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Autore: adler_kudo    18/12/2013    3 recensioni
Piccola one-shot sul Natale con Kaito come protagonista. Il mago del chiar di luna alle prese con una serata speciale per Aoko e con l'aiutare un amico. Nulla di pretenzioso, un semplice racconto per omaggiare il Natale ormai alle porte.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magico Natale

 

Kaito Kuroba si stava avviando alla sua scuola senza il minimo indugio su ciò che lo circondava. Camminava a passo veloce con uno smagliante sorriso sulle labbra. Chiunque lo avesse visto avrebbe creduto di sicuro che gli fosse capitato qualcosa di veramente bello, ma la verità era che stava pensando ad Aoko e alla sorpresa che le avrebbe fatto per Natale. Non che lui amasse particolarmente questo periodo, ma ad Aoko piaceva e se era per lei tutto diventava speciale. Entrò nell'aula bloccandosi alla vista della ragazza; quella dolce brontolona era seduta compostamente al suo banco con gli occhi chiusi e il viso contratto in una smorfia indignata, sotto le sue mani giaceva sgualcito un quotidiano piegato su qui si poteva vedere chiaramente mezzo cappello a cilindro bianco. “Oh, oh...” pensò Kaito ben sapendo l'avversione di lei per le formidabili imprese del suo alter-ego.

-Ehi, ciao Aoko!- salutò con non troppa foga per evitare di farle notare gioia eccessiva che l'avrebbe fatta infuriare ancora di più.

-Ciao.- la ragazza aprì appena gli occhi e poi li richiuse arricciando il naso.

-Mi fai leggere?- chiese Kaito indicando il giornale.

-No.- rispose l'altra, ma il mago non era certo il tipo da arrendersi facilmente e soprattutto conosceva innumerevoli trucchi di magia per i quali bastava uno schiocco di dita e qualsiasi cosa si trovava nelle sue mani. Optò per un gioco di prestigio abbastanza simpatico che sperava avrebbe fatto sorridere Aoko. Si appoggiò sul banco di lei con le mani sbattendole e facendola sussultare.

-Ma che fai!-

-Mah, niente volevo solo sapere se ti andava di fare un giochino con me.-

-Kaito, lo sai che non adoro la “magia”.-

-Ti piacerà vedrai, sta ferma.-

Kaito fece il gesto di prendere il naso alla ragazza che lo squadrò male, poi unì le mani, le girò tra di loro e le aprì facendo apparire il giornale.

Aoko non parve troppo divertita e si voltò dall'altra parte. Il giornale doveva aver scritto proprio male di suo padre se la prendeva a quel modo. Guardò la prima pagina e lesse mentalmente l'articolo con foto accanto che lo ritraeva in tutto il suo candore alla luce della luna.

“...Ladro Kid... rubato... niente tracce... L'ispettore Nakamori è stato nuovamente messo in ridicolo dal ladro che non solo è riuscito a fuggire indisturbato, ma sembra sia pure stato aiutato involontariamente da lui. Ci si chiede se l'ispettore sia la persona più adatta a mantenere l'ordine in città dato che ogni volta Kid riesce a mettere a segno i suoi colpi a meno che non ci sia un aiuto esterno da parte di bambini o ragazzini che sembrano molto più capaci di lui... I giornalisti sono sempre i soliti esagerati! Ho già restituito il gioiello, ma mai che si azzardino a parlarne!”

-Quel ladro da strapazzo! Come si permette di mettere in ridicolo mio padre!-

Kaito lo ammise. Questa volta ci era andato abbastanza pesante con l'ispettore, ma non credeva che la stampa fosse così cattiva e maligna nello scrivere gli articoli. Da come descrivevano loro il fatto sembrava che il furto fosse stato compiuto grazie all'incapacità di Nakamori e non per le sue favolose doti d'illusionista. La prossima volta avrebbe realizzato un trucco talmente particolare che nessuno avrebbe osato smetterne di parlarne per mesi e lo avrebbero elogiato per la bravura. Restituì il giornale ad Aoko e si sedette al suo posto per le lezioni. Quando ebbero finito, Kaito si dileguò salutando appena, ma lasciando nella tasca della ragazza un biglietto dove le chiedeva di recarsi l'indomani a casa sua. Dopo tutto era la vigilia di Natale il giorno successivo e Aoko sarebbe stata impegnata con i suoi, ma lui voleva lo stesso ritagliarsi uno spazio sul palcoscenico della giornata, voleva apparire con un solo occhio di bue al centro del teatro e fare il suo numero. Lavorò tutta la serata e concluse solo a tarda notte la preparazione, la fase fondamentale per un mago.

 

Il giorno successivo il ragazzo lasciò da parte la sua doppia identità ed andò in un posto molto speciale dove non andava da tanto tempo cioè il cimitero dove era sepolto suo padre. Arrivò di fronte alla tomba e vi posò un fiore bianco venuto fuori dal nulla.

-Ciao, papà. Volevo passarti a fare gli auguri. So che non sono ancora riuscito a trovare quella pietra, ma non ti deluderò, stanne certo.- non aggiunse altro; pensò solo a quanto erano fortunati gli altri. Li invidiava tutti, compreso quel detective ristretto che, seppur nella sua sfortuna, aveva la consapevolezza che la sua famiglia c'era. La sua dov'era? Di fronte a lui nella fredda terra. L'unica che gli rimaneva era sua madre, ma era distante. Dopo quel breve attimo di sconforto si risollevò subito; lui era il grande Kaito Kid, non un bamboccio piagnucolone. Ridacchiò fra sé e sé senza motivo e si incamminò verso casa. Sul ciglio della strada notò una pagina di un giornale che attirò la sua attenzione riguardante degli spettacoli di magia. Non che la cosa gli interessasse particolarmente anche perché lui di sicuro era più bravo di tutti quegli illusionisti messi insieme, ma il testo era scritto in un modo tale da incuriosirlo. Raccolse il foglio e si mise a studiarlo continuando la strada di casa. Si accorse immediatamente che non era un semplice articolo pubblicitario, ma che era un codice e anche piuttosto particolare. Il mago scorse le prime righe e riuscì a decifrarlo in breve tempo scoprendo che a quanto pareva Jirokichi Suzuki non era il solo a contattarlo via giornale. Entrò in una cabina telefonica e compose il numero che gli veniva indicato sulla pagina. Dopo vari squilli, ecco che all'altro capo si sentì la voce, irritante per il ladro, del giovane investigatore che gli dava la caccia.

-Lo sapevo che non avresti tardato a chiamare, Kid.-

-Mini-detective... quale onore di essere stato contattato da te. Qual'è il mio incarico? Svaligiare un banca? Scordati che mi travesta ancora da quella tipa*! L'altra volta non ci sono andato arrosto per un pelo!-

-Tranquillo, nulla del genere. Mi chiedevo se potevi farmi un favore... per stasera.-

-Mi spiace, ma stasera ho altri progetti.- Kaito sorrise. Non sembravano affatto due nemici, ma piuttosto due amici che battibeccano ogni tanto e che sono sempre pronti ad aiutarsi.

-Allora basta che mi dai una mano ora.-

-Che dovrei fare?- sospirò il mago a quella richiesta.

-Vorrei che mi preparassi un paio di trucchi di magia per stasera. Tipo fa apparire l'albero di Natale e un regalo.-

-Oh, è per la tua cara principessa... ho capito!- fece Kaito con l'aria di chi se ne intende.

-Esatto.- ammise piuttosto seccato Shinichi.

-Ma per chi mi hai preso? Per un organizzatore di eventi? O un prestigiatore da feste di compleanno?-

-Perché non è questo che fai sempre? Intrattenere la gente?-

-Tu devi essere sempre così logorroico e irritante? Va bene ti do una mano!-

-Sai dove trovarmi.-

-Se, se...- chiusero entrambi la chiamata con un click. Perché si faceva sempre incastrare da quel ragazzino? Non riusciva a dire di no, era davvero troppo buono. Ma a Natale ci poteva stare. In poco tempo volò con il suo candido deltaplano alla villa del ragazzo detective per aiutarlo.

-Ciao.-

-Ciao, entra. Non dalla... finestra...- Shinichi sbuffò irritato nel vedere il ladro piombare in casa senza molto tatto.

-Andiamo al sodo. Che vuoi?-

-Ti ho già spiegato.- il detective lo condusse nel salotto addobbato a dovere con uno stile impeccabile.

-Grandi progetti a quanto vedo...-

-Già. Ora devo preparare qualcosa da mangiare!-disse il padrone di casa soddisfatto.

-E cosa?-

-Guarda...- Shinichi mostrò un qualcosa dentro un involucro bianco che il mago identificò come la più terribile delle sue paure.

-PESCE!- urlò disgustato e rabbrividì al solo vedere gli occhietti vitrei dell'animale che lo fissavano -Oddio! Coprilo coprilo!-

-Kaito Kid ha paura dei pesci?!-

-No! Solo che... ehm... cosa dovevo fare qui?- Kid cercò di sviare il discorso e fortunatamente il detective ebbe la grazia di lasciar cadere l'argomento.

-E tu? Hai progetti a quanto vedo... suppongo che anche tu abbia la tua “pietra preziosa” da rubare, vero Kid?- Shinichi ammiccò ridacchiando e l'altro lo guardò sbuffando iniziando a sistemare il meccanismo per il trucco.

-Ma fammi capire... sei così intelligente da scoprire ogni dannatissimo trucco che uso e non sei in grado di fare questo giochetto da solo che è una cavolata?-

-Ho pensato ci volesse un professionista, purtroppo.-

-Hai fatto bene. E bello il codice che ti sei inventato. Degno di te.-

-Grazie. Sei in vena di complimenti, eh?-

-A Natale siamo tutti più buoni... anche tu ed io.-

Finito di sistemare l'illusione per l'albero, Kaito impiegò il resto del tempo a far capire a Shinichi il gesto fluido che doveva fare per estrarre il pacchettino rosso infiocchettato dalla manica in modo che non si capisse cosa stava facendo o che non gli cadesse.

-Certo che sei duro, eh?- gli disse non appena il trucco gli riuscì meglio.

-Non sono portato per queste cavolate, io! Comunque grazie.-

-Di niente. Accidenti è tardissimo! Scappo, buon Natale!-

-Buon Natale.-

Kaito fece ritorno di corsa a sua casa per mettere a punto gli ultimi dettagli della sua serata. Quella chiamata inaspettata gli aveva portato via fin troppo tempo e Aoko sarebbe arrivata a momenti; fortunatamente aveva la casa libera e non avrebbe dovuto sorbirsi nessuna ramanzina per aver girato di giorno con il costume di Kaito Kid. Sistemò tutta la casa in modo da non lasciar filtrare nemmeno un grammo di luce e attese che la ragazza suonasse al campanello.

 

Aoko era rimasta di cattivo umore tutto il giorno. Come si permetteva quel ladro da strapazzo di ridicolizzare così suo padre! E dire che non era nemmeno del tutto indifferente al suo fascino, ma questo non lo avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura. Era rimasta arrabbiata fino a quando non aveva trovato nella giacca il biglietto di Kaito e se ne era stupita. All'inizio aveva pensato ad uno scherzo, ma la speranza che fosse reale l'aveva subito fatta arrossire. Ora era intenta a scegliere il vestito indecisa tra uno rosso scollato e stretto, uno blu con le maniche svolazzanti e striato di bianco e uno verde lungo senza spalline. I capi giacevano spiegazzati sul letto e la ragazza continuava a rigirarseli tra le mani in preda all'ansia. Alla fine optò per il vestito blu abbinato ad un paio di ballerine intonate con caldo pelo bianco all'interno. Si presentò all'ora precisa indicata dal ragazzo sulla porta di casa sua, suonò al campanello ravvivandosi i capelli e attese. La porta si aprì con un cigolio studiato apposta e fece vedere all'interno il buio totale che avvolgeva le stanze. Aoko entrò guardandosi attorno sospettosa lasciando volontariamente aperta la porta che però si richiuse con un tonfo sordo facendola sussultare. Immersa nell'oscurità mosse qualche passo in avanti e si bloccò nel momento in cui una fievole luce bianca iniziò a tremolare sul fondo fino a diventare sempre più intesa e rivelare la figura slanciata di Kaito che le porgeva una rosa fatta apparire dalle mani come aveva fatto tanto tempo prima. Aoko avanzò verso di lui ma si accorse che si trattava in realtà di uno specchio; si guardò ancora intorno e scorse un'altra figura del ragazzo su uno specchio debolmente illuminata in un'altra posizione. Pian piano tutto si illuminò facendo vedere una miriade di specchi che creavano un vero e proprio labirinto di vetro. Aoko fece per muovere un passo, ma all'improvviso la direzione degli specchi cambiò mostrando al posto del ragazzo uno splendido albero argenteo.

La ragazza era rimasta incantata con la bocca aperta e Kaito soddisfatto approfittò di quel momento di stupore per fare la sua comparsa da dietro uno specchio come se fosse appena uscito da quello.

-Aspetta qualcuno, signorina?- domandò con un sorriso sghembo ripetendo quella che era diventata la loro frase.

-Kaito!- esclamò Aoko nel vederlo tirato a lucido sbucare dal vetro argentato. Kaito schioccò le dita e tutto il meccanismo di specchi parve dissolversi nel nulla rivelando le solite stanze della casa.

-Buon Natale, Aoko.- sussurrò il mago alzando gli occhi furbetto per indicare il vischio che pendeva fluttuante sopra le loro teste. La ragazza vedendolo cercò di non arrossire e gli diede un piccolo bacio sulla guancia pericolosamente vicino all'angolo della bocca dicendo a fior di pelle -Buon Natale.-

 

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Il detective liceale era pronto per la sua bella serata di Natale. Grazie a Kaito Kid era riuscito a preparare il piccolo trucchetto per dare il regalo alla sua Ran e per far apparire l'albero. In realtà era bastato un telo ben tirato di fronte e un dispositivo con il quale farlo cadere, ma si sentiva ugualmente soddisfatto. Ecco che la ragazza che tanto aspettava con ansia suonò alla sua porta e si accomodò in casa sua. Shinichi azionò il congegno del mago e l'effetto sortito fu proprio quello desiderato; si sedettero a mangiare e si misero a conversare.

-Come hai fatto a far comparire l'albero? Sei stato un mago!-

-Piano con le offese! Io non sono un prestigiatore!-

-Comunque, è lodevole il fatto che tu abbia voluto cucinare, ma...-

-Ma?- il ragazzo la guardò stranito, lui trovava tutto ottimo.

-Il pesce si dovrebbe pulire prima di cuocerlo.-

-Cosa intendi? L'ho lavato.-

-No, intendo che si dovrebbero togliere le interiora e la lisca.- Ran si tolse dalla bocca un paio di grosse spine cercando di non apparire troppo schifata, dopotutto si era sforzato tanto per lei.

-Ehm...ops?-

-Tranquillo. È buonissimo lo stesso.- la karateka gli sorrise dolcemente e lui si alzò prendendole la mano e conducendola sotto l'albero di Natale. Prese un profondo respiro e fece il giochetto di prestigio che gli aveva insegnato in non meno di due ore quello strampalato di Ladro Kid; alla ragazza si illuminarono gli occhi non appena vide la scatolina rossa comparire tra le sue mani, la aprì rapidamente e dentro vi trovò un paio di orecchini di perle leggermente pendenti.

-Grazie.- sussurrò con occhi pieni di gratitudine e amore.

-Grazie a te perché ci sei. Buon Natale.-

-Buon Natale.-

 

* volume 78 file 6.

Angolo Autrice:
Eccomi tornata con una piccola cosa sul Natale...
come ho già detto nulla di pretenzioso, un piccolo momento di dolcezza.
Ho paura di essere stata OOC vi prego ditemi se lo sono stata!
Grazie a tutti quanti e BUON NATALE! <3
=)

  
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