20/12/2013
3 recensioniA Meli,
perchè è il suo compleanno,
perchè è quasi Natale e mi sento buona,
perchè è il suo compleanno,
perchè è quasi Natale e mi sento buona,
perchè non avrei mai creduto di scrivere una Junter,
ma l'ho fatto solo per immaginarmi la sua faccia mentre la legge.
<3
ma l'ho fatto solo per immaginarmi la sua faccia mentre la legge.
<3
“Jeff cos’è questa?”
“Una maglia…”
“Ma non mi dire?!?! E cosa fa questa maglia sul mio letto?”
“Perché lo chiedi a me?” rispose Jeff con aria innocente.
“Forse perché in questa stanza ci siamo solo noi due e fino ad un attimo fa, prima che io andassi in bagno, non c’era?” Hunter sventolava in aria la maglietta.
“Hunter, quante volte ti ho detto che il tuo guardaroba è…triste?”
Jeff e Hunter si frequentavano da qualche settimana.
Da quando Hunter si era trasferito alla Dalton Jeff aveva messo subito gli occhi su di lui; bello, muscoloso, sicuro e tremendamente sexy, uno fuori dalla sua portata insomma, per non parlare di un altro dettaglio piuttosto rilevante. Hunter si era subito professato un etero convinto e se nemmeno le lusinghe e le moine di Sebastian Smythe l’avevano fatto crollare, Jeff non aveva la minima possibilità.
Passati i primi tempi di imbarazzo era entrato subito in sintonia con Hunter e ormai si era abituato all’idea di vederlo solo come un amico; aveva messo una pietra sopra, anzi un vero e proprio macigno, su ogni più piccola e microscopica possibilità di far entrare Hunter nei suoi pantaloni, ma la situazione si era completamente ribaltata una sera di primavera quando, dopo un paio di drink, l’eterosessualità di Hunter aveva vacillato e lo aveva baciato.
Inizialmente aveva pensato ad un episodio isolato, ma per quanto potesse nasconderlo ad Hunter interessava Jeff.
Ne avevano discusso a lungo e dato che Hunter era nuovo a quel tipo di “situazione” aveva chiesto a Jeff del tempo per capire: uscivano, ridevano, scherzavano e stavano ore abbracciati, ma da quella sera non si erano più baciati.
Jeff aveva acconsentito a dare a Hunter tutto il tempo necessario ma la sua indole irrequieta e impaziente lo aveva portato a concentrasi su altro per non pensarci: il guardaroba di Hunter.
Fortunatamente per la maggior parte del tempo Hunter vestiva la divisa della Dalton ma quando era “in borghese” il suo armadio proponeva solo ed esclusivamente tutte le sfumature del grigio e del nero.
“Jeff, ancora con questa storia?”
“Si Hunter, ti ho già detto che il nero non è un colore e il grigio non ti valorizza! “
“Quindi farmi trovare una maglia azzurra sul letto dovrebbe farmi cambiare idea?”
“E’ il mio colore preferito…e poi mette in risalto il colore dei tuoi occhi!”
Hunter arrossì.
“Va bene, hai vinto, proverò questa maglia, ok?”
Il sorriso di Jeff si illuminò come quello di un bambino a Natale.
Hunter indossò la maglia e si guardò per qualche minuto allo specchio.
“Direi che non è male…”
“Visto? Dovresti fidarti di più di me!”
“Io mi fido.”
Hunter fece un passo verso Jeff, appoggiò la mano sulla guancia del biondo e avvicinò le loro labbra in un bacio innocente e sincero.
Hunter con quelle parole suggellate da quel bacio aveva confessato, silenziosamente, che era pronto.
Pronto per loro.