Salve lettori!
Questa è la fic che mi ha fatta arrivare seconda al contest di Lady Vampire,
che ringrazio ancora^^.
Spero vi piaccia!
Ah, le risposte alle recensioni saranno inserite nel capitolo di domani della
100 on Naruto's People!
Buona lettura!
: La Storia del più Grande Team di Konoha :.
La donna carezzò lenta il pancione - ormai più che evidente sotto la maglia
arancione - sentendo subito dei calci colpirle la mano, laddove si posava, e
farle un po' male.
Quel leggero 'dolore' però la faceva sorridere. Tutto quel movimento
significava solo che il suo bambino era vivo e pieno di energie.
" Che c'è, Naruto?", domandò divertita carezzando le sue rotondità,
all'interno delle quali ancora viveva la sua prole. " Sei inquieto?"
Non si sentiva stupida nel parlare a un bambino non ancora nato anzi, in quel
modo si sentiva semplicemente più vicina al suo Naruto - era come stringerlo in
un abbraccio fatto di sincere parole d'amore.
" Ti racconto una storia. È la storia del più grande team che Konoha abbia
mai conosciuto. Il Team Namikaze. Sì, proprio Namikaze, come il tuo papà.", rise
accoccolandosi nella poltrona.
Si allungò solo per prendere un album di fotografie, poggiato sul basso
tavolino lì davanti per poi tornare distesa.
" Questo Team era formato da tre valorosi ninja. Kakashi Hatake, un
piccolo genio dal triste passato. Rin Inuzuka, coraggiosa medininja ripudiata
dalla sua famiglia. E infine Obito Uchiha, rampollo di uno dei più grandi clan
di Konoha ma timido e insicuro.", iniziò a sfogliare l'album, osservando
con tenerezza la foto del team e del loro sensei. " Devi sapere che
all'interno del gruppo non scorreva buon sangue, tra di loro c'era il classico
rapporto 'amore e odio'. Da una parte Obito con una cotta per Rin e una segreta
ammirazione, ben celata dall'insofferenza, per Kakashi. Quest'ultimo invece era
indifferente a entrambi i suoi compagni ed era attento solo a rispettare le
regole. La ragazza, invece, era come il 'collante' tra i due, faceva di tutto
per metterli d'accordo, arrivando anche a non vedere l'amore di Obito. Per
questo team non poteva far molto neanche il loro sensei, tuo padre Minato, che
insieme a Rin tentava di far andare d'accordo i due ragazzi.", narrò
voltando pagina per soffermarsi su una foto che la ritraeva con il suo amato.
" Quando li conobbi per la prima volta ero l'ambasciatrice di Uzu ed erano
appena diventati genin. Pensai subito fossero un gruppo malassortito, che non
avrebbe mai fatto strada, soprattutto per il periodo nel quale vivevano.",
si fermò un attimo. " C'era una guerra. Un terribile scontro tra potenze e
loro si trovavano nell'occhio del ciclone.", rise all'ennesimo forte
calcio del bambino, era come se non avesse capito la frase. " Più
semplicemente, erano nei guai fino al collo. In ogni caso, riuscirono a
diventare tutti e tre chunin e Kakashi divenne anche jonin ad appena tredici
anni. Scelta per me azzardata, non ero mai stata d'accordo nell'affidare a dei
ragazzini così giovani degli incarichi così importati e pericolosi. E fu lì che
mi dovetti ricredere.", chiuse l'album appena il suo sguardo si posò su
una foto con sole tre persone... si era creato un buco in quell'immagine.
" Ero stata cieca a non vedere che il loro team era perfetto, e non
malassortito come pensavo. Kakashi aveva solo bisogno di una spinta, e di
smettere di credere sempre e solo alle regole. Obito voleva solo avere un po'
di considerazione dai suoi compagni. E Rin, lei per loro, avrebbe fatto di
tutto e alla fine fu certa che anche i suoi amici l'avrebbero fatto per lei...
anche se il prezzo da pagare fu alto.", chiuse gli occhi. " Obito era
riuscito a stringere qualcosa di simile all'amicizia con Kakashi che aveva
finalmente capito il vero significato della forza. E insieme salvarono Rin,
mostrandosi per la prima e ultima volta come un vero Team. Il giovane Uchiha
aveva dato tutto per quel gruppo e ora vive in Kakashi, il suo migliore amico,
ed è considerato da tutti un eroe.", riaprì le sue iridi verdi. " Per
me quello è il miglior Team che Konoha abbia mai avuto, figlio mio."
La porta si aprì e lei si voltò subito, zittendosi ma sorridendo radiosa.
" Che fai?", domandò l'uomo biondo avvicinandosi divertito.
" Raccontavo una storia a Naruto.", rispose sincera facendolo ridere.
" Solo tu puoi fare queste cose.", la abbraccio. " Ti amo quando
fai così, Kushina."
" Io ti amo sempre, Minato."