20/12/2013
0 recensioniEspiriamo il fumo di una sigaretta dalla bocca che, uscendone, appare come una nuvola informe e deforme di vapore indefinito: i sentimenti. Si sprigionano dal nostro cuore, senza ricevere una forma, ma è proprio quando si trasformano in un cerchio che la nostra unione con una persona, quella persona, raggiunge il suo compimento, si conclude in una sagoma quasi invisibile, impercettibile all'occhio distratto e superficiale. E' fragile, precario, basta una minima folata di vento per dissorvelo e riportarlo a quell'ammasso iniziale. Eppure c'è, è lì che si libra nell'aria, pronto a propagarsi, ad ampliarsi, a scomparire.
Imprigionarlo in un barattolo di vetro sarebbe l'unico modo per preservare quel singolo cerchio, quella nebbia fluida e trasparente insieme che, in questo modo, rimarrebbe protetta dall'immensità dell'aria che, altrimenti, la smembrerebbe all'esterno in un battito di ciglia.
Sarebbe meraviglioso poter includere l'amore in un contenitore; metterlo sulla nostra scrivania, osservarlo, al suo interno, muoversi e restare immobile in una realtà circoscritta, rimanere impotenti di fronte alle mille e alle nulle forme che il fumo, l'amore assumerebbero. Probabilmente metteremmo anche un peso sul tappo poichè, nonostante la sua ermeticità, il timore che possa aprirsi e farlo fuggire è troppo grande.
Eppure quando quel barattolo si aprirà, ciò che vi è intrappolato dentro arriverà spedito nei nostri polmoni, così come l'amore, se non controllato, si fionderà con le movenze di una lancia verso il nostro cuore, lasciando non più che una sanguinante cicatrice.
E' per questo che il fumo uccide.
E' per questo che l'amore uccide.
Eppure proseguiamo impavidi, guerrieri temerari, nella ricerca di appagamento alla nostra voglia di amare, per trovare il nostro cerchio di fumo.
Amare diventa un vizio, proprio come fumare. Conosciamo bene l'entità del pericolo al quale andiamo incontro, ma poco c'importa; camminiamo, corriamo, coraggiosi, verso la dissoluzione della nostra sanità mentale, verso lo smembramento di ciò che ci colma il petto.
Fumare uccide; amare anche, perchè non riusciamo a smettere?
Imprigionarlo in un barattolo di vetro sarebbe l'unico modo per preservare quel singolo cerchio, quella nebbia fluida e trasparente insieme che, in questo modo, rimarrebbe protetta dall'immensità dell'aria che, altrimenti, la smembrerebbe all'esterno in un battito di ciglia.
Sarebbe meraviglioso poter includere l'amore in un contenitore; metterlo sulla nostra scrivania, osservarlo, al suo interno, muoversi e restare immobile in una realtà circoscritta, rimanere impotenti di fronte alle mille e alle nulle forme che il fumo, l'amore assumerebbero. Probabilmente metteremmo anche un peso sul tappo poichè, nonostante la sua ermeticità, il timore che possa aprirsi e farlo fuggire è troppo grande.
Eppure quando quel barattolo si aprirà, ciò che vi è intrappolato dentro arriverà spedito nei nostri polmoni, così come l'amore, se non controllato, si fionderà con le movenze di una lancia verso il nostro cuore, lasciando non più che una sanguinante cicatrice.
E' per questo che il fumo uccide.
E' per questo che l'amore uccide.
Eppure proseguiamo impavidi, guerrieri temerari, nella ricerca di appagamento alla nostra voglia di amare, per trovare il nostro cerchio di fumo.
Amare diventa un vizio, proprio come fumare. Conosciamo bene l'entità del pericolo al quale andiamo incontro, ma poco c'importa; camminiamo, corriamo, coraggiosi, verso la dissoluzione della nostra sanità mentale, verso lo smembramento di ciò che ci colma il petto.
Fumare uccide; amare anche, perchè non riusciamo a smettere?