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Autore: RottenWorld    20/12/2013    2 recensioni
E' arrivato il Natale nella casa della Superfamily, e Tony e Steve si accingono a preparare una sorpresa per Peter.
Nel frattempo, Clint e Natasha...
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ma dove diavolo si è cacciato? Che razza di irresponsabile…”.
Steve lanciava sguardi nervosi all’orologio da quasi mezz’ora battendo il piede sul pavimento, iniziando seriamente a spazientirsi.
“Peter potrebbe tornare da un momento all’altro e quell’incosciente è finito chissà dove…”.
“Parlare da soli è uno dei più evidenti segni di insanità mentale, Capitano, sarà la vecchiaia”.
Steve si voltò verso la porta: Tony se ne stava appoggiato allo stipite con aria strafottente ed un bicchiere con qualche strano drink in mano.
Steve alzò un sopracciglio, infastidito: “La puntualità era uno dei principali requisiti durante gli addestramenti: chi non la rispettava veniva seriamente punito”.
“Rilassati, soldato, siamo in tempi di pace. E poi…” Tony si avvicinò a Steve, piazzandosi a pochi centimetri dal suo viso con un sorriso malizioso. “Come intenderesti punirmi?”.
“Falla finita, Stark, abbiamo del lavoro da fare” rispose Steve arrossendo leggermente: ormai aveva imparato a riconoscere i sottili doppi sensi del compagno.
“Ok, iniziamo allora, siamo piuttosto in ritardo sulla tabella di marcia, no?” disse Tony posando il drink sul tavolino accanto al Capitano. “E prima che tu faccia altri commenti, ti informo che ci ho impiegato un po’ di tempo ad arrivare perché stavo ultimando il regalo per Peter e Ferro Vecchio come al solito non collaborava”.
“Hai sempre la scusa pronta, vero? In ogni caso, facciamo in fretta: Phil ha portato Pete al centro commerciale, ma non tarderà molto a tornare” replicò Steve con un mezzo sorriso, il nervosismo verso il suo “Uomo di Ferro” stava svanendo. “Al lavoro, soldato”.

“Papà Tony, papà Steve, sono tornato!” Peter entrò in casa di corsa, fiondandosi verso il salotto. “Wo-aoh!” esclamò contemplando la stanza: ai mobili erano state attaccate luci natalizie che brillavano a intermittenza e fili colorati. Ma lo spettacolo più bello lo dava il grosso abete posizionato al centro della sala: era decorato con palline rosse, dorate, bianche e blu (come le divise del piccolo Spider-Man, di Iron Man e di Captain America), sulla sommità, dove di solito si mette la stella, spiccava la A degli Avengers, mentre ai suoi piedi c’erano pacchetti di ogni colore, forma e dimensione.
Steve apparve nella stanza sorridendo a Peter: “Ehi, Soldatino, ti piace?” “Papà!” esclamò entusiasta il bimbo correndo in contro al padre, che lo prese in braccio.
Tony entrò a sua volta, gli occhi puntati sul figlioletto ed il compagno, avvicinandosi: “Ragnetto, non saluti il papà bello e giovane?” “Papino!”.
Steve scoccò un bacio sulla guancia sinistra del pargoletto, Tony su quella destra, contemporaneamente. Il piccolo rise contento.
“Permesso, posso entrare?” Coulson, nel frattempo entrato in casa, si affacciò nel salotto con una busta piena di pacchetti in una mano.
“Ci mancherebbe altro, vieni” lo esortò Steve. L’uomo non se lo fece ripetere due volte.
“Lo zio Agente si è comportato bene con te, Pete?” chiese Tony.
Steve lanciò un’occhiataccia al marito, poi chiese al figlio: “Hai fatto il bravo con lo zio Phil?”.
“È stato un bravo piccolo agente” rispose Coulson sorridendo, posando il sacchetto sotto l’albero.
“Mi ha comprato un muuuuuucchio di regali!” esclamò Peter allargando le braccia. “Anche per voi due!” aggiunse allegro.
Steve guardò Coulson con un sorriso mortificato: “Grazie mille, ma non era necessario… mi dispiace, ma non abbiamo comprato nessun regalo per te. E dire che ti abbiamo praticamente costretto a fare da baby-sitter a Pete…”.
“Non dire sciocchezze, Capitano, ho fatto tutto molto volentieri. Del resto, il desiderio più grande di un fan è poter fare qualcosa per il proprio eroe” disse l’agente.
“Oh, sono commosso, credo di aver bisogno dei fazzolettini” intervenne Tony, sarcastico.
Steve posò a terra Peter e mollò uno scappellotto sul collo del compagno.
“Ahia! Dannazione, Rogers, non sono mica un super-soldato come te! Che volevi fare, rompermi le vertebre?!” si lamentò massaggiandosi il collo con la mano sinistra a mandando a qual paese Steve con il braccio destro.
“Porta rispetto agli agenti” replicò Steve con sguardo impassibile, ma sperando di non averlo colpito troppo forte.
Phil e Peter risero divertiti.

“Guarda guarda come si divertono. Sembra proprio la classica famigliola felice che si vede nei film, non trovi?”. Clint rivolse un mezzo sorriso a Natasha, che invece osservava con una mal celata nota di disappunto Tony, Steve e Peter intenti a scartare i loro regali, raggianti.
I due agenti S.H.I.E.L.D. si erano fermati davanti alla finestra della famiglia Stark-Rogers-Parker, mentre facevano una passeggiata per le vie della Grande Mela.
“Natale è una cosa da bambini, come tutte le altre feste, se non peggio. Le decorazioni, i regali, quelle irritanti lucette colorate… che senso ha tutto ciò? Come possono delle cose così stupide e futili rendere così allegre le persone? Non ha senso” brontolò la donna.
“Forse non c’è niente da capire. Forse piace proprio perché è una cosa da bambini. Dopo tutto, lo siamo stati anche noi” replicò l’agente Barton.
“Sono cresciuta come una manipolatrice, una spia ed un’assassina. Non sono mai stata una bambina. La parola ‘infanzia’ non esiste nel mio vocabolario”.
Dicendo queste parole, Natasha assunse un’aria che a Clint parve affranta: nessuno meglio di lui conosceva il passato ed i demoni della sua fidata compagna di missioni, salvata da lui stesso da un’esistenza oscura. Decise che quello era il momento giusto.
La rossa si accorse che l’uomo la stava guardando con un’espressione dolce e premurosa, che la mise un po’ a disagio.
“Che c’è?” chiese seria, ma incuriosita.
Clint infilò una mano nell’ampia tasca del suo cappotto ed iniziò a frugarci dentro, in cerca di qualcosa.
La donna sgranò gli occhi e la vaga intuizione di ciò che stava per accadere le attraversò il cervello come un lampo. “Ma cosa…?”.
L’uomo estrasse un piccolo pacchetto dalla forma irregolare, incartato con della carta lilla e decorato con un fiocchetto rosso.
“Clint…” cercò di dire l’agente Romanoff, prima di non trovare più le parole.
“Aprilo” la esortò l’uomo, stampandosi un sorriso che Natasha non avrebbe mai pensato di vedere sul suo volto.
La donna lo aprì incerta, e si trovò tra le mani un piccolo orsetto di peluche con lo stemma dello S.H.I.E.L.D. cucito all’altezza del cuore. Un biglietto scritto con una grafia frettolosa ed irregolare lo accompagnava: ‘ Per la mia compagna di avventure. Sei la migliore –Clint ’.
“Buon Natale, Nat”.
Per la prima volta nella sua vita, la Vedova Nera sentì il proprio cuore dapprima stringersi come in una morsa che la lasciò senza fiato, poi allargarsi nuovamente, gonfiato da un’emozione che l’imperturbabile spia russa non si era mai concessa.
“Stupido” sussurrò, senza riuscire a guardare Clint negli occhi.
“Stupido”.
Senza quasi rendersene conto, si tuffò tra le braccia del suo collega, il suo salvatore, che la strinse forte come il Falco che per niente al mondo lascerebbe andare la sua preda.

Coulson camminava lentamente tra le vie decorate a festa della città, sereno e con il cuore leggero. Uscendo dalla casa dei suoi amici, incrociò Clint e Natasha, che salutò calorosamente.
Aveva rifiutato l’invito a cena di Steve (con grande approvazione di Tony) e si stava dirigendo verso casa.
Anche se si sentiva morire dentro ogni volta che vedeva l’enorme feeling (mascherato da frecciatine e dispetti) tra i due “super-mariti”, non poteva non provare un senso di estasi nel vedere il suo eroe d’infanzia felice nel suo “nido”, sposato e con un figlio adottivo che amava come se fosse suo.
“Quei tre… formano davvero una super-famiglia” disse tra sé e sé, sorridendo.
L’atmosfera natalizia riusciva a rendere tutto più magico e dolce.

SPAZIO AUTRICE : Buongiorno a tutti! Questa (esclusa la parte di Clint e Natasha, che ho aggiunto di recente) è stata la mia prima fan-fiction, scritta un anno fa per un contest natalizio. Purtroppo non l'ho vinto, ma sono abbastanza fiera del risultato, perciò spero che sia piaciuta anche a voi. Buon Natale e buone feste! -RottenWorld
  
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