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Autore: isawri    16/12/2013    1 recensioni
Tra quelle voci vi era quella che avrei riconosciuto tra mille, quella che aveva accompagnato la mia infanzia con fastidiosi insulti ed innumerevoli sgridate, quella che aveva rappresentato la luce infondo al tunnel durante la mia prima trasformazione, quella che negli ultimi tempi avevo imparato ad amare, quella che avrei amato per molto, molto altro tempo. Non vedevo l'ora di riabbracciarla, di stringerla nuovamente a me. Non potevo sopportare di stargli lontano. Non ero tranquillo senza saperla, al sicuro, al mio fianco.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Tyler Lockwood | Coppie: Caroline/Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sentivo fiero di me stesso, ero riuscito a dir di no a Klaus.
Non sapevo come fosse successo lo avevo fatto e basta.
Fino ad ora ero semplicemente stato al suo servizio, senza mai ribellarmi e forse era proprio per questo che non sapevo che ciò fosse possibile, perchè mai prima d'ora avevo provato a far valere la mia opinione, dando per scontanto che il limite posto da Klaus fosse reale. Una calma apparente padroneggiava nel bosco poco distante dalla città.
L'odore dei pini ed il cinguettio dei suoi abitanti si presentavano forti ed imponenti nel loro ambiente ma qualcosa di più deciso e prepotente li sovrastava, infatti l'odore dell'alcol e il chiacchiericcio dei miei amici erano ben udibili.
Tra quelle voci vi era quella che avrei riconosciuto tra mille, quella che aveva accompagnato la mia infanzia con fastidiosi insulti ed innumerevoli sgridate, quella che aveva rappresentato la luce infondo al tunnel durante la mia prima trasformazione, quella che negli ultimi tempi avevo imparato ad amare, quella che avrei amato per molto, molto altro tempo. Non vedevo l'ora di riabbracciarla, di stringerla nuovamente a me. Non potevo sopportare di stargli lontano. Non ero tranquillo senza saperla, al sicuro, al mio fianco. 
Avevo trovato il coraggio di ribellarmi a Klaus, ero libero. Libero di stare con la mia ragazza. Avevo riavuto il mio libero arbitrio, mi sentivo diverso.
L'adrenalina stava prendendo possesso di me, ero felice, felice che si fosse risolta tutta questa situazione. Il mio andamento aveva preso il via, non ne rispondevo più.
E la vedo.
E' fuori dalla cripta che cammiva avnti e indietro. Sembra nervosa.
Mi avvicinavo a lei sempre più, un sorriso nacque spontaneo sulle mie labbra. Era così bella, quegli occhi che avevano il colore del mare, capaci in un attimo di trasmettere tutto ciò che provava, quei boccoli ondeggianti che le scendevano lungo il viso, il biondo dorato di essi  che le caretterizzava la sua chiara carnaggione e le labbra rosee  leggermente socchiuse. 
« Caroline »
Pronunciai il suo nome con un tono di voce lieve e cauto, mi avvicianai portando le mani avanti, cercando il contatto con le sue.
« No, non andartene. »
Dissi vedendola nervosa, che cercava di svincolarsi.
Mi avvicinai ancora un po' lentamente guardandola negli occhi. Dopo aver acquistato quel tanto che bastava di fiducia da parte sua cominciai a spiegargli tutto.. Spiegargli cosa avevo dovuto passare, dove ero stato, le persone che avevo conosciuto, i "segreti" svelati; tutto. Da quando aprivo gli occhi la mattina a quando li chiudevo la sera pensando a lei.
Terminai e mi zittii continuando a guardarla negli occhi, aspettando un suo cenno. Vedendo nascere sul suo viso un mezzo sorriso capii che comprendeva e  mi appoggiava anche stavolta, sorrisi spontaneamente avvicinandomi sempre più, ponendo fine alla distanza tra noi, coinvolgendo le nostre labbra in un' unica cosa.
Dovevo ancora capire cosa avevo fatto per meritarmi tanto appoggio da parte sua.
Me le aveva sempre fatte passare tutte, sin da quando eravamo piccoli.
Di certo non mancava mai l'occasione di farmi una bella predica ma alla fine mi perdonava sempre.
Lasciai le sue labbra per dedicarmi alla sua guancia, sorrideva, per me non c'era cosa migliore di vederla sorridere. Scesi poi sul suo collo, accarezzandola dolcemente con le mie labbra. Mi erano mancati questi momenti di quiete.
La bacia nuovamente e... Mi allontanai con foga. L'avevo morsa. Non potevo crederci. Era un incubo. Mi ero ribellato a lui, eppure avevo fatto ciò che mi aveva detto. Come poteva essere possibile?! 
Io avevo detto la mia, avevo espresso chiaramente il mio disappunto per il suo volere.
Eppure avevo appena morso la mia ragazza.
  
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