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Autore: SurviveYou    18/12/2013    0 recensioni
E' Natale, e l'aria natalizia si fa sempre più presente. Storia di un amore...Buona Lettura!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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~Natale, l'unico periodo dell'anno in cui le persone si sento più buone. Quando era piccola, i momenti più divertenti erano quando si faceva l'albero ed il presepe. Ricordo che papà mi prendeva in braccio per sistemare la stella più grande sulla punta dell'abete. Anche il momento del presepe era importante, con la mamma posizionavamo i personaggi del presepe con cura. L'unica cosa che non amavo tanto erano i pranzi o cene con tutti i parenti, quella moltitudine di zii e cugini che venivano a casa per spetegolare o solo per scroccare un pasto. Alla sera, quando i miei erano a dormire, scendevo di nascosto e mi sedevo sul divano a fissare l'albero decorato. Fantasticavo sempre su come sarei stata da grande, chissà se sarei diventata una mamma affettuosa come la mia oppure una di quelle madri sempre impegnate col lavoro. Sognavo di aiutare la mia bambina con il presepre, e che il mio futuro marito facesse l'abete con noi. A distanza di parecchi anni, mi trovo in una casa grande, calda e circondata da persone a cui voglio un mondo di bene. Quest'anno il mio regalo di Natale era arrivato in anticipo, ed era così carino che non potei rifiutarlo!
"Ehi, che ti sei incantata a guardare la nostra opera?" mi abbracciò da dietro Fabio.
Sì, Fabio, il mio migliore amico. Quell'uomo che per anni mi aveva stressato la vita, ora era al mio fianco. Lo amo come non ho mai amato nessun uomo, sapeva essere così dolce ma così serio allo stesso tempo. Ci abbiamo messo tanto a capire che non potevamo nascondere quello che provavamo l'uno per l'altra. Non dimenticherò mai l'ultima puntata di Sanremo, quando dietro le quinte, ascoltando 'L'essenziale' la canzone vincitrice, ci lasciammo sfuggire un bacio. Uno di quei baci che aspetti da un vita e che trasformano la stanchezza in felicità. Da lì in poi non ci separammo più, era inutile dividerci, perchè tanto non resistevamo più di 10 minuti.
"Sì, mi sono incantata a guardare quello che abbiamo costruito in questi mesi, guardali, guardaci, siamo una famiglia" dissi osservando i nostri figli che giocavano e ridevano insieme.
All'inizio non era stato facile, i miei figli, Ilaria e Alessandro erano grandi mentre quelli di Fabio,Marco e Laura erano più piccoli. Ma con tanta pazienza, siamo riusciti ad amalgamare il tutto e a creare questo splendido quadretto.
"Te l'avevo detto che ci saremmo riusciti, quando si è innamorati, si può tutto" commentò con un tono di voce così delicato.
"Io sono innamorata, e tu?"
"Io sono innamorato, non cambierò idea e non me ne andrò, ti amo Lucianina" in quel momento mi strinse più forte, come se volesse sentirmi ancora più vicina.
"Ti amo" mi limitai sorridendo come una balenga.
Ilaria venne a rapire Fabio, così decisi di andare in cucina a preparare qualcosa per cena. Dall'altra stanza non scappò nessun rumore, e la cosa mi preoccupava. Dopo una decina di minuti, decisi di andare a controllare. Trovai solo Fabio in piedi davanti al caminetto acceso.
"Cosa ci fai tutto solo?" sorrisi sedendomi sul divano dietro di lui.
"Aspettavo te" si voltò.
"Bastava chiamarmi"
"Senti Luciana, in questi mesi sono stato benissimo, vivere qui a Torino con te e i ragazzi mi piace da morire. Ma c'è una cosa che manca, e che vorrei aggiungere. Non so se tu l'apprezzerai oppure mi prenderai in giro, però devo farlo. Io ti amo più di ogni altra cosa, sei la donna della mia vita e non posso perdere quest'occasione."
"Ti manca Milano, vuoi qualcosa che qui non c'è, dimmelo" lui si inginocchiò di fronte a me.
"Luciana, amore, vuoi sposarmi?"
A quella domanda, la scena e forse anche l'intero mondo si bloccò. Non credevo alle mie orecchie, per la prima volta un uomo mi aveva chiesto di sposarlo...A me, che sono la più sbadata, la più disorganizzata e ritardataria di questo mondo. Avevo sempre sognato questo momento, era un passo importante, ma io ero pronta? Certo.
"Si" urlai scoppiando in lacrime, ma questa volta non erano di dolore, ma di gioia.
"Grazie, non ti deluderò vedrai."
I ragazzi scesero giù dalle scale saltando e gridando di felicità, ci abbracciarono forte. Questo è quello che avevo sempre desiderato, una famiglia unita che durasse per sempre. Amo il Natale, rende le persone più buone e felici.
  
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