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Autore: Miki_Yukihara    18/12/2013    1 recensioni
Fine '800 Hermione Jane Granger è una giovane nobildonna. È promessa sposa con il Conte Zabini e vive con lui in una dimora fuori Londra. Pensa che non esista al mondo uomo migliore, attento, premuroso, elegante e dai modi garbati. Quando però durante una gita a cavallo incontra Draco, un giovane uomo di umili origini, ma bellissimo e decide di accoglierlo in casa sua, Hermione non si rende conto, di quanto la sua vita stia per cambiare perché quel ragazzo a volte cosi scontroso e poco riconoscente è in grado di darle emozioni che non pensava di saper provare.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger, Viktor Krum | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ed eccoci al 3° capitolo! L'ho scritto ieri in preda ad un terribile raffreddore....Prima di lasciarvi alla lettura vorrei porgervi una semplice domanda...la storia vi piace? Vorrei capire se vale la pena continuarla o se sto solo perdendo tempo avendo già un altra storia a cui dedicarmi. Se c'è qualcosa che non vi convince ditemelo! Sono pronta ad ascoltare qualsiasi critica per migliorare.

Buona lettura!

Baci, Miki.





Hermione distolse la sua attenzione da Draco e andò incontro a Blaise.

Lo aiutò a togliersi la giacca e prese la sua ventiquattrore, consegnandola ad una cameriera che l'avrebbe portata nel suo studio.

-Bentornato! Pensavo arrivassi più tardi- disse la giovane sorridendo felice.

-Ci è voluto meno del previsto, dopo aver finito l'operazione sono subito salito sulla prima carrozza per tornare qui- disse regalando alla sua dama un dolce bacio a fior di labbra.

Solo allora con la coda dell'occhio notò il ragazzo seduto sul divano, che non aveva smesso un attimo di fissarli.

-Herm...lui chi è?-

-Lui?...oh lui!-

Hermione si allontanò da Blaise e fece segno a Draco di alzarsi.

Lui parve per un attimo un po' riluttante ma poi fece come la ragazza gli aveva chiesto.

-Blaise lui è Draco, Draco questo è l'uomo con cui vivo...Blaise-

I due uomini si strinsero la mano.
-Draco, allora come mai ti trovi in casa mia?-

Quella domanda non era stata pronunciata con disprezzo, ma con semplice curiosità.

Blaise sapeva che Hermione non aveva l'abitudine di invitare ospiti senza prima averlo avvertito, quindi doveva essere per un motivo differente.

-Questo dovrebbe chiederlo alla sua dama- rispose Draco con una alzata di spalle.

Hermione si accomodò sul divano e fece segno ai due uomini di fare altrettanto.

Draco prese posto vicino a lei, Blaise sulla sua poltrona alla destra di Hermione.

Iniziò cosi a raccontare dell'uscita a cavallo e di come avesse trovato Draco svenuto e avesse deciso di portarlo a casa.

-E questo è tutto quel che so di lui, poco prima che tu entrassi mi stava per raccontare come mai si trovava nella nostra proprietà-

L'attenzione si concentrò sul biondo. Si aspettavano di sapere qualcosa di più, ma lui all'improvviso sembrava restio a raccontare la verità.

-Non devi dirci proprio tutto se non te la senti, ma avendoti ospitato vorremo sapere almeno qualcosa di te- disse Hermione prendendogli le mani.

Draco fissò quelle mani cosi piccole eppure cosi calde stringere le sue che al contrario erano gelide.

La ragazza se ne accorse ed immediatamente chiamò una cameriera chiedendo di portare dei guanti per il loro ospite.

Qualche minuto dopo le mani del ragazzo erano avvolte da morbidi guanti di lana.

-Vorrei...vorrei parlare in privato con te Blaise- disse il ragazzo fissando il padrone di casa.

A quelle parole Hermione perse di colpo la pazienza e si alzò di scatto.

-Stai dicendo che io non posso ascoltare?- la voce alterata, le mani sui fianchi.

Draco evitò di guardarla.

-Rispondimi!-

-Non voglio che ascolti- disse questa volta fissando lei.

Hermione aprì la bocca per ribattere ma all'ultimo ci ripensò e si rivolse invece al compagno.

-Blaise, tesoro...diglielo che io posso ascoltare vero?- chiese speranzosa.

In un altra occasione non avrebbe esitato a rispondere “Si”. Però vedeva che il ragazzo era a disagio e anche se si trattava di uno sconosciuto, era pur sempre loro ospite. Non voleva nemmeno però offendere la sua donna.

-Draco, acconsento a parlare con voi in privato, ma domani dopo aver trascorso la notte a riposare direte quello che avete detto a me ad Hermione-.

Sapeva che per la ragazza quella mezza soluzione non era sufficiente e che si sarebbe comunque sentita messa da parte ma era il meglio che poteva fare in quel momento.

-Va bene, me ne vado in camera e vi lascio parlare- la voce leggermente acida il labbro di sotto tremolante. Salutò i due uomini con un mezzo inchino e si allontanò raggiungendo il piano superiore.

Si udì una porta aprirsi e chiudersi poco dopo.

Blaise sapeva che Hermione era offesa e avrebbe dovuto pensare a come farsi perdonare, ma ora la priorità era conoscere qualcosa di più su quel ragazzo.

Lo accompagnò fino al suo studio in una stanza adiacente all'ampio salone.

Una volta dentro Blaise chiuse la porta e si avvicinò al mobile bar, colmo di bottiglie di vini e liquori.

-posso offrirti qualcosa?- chiese mentre si versava per se un liquore alla ciliegia.

Il giovane scosse la testa -no grazie- non amava molto l'alcool, anche se erano poche le occasione che aveva avuto per provarlo.

-D'accordo, ora che siamo soli, puoi dirmi ciò che non riuscivi a dire davanti ad Hermione?- chiese con voce gentile invitando il ragazzo a sedersi su una delle due poltrone in pelle.

Draco osservò per un po l'uomo davanti a lui e alla fine sospirando raccontò la sua storia.

Al piano di sopra Hermione continuava a marciare per la stanza avanti e indietro andando da una parete all'altra. Si era detta che non gli interessava sapere la storia di quel ragazzo, aveva mentito a se stessa perché dal momento che si era chiusa la porta alle spalle aveva desiderato con tutta se stessa che Blaise la richiamasse al piano di sotto.

L'orologio a pendolo segnò le sette. A quell'ora cenavano di solito.

la cena...ma certo!”

Hermione Granger non avrebbe mai origliato ad una porta, ma aveva appena trovato il modo per carpire qualche informazione e saziare cosi la sua curiosità.

-Lisa!- la cameriera si presento subito alla porta

-Desidera?-

-Voglio che prepari un vassoio con qualche vivanda e lo porti nello studio del padrone ,poi voglio che tu torni da me a riferirmi quello che hai sentito, ci siamo capite?-

-Mi sta chiedendo di spiare?- domandò titubante la cameriera.

-Lisa, sei la mia cameriera personale?-

-Certo Madame-

-Allora non preoccuparti, fai solo quello che ti chiedo- disse sorridendo Hermione.

Lisa fece un piccolo inchino poi spari dietro la porta.

Hermione smise finalmente di camminare e si sedette sul grande letto a baldacchino.

Nonostante vivesse li da un anno, non dormiva con Blaise, ma aveva la sua camera personale. L'aveva pensata lei dal letto a baldacchino fino alla tinta turchese per le pareti. Ma la parte che preferiva della stanza era il piccolo divanetto bianco che si trovava sotto la finestra e la libreria accanto ad essa. Quello era il suo angolo lettura.

La parete di sinistra era occupata per metà da un grande armadio a due ante. Per terra un soffice tappeto ricopriva il pavimento di parquet.

Dopo circa mezz'ora la cameriera ritornò.

Questa volta portando un vassoio per lei.

-Allora? Cosa hai sentito?- domandò impaziente, seduta al centro del letto.

Nel frattempo che aspettava il suo ritorno si era cambiata e ora indossava una morbida camicia da notte lilla lunga fino ai piedi con le maniche a sbuffo.

-Non molto purtroppo, ma sono riuscita a capire che il giovane è fuggito da un padrone crudele-

Fuggiva da un padrone? Draco era dunque un servo forse?

-Ho sentito che raccontava di come spesso lo frustasse o lo obbligasse a lavori pesanti anche quando era ammalato-

Hermione portò una mano a coprirsi la bocca. Non avrebbe mai potuto tollerare un comportamento simile da parte di Blaise, ma per fortuna lui non era un padrone crudele e anzi trattava tutta la servitù con il massimo rispetto e se uno di loro stava male gli dava tre giorni di riposo completi e pagati.

-Hai sentito altro?-

-Solo che era preoccupato per una certa Daphne, Dice che lui è riuscito a fuggire ma che lei è troppo debole e non sarebbe stata in grado di affrontare un viaggio e così l'ha dovuta lasciare indietro-

Daphne, era un nome femminile, dunque Draco aveva una ragazza. Era una cosa bella, perché allora lei si sentiva...triste?

-Devo tornare giù ad ascoltare se c'è dell'altro?-

Hermione scosse la testa

-No Lisa, va pure è sufficiente cosi- disse prendendo il vassoio e adagiandoselo sulle ginocchia.

La cameriera fece l'inchino di rito e la lasciò sola.

Hermione non aveva molta fame, ma si sforzò comunque di mangiare qualcosa. Le dispiaceva non toccare cibo ed inoltre sapeva quanto il loro cuoco fosse permaloso e più di una volta aveva minacciato di andarsene quando si era visto tornare indietro il piatto quasi pieno.

Alla fine mangiò mezzo panino al burro, un po di insalata e qualche fetta di tacchino. Non riuscì invece quasi a toccare il riso di cui prese solo due cucchiaiate.

Ormai era più di un ora che quei due erano chiusi nello studio di Blaise.

Chissà quante cose ancora si erano detti.

Lei non riusciva a smette di pensare alle parole della cameriera.

Quel ragazzo era stato davvero frustato? Quanto aveva dovuto camminare per giungere fino ai confini della loro proprietà?

Fu con quelle domande e molte altre che verso le 21 si addormentò.

Il sonno fu fin da subito agitato e la costrinse a rigirarsi da una parte all'altra del letto.

Alla fine verso le 2 di notte si svegliò e si accorse di non avere più sonno.

A quell'ora tutti dormivano nella casa, la servitù non si sarebbe svegliata prima delle 6. Sgusciò fuori dal letto e per un attimo represse l'impulso di rituffarsi sotto le coperte quando un arietta gelida, proveniente dalla finestra semi aperta, la investì facendole venire la pelle d'oca alle braccia.

Chiuse la finestra poi uscì dalla stanza.

Non sapeva bene cosa fare, solo che sentiva il bisogno di scendere al piano di sotto.

Raggiunse il salone dove, il camino, sebbene spento emanava ancora un po di piacevole calore.

Protese le braccia verso di esso lasciando che quel dolce tepore l'avvolgesse.

-Sembri una Dea...-

La voce alle sue spalle la fece sobbalzare e spaventata si voltò

Draco era difronte a lei, indossava un pigiama che era di Blaise.

I capelli leggermente spettinati e un buffo segno rosso sulla guancia indicava che dormiva fino a poco prima.

Anche cosi pensò, era di una bellezza disarmante.

-Non riesci a dormire? Il letto è forse scomodo?-

Blaise gli aveva sicuramente dato una delle camere per gli ospiti.

-Affatto, è uno dei letti più comodi dove io abbia dormito-

-Posso immaginarlo...-

-Come scusa?-

-No! Niente, pensavo ad alta voce...ma allora come mai sei in piedi?-

Lui alzò le spalle. -Non avevo più sonno, troppi pensieri-

-Già, anche io-

Senza che lei se ne accorgesse il ragazzo si era fatto più vicino.

-Perché non hai voluto che ascoltassi la tua storia?-

-Non volevo impressionarti- rispose sincero

-Non sono una ragazzina Draco, sono una donna adulta è difficile che io mi impressioni- disse sostenendo il suo sguardo.

Si fissarono per un po senza che nessuno dei due dicesse niente.

Lui allungò una mano verso di lei imprigionando una ciocca di capelli tra pollice ed indice. Ci giocò un po rigirandola tra le dita mentre lei attenta, seguiva ogni movimento.

-Prima hai detto che sembro una Dea, lo pensi davvero?-

-Si, ma sono contento che tu non lo sia- disse sorridendo

-Perché mai?-

Lui l'attirò a se avvolgendola in un caldo abbraccio, lei smise di respirare per un momento quando si ritrovò contro il petto di lui.

-Perché altrimenti non potrei abbracciarti-

Suo malgrado non riuscì a non arrossire. Perché si comportava cosi? Chi era quel ragazzo un attimo prima tanto sfuggente e quello dopo dolce e premuroso?

Si ritrovò a pensare che era bello stare cosi vicini, ma fu un pensiero che scacciò subito, lei aveva Blaise, l'uomo che avrebbe sposato tra qualche mese e che amava con tutta se stessa e Draco aveva Daphne.

Con quelle parole in testa fece pressione sul suo petto allontanandolo.

-Non credo che la tua ragazza approverebbe-

Lui sollevo un sopracciglio -Di cosa stai parlando?-

-Della tua fidanzata ovvio!-

-Hermione, io non ho nessuna fidanzata- rispose incrociando le braccia.

Lei si morse il labbro non sapendo cosa dire.

A quel punto lui comprese tutto e scoppiò a ridere.

-Shhhh! Piano o sveglierai qualcuno!- disse preoccupata.

Chissà cosa aveva da ridere.

-Hai origliato! E hai creduto che Daphne fosse la mia ragazza-

-Io non ho origliato! Almeno non di persona...ma se non è la tua compagna chi è allora?-

-Lei è la mia migliore amica ha un anno più di me- spiegò Draco.

Per la seconda volta rimase senza parole.

Quindi Draco non era fidanzato, era libero, era solo preoccupato per la sua migliore amica.

-La cosa che io potessi avere una ragazza ti preoccupava?- chiese con un piccolo ghigno.

Hermione scosse la testa con un po troppo impeto.

-Figurati! Come se potesse importarmene qualcosa-

Si allontanò da lui di qualche passo. Sentiva che non andava bene stargli troppo vicino.

-Non mentirmi, percepisco l'effetto che ti faccio- disse lui coprendo di nuovo quella distanza.

Si chinò verso di lei, le labbra a sfiorare l'esile collo della giovane. Una mano che delicata si posava sul seno.

Hermione rabbrividì quando sentì il respiro caldo di lui contro il collo ma dubitò che si trattasse di un brivido di freddo.

La mano strinse la stoffa della camicia da notte e con essa la pelle morbida del seno.

A quel toccò Hermione si riscosse -Allontanati!- disse spingendolo via.

Rossa in volto corse su per le scale.

-Dormi bene- disse Draco alle sue spalle.

Anche girata era certa che lui avesse quel sorriso più simile ad un ghigno stampato in faccia.

   
 
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