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Autore: ErinThe    19/12/2013    3 recensioni
[Terza classificata a "Le Riserve contest" di Triz]
Nella linea Mirai, l'eroe Goku è condannato ad essere impotente su un letto, una fine del tutto inadatta ad un saiyan valoroso quale è. Saprà, tuttavia, ripercorrere una delle sue battaglie fondamentali, anche al fine della trama, della sua vita: la sconfitta di Freezer e suo padre, giunti sul pianeta anni addietro desiderosi di rivincita.
Digrigni con forza i denti, facendoli scricchiolare, e con basso grugnito stringi con forza la stoffa arancione che ti veste.
Ecco, ecco la fitta che è arrivata. Serri gli occhi.
Davanti a sé una densa nube di pulviscolo consentiva un raggio di vista di appena qualche metro. Sul terreno desertico, frammenti di roccia fuggivano lontano, sospinti dal vento impetuoso.
La calma ed il silenzio circostanti rimbombavano assordanti nelle sue orecchie e conferivano all’intero paesaggio un’apparenza tetra, funerea.
[...]
Goku abbassò con lentezza le braccia, unite e protese davanti a sé, e staccò i polsi fino a quel momento congiunti. Le spalle si alzavano e abbassavano a ritmo forsennato, la bocca era spalancata nel tentativo di ripristinare un respiro regolare.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goku, Mirai!Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 *Sproloquiando indegnamente*

Sono, per vostra sfortuna, ancora viva. Purtroppo per voi non sono ancora sepolta sotto tre metri di terra ad essere divorata dai lombrichi, ma gironzolo ancora per il mondo. E faccio così la mia ricomparsa nel sito. *Viene cacciata via a suon di padelle (?)* Ok, lasciamo stare. 
Dicevo, eccomi tornata *risata malefica* più forte di prima – ma anche no. Capito qui con una one shot scritta per il contest di Triz sul forum, dedicato ai personaggi più bistrattati e snobbati del forum. E – per le mie vecchie conoscenze – esiste qualcuno che sia appassionato di personaggi sfigati più di me? No, obviusly. Il personaggio capitatomi è quel povero e sfortunato figliuolo che è Mirai!Goku, il contesto da trattare "la sconfitta di Frezzer e Re Cold". Quindi, ecco come ho ritratto la cosa, mettendo insieme un po' di introspezione di quanto sia cattiva e ingiusta (?) la vita nei confronti del nostro prode ed impavido saiyan, mescolando la cosa ai momenti della gloria passata, cioè dei tempi in cui sconfisse il piccolo alieno con manie di protagonismo. Nelle parti inziale e finale, in corsivo, ho utilizzato una seconda persona e il tempo presente, mentre nel corpo centrale la narrazone è più classicamente al passato ed in terza persona.
Niente di più da dire, as usual, e spero la cosa non faccia troppo schifo – nel caso sono pronta a raccattare i pomodori marci che gentilmente (?) mi scaglierete. Sono aperta a qualunque commento di schifo o di minaccia, e grazie a chiunque si accinga a leggere questa cosa ^^








 

Le assi del soffitto della camera da letto dovrebbero essere ferme, in fondo non è in corso nessun devastante terremoto. Perché, allora, ai tuoi occhi queste linee, normalmente rette, appaiono ondeggianti dall’alto al basso, da un lato all’altro della stanza?
Ansimi, serrando poi le labbra ed emettendo aria dal naso. Con un gesto sofferto, scosti un ciuffo di capelli, neri e fradici, dalla fronte, per poi lasciare ricadere pesantemente la mano lungo il tuo fianco.
Sta sopraggiungendo un altro attacco, lo senti. Porti entrambi i palmi nella parte sinistra del petto, all’altezza del cuore, percependo l’avvento di una nuova stilettata.
Digrigni con forza i denti, facendoli scricchiolare, e con basso grugnito stringi con forza la stoffa arancione che ti veste.
Ecco, ecco la fitta che è arrivata. Serri gli occhi.


 

Davanti a sé una densa nube di pulviscolo consentiva un raggio di vista di appena qualche metro. Sul terreno desertico, frammenti di roccia fuggivano lontano, sospinti dal vento impetuoso.
La calma ed il silenzio circostanti rimbombavano assordanti nelle sue orecchie e conferivano all’intero paesaggio un’apparenza tetra, funerea.
Goku abbassò con lentezza le braccia, unite e protese davanti a sé, e staccò i polsi fino a quel momento congiunti. Le spalle si alzavano e abbassavano a ritmo forsennato, la bocca era spalancata nel tentativo di ripristinare un respiro regolare.
I bagliori del Super Saiyan avvolgevano ancora la sua intera figura, fendendo in piccoli squarci la fitta nuvola polverosa. Abbassò per un istante le palpebre, riducendo velocemente la propria aura, e volse poi le iridi, ora nere, verso il cielo, ridivenuto finalmente azzurro e sereno. Un angolo delle labbra si curvò in un sorriso, salvo poi riabbassare lo sguardo e tornare all’espressione rabbuiata.
Mosse un lento e tentennante passo in avanti, addentrandosi maggiormente nella nube polverosa, ora abbassatasi fino ad andare a coprire solamente metà del corpo del guerriero.
Camminò, lo sguardo fisso verso il basso, ponendo concentrato un piede dinanzi all’altro, rabbrividendo al contatto del pulviscolo con i lembi di pelle nuda, laddove la sua tuta era rimasta lacerata.
Poi improvvisamente si fermò. Le pupille erano fisse, immobili su un punto preciso davanti a sé.
Due corpi. Due corpi inermi, stesi al suolo, a poca distanza l’uno dall’altro. Il saiyan si lasciò sfuggire un profondo sospiro, mentre, controvoglia e a passo pesante, oltrepassò il più massiccio, prono e dal dorso martoriato, sul cui capo di ergevano due imponenti corna, e andò a scrutare il secondo.
Il cadavere di Freezer, minuto e sottile, era raggomitolato su sé stesso sul terreno arido, le ginocchia piegate al petto e le braccia a circondarle, ed il collo piegato a nascondere il capo tra le spalle.
Il guerriero si girò per un attimo a guardare le corpulente spoglie di Re Cold, per poi tornare a scrutare il corpo del figlio, la cui pelle candida era in gran parte coperta da liquido vermiglio, ormai rappreso. Osservò il suo viso, le palpebre abbassate, gli zigomi rilassati e la bocca piegata in un’espressione asettica.
Piegati, annientati, sconfitti.
Goku finalmente sorrise. Lasciò che i raggi del sole, tornato a splendere, gli carezzassero il viso, mentre volgeva nuovamente lo sguardo al cielo sereno e finalmente libero.
Sorrise di nuovo, lasciandosi sfuggire un risolino e rilassando finalmente le membra, mentre quella nube polverosa ai suoi piedi si diradava sempre più.


 

Spalanchi le palpebre, come al risveglio da un terribile incubo. Sai però che, in realtà, non è certamente di un incubo che si tratta. E nemmeno di un sogno, un avvenimento frutto della fantasia che ti ha visto vincitore. Solamente un fatto, un episodio di un passato che in questo momento sembra talmente lontano da apparire irreale.
Sollevi un braccio, osservi la tua mano tremante, così debole, così impotente. Mano che, tuttavia, ha in passato scongiurato mille pericoli del tuo pianeta, riuscendo di volta in volta a combattere ed annientare il male che lo minacciava. Arrivando addirittura a sconfiggere coloro, padre e figlio, che erano considerati i padroni indiscussi dell’intero Universo.
Osservi il kimono colorato di tua moglie che ti dà le spalle, girando per la stanza.
Le violente stilettate al petto sono diminuite. Il muscolo cardiaco ti dà ora attimi di tregua, che tuttavia sai non dureranno molto.
Dov’è finito ora quel valoroso e leggendario guerriero che eri?
Quel guerriero, ora, è steso su un letto, piegato da una malattia da cui sai non potrai guarire. L’unica tua battaglia da cui uscirai inesorabilmente sconfitto. Una battaglia che non puoi vincere a suon di attacchi e colpi energetici.
E non puoi fare altro che rimanere su questo letto, ad osservare le ondeggianti assi del soffitto, in attesa di un altro attacco doloroso che ti consuma dall’interno. 

 














 







 
 
   
 
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