Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Ricorda la storia  |      
Autore: thatsjonasmile    16/12/2013    1 recensioni
è come fare un puzzle, credo. solo che i pezzi li ho persi per strada e se mai li ritroverò sarai il primo a saperlo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
DEAR JOE.




Caro Joe,
non so esattamente perché sto scrivendo questa lettera, ma sento che ne ho bisogno.
Ho bisogno di buttare giù su un foglio bianco tutto quello che mai sono riuscita a dirti.
Non sono mai stata brava con le parole, con gli sguardi, con i gesti. Non sono molto portata per tirare fuori i miei sentimenti. Parlo di quelli più oscuri e più profondi, perché ad esternare la mia gioia non ho problemi.
Sai cos’ero abituata a fare per sfogarmi, per non ricordare, per non pensare, per fare uscire qualsiasi cosa ci fosse di cattivo dentro di me? Ecco, Joe, non lo faccio più. Adesso ho imparato a parlare, a fare uscire fuori tutto con le parole, ma visto che io e te ancora non possiamo parlarci, te lo scrivo in una lettera.
Non mi sono mai innamorata di qualcuno come mi sono innamorata di te. Mi facevi battere il cuore anche quando non eri accanto a me, il mio stomaco faceva le capriole anche solo quando le mie orecchie udivano il tuo nome, il respiro mi mancava quando ti vedevo e finalmente riprendevo a respirare solamente quando ti allontanavi.
Hai presente la frase “DISTRUGGI CIO' CHE AMI PRIMA CHE CIO' CHE AMI DISTRUGGA TE”? 
Io non l’ho seguita. Ho lasciato che ciò che amo distruggesse me. Non sono riuscita a distruggere ciò che amavo perché non ne avevo il coraggio. Ero impotente davanti alla mia vita. Vedevo i secondi, i minuti, le ore, i giorni, i mesi, gli anni passare come se quella che stava soffrendo non fossi io, come se stessi guardando un film. Mi hanno spiegato che si chiama “senso di irrealtà” e che avviene con gli attacchi di panico.
Adesso mi sembra che stia per riprendere il controllo della mia vita, sembra che stia tornando a vivere dopo un lungo tempo.
Mi hanno detto che l’unica persona che mi faceva stare bene eri tu.
Mi hanno detto che il mio amore per te è qualcosa di talmente grande che non si può spiegare a parole, non si può rappresentare facendo un paragone con qualcosa o facendone un film. Semplicemente non si può.
Mi hanno detto che quando ci siamo lasciati il mio cuore, la mia intera anima, si è frantumata in altri mille pezzi, ancora di più di quanto già non lo fosse.
E non per colpa tua.
Per colpa mia.
Mi sono sentita poco amata, poco apprezzata, poco desiderata per la millesima volta.
Sai che siamo noi a decidere come vivere? Questo non me l’hanno detto, l’ho capito da sola.
“Sorridi al mondo e il mondo ti sorriderà” fino a qualche mese fa pensavo fosse una presa in giro, pensavo che se la vita va male, va male e basta e che non puoi migliorare tutto sorridendo.
Quanto mi sbagliavo! E’ facile dare la colpa agli altri e mai scaricarla addosso a noi come è giusto che sia. Sorrido, prendo in mano la mia vita, e vivo. Cambio. Voglio cambiare, devo cambiare. Il cambiamento in fondo è come tuffarsi, Joe. Trattieni il fiato prima di saltare nell’acqua profonda ed è giusto avere paura perché non sai cosa troverai di sotto, ma quando sei dentro, cominci a sorridere perché non credevi che tutto quello che hai trovato, potesse essere così stranamente meraviglioso. E cominci a sorridere e finalmente a vivere.
Anoressia. Un nome di una malattia tanto tremenda quanto misteriosa. Capire i motivi è facile, capire il perché una persona può fare una cosa del genere è difficile.
Tu però mi hai capito.
Non credevo potessi farlo, ma ci sei riuscito. Mi hai preso tra le tue braccia, aiutandomi.
Quando piangevo, quando ero in piena crisi, quando non mangiavo per giorni o al contrario, quando mangiavo troppo e poi sentivo come se tutto quello che avessi mangiato mi ingrassasse di cinquanta chili in più, tu eri lì pronto ad asciugare le mie lacrime e ad aiutarmi a sentirmi un po’ meno insicura. E non avevi bisogno di parole e nemmeno io.
Ti ho amato dal primo momento che ho visto il tuo ciuffo entrare nel set di Camp Rock. Con quella tua aria da tenerone, ma allo stesso tempo da duro che volevi avere. Ti bastava agitare il ciuffo, spostare la testa e il cuore di mille ragazzine di tutto il mondo si riscaldava. Io ero una di quelle.
L’unica differenza? Io potevo averti.
Potevo abbracciarti. Potevo stringerti. Potevo parlarti. Potevo cantare con te.
Non biasimo le ragazzine che erano gelose o invidiose della mia fortuna, nell’avere accanto te. E poi è arrivato quel giorno in cui mi hai detto che ero la tua migliore amica e per poco non ho rischiato l’infarto.
Ti amavo già. Ti amo ancora, ti amerò per sempre. E quando dico per sempre, intendo davvero per sempre. Anche sotto terra il mio amore rimarrà.
Ricordi quando ci siamo messi insieme?
Io e tu. Jemi. La coppia perfetta, la coppia bellissima. I due migliori amici finalmente fidanzati. Milioni di ragazze hanno esultato quasi fossero sul serio al mio posto. Perché eravamo felici.
E poi abbiamo rotto la magia. Io ancora non capisco cosa non abbia funzionato, se tu lo sai, spiegamelo.
Ci penso continuamente, ci penso anche ora. Perché eravamo perfetti, eppure qualcosa ci ha spinti a lasciarci.  
Nonostante tutto, io ho abbastanza coraggio da dire che quello che c’è stato fra noi era reale. Provi qualcosa per me, ma non riesci ad ammetterlo e il perché mi sfugge.
Vorrei che lo capissi anche tu. Non ti sto accusando di avermi mandato in questo posto, perché so che al manicomio una in fondo si ci manda da sola.
Potevo farcela semplicemente con l’aiuto delle persone che mi erano accanto, ma avevo veleno nel cervello. C’era qualcosa che mi impediva di guardare oltre la sofferenza. Qualcosa che non vedeva via di uscita.
Non ho mai pensato di uccidermi però.
Mi hanno spiegato anche questo. Sai perché?
Amore. L’amore che provavo verso di te, verso la mia famiglia, verso i miei amici. Mi ha tenuto in vita nonostante io fossi quasi rinchiusa in una bolla che mi impediva di respirare.
La forza dell’amore è grande. Non credevo a J.K. Rowling quando lo ha scritto.
Ho sempre saputo che l’amore è forte, che l’amore è tutto e ci credevo quando guardavo te, ma non avevo mai avuto dimostrazioni serie. Fino a questo momento. E ora ci credo eccome alle parole di J.K. Rowling, meravigliosa donna.
La funzionalità di questa lettera continuo a non capirla. Sono i miei pensieri buttati giù in uno stupido foglio che tra qualche ora sarà nelle tue mani e che probabilmente poi verrà gettato nella spazzatura. Spero che tu non lo faccia.
Voglio vederti ancora una volta, ma ho saputo che non ti fanno entrare.
“Potrebbe nuocere ai miei progressi” lo so Joe che ti hanno detto così, so tutto.
Mi manchi da morire, voglio andare via da queste quattro mura bianche e invece devo starci perché non ho scelta. Se voglio stare con te, devo prima guarire completamente.
Il mio terapista dice che in fondo non è così terribile stare qui e io annuisco come per fingermi d’accordo.
E’ facile parlare per lui, eh? Finito di fare le terapie, va a casa dalla moglie e dalle sue due bambine. Torna alla normalità. Io invece quando esco dal suo ufficio devo rintanarmi in una stanza tutta bianca cercando di trovare, raccogliere e mettere insieme i pezzi di me stessa sparsi sul pavimento.
E’ come fare un puzzle, credo. Solo che i pezzi li ho persi per strada e se mai li ritroverò sarai il primo a saperlo.
Voglio tornare. Non mi aspetto che tu mi risponda, ma voglio almeno che tu fin qua ci sia arrivato e che almeno una lacrima per me ti sia spuntata o ti sia scesa mentre leggevi. E forse chiedo troppo come mio solito. Devo imparare ad aspettarmi meno dal mondo. Delude troppo.
                                                                             Demi.




 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: thatsjonasmile