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Autore: fulmineo    17/12/2013    1 recensioni
Sconfitto Parish, Rosen ha un nuovo progetto pronto per i suoi cinque Alphas, ma il team rischia di rimanere in quattro, visto che i signori Pirzad vogliono portare tutta la famiglia a NY e quindi anche Rachel. Ma in extremis e sotto la neve, il peggio verrà evitato ed un nuovo futuro è pronto ad iniziare.
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La guerra contro Stanton Parish era finita e, anche se i cinque Alphas che lavoravano per il Dottor Lee Rosen e costui erano usciti un po' malconci dallo scontro, avevano comunque vinto. Ed erano passati due giorni dalla loro vittoria.

"Siamo stati grandi!" Disse Rosen "Abbiamo lottato, sofferto e vinto. Inoltre siamo riusciti a vendicare Danielle." Concluse il Dottore, rammentando la figlia, uccisa proprio da Parish un paio di mesi prima e Cameron Hicks, suo fidanzato, sorrise al ricordo della sua bionda innamorata.

"Ora scioglierà la squadra?" Chiese l'Agente di colore Bill Harken.

"Se voi resterete no! Costituiremo un team tutto nostro e continueremo a collaborare con la squadra tattica, formando come Agenti altri Alpha che vorranno unirsi a noi e combatteremo sempre il male. Che ne dite? Ci state?"

Cameron, Bill, il giovane autistico Gary Bell e Nina Theroux annuirono, decisamente entusiasti del nuovo progetto di Rosen. Tutti fissarono poi Rachel Pirzad, l'ultima Alpha del team, nei cui occhi scuri tristezza e dolore.

"Rachel. Che ti succede?" Chiese Rosen, avvicinandosi alla castana.

"M-Mi dispiace tanto... Mi dispiace..."

"Per cosa ti dispiace? Non riusciamo a capirti, Rachel. Se non parli, non possiamo capirti. Giusto?"

"Esatto, Gary. Coraggio, Rachel." La incoraggiò Rosen.

"I-I miei genitori si trasferiranno a New York e vogliono che vada con loro assieme alle mie sorelle." Spiegò Rachel, tra le lacrime "S-Stanno per venire a prendermi. Abbiamo il volo tra un'ora."

Tutti sgranarono gli occhi e solo Nina se ne andò, per andare nel suo ufficio o chissà dove e la castana cadde in ginocchio "Nina!" La chiamò Rosen, che fece per seguirla, ma trovò solo davanti la porta del suo ufficio chiusa a chiave.

"A-Anche per me è difficile, eppure..."

"Per lei lo è di più." La interruppe Cameron, inginocchiandosi innanzi a lei "Non ci ho più provato con lei, perchè mi ha detto di essere innamorata di te. Ha detto di averti sempre amata, ma di non averti mai detto nulla per non ferirti e perchè sapeva che tu non l'avresti mai voluta."

Rachel fissò Hicks nei suoi occhi azzurri ed uscì dall'ufficio di Rosen per andare da Nina, ma l'anticipò l'arrivo di suo padre "Coraggio, piccola. E' ora di andare o faremo tardi. Tutti i tuoi bagagli sono in auto ed il jet privato ci aspetta!"

L'uomo trascinò la figlia e Rachel si rivolse nuovamente ai tre amici "Cameron, ti prego, diglielo! Devi dire a Nina che anch'io..." Iniziò senza finire, prima che il padre la trascinasse con sè in ascensore.

Ma Hicks, Bill e Gary non mossero un passo, perchè anche Rosen sapeva che a Rachel piaceva Nina ed ora era proprio davanti alla porta chiusa dell'ufficio della mora "Nina, apri la porta. Apri, ti prego! Rachel è appena andata via."

La mora era seduta sul suo divano, col viso nascosto fra le mani "E' tutto inutile! Non aprirò, ormai l'ho persa per sempre."

"Non è tutto inutile! Corri, vai da lei. Riuscirai a raggiungerla, se ti sbrighi o tra quarantacinque minuti sarà davvero perduta per sempre!"

"Se anche andassi, non tornerebbe da me!"

"Ne sei davvero convinta?" Chiese Rosen "Anche Rachel è sempre stata innamorata di te! Non gettare tutto al vento, lei ti sta aspettando!"

Nina sgranò gli occhi e si alzò, aprendo la porta e Rosen le posò le mani sulle spalle "D-Dice davvero?"

"Certo che dice davvero!" Intervenne Cameron "Prima che suo padre la trascinasse in ascensore, lei mi ha chiesto di dirti che anche lei ti ama."

La mora si diresse subito verso l'ascensore e Bill la fermò "Sei matto? Lasciami andare!"

"Ti ci accompagnamo noi, all'aeroporto, in macchina!"

Tutti presero l'ascensore, compreso Gary e scesero nel parcheggio sotterraneo, ove salirono tutti sull'Avalanche dell'Agente, che partì a tutta velocità verso l'aeroporto. Ma in prossimità di esso vi era molto traffico, causa ora di punta e maltempo "Accidenti!" Disse Nina, stizzita.

"Mancheranno una sessantina di metri. Ma non ci muoviamo di un millimentro!"

"Vado di corsa! Fammi passare, Gary!"

"Non fare cose avventate, Nina. Devi riuscire a riportarci Rachel, io conto su di te perchè sei mia amica!"

Nina gli sorrise e scese dall'auto, correndo nel freddo e nella neve di metà Dicembre; intanto, all'aeroporto, la famiglia Pirzad si stava dirigendo al Gate Trentasette, ove li attendeva il loro jet privato "Insomma, Rachel, vuoi smettere di fermarti?" La rimproverò la madre "Sbrigati!"

La castana continuava a guardare alle sue spalle, sperando di vedere Nina apparire da un momento all'altro ma, quando lo stewart fece scendere la scaletta dal jet privato, capì che nessuno sarebbe arrivato per lei e che doveva smettere di illudersi.

"Allacciate le cinture, stiamo per decollare!" Disse il pilota dall'altoparlante del velivolo.

E vennero accesi i motori, ma Rachel sgranò all'improvviso gli occhi scuri e slacciò la cintura, dirigendosi verso l'uscita "Rachel, sei impazzita?? Stiamo per decollare, dove stai andando?" La chiamarono assieme il padre e la madre.

"NINA!!" Gridò la castana, correndo verso la mora, che l'accolse a braccia aperte, stringendola a sè.

"Rachel! Dio, non avrei mai creduto di farcela."

"Non sarai arrivata fin qui di corsa, con indosso quel lupetto di cotone?? Nevica e fa freddissimo!"

"Invece si! Hicks, Rosen, Bill e Gary mi hanno accompagnata, ma sono rimasti bloccati nel traffico."

Rachel sorrise, cingendo con le braccia il collo della mora "Grazie per essere venuta!"

"Non sono qui per salutarti." Disse Nina, prendendo le mani di Rachel tra le proprie "Resta qui, Rachel. Resta con me."

La castana sorrise felice, prima di specchiare i suoi occhi scuri in quelli blu cobalto della mora e di accettare un bacio che per tanto, troppo tempo, entrambe avevano atteso. Si erano già baciate una volta, ma in quell'occasione Nina aveva manipolato Rachel col suo potere e per poco non aveva mandato al diavolo il bellissimo rapporto di amicizia che le legava sin dal giorno del loro primo incontro.

"Rachel!" La chiamò il padre "Se non hai intenzione di venire, almeno prendi le tue valige!"

"Falle portare giù da qualcuno! Io sono impegnata." Ribadì la castana, tornando a dedicarsi nuovamente alla sua Nina.

Pochi minuti dopo, il jet decollò ed arrivarono anche Rosen, Hicks, Gary e Bill "A quanto pare, continueremo ad essere un quinquetto!" Disse quest'ultimo, felice e soddisfatto di ciò che i suoi occhi vedevano.

"E non c'è cosa che mi renda più felice di questa!" Ribadì Rosen.

Ed in quel momento, strette nel loro abbraccio ed unite nell'ennesimo, passionale bacio, Nina e Rachel si scordarono del mondo che le circondava e si concentrarono su loro stesse e sui loro cuori.

"Torneremo a vivere assieme nel mio appartamento? O preferisci valutare altre soluzioni abitative?"

"Non importa dove, basta che tu ci sia!"

"Allora, con l'avvento del nuovo anno, inizieremo a parlare di matrimonio. Che ne dici?"

"Ti dico semplicemente che ti amo, Nina!"

"Anch'io ti amo, Rachel!" Rispose la mora, baciandola ancora "Ma qui fa davvero freddo, propongo di tornare in ufficio o di andare direttamente a casa. Così possiamo scaldarci!"

Rachel sorrise e, mano nella mano col suo amore, avazò verso Rosen ed i suoi amici, finalmente pronta a vivere la sua vita in totale libertà.

  
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