The last moments of Regulus Black's life.

Il dolore lancinante pervadeva ogni fibra del suo essere. Quelle mani, che cercavano disperatamente di fargli del male e di ucciderlo, ci stavano riuscendo. Non sarebbe sopravvissuto, non questa volta. Una voce rude, flebile ed elfica cercava di richiarmarlo alla realtà.

“Padrone! Kreacher salva il suo padron Regulus!"

Ma lui non volle dargli ascolto. L'elfo fedele sapeva cosa fare e doveva farlo: perché il suo errore poteva ancora essere corretto e Lord Voldemort sarebbe stato distrutto prima o poi. Si lasciò andare, scivolò in quel mare di anime che non gli avrebbero mai più permesso di vedere la luce del sole e attese la morte. La carne gli veniva strappata pezzo per pezzo e l'acqua ormai gli invadeva i polmoni ma lui, il suo animo, rimaneva lucido.                                      Come...come era finito in quel luogo? Come una stupida e insensata idea sulla sua stirpe lo aveva portato a questo? Neanche si ricordava quando aveva scelto quella via, quella strada che lo avrebbe portato ad odorare un uomo che ora chiamava mostro. Fin da piccolo aveva sempre fermamente creduto che quello che i suoi amati genitori professassero fosse giusto, perfettamente sensato.

Toujours pur.

Una stupida frase gli veniva ripetuta da quando era in fasce e su quello doveva e aveva basato la sua inutile esistenza.                                                                      
Si, perché Regulus Arcturus Black non aveva vissuto una vita piena: traboccante di successi ma,alla fin fine, vuota e senza amore e vera felicità.
Il dolore, la rassegnazione e la sconfitta erano arrivati da lui tutti di botto: il rendersi finalmente conto della vera e raccapricciante identità della lotta e della missione, che aveva giurato di perseguire fino alla morte per il suo Signore, lo aveva spiazzato. L'orrore, visto durante gli anni sotto le sue grinfie infime, lo avevano traumatizzato. Gli avevano tolto quel briciolo di umanità con cui era nato.                                     
Suo fratello si era salvato, ora lo sapeva. Quando Sirius scappò, smise semplicemente di considerarlo della famiglia e si convinse ancor di più che era uno sciocco borioso, sempre a pensar al diletto e mai ai doveri.                                                                
Ma quanto si sbagliava: essere il figlio perfetto per i Black non era stata la migliore delle scelte e non gli aveva riempito la vita. L'aveva eclissato e rinchiuso in un mondo da cui la fuga era impensabile al di fuori della morte. E forse neanche quella sarebbe bastata. Ma quali alternative aveva? Vivere a contatto con il male col tempo ti distrugge e ti trasporta dentro di sé, lasciando che la realtà si allontani sino a diventare un puntino lontanissimo. La sofferenza diventa la tua felicità e credi di poter vivere così, perché solo quello è il tuo posto, è quella la cosa giusta da fare. Adesso però, nel mare freddo e nero, quelle mani che lo assalgono sono la cosa più reale a cui uno come Regulus può aspirare: perché finalmente ha preso una decisione, ha agito senza paura e forse riuscirà ad aiutare qualcuno..magari proprio suo fratello.           

E così nella morte più atroce, disse addio alla vita, a quella vita che non gli era mai appartenuta davvero perchè mai vissuta.