A volte capisco cosa ha provato Anna Karenina. C'è un qualcosa di ipnotico nei binari, qualcosa che solo l'arrivo imminente di un treno può estrarre dalla rigidità immota di due pezzi di ghisa uniti da un blocco di cemento. Un'attrazione prepotente. A volte mi chiedo... Basterebbero pochi passi per finire tutto. Basterebbero? Basterebbero per volare via? Ma in fondo, basterebbe volare via? Intanto il treno passa e i binari, ipnotici argentei serpenti a sonagli velenosi, fluidi fiumi metallici purificatori, portali per mondi avulsi dalle nostre coscienze, tornano mera tecnologia post rivoluzione industriale. Ho perso l'aureola.