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Autore: SandFrost    18/12/2013    0 recensioni
In un mondo dopo tutto è possibile, anche un ospedale può essere un ottimo luogo di incontro.
Perché è proprio in un ospedale che ha inizio questa storia.
Questa storia che parla di un'amicizia vera e pura.
Questa è storia di un amicizia, l'amicizia fra Rachel e Mercedes, che diventa qualcosa di più.
[...]
"...Abbiamo trovato una famiglia quando non riuscivamo a trovare neanche noi stessi. Ci siamo trovati nello stesso momento, aspettando l’istante i cui i nostri cuori sarebbero stati pronti per il nostro amore. Non importa il tempo, le difficoltà, la distanza, niente potrà farci smettere di essere una famiglia, perché è quello che siamo ed è quello che saremmo sempre, quindi asciugatevi gli occhi perché non andiamo da nessuna parte se non siamo insieme"
[...]
Dedicata alla mia Rachel. Ti voglio bene Jacobba.
Genere: Angst, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Mercedes Jones, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buone Feste Amore Mio, dovunue tu sia in questo momento.





 
Il sole non era ancora sorto e forse non si sarebbe neanche visto quella mattina. Delle enormi nuvole, dalle varie tonalità di grigio, riempivano interamente il cielo. Il meteo non annunciava pioggia, solo un po’ di freddo e vento. Cosa non molto strana considerato che era Dicembre inoltrato e quasi al termine ormai.

Le strade erano illuminate da decorazioni natalizie e di lucine. Ogni via sembrava rinata e il mondo le poteva ammirare in una nuova veste. New York sembrava un gigantesco albero di Natale e i negozi erano pieni di persone che acquistavano regali di Natale, per i propri cari. Era già un delirio inoltrasi nelle vie più affollate di New York, ora era un miracolo riuscire a intravedere il portone di casa.

Mercedes se ne stava accoccolata sotto una coperta molto pesante e una tazza fumante di cioccolata tra le mani. Era stesa comodamente sul divano mentre in TV passava un classico di Natale. Uno di quelli che vengono trasmessi ogni anno, ma che puntualmente ti ritrovi a riguardare con lo stesso entusiasmo della prima volta.

Aveva promesso a Kurt di uscire con lui ad acquistare i regali di Natale e di aiutare Finn a trovare il regalo perfetto per Rachel, ma alla fine i due erano usciti insieme a fare compere, solo perché Finn aveva telefonato dicendo che c’era anche Blaine e Kurt aveva ascoltato la telefonata.

Le prove per il musical erano in pausa, perché molti degli attori dovevano tornare a casa prima per le vacanze e dare una mano in famiglia. I genitori di Mercedes erano in Europa, con un gruppo di amici, cosi era rimasta sola per le vacanze. Burt le aveva chiesto di andare da loro per Natale e Kurt aveva provato a convincerla, elencando i suoi manicaretti preferiti, ma alla fine la questione era ancora un forse.

Non le dispiaceva l’idea di non passare le feste in famiglia, ma l’idea che c’erano persone che una famiglia da cui andare neanche l’avevano, la intristiva molto. Come Rachel. In quei giorni, lontana dall’ospedale, aveva pensato spesso a lei. Neanche Finn sapeva qualcosa riguardo alla sua famiglia. A lei non piaceva parlarne e Finn non voleva costringerla a farlo.

Blaine aveva raccontato a Finn, che capitava che di tanto in tanto qualcuno andava a farle visita, lei sorrideva per cortesia e tutto finiva lì. Finn non sapeva e non aveva chiesto a Rachel o Blaine da quanto tempo si trovasse in ospedale. Mercedes ne voleva sapere di più di quella ragazza, cosi fini la sua cioccolata calda e si preparò per uscire.

 
_ _ _ _


L’aria in strada era cosi fredda, che era quasi impossibile non congelare. Sembrava un enorme congelatore, con persone coperte il più possibile e la nebbia a completare il quadro. Cosi alla fine opto per prendere un taxi e sperare di non trovare molto traffico ma quella era New York City ed era cosa rara non trovarne. Dopo quasi due ore bloccata nel traffico e aver attraversato l’enorme strada che la divideva dall’ospedale, entrò nell’edificio. Subito un dolce tempore la avvolse e poté tornare a respirare. Si strofinò le mani prima di togliersi i guanti e infilarli in una tasca del cappotto.

Non metteva piede in quel posto da quasi due settimane. Santana era libera di poter tornare a ballare, e si era innervosita non poco quando aveva scoperto che le prove erano sospese e Kurt non la tormentava più per dei controlli. Da quando aveva scoperto che Finn conosceva molto bene Blaine, gli aveva dato il tormento. Quasi le dispiaceva per Finn, sopportare Kurt innamorato non era una passeggiata, ma dall’altra parte ora lei era libera da tutti quei controlli.

Fissò il corridoio centrale e s’incamminò verso l’ascensore. Rachel si trovava al secondo piano dello stabile, la sua camera era la prima del piano e in camera c’era una finestra che dava sull’ingresso centrale. Da lì era possibile vedere chi entrava nello stabile e aveva notato che molto spesso, la ragazza passava il suo tempo a fantasticare, con lo sguardo rivolto in strada. Una volta che le porte si furono di nuovo aperte Mercedes usci in corridoio e sorrise a un’infermiera, che conosceva per via di Santana. Molte volte l‘aveva trovata in camera della ragazza a sistemare qualcosa che a Santana non andava bene.

Mercedes si lasciò alle spalle la giovane ragazza, che ricambiò il sorriso e si avvicinò alla stanza di Rachel. La porta della stanza era chiusa come sempre, cosi bussò ed entrò solo quando senti pronunciare un debole e annoiato: “Avanti”. Cosi entrò in stanza e richiuse la porta dietro di se, prima di esclamare: “Ciao Rachel” la salutoòcon la mano, prima di avvicinarsi alla ragazza e stringerla in un caloroso abbraccio. La conosceva da molto poco, ma la sentiva sempre cosi fredda, che alle volte voleva solo stringerla e farla sentire a casa e protetta.

“Ehi Mercedes! E’ bello vederti. Come mai da queste parti? Non dirmi che Kurt ti ha costretto a nuovi controlli” Rachel ricambiò l’abbraccio di Mercedes, si allontanò lentamente per poi permettere alla ragazza di sedersi sul bordo del letto, anche se c’era una sedia non molto lontano.

“Non ti preoccupare di questo” Mercedes rise leggermente prima di riprendere a parlare “Kurt è in giro con Finn e Blaine. Si lo so, quel ragazzo è pericoloso quando in giro si trova il bel Anderson ma credo e spero che Finn sia in grado di contenerlo”.

“Lo spero per lui, altrimenti ti beccherai una bella strigliata, sul perché hai lasciato che accadesse. Aspetta, come mai sono insieme quei tre?” Rachel si aggiustò sotto le coperte e guardò Mercedes con sguardo confuso.

“Bhe, Blaine aveva bisogno di una mano con gli acquisti dei regali e ha chiesto a Finn di dargli una mano, ma come sappiamo bene Finn non è il massimo in questo e allora ha chiamato me. Io avevo già un appuntamento con Kurt ma quando Kurt ha ascoltato il messaggio di Finn in segreteria e dopo aver sentito il nome di Blaine, mi ha lasciato per raggiungerli. Lui è fatto cosi, ora mai mi sono abituata a questo suo aspetto. Cosi ne ho approfittato per venirti a farti visita e sapere come stavi. Non ci vediamo da un po’”.

Rachel sorrise dolcemente a quel’ultima frase. Mercedes poteva benissimo restarsene a casa al caldo, invece era lì con lei, solo per sapere come stava. Si sentiva molto lusingata e grata per quello e cosi: “Grazie. E’ gentile da parte tua, passare a trovarmi, anche se tutti continuano a dire che fuori si congela”.

“Oh andiamo signorina, ne valeva la pena. Ti conosco cosi poco e sono una persona cosi curiosa che non potevo starmene in casa con le mani in mano. Poi senza Kurt a torturarmi per cambiare canale per qualche programma di moda o a stressarmi sul cibo che mangio, è tutto molto noioso” rispose Mercedes con un sorriso sulle labbra.

“Potevi andare con loro in giro. In questo periodo dell’anno New York è bellissima. E’ cosi colorata e piena di vita, che il mondo sembra un posto più bello” sorrise malinconicamente, rivolgendo lo sguardo fuori dalla finestra e perdendosi in chissà quale ricordo.

“Sembri una che ama molto questa festa, non è cosi?” chiese, ma non ricevendo nessuna risposta continuò a parlare “Sai, i miei sono partiti in Europa con alcuni loro amici. Dicono che è bellissima, ora credo siano a Londra, almeno lo erano l’ultima volta che hanno chiamato. Per quanto mi guarda, non sono una fan di questa festa, ma l’idea di stare insieme a guardare un film mi piace. Kurt e suo padre Burt mi stanno tartassando di tornare in Ohio e andare a cena da loro, ma non lo so. Come hai detto tu New York è bellissima in questo periodo e … Rachel mi stai ascoltando?” la interrogo bruscamente Mercedes, vedendo che la ragazza sembrava su un altro pianeta.

“Come scusa?” Rachel spalancò gli occhi, come appena sbagliata da un brutto incubo. Guardò Mercedes con sguardo preoccupato e di scuse. Le succedeva speso di perdersi a pensare a qualche ricordo cosi lontano da lei, ma poche volte alla gente importava. “Stai bene? Sembri sempre cosi distratta alle volte, come se ci fosse una strana forza che ti portasse a disconnetterti con il mondo esterno. Sei sempre lì con lo sguardo perso, oltre il vetro di quella finestra, come se cercarsi un volto familiare che puntualmente non arriva” provò Mercedes cercando di sorridere.

“Io.. No, io sto bene, scusa. E che alle volte sono presa dai ricordi e passo cosi tanto tempo sola, che quando ricevo compagnia, dimentico che non posso semplicemente chiudere gli occhi per essere sola. Mi dispiace realmente molto, di cosa stavamo parlando?” chiese in modo da far dimenticare l’accaduto e poter cambiare argomento.

“Di me che passerò il natale qui. Proprio qui con te. Non mi va proprio di tornare in Ohio, anche se il Natale a casa Hummel è la cosa più bella al mondo, ma penso di dover restare qui a godermi il mio Natale a New York. E poi sono sicura che tu riuscirai a farmi tornare lo spirito natalizio” disse saltellando sul letto.

“Aspetta, qui con me? Vuoi passare il tuo Natale, nella più bella città al mondo, dentro un ospedale con una persona che non conosci? Perché? Voglio dire, il Natale a casa Hummel sembra molto emozionale e parliamoci chiaro, anche passarlo con il tipo che vede castagne all’angolo, sarebbe meglio che passarlo qui con me” disse tristemente Rachel, anche se dentro di se il suo cuore stava battendo con più energia.

“Rachel “ Mercedes le sorrise dolcemente e le strinse la mano con dolcezza e attenzione. Come se fosse di porcellana e si potesse distruggere in mille e più pezzi, se ci avesse messo solo un po’ più di forza. “Per me non è un problema. Certo, potrei andare dagli Hummel o raggiungere i miei o passarlo avvolta in una coperta a mangiare schifezze e a guardare film di Natale deprimenti, ma che c’è di meglio che passarlo con una persona che non si conosce e conoscerla?” le sorrise ancora.

“Ne sei sicura? Qui danno cibo scadente e i letti sono scomodi e non sono la miglior compagnia al mondo. Per non parlare che questo posto è pieno di persone malate e sarà cosi deprimente. Vedere l’ospedale pieno di parenti che piangono da tutte le parti e..”.

“Rachel? Io resto qui. Non c’è niente che tu possa dirmi per farmi cambiare idea. Parlerò con le infermiere e le convincerò a portarti qualcosa di migliore da mangiare quel giorno o convincerò qualche superiore a farti uscire per qualche giorno e ti porterò da me. In ogni modo, noi due ragazza mia, passeremo un folle Natale insieme” e la strinse in un nuovo abbraccio, come per sigillare l’accordo.



 
_ _ _ _


“Mercedes nei sei sicura?” le chiese ancora una volta Kurt “Se vuoi posso restare anch’io e cucinare qualcosa insieme, come lo scorso Natale, anche se alla fine era immangiabile e abbiamo ordinato di tutto” continuò Kurt, steso sul letto mentre aspettava che la sua amica finisse di cambiarsi, con il terzo outfit che gli aveva consigliato.

“Kurt te l’ho già detto, passerò il Natale con Rachel. Blaine è riuscito a convincere il proprio superiore a far uscire Rachel per i giorni di festa e trascorreremo il Natale tra film e schifezze varie” la voce attutita di Mercedes, riempi la stanza e Kurt sbuffò rumorosamente, per farsi sentire.

“Ed io che volevo trascorrere queste vacanze con te. E’ da quando ti conosco che passiamo il Natale insieme e non sarà la stessa cosa senza di te. Sarà realmente dura convincere mio padre a non mangiare altre patate, senza che ci sia tua a mangiarle per prima” rise sotto i baffi alla provoca lanciata e si fece subito serio quando vide l’amica uscire dal bagno, con uno sguardo che avrebbe incenerito un intero bosco.

“Ah! Ah! Molto divertente Hummel, ti ricordo che il tuo regalo di Natale è ancora nel mio armadio e se continui cosi te gli sogni quei due pass per la sfilata di Marc Jacobs. E poi tu non torni per Capodanno con tuo padre? Passeremo quella festività insieme, magari possiamo invitare anche Finn e Blaine, cosi si uniscono a noi e a Rachel” disse Mercedes, mentre si specchiava e si aggiustava i capelli.

“Primo, non provare mai più a ricattarmi con i pass per la sfilata. Secondo, la mia bocca non dirà più niente da questo momento, perché quei pass sono super rari. E terzo, si okay, tornerò qui per Capodanno e per fortuna che sono riuscito a convincere mio padre a lasciarmi comprare i biglietti, ma che ne sarà della nostra tradizione.. Aspetta, hai detto che farai venire anche Blaine? Quindi potrei festeggiare il Capodanno con Blaine? Mi stai dicendo che potrei realizzare il mio sogno e baciare qualcuno il giorno di Capodanno a New York e che quel qualcuno potrebbe essere il mio Blaine?”.

Kurt stava avvampando e non riusciva più a contenere la sua gioia. Con uno scatto quasi felino, saltò giù dal letto, per ritrovarsi addosso alla sua amica e urlarle: “Sei la migliore amica del mondo e ti voglio un mondo di bene”, come un bambino che è stato in visita alla casa di Babbo Natale. Mercedes sorrise nell’abbraccio quasi mortale di Kurt e lo strinse a sua volta per poi chiedere: “Quindi prenderai quel volo per l’Ohio e poterai i miei saluti a tuo padre?” Kurt annui con entusiasta sulla spalla di Mercedes “Ti prometto che quando tornerai, organizzeremo il più bel Capodanno che si sia mai visto a New York, ma ora corri a finire di preparare le valige, che domani ti devi svegliare presto”.

“Alle volte sembri mia madre che la mia migliore amica, forse è per questo che mio padre ti adora cosi tanto. Sa che con te non potrò mai correre rischi e fare cose stupide” Kurt rise e Mercedes gli schiaffeggiò il fondoschiena facendolo allontanare da se “Però ti voglio sul serio un mondo di bene e sei bellissima con questo vestito” sorrise dolcemente con il viso appoggiato allo stipite della porta e aggiunse ancora: “E ora corro a fare le valige mammina”.

Mercedes gli lanciò un cuscino in pieno volto, mentre il ragazzo usciva dalla stanza lamentandosi e dicendo che stava solo scherzano e continuando a ripetere che era la migliore. Mercedes si guardò ancora una volta allo specchio e sorrise al suo riflesso. Quell’anno si stava terminando nel migliore dei modi, aprendo le porte a un anno pieno di gioia e di pazzia.


 
  
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