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Autore: __Brokeninside    18/12/2013    0 recensioni
Avrei voluto piangere, ma ero troppo orgoglioso per farlo. Mi limitai a socchiudere gli occhi ed avvicinarmi a lui, lasciandomi stringere come se fosse l'ultimo abbraccio che potesse donarmi. Ero tornato a casa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non riuscivo a crederci, in realtà. Continuavo a fissare il soffitto non avendo molto da dire, mi sembrava una situazione pienamente assurda. Ci avevo così tanto sperato che tutto attorno a me pareva surreale o, meglio, lui accanto a me lo era. Riempiva l'altra parte del letto d'albergo come se gli fosse da sempre appartenuta, ma non solo quell'angolo, tutti i miei vuoti sembravano appartenergli e che solo lui avesse la capacità di colmarli. Faceva male in un certo senso, volevo liberarmi da quell'opprimente peso sullo stomaco, ma non ci riuscivo e sapevo con tutto me stesse che avrei dovuto nasconderlo in eterno. Eppure continuavo a replicare che accanto a me era l'unico posto che gli si addicesse. 
Sentivo ancora i suoi respiri attraversarmi la pelle e il suo modo di zittirmi, di ricordarmi che avrebbero potuto sentirci. Era straziante, alla fine mi sarebbe così tanto piaciuto poter urlare che era mio quella notte. Almeno quella notte. Aveva piovuto tutto il tempo e, probabilmente, il tutto era risultato molto più romantico di quanto non volessi che apparisse. Ma cavolo, c'è qualcosa di più romantico dei suoi occhi? No, non credo, hanno portato via una parte di me.
"Harry, devi smetterla, devi restar integro, non puoi distruggerti per lui."
Era quello che continuavo a dirmi da tempo ormai, ma amavo il modo in cui potevo ferirmi amandolo, sanguinare senza che nessuno se ne accorgesse, sputare pezzi del mio cuore sull'asfalto e lasciarlo lì, a marcire. Non ne potevo far a meno, ormai quella routine mi dipingeva, mi modellava. Amarlo in quel modo struggente, cattivo, aveva portato fuori lati di me che non avevo mai pensato di possedere; lui mi apparteneva, ma nessuno doveva saperlo. Anche lui lo diceva "non possiamo uscire allo scoperto fuori adesso, sarebbe un danno per te, per me, per i ragazzi". Doveva importarmene? Perché dovevo pensare agli altri se la mia felicità mi stava sfuggendo di mano? 
Si, ero egoista e non ne potevo più, preferivo scacciare questi pensieri e fissarlo lì vicino a me. Mi volta e notai all'istante che mi stava fissando con aria estremamente dolce, potevo quasi sentir sfiorare la mia pelle con la sua dolcezza.
"Buongiorno, piccolo Harry". Mi disse con la voce roca e gli occhi semi-aperti, come se stesse ancora sognando."Hai dormito bene?". Chiesi io, con un pacato sorriso, celando così i miei innumerevoli pensieri. "Sei preoccupato?". 
"No, perché dovrei esserlo?". Mi voltai, ripresi a fissare il soffitto e inspirai profondamente, a pieni polmoni. Il cuore era salito in gola e potevo percepire i miei battiti irrigidire il mio corpo. Mi si avvicinò, la sua mano si posò sul mio addome e dovetti voltarmi. La sua espressione era seria ma allo stesso tempo celava un velo di dolcezza e speranza che era proprio del suo carattere. Perché doveva capitarci questo, Louis? Che motivo avevo io di rovinarti la vita e dirti ti amo, come se non fosse niente? 
"Vinceremo, te lo prometto, un giorno saremo solo io e te, ma devi crederci. Ti amo."
Avrei voluto piangere, ma ero troppo orgoglioso per farlo. Mi limitai a socchiudere gli occhi ed avvicinarmi a lui, lasciandomi stringere come se fosse l'ultimo abbraccio che potesse donarmi. Ero tornato a casa.
  
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