Lucy
Heaven
Non
C’è
paradiso per i dannati
Amo
il Sangue. L’ho sempre amato. Il
suo colore, la sua densità e
il suo paragone con la morte. Chissà se al mio
Dio piace il sangue.
Alzo
gli occhi al cielo ma
vedo solo il soffitto
insanguinato della stanza. Mi guarda attorno e vedo solo sangue. Cadaveri ammassati e sangue che ricopre tutto
come una candida
coperta. Che
spettacolo fantastico. Anche
il mio corpo è ricoperto di sangue. Che
bellissimo modo di morire. Uccidere e
farsi uccidere, mentre
l’anima del nostro Dio fluisce nelle vene e nel cervello.
La cocaina non
è nulla in confronto alle emozioni che provo ora. Dopotutto
non ho mai digerito
la droga e non ha mai fatto di me l’effetto desiderato.
Prendo
dalla tasca del giubbotto un lettore mp3 e faccio partire la musica.
Sul
display appare subito il titolo della canzone: Strange New World e poco
dopo il
cantante. Lucy Monostone. Il mio Dio. Mi sdraio sul pavimento sporco di
sangue
e sento l’adrenalina scorrere nelle vene e il sangue che
ribolle. Altro che droga.
Le note della canzone inizia
ad invadere tutto il mio corpo e all’improvviso mi sento
cedere, come fosse un
potere superiore che prende possesso del mio corpo… Che sia
questo il potere divino
?
-
Kyosuke… Segui la
luce… Raggiungimi nel mio Paradiso -
Gli occhi
di Kyosuke Madarachi strabuzzano, uscendo quasi dall’orbita
oculare. Con le
unghie strappa la moquette insanguinata, cercando di aggrapparsi a
qualcosa che
non c’è. La mano destra si alza e si sfoga
violenta contro i capelli del
ragazzo, strappandoli ciocca per ciocca,
con una foga
cieca e violenta. Dischiude le labbra e un urlo cieco è
ciò che riesce a
produrre.
Stacca gli
auricolari dalla orecchie
e li lancia a terra. Si alza
in piedi, ma non riesce a mantenersi con regolarità, andando
a scivolare un po’
qua e un po’ la per la stanza. Si regge sul bordo di un
tavolo, dove è poggiata
la testa di una ragazza insanguinata. Il respiro è
irregolare e un tumulto
frenetico in lui fa accelerare i suoi battiti e il lavoro delle
ghiandole
sudoripare. Cade a terra in ginocchio, guardando fuori, verso
l’unica finestra
dell’oscura stanza tinta di rosso fuoco. Giunge le mani,
chiudendo gli occhi,
mentre dalla bocca parole troppo veloci e troppo silenziose escono
rapide dalle
sue labbra, nel vano tentativo di raggiungere il cielo.
Una nuova
fitta.
Cade a
terra, stringendo la testa tra le mani, mentre un fuoco cieco assale il
suo
corpo. Un bellissimo dolore. Cerca di riprendere il controllo del suo
corpo e
della sua mente, ma
nulla. Solo un urlo conclude
lo scenario, portando il giovane Kyosuke verso la
pazzia.
- KAMI
!!!!!!!!!!!! –
A quel
punto scatta in piedi e corre verso una lunga corda, nascosta in un
angolo
della stanza: l’unico privo di qualche cadavere. Rapidamente
sale sopra la
sedia accanto al tavolo e sale su di essa,
raggiungendo una lampada al centro del soffitto. Lega
un’estremità della corda
alla lampada, mentre con l’altra estremità forma
un cappio abbastanza largo da
far passare la sua testa. Si infila
il cappio e a quel
punto chiude le palpebre, respirando profondamente.
- Kami,
questo è il tuo giudizio divino. Io, Madarachi Kyosuke, 19
anni, tuo fedele
seguace, sopravvissuto al massacro commemorativo in tuo onore, offro la
mia
vita a te, mio illustre
dio, per condurla verso il
Paradiso dei Dannati. Verso il Lucy
Heaven. –
Con un
calcio fa cadere la sedia e lui rimane
appeso alla
corda, morendo impiccato.
Welcome My Little Son.
Welcome to Lucy Heaven.