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Autore: Ixumy    17/12/2013    1 recensioni
Molto spesso, nei miei sogni, c'è un elemento in comune: una strana stanza circolare da cui sono visibili due Soli notturni. Qui ho voluto scrivere uno dei sogni che ho fatto dove erano presenti questi tipici elementi e che mi è rimasto particolarmente impresso nella mente. Spero che vi piaccia
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte. Due Soli Notturni illuminavano leggermente la città pietrosa in guerra civile, le stelle e il cielo nero sembravano estendersi all’infinito.
Ixumy correva. Aruma, la sua amica di una vita, era morente sulla sua schiena, braccia a penzoloni sulle spalle di Ixumy. Dietro di loro piovevano frecce, urla e uomini in armature tutte uguali.
Correva affannata. Non sapeva che fare: avevano tentato di attaccare da sole quel dittatore bastardo di worlok, ma ora le sue guardie davano loro la caccia. Non poteva scappare ancora a lungo, le gambe iniziavano ad essere troppo stanche, le braccia le dolevano sotto il peso di Aruma, il fianco le pulsava per il troppo correre.. Poteva solo nascondersi, ma dove?
Forse fuori dalla città? Non era una brutta idea, magari avrebbe trovato un posto tranquillo e al chiuso.
Correva. Più veloce che poteva. Più a lungo di quanto potesse credere possibile. Stava correndo da un tempo che le sembrava infinito... Quanto tempo era passato dall’ultima volta che aveva passato più di due ore senza correre? Neanche un sonno decente poteva permettersi. Sia Ixumy che Aruma erano ricercate in tutta la terra visitata dell’intero pianeta. Avevano viaggiato a lungo in totale libertà, ma la libertà aveva un prezzo: solitudine e nessun tetto. Se non fosse stato per Aruma, Ixumy sarebbe stata sola per anni interi, forse non sarebbe neanche arrivata così lontana da casa, forse non avrebbe viaggiato neanche così a lungo.
Finalmente era fuori città. Non si fermò, continuò a correre prendendo una direzione a caso, sperando che le divinità le proteggessero.
Le caviglie le bruciavano, i talloni facevano così tanto male da non riuscire neanche più a poggiarli a terra. Anche le ferite della battaglia contro quelle guardie iniziarono a farsi sentire in tutto il loro pulsante dolore. Fino a quel momento l’adrenalina le aveva permesso di sopportar pure le ferite peggiori, ora gemeva anche per il più piccolo graffio: era distrutta.
Vide una torre non molto lontana, alla sua destra. Corse subito verso di essa. Non ne riconosceva il colore, il materiale.. Poco importava, era un posto chiuso.
Mentre correva si chiese cosa avrebbe potuto fare una volta arrivata li. Era veramente utile scappare? Non aveva cibo, acqua.. Le armi erano andate perse nel combattimento. E cosa ancora peggiore, non aveva nulla con cui curare Aruma, ne incantesimi (o la forza di poterne usare uno), ne erbe.. Niente.
Come avrebbero superato quella situazione?
 
Aprì l’enorme porta in legno, cigolante e forse leggermente marcia. Dopo averla chiusa alle sue spalle si guardò intorno. Era in una sorta di stanza circolare, la cui metà era delimitata da una ringhiera in ferro nero. Il pavimento in pietre blu emettevano una luce fioca.
Ixumy si avvicinò alla ringhiera curiosa. Guardò in basso e vide un pozzo di cui era impossibile distinguere la distanza del fondo, visibile solo per una lontanissima luce bianca, estremamente piccola dal suo punto di vista.
Alzò il naso in alto convinta di vedere un tetto, ma quello che vide fu la vista più bella che poteva immaginare.
I Soli Notturni, vicini come se fossero stati a pochissimi chilometri dal pianeta. Quello più grande e vicino, Atomos, mostrava tutta la sua magnifica gamma di colori dal rosso all’arancione più acceso possibile, insieme a tutte quelle esplosioni chimiche che erano la causa della luce della stella.
Il sole più lontano e piccolino, grande circa un quarto dell’altro, era Farae, una stella che variava dall’azzurro chiaro al celeste. Anche in questa si potevano notare le esplosioni, seppur molto più piccole di quelle in Atomos.
I Soli Notturni, come di consueto, erano circondati dal cielo nero come la pece e dalle innumerevoli stupende stelle. Si diceva che per un incantesimo la luce dei Soli del pianeta era resa molto più debole, ma questo causava una notte quasi perenne. Comunque si poteva godere di un cielo indescrivibilmente bello.
 
Ixumy posò delicatamente a terra l’amica, sdraiata a pancia in su, si sedette al suo fianco e, tenendole  la mano, fisso incantata quello spettacolo stupendo.
Sentiva Aruma stringerle leggermente la mano, sempre con meno forza man mano che passava il tempo.
Ixumy lasciò semplicemente che tutto succedesse. La vista si annebbiò, le guancie si rigarono piano piano. Sentiva il cuore in gola e continuava a tremare. Dopo un po’ di ore semplicemente abbracciò il corpo freddo di colei che era stata la sua ancora per una vita intera e, senza distogliere lo sguardo da quel “soffitto”, si lasciò completamente andare al pavimento. Perse le energie con leggerezza, senza sentire più dolore.
Con amarezza e un sorriso tirato pensò che almeno avevano tentato di riparare ad un passato da assassine tentando di liberare una città intera da un tiranno. Assassine libere di vivere come volevano, libere di decidere se era il caso di accettare un incarico o no, assassine libere di andare dove volevano.
Avevano fatto parecchi errori di calcolo quel giorno. In realtà Aruma già sapeva come andava a finire, lo aveva confessato ad Ixumy pochi minuti prima aver perso i sensi, pochi minuti prima dell’inizio della loro ultima fuga.
Ixumy chiuse un’ultima volta gli occhi, abbandonandosi alla stanchezza infinita. Un’ultima lacrima segnò la guancia. Un leggero, amaro sorriso faceva ancora capolino sulle sue labbra.

------------------Angolo Autrice------------
Come ho scritto nell'intro, questa storia è tratta più precisamente possibile da un sogno che mi è rimasto particolarmente impresso: quella stanza circolare e quei Soli non avete idea di quante volte io li abbia sognati! Solitamente proprio come li ho descritti, di rado i Soli erano visibili così direttamente in cielo. Spero di essere riuscita a descriverli bene, perchè sono veramente spettacolari.
In realtà Ixumy sì, sarei io: avevo sognato tutto questo in prima persona quindi ho pensato di usare il mio nick (che è anche il nome del mio personaggio nei giochi di ruolo).
Alla fine di questo sogno mi sono svegliata piangendo e tremando come una bambina piccola in piena notte senza riuscire a riprendere sonno O.O'' Non ho descritto l'aspetto di Aruma perchè non lo ricordo... Forse non l'ho neanche visto in sogno: non mi ero mai girata verso di lei.
Spero che vi sia piaciuta questa One Shot =)
Ixumy~
  
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