  le lacrime agli occhi e subito mi contagia: “Crystal…tuo nonno… è venuto a mancare…mi…mi dispiace amica mia…” ,  all’improvviso è come se mi cadesse il mondo addosso, il mio mito se n’è appena andato…mi ha abbandonata. Mio nonno, l’uomo che mi ha cresciuta e che ha preso il posto di mio padre quando non c’era, ora non esiste più.
Le gambe cedono e io sprofondo per terra, in torno ho Luna e Jack che mi stringono in mille abbracci, ma io non me ne rendo conto. Il dolore mi sta lacerando dall’interno; piangendo chiedo : ”Dov’è mia madre?!”
Luna mi guarda e mi dice: “E’ con lui…”
Io non resisto: “Devo andare anche io da lui, vi prego portatemi da mio nonno! …ma com’è successo?”
“Pare che l’anno ucciso, ma non si sa chi è stato..”
 
Usciamo di casa, Jack mi tiene in piedi e Luna sale in macchina.
Arriviamo sulla scena del crimine cinque minuti dopo, a casa sua; in torno c’era la polizia, la scientifica, l’ambulanza e la mamma: scendo dalla macchina e corro verso di lei abbracciandola e condividendo con lei il dolore che ci porteremo ormai per sempre nel nostro petto.
Sentiamo la polizia parlare di omicidio, ma noi lo conoscevamo bene non poteva essere odiato da nessuno; era una persona troppo buona …
 
Ad un certo punto arriva un'altra macchina, ma non riesco a riconoscerla da quante lacrime ho negli occhi; da essa scende un tipo, un ragazzo alto e magro che mi viene in contro: è Dorian!
Luna deve averlo chiamato subito.
Viene da me e mi abbraccia senza dire niente ed io finalmente mi sento al sicuro, così sfogo tutto quello che ho dentro in un pianto isterico e infinito.
 
La mattina dopo quando mi sveglio, mi ritrovo nel mio letto e su una sedia di fianco ad esso c’è Dorian che sta dormendo: dev’essere rimasto con me tutta la notte.
Faccio per scendere dal letto silenziosamente, ma subito lui si sveglia sbarrando gli occhi e guardandomi mi dice: “Ferma dove sei! Non ti muovere! Non farlo di nuovo ti prego Crystal..”
Io lo guardo in modo strano: per caso ho sbattuto la testa? Perché non capisco cosa mi sta dicendo?
Dorian vede la perplessità sul mio viso e dice: “Ah meno male! Sei veramente sveglia” e mi fa un sorriso immenso di gioia e amore.
Io: “Perché…non dovrei?”
“Non lo so chiedilo al tuo sonnambulismo che non mi ha fatto dormire tutta la notte!”
Entrambi ci guardiamo e scoppiamo a ridere insieme.
 
Ma io non ho scordato…non potrò mai scordare questo dolore che mi attraversa il petto come una lama tagliente che continua a infilzarmi.
Ma la domanda è: chi può mai aver ucciso mio nonno? E perché?
 
 
CAPITOLO 12
 
E’ primo pomeriggio e Dorian mi sta portando in un posto che io non so, mi ha detto che è una ‘sorpresa’.
A un certo punto arriviamo nelle periferie della città, è pieno di boschi con alberi alti e molto fitti; scendiamo dalla macchina e ci incamminiamo verso il centro di una di queste boscaglie incantate.
Poi Dorian si ferma, si toglie la giacca e la maglietta e venendo verso di me mi chiede: “Tu hai paura di me?”
“No, come non ce l’ho avuta la prima volta che ti ho visto; Dorian io ti ho già visto mentre ti mutavi”.
Lui ci rimane di sasso: “Ah…e quando?ma..come..io non mi sono mai fatto vedere”
“Un giorno ti ho seguito mentre andavi verso un bosco isolato con aria furtiva; te l’ho detto, volevo scoprire la verità”.
“Bhe…ora la sai.” lui si allontana da me e si libra nell’aria come un angelo facendo vedere le sue splendide ali nere tornate in forma: “Tu hai visto le mie ali quando mia madre mi aveva punito giusto?”
subito si corregge: “Ehm..volevo dire quando mi hanno picchiato dei buzzurri?”
Ora ci capisco qualcosa!: “Ecco chi ti ha picchiato in quel modo! Ma perché? Cos’avevi fatto? Come fa una madre a picchiare il proprio figlio?!”
Dorian mi da le spalle: “Non le avevo ubbidito…”
“In che senso non le avevi ubbidito??” e lui con le lacrime agli occhi: “Perché non ti ho uccisa!”.
 
Sono rimasta senza parole ad ascoltare quella frase: lui aveva preferito farsi picchiare e rischiare la sua vita per salvare la mia…
…non può essere un distruttore, lui è al 100% un creatore, lui ama e vuole bene alle persone. E’ per questo che sua mamma lo costringe a compiere azioni tremende per farlo diventare un distruttore ed averlo dalla sua parte dato, che è molto forte.
 
Dorian mi riporta alla realtà prendendomi per i fianchi e facendomi balzare su verso il cielo.
Ci ritroviamo in mezzo alle nuvole, avvinghiati l’uno all’altra: riesco a vedere tutto il paese illuminato dal tramonto del sole che scende baciando la terra e l’aria frizzante e fresca della sera mi sfiora la pelle facendomi rabbrividire. Dorian se ne accorge, così recupera la sua giacca e me la porge appoggiandola sulle spalle per scaldarmi.
 
Rimaniamo sospesi in aria per molti minuti, in silenzio; poi quando scendiamo riprendiamo il discorso di prima: “Mia madre ha cercato di sedurmi nell’ucciderti perché anche lei ha capito  che tu sei la prescelta: colei che potrà separare nuovamente le case una volta per tutte e mettere un freno alla casa dei distruttori. L’unica che può distruggerla e sottrarle tutto ciò che ha.”
Spalanco gli occhi: “Io? Ma cosa riuscirei a fare io? Sono solo un’umana”
“Si è vero sei umana, ma con la persona giusta al tuo fianco che ti aiuta puoi veramente sistemare le cose; io sono il primo però che non vuole metterti in mezzo, perché significherebbe rischiare la tua vita e per me è troppo importante, tu sei troppo importante.
Si dice che colei che possiede un aurea d’oro che proviene direttamente dal cuore e che lo fa ardere al mezzosangue sia colei che riuscirà con l’aiuto di costui a liberare il bene dal male; ma io non voglio metterti in mezzo Crystal, te l’ho già detto…preferisco rimanere in questa situazione ma saperti viva e vegeta anzi che in pericolo!”
 
A me partono subito in testa mille pensieri e altrettante domande, ma inizio con calma: “Se questo è il mio destino, tu non potrai impedirlo; se io sono realmente la prescelta ho intenzione di fare tutto il necessario per liberarti da questa vita a metà che ogni giorno devi affrontare; se io sono in grado di farlo allora io lo farò e tu sarai al mio fianco, così nessuno potrà batterci!”
Dorian col viso pieno di gioia mi risponde subito in modo affettuoso: “Tu non sai di cos’è capace mia madre con i suoi servi, dalla sua parte c’è anche mio ‘cugino’!”
“E allora sarà bene prepararci al peggio e studiare la situazione; chi abbiamo dalla nostra parte?”
E lui: “Tutti i creatori puri sono dalla mia parte, ma a me basti tu”.
 
Ci facciamo una risata insieme, poi raggiungiamo la macchina: ormai è ora di cena e io devo tornare a casa da mia mamma per vedere come sta, povera starà pensando che sono un irresponsabile che esco per tutto il giorno nonostante ciò che è successo…però lei non sa di questa guerra che sta per scoppiare quindi non la biasimo; e inoltre dato che ora sospetto che la madre di Dorian abbia fatto uccidere mio nonno almeno ciò che starò per fare lo rivendicherà.
 
 
CAPITOLO 13
 
Apro la porta e in lontananza vedo mio nonno accasciato per terra in una pozza di sangue: sta male.
Cerco di correre nella sua direzione per aiutarlo ma c’è qualcosa che me lo impedisce.
A un certo punto vedo una sagoma vestita tutta di nero che passa davanti a mio nonno e scompare con lui.
 
Dorian ha spento il motore della macchina ed ora mi sta fissando: “Cos’hai sognato Crystal?” mi chiede; io gli rispondo in modo vago perché nemmeno io ho capito molto bene quella scena durata pochi istanti.
 
Perché ho sognato che mio nonno veniva uccido da un uomo incappucciato?
 
Scendo dalla macchina, salutando Dorian con un gesto della mano e mi dirigo verso il portone di casa. Apro la porta e mi sembra di averlo già fatto, poi entro in casa e mi ritrovo sola con un silenzio tombale che mi spinge a chiamare Luna per chiederle se le va di farmi un po’ di compagnia dato che mia mamma lavora fino a tardi la sera.
Mentre sto preparando la cena arriva la mia amica che entra in casa portando allegria, mi saluta e mi da un abbraccio confortante che solo lei sa dare.
 
Non so se raccontare di Dorian a Luna: lei è la mia migliore amica, ci siamo sempre raccontate tutto…ma secondo me questa volta è diverso; questo non è un segreto qualunque e devo valutare bene le cose; per ora ho deciso di non dirle ancora niente.
 
Dopo mangiato andiamo a letto: domani ci dobbiamo svegliare presto per andare a scuola.
Mi sdraio nel letto, infilandomi sotto le coperte; dopo mezz’ora sono ancora qui a rigirarmi tra le lenzuola pensando alla situazione e cercando di trovare una soluzione, ma senza arrivare a niente, quando a un certo punto sento mia mamma aprire la porta d’ingresso con le chiavi.
Decido di scendere al piano di sotto per salutarla: “Ehi..” , mia mamma sobbalza: “Ehi Crystal tesoro, cosa ci fai ancora in piedi?”
“Non riesco a dormire, tu come stai?” le chiedo.
E lei: “Io sto bene amore..fortunatamente ho il lavoro che mi tiene impegnata e quindi ci penso poco al nonno…però è logico che mi manca molto…”.
Io la stringo in un abbraccio e le do la buonanotte baciandola in fronte, poi torno a letto e mi addormento in un sonno profondo.
 
CAPITOLO 14
 
Sono a scuola da dieci minuti e già mi sembra passata un eternità: tutti i miei compagni di scuola mi cercano e mi fermano nei corridoi per farmi le condoglianze. Ora come ora vorrei solo scappare da queste vecchie mura insieme a Dorian; l’ora dopo ho lezione di filosofia con lui, questo almeno mi tira un po’ su di morale.
Dopo una lunga lezione in cui non ho capito nulla, finalmente suona la campana del cambio d’ora: mi incrocio con Dorian nel corridoio e andiamo in classe insieme; due ore prima della fine delle lezioni però esce da scuola perché è stato convocato da sua madre.
Chissà cosa vorrà ancora da lui: nessuno dei due ha idea di cosa abbia in mente quella donna ed io sono preoccupata, ma lo lascio andare.
 
Poi esco io e all’uscita mi trovo faccia a faccia con un ragazzo alto e bello da mozzare il fiato, assomiglia a Dorian, in qualche modo; viene dalla mia parte, mi blocca e si presenta: “Ciao Crystal, io sono Lucas, piacere.” , io avvampo all’improvviso: “Piacere Lucas, posso sapere come mi conosci?”
“Ho sentito parlare molto di te, per questo so come ti chiami, ma tranquilla non sono uno stalker!”
Lo guardo di traverso e scoppio in una risata buffa e impacciata. Lui sorride.
Mi offre un caffè e io accetto volentieri; anche perché voglio sapere come fa a conoscermi, io non sono così conosciuta al di fuori della scuola e lui non segue i miei corsi.
Entriamo in un bar e iniziamo così a chiacchierare del più e del meno.
 
Nel frattempo…
Dorian sta raggiungendo la madre per sapere cosa vuole dirgli: “Ciao bambino mio!”
“Non mi chiamare in questo modo, demone!” risponde alla madre tutto rosso in faccia.
Lo fa entrare nella sala immensa della sua reggia e lo fa accomodare: “Accomodati dai, non essere sempre così arrabbiato con me…pare che io non sia l’unica ad essere cattiva qui…” e in tanto gli mostra in una sfera, posta sulla destra del suo ‘trono’, un’immagine di Crystal assieme a Lucas, il cugino di Dorian: “Pare che tuo cugino ti abbia battuto ancora Dorian!”
Dorian stenta a credere che nella sfera sia realmente Crystal con Lucas a ridere e scherzare, tant’è che per la furia spinge con forza la palla di vetro per terra rompendola in mille pezzi.
“Cosa ci fa Lucas con lei?!” urla , e la madre: “Non ti scaldare figlio caro, io fin da subito ti ho ordinato di ucciderla proprio per questo;  io non penso solo a me stessa Dorian, io penso anche alla tua felicità e non voglio che accanto tu debba avere una persona così cattiva che agisce alle tue spalle. Al posto di tuo cugino potrebbe esserci qualunque altro ragazzo, lei è una bella ragazza, vorrà sempre di più e tu non potrai impedirlo, a meno che tu non la uccidi!
Usa  tutta la tua ira e e la tua furia contro di lei e distruggila finchè sei in tempo!”
Così dicendo Dorian prende il volo, frantumando il soffitto con un colpo di spalla e infuriato contro Crystal va da lei per eliminarla.
La madre lo aveva sedotto per trarne beneficio solo per se stessa, ma Dorian era troppo accecato dall’odio del tradimento per vederlo.
 
Lucas riporta a casa in macchina Crystal e proprio nel momento in cui lui si stava avvicinando a lei per strapparle un bacio arriva Dorian che piomba sul terreno umido dal cielo.
 
 
Dorian si è di colpo buttato addosso a Lucas ferendolo,  i due hanno iniziato a picchiarsi.
Ha gli occhi infiammati, è come se non fosse lui, è come se fosse cambiato, è come se si fosse trasformato in un demone; trasmette un’ira incontrollabile e penso che nemmeno lui sa quel che sta facendo, ma poi perché si è scagliato contro Lucas?
Ho paura solo a guardarlo, non lo avevo mai visto prima in queste condizioni ed ora sono certa che non lo vorrò mai più rivedere così.
Dopo aver atterrato Lucas lo vedo venire dalla mia parte ancora più arrabbiato: lo fisso negli occhi e vedo solo buio e fiamme, non vedo nulla di positivo; inizio a correre il più forte possibile, ma me lo ritrovo sempre davanti, finchè tutto a un tratto mi blocca facendomi male alle braccia e mi spinge all’indietro. Perdo i sensi e i miei occhi non si riaprono più.

 

CAPITOLO 15

 
I medici dicono che mi sono salvata per poco: sono rimasta senza sensi per più di cinque giorni e mia mamma era preoccupatissima, non potevo ricevere visite e come se non bastasse dicono che ho perso parte della memoria, ma io mi ricordo tutto come ad esempio di mia mamma, di Luna e Jack, perfino di Lucas che mi ha offerto un caffè e di Dorian che è un demone che ha tentato di uccidermi e la prossima volta potrebbe colpire qualcun altro.
 
Oggi mi dimettono, ormai è tempo di riprendere a fare ciò che facevo prima.
Arrivata a casa mia mamma mi spedisce a letto per riposare, mi prepara un thè caldo e poi va al lavoro.
Ma ora che sto bene, non posso stare con le mani in mano, devo sentire come sta Lucas e avvisare subito la madre di Dorian di quanto è accaduto, prima che lui possa fare del male anche a lei: so che loro due non vanno molto d’accordo quindi è meglio avvisarla.
Mi vesto di fretta ed esco per andare prima da lei. Arrivo a casa sua e lei mi accoglie molto cordialmente: “Ciao piccola Crystal, come stai? Ho saputo di mio figlio…sono così dispiaciuta, non so proprio cosa gli sia preso tesoro…come ha potuto…”
“Ah lei sa già tutto?” le chiedo con gentilezza, “Si si, mi hanno subito avvisata. Comunque io sono Ginevra, piacere piccola Crystal.” Io le porgo la mano, me la stringe e poi ci sediamo.
“Ginevra io ho paura per lei! Ho paura che suo figlio possa fare del male anche a lei! Per questo sono venuta qui, per avvisarla” , “Non ti devi preoccupare per me tesoro, so badare a me stessa e poi ci sono passata anche un’ altra volta quindi so come reagire. Piuttosto tu, mi raccomando, riguardati e non frequentarlo! Potrebbe farti ancora del male e non lo potrei sopportare.”
Io la guardo perplessa e domando: “in che senso lei ci è già passata anche un’altra volta?”
“Nel senso che anche con la sua precedente ragazza è successa più o meno la stessa cosa, solo che lei non lo ha allontanato e lui la volta dopo l’ha…uccisa”.
In questo momento avrei paura di specchiarmi, mi potrei spaventare del mio stesso sguardo: impietrito è a dir poco.
Dopo qualche minuto di silenzio ringrazio Ginevra per i consigli, la saluto e vado via.
Non ho nemmeno le parole per commentare.
 
Ora vado a trovare Lucas, voglio vedere come sta.
Quanto arrivo sotto casa sua, lo trovo in giardino sdraiato a prendere gli ultimi raggi di sole della stagione. Lo saluto: “Ehi ciao Lucas, come stai?”
Lui non sembra sorpreso di vedermi: “Ciao! Io come puoi vedere sto bene, non ho nemmeno un graffio e tu come ti senti?”
“Un po’ di mal di testa, ma sto meglio, grazie.”
“Crystal io…io ti devo dire una cosa: mentre tu eri in ospedale e non riuscivi a svegliarti c’era Dorian fuori dalla tua stanza ad aspettare. E’ rimasto lì finchè…” Lucas non fa in tempo a finire la frase perché dal cielo arriva Dorian! Con un balzo mi prende per i fianchi e senza nemmeno accorgermene mi ritrovo a mezz’aria: inizio a scalciare e a tirare pugni e morsi, cercando di liberarmi ma inutilmente.
Quando arriviamo in un posto abbastanza isolato da non dare nell’occhio Dorian atterra e lascia la presa. Io mi sposto subito a due metri di distanza da lui, ma se ne accorge che ho paura così prende a parlare: “Crystal…io non volevo farti del male…sono rimasto tutto il tempo fuori dalla tua stanza, dopo aver realizzato ciò che avevo fatto, per vedere se ti svegliavi e spiegarti che è stato tutto un equivoco.
Crystal io mi vergogno di me stesso, non so come io abbia potuto…farti questo…” fa una piccola pausa “Io ti capisco se ora tu mi dici che non mi vuoi più vedere e che non vuoi avere più niente a che fare con me” io lo interrompo e urlo: “Bravo! Vedo che ci sei arrivato! Quindi portami via di qui!”
“Ma io ti chiedo solo di ascoltare quello che ho da dire, Crystal fammi spiegare come sono andate le cose” , “No Dorian, non voglio sapere un bel niente da te! Mi è già bastato provare sulla mia pelle cosa puoi diventare e cosa puoi fare!”
Lui abbassa la testa, non vuole farsi vedere, ma io intuisco che gli sono venuti gli occhi lucidi: “E ora portami via di qua, se no me ne vado via da sola.”
Prende il volo e se ne va.
 
CAPITOLO 16

Mi sono fatta venire a prendere da Luna e quando salgo in macchina mi chiede: “Cosa ci facevi qui in mezzo al nulla da sola?! A quest’ora dovresti essere sotto le coperte a riposarti!”
“Luna, prima che io finissi in ospedale che rapporto avevo con Dorian?”
Prima di rispondere mi guarda incerta e poi afferma: “Eravate legatissimi, sempre insieme…secondo me stavate per fidanzarvi. Mi avevi raccontato anche del vostro primo bacio e della vostra prima…” mentre parla le brillano gli occhi, come se quei ricordi la rendessero felice perché io ero felice, ma non la faccio finire di parlare: “Ok ok ho capito, grazie.”.
Come ho fatto a stare insieme ad un demone del genere? Eppure Luna racconta di Dorian come se fosse un bravo ragazzo…
 
Arriviamo a casa mia, saluto la mia amica e scendo dalla macchina: “Crystal ti prego, ora mettiti a letto e non ti muovere di li.” , “Promesso”.
 
Entro in casa e mi trovo la madre di Dorian davanti agli occhi: “Ciao Crystal, come stai?”
E io le rispondo: “Ciao Ginevra, io sto come stavo prima quando ero venuta da te…spero solo di riprendere memoria il prima possibile…voglio sapere com’ero con Dorian prima che mi capitasse questo, perché le persone che mi vogliono bene mi parlano solo bene di lui…”
“No! Ti sbagli cara, lui non è buono! Ha ingannato tutti noi! E se tu gliela farai passare lui diventerà sempre peggio, te l’ho già spiegato.”
Ginevra sembra si sia tramutata in un’altra donna, sembra acciecata dall’odio verso suo figlio.
Certo che in quella famiglia sono tutti strambi; ad un certo punto Ginevra dice: “Come già visto hai già conosciuto mio nipote: Lucas.” Dalla cucina spunta Lucas che viene verso di me, mi stringe per i fianchi e mi da un bacio sulla fronte.
“Ah, Lucas è tuo nipote quindi? Infatti assomiglia tantissimo a Dorian.”
“Può assomigliare anche a Dorian fisicamente, ma fidati di me cara: caratterialmente lui si che è buono; con lui al tuo fianco non potrai mai aver paura di niente.
Ma ora vi lascio, ho delle faccende da sbrigare.” Ci saluta e se ne esce dalla porta principale e io rimango sola con Lucas.
 
Mi accompagna in camera e mentre mi sistemo sotto le calde coperte del mio letto sfatto, lui si siede sul bordo di esso.
“Crystal, dove ti ha portato prima mio cugino? Mi sono davvero spaventato per te.” , “Tranquillo Lucas ho già detto a Dorian che non lo voglio più vedere.”
 
Però in fondo ogni volta che lo guardo negli occhi vedo solo sincerità, e a dirla tutta non ho paura di lui anche se dovrei.
 
Faccio andar via Lucas con la scusa di voler dormire un po’, così lo accompagno all’ingresso e ci salutiamo. Faccio passare qualche minuto e quando sto per uscire arriva mia mamma: ha preso un permesso dal lavoro per non lasciarmi troppo tempo a casa da sola.

 
CAPITOLO 17
 
Ci sistemiamo in cucina  e iniziamo a cucinare insieme: “Mamma, mi parli un po’ di Dorian?”“Cosa ti devo dire? Sembrava un così bravo ragazzo…e invece…“Bhe, ma magari non è andata come noi pensiamo, magari è veramente buono, solo che è stato..come dire…incastrato?”“Non lo so Crystal, non so più che pensare.”Faccio per uscire di casa quando mi dice: “Ehi, tu, signorinella! Dove pensi di andare?”“Da Dorian.” le rispondo con indifferenza.Ho assoluto bisogno di capirci qualcosa e lui è il solo che mi può spiegare qualcosa e a dir la verità è l’unico di cui mi fido. Salgo in macchina con foga, infilo le chiavi e parto.
Dopo cinque minuti arrivo a casa sua, parcheggio e suono il campanello. La porta viene aperta da lui: indossa la sua t-shirt nera preferita con un paio di jeans abbinati, lo sguardo sorpreso nel vedermi alla sua porta.
Appena lo vedo mi sale una stretta allo stomaco; mi butto nelle sue braccia, annusando il suo profumo dolce e inizio a piangere: “Crystal cos’è successo??!” nella sua voce c’è malinconia e preoccupazione, tanta preoccupazione.
“Dorian non so più di chi mi devo fidare, io voglio sapere.”
“Cosa senti?”“Che devo fidarmi di te.”
Con le lacrime agli occhi, Dorian mi stringe ancora più forte e posa delicatamente, ma accuratamente, le sue labbra sulle mie: ci perdiamo in quel bacio profondo, pieno di amore e sentimento vero, così forte da farmi girare la testa. Mi perdo.
Iniziano a ruotare nella mia mente tutti i momenti di me e Dorian; da quando ci siamo conosciuti fino ad adesso. Sembra un film bellissimo ma finito male, come se fosse stato qualcuno a voler ciò.
Penso a quella sigaretta che gli ho offerto, all’invito fuori, al ballo, ai colpi che aveva preso…Poi lui mi allontana e mi fissa, dritto negli occhi. “Pensavo di averti persa per sempre.” mi confessa.“Non è successo, e mai accadrà.” gli rispondo.Ci sediamo sul letto della sua camera, non l’avevo mai vista prima: sembra cupa, ma molto bella e raffinata, proprio come lui.Dorian ha già intuito che io voglio sapere la sua versione dei fatti così inizia a parlare: “Quel maledetto giorno in cui sono dovuto uscire prima da scuola per incontrare mia madre, tu caso strano hai conosciuto mio cugino, Lucas; poi si è scatenato il diavolo che c’è in me, la parte che purtroppo hai conosciuto, perché mia madre mi ha fatto vedere una sfera in cristallo dove al suo interno c'eravate tu e lui felici che vi conoscevate. Mia mamma mi ha istigato contro di te e sono andato su tutte le furie. Non avrei mai dovuto…”
“Ti ha istigato come aveva fatto con la tua ex che alla fine…?”Dorian mi guarda male, come se non abbia afferrato il concetto: “Di che ex parli?!”“Un'altra bugia di tua madre? Non è così? Mi ha raccontato che per l’ira sei arrivato ad ucciderla!"“Non è mai successo! Che persona falsa! Mi sa che non esiste una peggiore di lei! Ha fatto tutto questo per separarci Crystal e tu hai rischiato grosso, io ho rischiato! Di perderti!”
 
Lo abbraccio: “Ma ora come vedi siamo qui e insieme dobbiamo fermarla.” “Giusto! Ma ora mettiti a riposare perché sei ancora debole.” “Posso passare la notte qui o ti disturbo?” “In alcun modo.” Mi risponde infine sorridente.Mando un messaggio a mia mamma e le dico che sto fuori a dormire, ma senza specificare, altrimenti verrebbe fin qui per recuperarmi e portarmi a casa.
Spengo il cellulare, mi appoggio sul suo dorso nudo e mi addormento in un sonno profondo tra le braccia di Dorian.
 
CAPITOLO 18
 
Nel covo della madre di Dorian...
 
“Sei un incapace Lucas! Tu sei un demone dovresti riuscire in meglio contro tuo cugino e invece? Ti sei fatto battere ancora una volta!
Ora devo risistemare tutto, ma questa volta non sbaglierò, lo farò a modo mio!” urlò isterica Ginevra contro suo nipote.
Lucas in disparte in un angolo la fissa, nero in viso: “E come pensi di fare? Dorian la proteggerà sempre.”
“Aspetterò il momento giusto, quando sarà sola, senza alcuna difesa, e poi cesserà di esistere una volta per tutte, così che io possa tramutare mio figlio in demone e diventare la regina della casa dei distruttori più potente che ci sia mai stata affiancata da Dorian!” gli occhi della donna si incendiarono di odio; lei voleva riavere il potere che fu tolto ai suoi genitori, che spettava a lei, ma che in passato venne dato nelle mani di altri per tradimento fatto da loro. Ginevra, cresciuta, uccise queste persone che avevano cercato di custodire nel miglior modo questo grande potere e in seguito fece un figlio mezzosangue, mischiando volontariamente le case.
Ora è pronta a far fuori chiunque intralcia il suo cammino e lo farà presto, ma con Crystal.
 
Ne frattempo…
 
“Vuoi che rimango un po’ qui con te Crystal?” mi chiede Dorian, io gli faccio cenno di no con la testa. Allora sale in macchina e se ne va; io rimango nella mia casa vuota. Decido di studiare un po’: quest’anno ho anche la maturità e non mi sto impegnando affatto, quindi adesso ho deciso di iniziare.
 
Inizio col prendere il libro di filosofia, diritto ed economia politica e algebra. Luna è molto brava in algebra quindi decido di chiamarla per chiederle aiuto: “Luna hai voglia di passare per studiare un po’ algebra insieme?” “Certo Crystal, appena finisco una commissione vengo subito da te, a dopo.” “A dopo” riattacco la cornetta.
 
Apro il libro di diritto e di economia e leggo le prime frasi, quando sento strani rumori provenienti dal priano di sopra che mi agitano subito: prima il suono di un vetro rotto, poi passi pesanti e infine sento una porta chiudersi. Salgo cautamente le scale di casa dopo aver preso tra le mani una mazza da baseball bella robusta.
Ora il nulla.
La casa sembra di nuovo vuota. Scricchiolìì qui e là mi disorientano quindi mi fermo e rimango immobile, stento anche a respirare.
 
CAPITOLO 19
 
“Ma ciao Crystal; cos’hai paura di me ora?” dice Ginevra alla ragazza.
“Mai, mi fai veramente schifo come madre!”
“E come persona no?”
“Tu non sarai mai una persona! Tu rimarrai sempre un demone!” urla Crystal con il cuore quasi fuori dal petto.
“Bene bene, vedo che mio figlio ti ha raccontato tutto…”; indossa un completo nero, con maglietta elegante fatta a corsetto e pantaloni lucidi stretti, sopra a tutto indossa un mantello nero con un colletto che le nasconde metà parte del viso. I capelli sono raccolti, solo una ciocca le tocca il viso. E’ davvero molto bella, ma perfida rimane.
 
Ginevra riprende a parlare: “Meno male che mio figlio ti ha già detto tutta la storia…perche non potrà più farlo d’ora in poi!” poi si scaglia verso di me cercando di colpirmi con un pugnale tirato fuori da uno stivale, io la schivo e cerco di beccarla con la mazza ma anche lei schiva il colpo.
 
 
In contemporanea…
 
“Cugino!” urla Lucas a Dorian; “Cosa ci fai qui traditore!?” risponde.
“Non c’è tempo, Crystal è in pericolo”
“Come faccio a crederti?!”
“Perché conosci tua madre, è da lei e la vuole uccidere! Cugino neanche io voglio che muore, è una ragazza speciale e non si merita tutto questo. Credimi!”
Dorian esita per un istante, poi afferma: “Mi fido, ma sappi che se mi stai mentendo tu cesserai di esistere per me. E ora muoviamoci!”.
Escono dalla casa aprendo le loro ali nere e possenti dirigendosi verso casa di Crystal.
 
 
Luna parcheggia la macchina e prima di entrare in casa sente dei rumori assordanti proveniente dall’interno, quindi apre di fretta la porta e vede Ginevra scagliarsi su Crystal e procurarle un'altra ferita: aveva la faccia grondante di sangue e tante ferite sulle braccia; mentre alla donna usciva sangue dal naso e da un braccio.
Luna fa cadere la borsa e le chiavi, prende una lampada dallo scaffale e la scaraventa sulla donna, per aiutare l’amica che senza forze si accascia ai piedi delle scale e perde i sensi.
Le due continuano a picchiarsi, ma Luna non ha più forze: cade a terra, ma prima di perdere completamente tutte le sue forze infilza un oggetto appuntito, trovato vicino a sé, nella gamba dell’avversaria.
 
CAPITOLO 20
 
Dorian e Lucas atterrano nel giardino e sfondano la porta d’ingresso, trovando Crystal ancora ai piedi delle scale, Luna per terra e la madre che si stava rialzando per togliersi l’oggetto dalla gamba.
“Vi stavo aspettando, finite di ucciderle!”
“No!” urlano insieme i ragazzi; “I due cugini si sono alleati? Ma che carini; forse così Lucas non perderai più contro di lui, si contento?” dice Ginevra accompagnandosi con una risatina.
 
Lucas accecato dall’odio fa un balzo e prende per il collo la zia.
Dorian corre da Crystal: il battito c’è ancora, le da un bacio in fronte e lei si sveglia per un attimo “Dorian…grazie di essere qui, stai attento…” , stava per andare a combattere anche lui quando lei finisce la frase: “io ti amo.” ; Dorian si gira e con un amore infinito negli occhi le risponde: “Anche io Crystal, ti amo.” la bacia e si alza.
 
Dorian raggiunge il cugino e la madre: “Lucas lasciala andare, questo è un combattimento tra lei e me; se deve finire finirà come lo dico io!”
La madre rimane in piedi davanti al figlio, ha già recuperato tutte le forze e le ferite si sono riemarginate.
“Arriveresti a uccidere tua mamma per una ragazza insulsa?” gli chiede.
“Non so più stare ai tuoi giochetti Ginevra.”
“Mi offendi se mi chiami per nome figliolo.”
“Cugino, vai a vedere se le ragazze stanno bene, qui ci penso io” Lucas annuisce.
 
Poi i due si azzuffano in un modo così veloce che gli umani non riuscirebbero a vedere.
Lucas raggiunge Luna e appena la vede si perde nei suoi occhi brillanti: “Come stai?” “Potrei stare meglio graze…” risponde Luna.
 
Dorian sbatte a terra il corpo ormai senza forze di sua madre e le appoggia una mano sul petto: “Mamma, nonostante tutto io ti voglio bene; ma tu non lo vorrai mai a me, o meglio è più importante il potere e il successo che il bene per il proprio figlio per te…e per questo è inutile che tu continua a vivere su questa terra e fare del male a tutti coloro che ti vogliono bene…”
“Io farò sempre del male!” risponde lei.
 
Dorian ha gli occhi pieni di lascrime, che gli scendono sul viso e che gli bruciano la pelle, la sua mano sprofonda nel petto della donna e sfiora il cuore; poi le da un bacio sulla fronte e mentre vede sua madre piangere per la prima volta le strappa via il cuore dal corpo una volta per tutte.
 
CAPITOLO 21
 
La mia mente viaggia in un mare di ricordi, partendo dalla mia nascita e arrivando alla mia quasi morte.
Mi vedo. Ho gli occhi chiusi e sono distesa sul mio letto con la flebo nel braccio destro e tutte le persone che mi amano accanto.
Sento il corpo lontanto dalla mia anima, infatti io sono sospeza a mezz’aria mentre l’altro è giù.
 
Vedo Lucas e Dorian allontanarsi dalla stanza con Luna a mia madre; li seguo.
Si sono fermati in corridoio, iniziano a parlare e sento i due giovani ragazzi raccontare tutta la storia per filo e per segno alle due ragazze: spiegano che loro appartengono alle due case, che sono per metà demoni e per metà angeli, che la madre del ragazzo che amo ha cercato di uccidermi e il motivo del perché l’ha fatto e molto altro.
Mia madre si copre il viso con le mani mentre le lacrime scendono e la mia amica l’abbraccia; poi si abbracciano tutti: hanno deciso di passare oltre e di stare uniti per me, vogliono che io mi risveglio. Mamma ha capito che io e Dorian ci amiamo, o almeno che ci amavamo. Ora non so più cosa accadrà.
 
Ritornano in camera da letto e Dorian mi stringe la mano. Lo sento.
 
Tutti escono dalla stanza e noi due rimaniamo da soli.
“Crystal ti prego svegliami, ora è tutto finito, possiamo stare insieme per sempre…non te ne puoi andare e lasciarmi qui da solo.”
Gli tocco la spalla con una mano, lui si gira e non mi vede poi mi avvicino all’orecchio e gli sussurro delicatamente: “Dorian sono qui girati.”
Lui chiude gli occhi, e quando li riapre sembra vedermi: “Tu,…tu cosa ci fai li? Il tuo corpo è nel letto…io…” , io gli prendo la guancia con una mano: “Non lo so cosa mi stia succedendo, ho paura…Dorian io voglio vivere con te per sempre…ma…”
Mi chiude la bocca con un bacio che mi fa arrossire e poi: “Aspettami qui, non ti muovere!.
 
Quando torna entra in camera con Lucas, anche lui mi vede: “Cugino…”
Dorian ha la faccia bianca come un fantansma: “Io non posso…”
“Non ha molto tempo…se non si ricongiunge con il corpo…”
Intervengo io: “Dorian se devi fare qualcosa…fallo, se vuoi salvarmi.”
 
Allora lui mi prende in braccio e mi bacia delicatamente; anche questo bacio era vero.
Posa la mia anima sul corpo quasi deceduto. Lucas fa un piccolo taglio sul polso di Dorian e dice: “Ricorda non una goccia in più!”.
Accosta a pochi centimetri dalla mia bocca la ferita, preme e cade in essa esattamente una goccia precisa.
 
L’anima inizia a tossire e il corpo riprende il suo colore naturale, in mezzo secondo i due si fondono insieme e io mi addormento.
 
CAPITOLO 22
 
Oggi è il mio compleanno.
 
È passata la notte, ora le mie ferite sono guarite. Sento tutti i muscoli e le articolazioni funzionare per la prima volta.
Apro gli occhi, in torno a me c’è Dorian, Lucas, Luna e mia mamma.
Mi siedo sul letto e nello specchio di fronte a me vedo che i miei occhi sono diventati azzurri cielo.
 
E’ l’alba.
Appena la luce del sole entra dalla finestra, un fascio mi copre e mi trasporta quasi fino al soffitto.
Dalle spalle spuntano due bellissime ali bianche e soffici. Vedo tutti che mi guardano con stupore.
“Dorian la devi aiutare, deve stabilizzare il suo nuovo rapporto con le ali, aiutala.” gli dice suo cugino. Lui annuisce.
Mia mamma e Luna non sembrano preoccupate, anzi sembrano felici per me.
 
Dorian mi prende per la mano, fa uscire le sue ali nere e insieme usciamo dalla finestra.
Agli altri li lascio in casa salutandoli con un sorriso enorme e pieno di affetto, mentre lui mi prende per i fianchi e mi stringe forte.
 
Il cielo visto da questa prospettiva è bellissimo e ora sono pronta per vivere al meglio.

 

FINE

  
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