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Autore: Princess Kurenai    19/12/2013    1 recensioni
« Che diamine hai combinato qui dentro?!»
Herc aveva fatto del suo meglio per 'ubbidire' all'ordine di Chuck di restare lontano dalla cucina - aveva portato a spasso Max, era stato al telefono con suo fratello e aveva addirittura controllato le luminarie natalizie che sembravano non voler funzionare -, ma quando aveva sentito l'odore di bruciato e le imprecazioni di Chuck, per lui era stato impossibile non raggiungere il figlio.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chuck Hansen, Herc Hansen
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Titolo: Pavlova
Fandom: Pacific Rim
Personaggi: Hercules “Herc” Hansen, Chuck Hansen
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Oneshot, Incest, Slash, What if? (E se…), Chuck Lives
Conteggio Parole: 715
Note: 1. La Pavlova è una torta tipica australiana che dovrebbe essere preparata per Natale °A° anche se non fosse, sono certa che sia australiana XD
2. Chuck deve vivere. Punto!
3. Traduzione italiana del mio secondo contributo al Hansencest Advent Calendar

« Che diamine hai combinato qui dentro?!»
Herc aveva fatto del suo meglio per 'ubbidire' all'ordine di Chuck di restare lontano dalla cucina - aveva portato a spasso Max, era stato al telefono con suo fratello e aveva addirittura controllato le luminarie natalizie che sembravano non voler funzionare -, ma quando aveva sentito l'odore di bruciato e le imprecazioni di Chuck, per lui era stato impossibile non raggiungere il figlio.
« Va via, vecchio! Ti avevo detto di girare alla larga!», esclamò prontamente il ragazzo, « Vattene! Non c'è niente da guardare qui!», ma Herc rimase immobile, perché al contrario di quanto diceva suo figlio, c'era qualcosa da guardare, e quel qualcosa - o meglio: qualcuno - era proprio Chuck.
Indossava un grembiule con il logo di Striker Eureka - era uno dei tanti gadget che si potevano ancora trovare in commercio - e davanti a lui, sul bancone, c'era quello che poteva essere definito un ammasso di zucchero bruciato - almeno l'odore era quello.
Ovviamente l'uomo evitò di sorridere - o di ridacchiare, non voleva di certo ferire i sentimenti di suo figlio -, ma cercò ugualmente di avvicinarsi per scoprire quali fossero le intenzioni di Chuck. Già sapeva che il ragazzo si era chiuso in cucina per cucinare - non ci voleva un genio per capirlo -, ma non sapeva cosa... anche se era certo che, data l'espressione di Chuck, fosse un qualcosa di importante.
« Che cercavi di fare?», domandò.
Chuck sbuffò distogliendo lo sguardo.
« È Natale», borbottò alla fine, certo di non potersi più nascondere - le sue intenzioni erano più che palesi.
« Questo lo so...»
Il ragazzo esitò ancora prima di riprendere a parlare.
« La... mamma preparava questa torta ogni anno», ammise piano, imbarazzato a morte, per poi aggiungere un: « Volevo solo mangiarla ancora, okay? Non la stavo preparando per te! Cerca di non illuderti, vecchio!», nel quale tentava chiaramente di mettersi sulla difensiva.
« La Pavlova?», domandò Herc stupito, e quando Chuck annuì l'uomo non poté non riportare alla memoria i ricordi dei Natali passati con Angela, prima che i Kaiju distruggessero tutto.
Preparare la torta Pavlova per Natale era una sorta di tradizione di famiglia che, con la morte di Angela ed il rapporto disastroso tra lui e Chuck, era andata persa.
Per Herc fu impossibile trattenere un sorriso e non sentire il cuore riempirsi di una strana gioia. Non era tanto l'aspetto di Chuck - che, doveva ammetterlo, era piuttosto buffo - ma era il fatto che il ragazzo dopo tutto quel tempo si fosse ricordato di quella tradizione.
Era come essere di nuovo una famiglia ed Herc, nonostante il rapporto 'poco convenzionale' con Chuck, si sentiva felice e fortunato. Senza inibizioni non riuscì a trattenersi dall'abbracciare suo figlio che, ancora indispettito per il suo fallimento culinario, tentò ovviamente di scostarlo.
« Non fare la femminuccia, vecchio! Lasciami subito!», esclamò divincolandosi e ricevendo in tutta risposta un bacio che lo fece calmare e mugugnare.
Herc si staccò solo qualche attimo dopo, sorridendo senza alcun timore.
« Cuciniamo insieme», propose, ricevendo in risposta un'occhiata confusa da parte di Chuck.
« Non la sai cucinare».
« Neanche tu», rispose, e prima che il ragazzo potesse controbattere, Herc si affrettò a parlare ancora, « Ma insieme siamo maledettamente bravi a fare qualsiasi cosa».
Chuck piegò istintivamente le labbra in un sorrisetto, comprendendo solo in quel momento le vere intenzioni di suo padre.
Non gli era andato di volta il cervello con quell'abbraccio ed il bacio assolutamente fuori luogo - né lui né tanto meno Herc erano inclini a quel tipo di manifestazioni d'affetto -, suo padre era... solamente 'felice' perché dopo tutto erano ancora una famiglia.
In fin dei conti, si disse, nonostante il suo disastroso tentativo di cucinare la Pavlova di sua madre, era riuscito ugualmente ad ottenere lo stesso il risultato che desiderava, perché dopo quasi un anno di distanza dalla chiusura della Breccia e dopo tutti loro ben noti problemi, lui ed Herc erano ancora lì... e quel Natale, rappresentava per entrambi una sorta di nuovo inizio.
« Sarai il mio co-pilota anche in questa missione?», domandò allora, e suo padre annuendo si spinse verso di lui per reclamare un altro veloce bacio prima di immergersi con lui in quello sconosciuto mondo che era la cucina.
Forse ne sarebbero usciti sconfitti, ma erano insieme e quella consapevolezza era l'unica cosa della quale avevano bisogno per andare avanti.

 

 

 

   
 
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