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Autore: miri17    18/12/2013    1 recensioni
La nostra generazione,piena di delusioni,urle e sogni distrutti!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Siamo la generazione della crisi dei valori, dei cellulari sempre a portata di mano e della droga ad un passo da naso. I giovani sono il futuro, così dicono, eppure non fanno altro che tapparci le ali così da evitare il nostro volo. Cresciamo con la voglia di voler cambiare il mondo, di migliorarlo in tutti i modi possibili così da poter finalmente compiere qualcosa di cui esserne fieri. Mangiamo pane e sogni, ingoiamo delusioni. Siamo la generazione che ha bisogno di protezione, di tantissima protezione, perché siamo fragili, ma davvero tanto, eppure i ”grandi,” quelli che sembrano aver dimenticato che anche loro erano come noi, pensano a tutto tranne che a noi. Il lavoro, le tasse, i problemi hanno la preorità. La famiglia pensa di poter rimediare a tutto con un paio di jeans costosissimi o magari dandoci la paghetta il Venerdì sera. Credono che tutta la nostra vita ruoti intorno alla superficialità. Raramente veniamo ascoltati, spessissimo siamo giudicati. I più forti se ne fregano, si costruiscono una gabbia che li separa dal mondo intero. Ritrovano conforto nei libri della Mazzantini e di Baricco, nelle canzoni di Moro, nel rap di Fibra, nei numerosissimi blog sparsi sul web, nelle serate tranquille con gli amici prive di meta e nelle frasi di conforto che ritrovano girovagando su Tumblr. Continuano a vivere portandosi nel cuore il sogno di poter cambiare, cambiare sé stessi o anche solo la città in cui vivono. Invece quelli più fragili ricorrono all’autodistruzione. Migliaia di ragazzi passano il Sabato sera buttati fuori una discoteca in attesa di poter iniziare a sballarsi. Sanno quando entrano ma non quando e come ne usciranno. La musica assordante, l’alcool dovunque e la droga. Siamo la generazione del ”troppo”.Troppi pianti, troppe urla troppe illusioni, troppi sogni infranti.Troppe canzoni, troopi film.  Siamo la generazione del troppo tempo perso sui social network o col telefono. Troppi telefoni che squillano.
Troppi sms, che a loro volta sono stati sostituiti da whatsapp,
viber, skype.
Troppe app da scaricare.
Troppi social network.
Troppe le persone che in compagnia, anzichè pensare a divertirsi, pensano a mettere la localizzazione sul cellulare, fotografare birra, lattine di coca-cola, postarle su Facebook e far sapere a tutti i loro contatti dove sono e con chi.
Per poi passare una serata intera in silenzio,
troppo occupati a rispondere ai commenti.
Siamo quelli dei troppi giudizi: non puoi fotografare perchè non sei una fotografa. Non puoi scrivere perchè non sei scrittrice.
Non puoi ascoltare I cantanti contemporanei perchediventi automaticamente una ”bimbaminchia”.
Ma sapete cosa? Non è colpa nemmeno di tutti i social, di tutte le app o dei cellulari troppo tecnologici.
La colpa è nostra.
Noi diamo troppa importanza a queste cose.
Non è vero che nessuno imbuca lettere, che nessuno ama i dettagli, che nessuno prende il primo treno e raggiunge la persona che ama, che nessuno si comporti diversamente da tutti.
Sono tutte falsitá.
La colpa è soltanto nostra, perché  temiamo troppo gli altri.
  
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