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Autore: xAdmiller    17/12/2013    1 recensioni
One-shot Klaine in onore della legalizzazione dei matrimoni gay a New York.
Traduzione|Klaine|Fluff
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: We've Always Known
Autrice: Admiller
Traduttrice: Arianna
Parole: 2,132
Rating: Giallo
Note dell'autrice: SONO DAVVERO FIERA DI NEW YORK!
Note della traduttrice: Eccovi anche l'ultima os che avevo intenzione di tradurre. Ringrazio calorosamente coloro che hanno lasciato recensioni a quelle precedenti, ragazzi vi adoro Questa sicuramente sarà la mia ultima traduzione, devo ammettere che un po' mi mancherà ma tra scuola e altri impegni so che non potrò più trovare il tempo di tradurre Ma chi lo sa, tutto può accadere Alla prossima traduzione, forse! Arianna.


 
We've Always Known


Kurt fissava lo schermo, senza parole, lacrime silenziose gli bagnavano il viso. Tirò su col naso e prese il pacchetto di fazzolettini posati sul tavolo, prendendone uno e asciugandosi gli occhi prima di scoppiare a ridere in esso.

Era accaduto. Potevano sposarsi. Potevano stare di fronte ai loro amici e famiglia e mostrare al mondo che il loro amore significava qualcosa. Che era reale. Che era valido e vero quanto quello degli altri.

Si guardò intorno al piccolo appartamento. Avevano vissuto lì solo per alcuni mesi, da quando Blaine aveva avuto questo nuovo lavoro e potevano finalmente ottenere i loro prestiti. Non era molto. Una camera da letto con una cucina piena di elettrodomestici mezzi rotti e un balcone che si affacciava su una strada squallida.

Ma era casa. La loro casa. E adesso potevano ritornarci come coppia sposata.

Kurt si lasciò scappare una risata al pensiero e saltò, prese la foto di Blaine posata sul tavolo e la strinse al petto, smettendo di lottare contro le lacrime che non si sarebbero fermate. Guardò la piccola televisione al centro del soggiorno e ridacchiò.

Si sentiva stordito. Come quando era un ragazzino nervoso seduto nella stanza comune della Dalton che guardava Blaine avvicinarsi pe baciarlo per la prima volta. Tutte quelle cose avevano portato a questo: il dolore e la sofferenza che avevano attraversato insieme a Lima, i due anni che avevano trascorso quando vivevano nelle camere del dormitorio sui lati opposti di New York e le chiacchierate fino alle 3 di mattina, il loro primo appartamento insieme che avevano condiviso con Rachel prima che intraprendesse la sua carriera a Broadway mentre Kurt stava con Blaine, esibendosi nei teatri locali tra le lezioni e il suo lavoro alla caffetteria in fondo alla strada.

Tutto. Ogni secondo, ogni risata e ogni lacrima e la promessa di un amore che aveva portato a questo.

Guardò il cellulare sul divano e si morse un labbro, chiedendosi se avrebbe dovuto chiamare Blaine. Aveva lavorato fino a tardi le scorse settimane visto la sua nuova posizione allo studio di registrazione mentre provava a recuperare l'arretrato di lavoro.

Indeciso, Kurt sospirò e si distese sul divano. Voleva parlare a Blaine più di ogni cosa adesso, per sapere che era esattamente eccitato sulla notizia quanto lui... ma non voleva infastidirlo al lavoro. Il suo capo era un vero stronzo quando si parlava di telefonate.

Quindi avrebbe aspettato, impazientemente, che arrivasse a casa. Guardò giù verso la foto nel suo pc, sorridendo e toccando leggermente lo schermo con la punta delle dita. I capelli di Blaine erano un po' più lunghi nella foto rispetto adesso: erano stati pieni di compiti e Blaine aveva avuto cose più importanti di cui preoccuparsi rispetto a un taglio i capelli. Kurt rise, asciugandosi una lacrima che era caduta dalla faccia sullo schermo.

Poteva quasi sentire la risata nel sorriso di Blaine attraverso l'immagine, percepire la luce nei suoi occhi castani, lo sguardo di dolce sorpresa sulla faccia mentre Kurt scattava la foto, ignorando le sue proteste sul fatto che assomigliasse ad un'ape con i capelli ingellati.

"Ti amo," sussurrò Kurt, sfiorando leggermente lo schermo.

La porta dell'appartamento improvvisamente si aprì e Blaine entrò, sembrando agitato e senza fiato, il suo cappotto che ricadeva sul braccio e la cravatta slacciata.

Kurt si alzò, posando la foto al suo posto sul tavolo e sorridendo così tanto che la faccia faceva male.

Blaine guardò la TV, ansimando leggermente. "Stai vedendo?" chiese, guardando di nuovo Kurt.

Kurt annuì, rimangiandosi uno squittì di felicità.

Blaine ingoiò, improvvisamente sembrò nervoso mentre faceva dei passi verso Kurt e posava la ventiquattrore sul pavimento. Mise la giacca su una delle sedie non corrispondenti attorno il tavolo nella cucina.

Kurt notò i suoi occhi guizzanti, i suoi deglutimenti di ansia, le mani che si contorcevano e il cuore si fermò. Oh no... e se Blaine non si voleva sposare? E se l'idea lo spaventava? E se—

"Kurt," disse Blaine interrompendo i suoi pensieri.

"Si?" disse Kurt a bassa voce; improvvisamente gli prese un leggero panico.

Blaine prese un respiro profondo, chiuse gli occhio e si raddrizzò. Aprì gli occhi, cercando di sorridere mentre si avvicinava a Kurt.

"Ricordi quando eravamo alle superiori e... e sei venuto alla Dalton per la prima volta?" chiese Blaine, fermandosi a pochi passi da Kurt.

Kurt annuì. "Ero una spia terribile," disse, sorridendo debolmente.

Blaine rise nervosamente, passando le mani in mezzo ai capelli e liberando i ricci dal gel che li teneva sempre a posto, anche se adesso ne stava usando assolutamente di meno rispetto a quel giorno in cui si sono incontrati per la prima volta sulle scale alla loro vecchia scuola.

Blaine continuò un po' esitante, anche se sembrava come se avesse provato quello che stava per dire e voleva essere sicuro che non sbagliasse, "Quindi... quindi sei venuto alla Dalton e mi hai toccato sulla spalla. Mi hai chiesto cosa stava succedendo e ricordo di aver pensato che eri molto nervoso e... e ti ho detto dei Warblers e poi ti ho preso la mano e poi... quando stavo cantando..." fece una pausa, sorridendo debolmente. "Il modo in cui la tua faccia si illuminava... me ne pento ancora tantissimo per non averlo capito allora." La voce tremò e prese un altro respiro profondo.

"E poi ti sei trasferito alla Dalton e... tu... tu eri sempre così gentile e dolce con me, anche quando cantavo per altri ragazzi e baciavo i tuoi amici. Le tue amiche, anzi." Corrucciò la fronte, scuotendo appena la testa. "Ma anche quando tu avresti dovuto smettere di essere interessato a me per essere un completo idiota, non l'hai mai fatto. Poi ti ho guardato cantare 'Blackbird' e mi si è accesa una luce che era sempre stata lì dentro di me ma che non avevo ancora visto."

Kurt sorrise, nuove lacrime si formarono negli occhi alle parole di Blaine.

"E poi," continuò Blaine, cacciando indietro le sue stesse lacrime. "Poi ci siamo baciate e... da quel momento in poi è stato più perfetto dell'ultimo. Anche quando eravamo feriti e spezzati e mentre piangevamo, eravamo insieme. E lo saremo per sempre. Ti amo,Kurt. Amo tutto di te." I gesti divennero un po' frenetici mentre continuava e Kurt poteva dire che lui era perfetto.

Si mosse verso Kurt e gli prese entrambe le mani nelle sue. "Il modo in cui ridi e sorridi e baci e fai l'amore. Il modo in cui non vuoi mai che ti baci la mattina perché ti lamenti di avere l'alito mattutino e-e il modo adorabile di quando diventi frustrato quando ritorno a casa con le scarpe fangose e mi dimentico sempre di toglierle all'ingresso. E io modo in cui ruoti gli occhi quando dico qualcosa di stupido e infantile anche se segretamente lo ami. E il modo in cui noi non riusciamo semplicemente a stare seduti insieme e leggere e non parlare ma alziamo entrambi gli sguardi allo stesso momento e sorridi nel modo in cui tu solo sai fare e dici che mi ami. E....tutto."

Si inginocchiò. Kurt si portò una mano alla bocca, rilasciando un gemito soffocato dal palmo.

Blaine cercò in tasca, cercando nervosamente una scatolina nera nelle mani tremanti. Guardò su verso Kurt con gli occhi così pieni di amore che pensò che il suo cuore potesse esplodere mentre cercava di metabolizzare.

Blaine prese alcuni respiri veloci e stabilizzandosi ed alzò la scatola, aprendola per rivelare un piccolo anello d'oro bianco con una piccola pietra azzurra chiara al centro. Kurt lo fissò,le mani ancora sulla bocca.

"Io...non ho potuto permettermi diamanti," disse Blaine nervoso. "Ma mi sono fermato venendo verso casa per comprarlo e... H-ho pensato che si sarebbe abbinato ai tuoi occhi." Fece una pausa, gli occhi che cercavano la faccia di Kurt ansiosamente. "Quindi...Kurt Hummel… mi vuoi sposare?" Si morse un labbro nell'attesa.

Kurt inghiottì forte, guardando in su dall'anello per incontrare lo sguardo apprensivo di Blaine. Fece il cenno più piccolo del mondo. Niente sembrava funzionare in quel momento.

"Si?" Blaine disse in sollievo.

Kurt annuì di nuovo, un po' più fermamente questa volta.

"Tu-si? Davvero?" Blaine sembrava scioccato per un momento prima di cominciare a ridere di sollievo, le spalle tese di rilassarono e gli occhi si accesero.

E presto anche Kurt stava ridendo e piangendo insieme. Aveva completamente smesso di cercare di fermarsi.

Blaine stava piangendo anche mentre Kurt alzava la mano e Blaine sfilava l'anello dalla scatola. Quasi gli cadde per quanto stesse tremando. Lo infilò dentro un dito di Kurt.

Kurt sorrise, ammirandolo per un momento prima di ritornare con gli occhi su Blaine.

"Ti amo," disse, asciugandosi con la mano frettolosamente sotto gli occhi. "E probabilmente sembro terribile adesso. Sono un disastro." Rise leggermente e tirò su col naso.

"Sei perfetto," rispose Blaine, prendendo la mano di Kurt e baciandogli il palmo piano. Si alzò. "Ti amo, Kurt. Ti amo da quando eravamo dei ragazzini e non smetterò mai." Accarezzò il volto di Kurt gentilmente con la mano.

"Ti amo anch'io," disse Kurt sorridendo e lasciandosi cullare dal tocco.

Blaine si avvicinò e lo baciò, piano e gentilmente e amorevolmente. Il pollice accarezzò l'anello sul dito di Kurt. Si ritrasse dopo un lungo momento, sorridendo leggermente come faceva sempre quando guardava Kurt.

Strinse la mano di Kurt e lo baciò gentilmente sulla guancia. "Prendi il cappotto," disse lasciando la mano di Kurt e spostandosi per prendere la sua giacca.

"Cosa?" chiese Kurt, corrucciando la fronte, le dita che sfioravano l'anello. Sapeva che avrebbe impiegato un po' di tempo prima di abituarsi, anche se era contento di doverlo fare. "Perché?"

Blaine infilò le braccia nella giacca. "Perché," disse riavvicinandosi a Kurt e avvolgendo le braccia attorno la sua vita mentre faceva collidere le loro fronti insieme. "Voglio uscire per festeggiare con il mio fidanzato ufficiale."

Kurt combatté una risatina con difficoltà. "Beh, okay," disse, cercando di suonare altezzoso come faceva spesso con Blaine. "Se insisti."

"Mmmm, si," rispose Blaine, oscillando un po' anche se non c'era musica.

"Cosa diavolo stai facendo?" chiese Kurt, ridendo mentre Blaine gli prendeva la mano e gli faceva fare una giravolta.

"Mi sto esercitando," disse semplicemente Blaine, sorridendo.

Kurt ruotò gli occhi ma lasciò che Blaine si avvicinasse, la schiena pressata contro il petto di Blaine, la testa di Blaine sulla sua spalla e le braccia avvolte attorno a lui mentre canticchiava assente, gli occhi chiusi e un sorriso sulla faccia.

"Kurt Anderson-Hummel," disse sorridendo. "Suona bene, vero?"

Kurt schioccò la lingua. "E chi dice che il tuo cognome va prima?" disse, lanciando a Blaine uno sguardo incerto.

Blaine ghignò. "Beh, è lecito visto che organizzerai tutto, potevo almeno avere questo."

Kurt sospirò. "Va bene," disse in rassegnazione, cercando di non sorridere. "Oh mio dio, papà e Carole impazziranno. E Finn...probabilmente morirà al colpo quando glielo dirò."

Blaine sorrise, affondando il naso felice. "Beh, speriamo di no,"disse baciando l'incavo del collo di Kurt gentilmente. Tracciò con le labbra la spalla parzialmente esposta di Kurt, lasciando soffici baci mentre si spostava, e tornò su alla mandibola prima di mordicchiare appena il lobo.

"Mmm, cosa è successo all'uscita?" disse Kurt, sospirando e chiudendo gli occhi mentre Blaine baciava la tenera porzione di pelle appena sotto l'orecchio.

"Può aspettare," mormorò Blaine, aumentando la stretta su Kurt e baciando un po' più insistentemente il suo collo.

Si, Kurt pensò mentre girava la testa per incontrare le labbra di Blaine in un altro bacio pigro, l'uscita può aspettare.

Perché adesso erano per sempre. Per sempre per amare e ridere e fare gli idioti e avere piccoli battibecchi su cose stupide e baciarsi appassionatamente e... tutto. Perché si amavano. E il mondo, finalmente, finalmente era pronto ad affermare che era reale... anche se loro lo sapevano da anni.

FINE
  
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