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Autore: Sofia_Dreamer    16/12/2013    0 recensioni
Sofia, una ragazza di 17 anni, italiana, si ritrova in Inghilterra, a Londra, per una vacanza-studio di un anno, per imparare la lingua.
Adesso sarà tutto nuovo per lei. Nuova famiglia, nuovi amici, nuova scuola.
Ma cos'altro ha in servo per lei Londra?
Forse, l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Passeggiavamo per le stradone di Roma da due ore, ormai, e i miei piedi cominciavano a risentirne.
Dopo il test ero un po’ stanca, ma un pezzo di pizza mi aveva rimesso in sesto.
Erano quasi le 17:00 ed eravamo già davanti l’istituto per sapere i risultati. Decisi di entrare lo stesso, forse sarei stata fortunata.
“Uhm…buonasera.” Dissi incerta.
“Oh, ciao!” cinguettò Giulia, alzando lo sguardo. “Sono le cinque meno un quarto e tu sei già qui. Sei proprio in ansia” ridacchiò.
Le sorrisi e dondolai un po’ sui talloni, in attesa di una risposta.
“Comunque sei fortunata. Ho già i risultati. Fammi cercare.”
“Oh, perfetto.”
“Congratulazioni!” sorrise.
Congratulazioni? Voleva dire che avevo superato il test.
Un anno a Londra.
“Allora, non sei contenta?”
“Cosa? Oh, certo! Non pensavo di potercela fare.” Sorrisi timidamente.
“Oh suvvia!” rise. “Allora…questi fogli sono per te.” Disse porgendomi dei fogli.
“Oh, si. Certo”
Comincia i leggere qualcosa. Si trattava di tutte le informazioni necessarie per Londra. Li avrei letti più tardi con papà, Daniela e Luisa.
“Dato che sono molti fogli, ti riassumerò le cose principali.
Partirai il primo di agosto da Bari, alle nove del mattino. Sarai a Londra per le 11:30 massimo per mezzogiorno. E ti ospiterà la famiglia Cooper. I dettagli sono lì dentro.” Disse indicando i figli che stavo riponendo in una cartellina.
“Grazie di tutto” sorrisi.
“Di niente. Ciao!” disse agitando una mano in segno di saluto.
Feci lo stesso e chiusi il portone alle mie spalle. Di fronte a me, mio padre, Daniela e Luisa parlavano tra di loro.
Attraversai la strada e in coro dissero: “Com’è andata?”
Porsi la cartellina a mio padre, che la aprì freneticamente.
Lesse velocemente i dieci fogli, alzò lo sguardo e mi sorrise felice.
Sei braccia mi avvolsero affettuosamente e ricambiai la stretta.
“Vai a Londra!” esclamò felice Luisa.
 
 
*1 Agosto*
“Passaporto, libro, valige chiuse, cuffiette, iPod, telefono…Sono pronta!” urlai a mio padre.
“Corri, dai!” mi incitò lui.
Nell’ultimo mese non avevo fatto altro che fare spese per quest’anno a Londra, uscire con Luisa e dirle che non la dimenticherò in Inghilterra, svuotare il mio intero armadio per, ovviamente, i bagagli di Londra.
E’ stato troppo stressante, e ne sto un po’ risentendo.
Pero ‘fortuna’ il viaggio dura un paio di ore, o qualcosa di più e posso riposarmi.
“Sei emozionata?” mi chiede Luisa, facendomi uscire dai miei pensieri.
Beh, non ti vedrò per un anno, lì non conosco nessuno, starò lontana dai miei.
“Mmh, si.” Le sorrido.
“Hey…cosa c’è che non va? Sarà fantastico. Noi ci sentiremo su Skype e tu lì ti divertirai e farai nuove amicizie.”
“Già.” Feci spallucce e mi avviai con una parte dei miei bagagli verso l’interno dell’aeroporto.
“Allora, pronta?” mi chiese Daniela, stringendomi in un abbraccio.
“Si.” Le sorrisi.
“Tra mezz’ora parte il tuo volo, devi andare.” Disse con voce stretta mio padre.
“Hey, papà, non piangere, ci vediamo su Skype.” Gli sorrisi, e guardai Luisa, che prima aveva detto la stessa cosa a me.
“Ti voglio bene, Sofi.” Disse abbracciandomi.
Qualche piccola lacrima bagnava gli angoli dei suoi occhi e devo dire che la cosa era alquanto dolce.
Non ricordo di aver visto molte volte mio padre piangere. Forse solo quando morì mia mamma. Ma lì piansero tutti.
Abbracciai anche Daniela e Luisa, presi a fatica tutti i bagagli e mi diressi verso il gate.
“Mi mancherete.” Dissi.
Delle lacrime rigarono il mio viso, e lo stesso fu per Luisa. La stavo lasciando, eppure era stata lei a spingermi a fare il test. Avrei dovuto essere meno sensibile.
Senza una risposta mi voltai e andai al gate 8.
Dopo una decina di minuti in fila, finalmente mi diressi sull’aereo.
Posizionai la mia borsa vicino ai miei piedi e presi da questa il mio libro preferito, ‘Ricordati di guardare la luna’, di Nicholas Sparks.
Ore 11:35. Atterraggio orribile. L’aereo è saltato un po’ e il mio stomaco è andato sottosopra, ma il viaggio era stato piacevole.
Avevo dormito un’oretta abbondante, e finalmente ero pronta per Londra.
Però, avevo molti dubbi e domande, che solo con il passare del tempo avrei risolto.
Come sarà la famiglia Cooper? Mi verranno a prendere loro all’aeroporto, ma non so chi siano e spero abbiano il cartellino con scritto ‘SOFIA RUSSO’ sopra.
Scendo dall’aereo e mi precipito al nastro dei bagagli.
Recuperati i miei, andai verso il grande atrio dell’aeroporto.
Mi guardai intorno, fino a che non vidi un uomo alto, probabilmente sulla cinquantina, capelli brizzolati e un fisico robusto, aveva in mano un foglio di carta bianca nel quale c’era scritto ‘SOFIA RUSSO’.
Di fianco a lui una donna sulla quarantina teneva la sua mano su quella del marito, presumo, che era sul foglio con il mio nome.
I capelli biondi le ricadevano morbidi sulle spalle, e i boccoli le donavano particolarmente.
Sotto di loro due bambine, identiche, pregavano il padre di poter tenere loro il foglio, ma il padre alzava il foglio più in alto, per impedirglielo e ridacchiava sotto i baffi, mentre le due bimbe saltellavano per prenderlo.
Di fianco all’uomo, una ragazza che aveva circa la mia età, sorrideva a quello scenario, e di tanto in tanto scorgeva la testa, per vedere se questa ‘Sofia’ arrivasse.
Identica alla madre. Capelli biondi e boccolosi, ma la ragazza li teneva legati in una coda ordinata. Era davvero bella.
Dall’altra parte, invece, un ragazzo poco più grande di me, diceva qualcosa che non riuscivo a comprendere, a causa del gran baccano che c’era intorno a me.
‘Questa è la famiglia Cooper’ pensai, e mi avviai verso di loro, con un sorriso da bambina sul viso.
Sono sicura che con loro, starei stata bene.
 
 
Heeey.
Eccomi qui con il secondo capitolo! Mi dispiace non averlo potuto pubblicare ieri ma ho dovuto studiare per un’interrogazione, e non ho avuto tempo. D: Mi perdonate vero? uu HAHAH
Beh, vi ringrazio tantissimo per le due recensioni. Asdfghjkkl
Siete le mie prime recensioni in assoluto, vi ricorderò sempre. HAHAHAHAH
Mi scuso in anticipo perché il capitolo è un po’ penoso, e per eventuali errori. :c
Vi lascio, spero che il capitolo vi piaccia. Al capitolo 3. <3
  
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