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Autore: memma_    17/12/2013    0 recensioni
"In the mind of Amy" ....Amy sedeva, schietta, sulla sedia in vimini dell'amata prozia, mentre la sua mente navigava celando vecchi segreti impolverati dal tempo e dalla solitudine.... amy avrebbe voluto gettarsi da un precipizio verso il vuoto più totale, ma quel noi era tanto indissolubile che se la sua mente non lo avesse al più presto espulso, il precipizio sarebbe diventato l'ultimo dei suoi problemi. Era 'marcia' dentro, e suicidarsi non avrebbe cambiato le cose __
Ispirato al grande romanzo di Dean Koontz "Il tunnel degli orrori" :) Buona Lettura
Genere: Drammatico, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La punizione datale dalla severa madre era l'ossessiva religiosità, messa ogni giorno, e i poster satanici nella camera di Amy sarebbero stati presto stracciati.

Il "noo" da poco gridato con un forte stridolìo delle corde vocali di Amy, rintuonava senza freni nella sua spietata mente. Per un momento, anche solo pochi secondi, aveva bisogno di non pensare a niente, di provare qualcosa di nuovo; la polvere fatata passata occasionalmente dai compagni di scuola non bastava, finiva troppo presto, e lei tornava vuota, insensibile, come un segno in matita cancellato dal quaderno, sbiadito dal tempo.

La droga non l'avrebbe riempita, non ci sarebbe stata sempre, ed Amy aveva bisogno di un qualcosa di continuo... qualcosa di cui non immaginava minimamente l'esistenza.
Decise di liberarsi, questa volta, con un album di Manson infilato nelle orecchie attraverso delle cuffiette grigie che, se non quando la musica scorreva dentro di loro, non erano meno vuote di Amy. Dopo una ventina di minuti decise che avrebbe fatto un giro per la città, forse avrebbe potuto distrarsi. Scese piano le scale, di soppiatto, e infilando le chiavi arugginite che tintinnavano al contatto tra loro aprì la porta. Uscì, di fretta.

E iniziò a camminare veloce, più che poteva. Il respiro si faceva affannato, la stretta sciarpa blu intenso di lana le stringeva forte, troppo forte il collo, la musica fuoriusciva dai padiglioni delle piccole orecchie della ragazza, e si infrangeva sui passanti. Il mondo pareva caderle addosso, ad Amy non aveva la forza necessaria a soreggerlo. Iniziò a correre, iniziò a nevicare.

Dicembre era terribile, sopratutto nel periodo natalizio, ingombro di gente, pieno di freddo, non faceva altro che peggiorare le cose ad Amy.

Finchè Amy non perse totalmente la forza di continuare a correre fu in piedi, più forte del solito, poi accasciata sul bordo del marciapiede sopra la gelida neve. Marilyn Manson le esplodeva nelle orecchie con il pezzo incredibile "This is the new shit".... già, solo il titolo diceva tutto.
Ora le passò davanti una madre con i suoi figli, ora un marito indaffarato appena uscito dall'ufficio, ora un ragazzo dagli occhi rossi e col viso stravolto che lasciò morbosamente scivolare tra le mani di Amy un sacchettino trasparente pieno di una polvere bianca.  

Era Jacob il ragazzo, lui la capiva. Jacob soffriva di insonnia e da quando aveva appena imparato l'alfabeto era tormentato da ragazzi più grandi e prepotenti... lui si rifugiava, quasi ogni giorno, dentro quella polvere fatata che aveva lasciato cadere tra le braccia della ragazza.
Lui era solo al mondo, tale e quale ad Amy, per questo erano divenuti amici. Jacob non si fermò alla vista di Amy, ma andò avanti procedendo, passo dopo passo, trascinando le fragili gambe che troppo spesso lo lasciavano cadere ma non rialzare. Amy pensò... doveva resistere, o forse lasciarsi andare, ancora una volta? Riflettè a lungo e decise.       < continua >      

"Voglio solo riempire del mio rumore questo mondo con i tappi alle orecchie"

_memma_
  
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