Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: Van i l l a    21/12/2013    1 recensioni
"... Povera piccola fanciulla,
una via per il mondo dovrai decretare;
con la Regina un patto suggella
mentre la principessa ancora una volta dovrà crollare."
Tic-Tac. Sentite questo rumore?
È il segno che tutto sta per finire, ma non vi spaventate, questo è solo il preludio della tempesta.
Per adesso godetevi questo piccolo racconto, la trama della vera storia deve essere ancora trecciata.
Molti degli aspettatori sono già arrivati; tutti quanti aspettano, con un piacere quasi perverso nascosto da un'intrepida attesa, l'inizio dello spettacolo del Marionettista Sanguinario, altrimenti conosciuto come il Fato.
Le poltrone per i protagonisti sono state preparate, decorate con rovi intinti del sangue di colpevoli, colpevoli che sono stati marchiati a sangue prima ancor di venire alla luce in questo mondo corrotto.
Queste poltrone sono state preparate per gli attori di questa storia, voi.
Silenzio, lo spettacolo sta per iniziare, ma prima di buttarci nella narrazione i riflettori si spostano su due piccole bambine, le protagoniste di una favola su fantasmi del passato e promesse infrante.
Tutti attenti ad ascoltare, mentre il maestro d'orchestra intona il requiem della vostra morte.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Mamma!»
Una piccola manina afferrò il candido cappotto bianco di una donna.
«Dimmi amore»
La giovane Signora Merllex si chinò in avanti, fissando i suoi occhi azzurri in quelli color nocciola della sua versione infantile.
«Mamma guarda! Ho trovato una pietra mooolto strana!»
La madre rise di cuore davanti alle buffe espressioni della figlia che adesso la tirava verso la pietra "scrittrice" - così l'aveva definita qualche minuto prima la bambina-, agitando le braccia e indicando il cumolo di sassi vicino ad una parete rocciosa.
La Signora Merllex seguì a fatica la figlia, dicendole tra un passo e un altro di non tirarla, finché non arrivarono vicino all'oggetto che aveva destato la curiosità della fanciulla.
«Guarda! La pietra ha scritto qualcosa su se stessa! Mamma che cosa vuole dire la pietra? Io non riesco a leggerlo!»
«Aspetta tesoro, su calma calma! Ora mamma lo leggerà per te»
Detto ciò si chinò sulla massa grigia informe: era piena di insenature, i lati erano irregolari e qualche angolo era smussato, eppure su una piccola parte si potevano notare delle incisioni alquanto singolari. Gli occhi della donna cominciarono a scorrere sui segni grigi prima lentamente poi sempre con più frenesia, mentre un senso di terrore le avvolgeva l'anima e le pupille diventavano piccole davanti ad un terribile destino che solo lei poteva vedere.
Arrivò all'ultimo segno, il cuore a mille e l'anima a pezzi; la paura prese il controllo dei suoi movimenti, niente e nulla le impedì di urlare mentre correva verso il marito e l'altra figlia.
«Mamma, che succede?»
La figlia era rimasta immobile vicino al masso, guardava la madre correre, completamente preda della confusione. Cosa avevo letto la sua cara mamma per essere scappata così?
Una folata di vento gelido la investì in pieno, fin dentro le ossa, un flebile sussurro le entrò nelle orecchie come il cinguettio degli uccelli in una mattina di primavera. La piccola si voltò lentamente verso la pietra che adesso ai suoi piccoli occhi aveva assunto un altro aspetto. Si avvicinò con lentezza alla pietra e poggiò una manina sulla roccia fredda, nel farlo si ferì l'indice. Il fluido rosso che nacque sulla parte tagliata colò sulla superfice grigia e andò a riempire le incisioni. La bambina ritirò la mano con rapidità mentre seguiva il lento percorso del suo stesso sangue, il quale fluì in ogni fessura senza fermarsi; sembrava quasi che quel liquido scarlatto sgorgasse direttamente dalla pietra. Le incisioni furono chiare alla giovane più di quanto non lo fossero mai state, adesso brillavano di una luce cremisi che la incantò.

Si udì un rumore sordo, qualcosa era appeno apparso sulla parte rocciosa davanti alla bambina, una superfice trasparente era nata dal centro della roccia e adesso si espandeva verso ogni direzione. Dopo qualche minuto quello che sembrava essere uno specchio dalla forma ben definita rifletteva l'immagine della sua giovane osservatrice sotto un'ombra molto strana. La bambina si avvicinò allo specchio e lo toccò col dito ferito, la superfice vibrò sotto il suo tocco e si mosse leggermente, quasi come fosse animata.
Ci fu qualche minuto di silenzio quando, improvvisamente, la bambina abbassò con un gesto secco il braccio, quel movimento non sembrava nemmeno appartenerle, come se non fosse stato inviato dalla sua mente ma da un'entità esternza, misteriosa.
I suoi grandi occhi castani divennero vitrei, invece la sua gemella, i cui occhi si riempirono di un liquido nero privo di luce che avevano un qualcosa di demoniaco, cambiò l'espressione inespressiva sul suo viso con una folle e un sorriso sadico a incresparle le piccole labbra rosee. La propietaria dell'immagine, che nulla di umano aveva, spostò lo sguardo sulla roccia ai suoi piedi e lesse con voce piatta ciò che prima non capiva.
«Tutto è appeso ad un filo,
la piccola chiave presto apparirà.
Una voce sussurra "Uccidilo"

il fantasma presto si risveglierà.
Povera piccola fanciulla,
una via per il mondo dovrai decretare;
con la Regina un patto suggella
mentre la principessa ancora una volta dovrà crollare


Un'atra folata di vento gelido le avvolse il corpo, quel momento di silenzio fu rotto dalla candida voce della sorella minore che la chiamò, dietro di lei la madre e il padre discutevano animatamente, gli occhi attraversati da lampi d paura.
«Emily, dobbiamo tornare a casa! Mamma e papà ci stanno aspettando»
La maggiore si girò verso la sua vera sorella e la fissò in silenzio per qualche secondo.
«Si, vengo.»
Rispose, con voce priva della solita allegria che la caratterizzava, e si avviò verso la minore, che non aveva notanto il cambiamento della sorella. Le due si avviarono verso i genitori, i quali le presero per le braccia e le allontanarono in fretta da quel parco colorato di bianco dalla neva.


«Sembra che qualcun altro abbia firmato il suo patto con me, bene, sarà molto interessante»
La superfice dello specchio si increspò leggermente prima di sparire con quella voce nata dal nulla, che si lasciò dietro sono una gelida e vuota risata priva di qualsiasi colore. Ancora una volta la folata di vento spezzò quel silenzio, portando via con sè quella risata dall'oltretomba, mentre, a una decina di metri di distanza, il corpo della piccola Emily si accasciava inerme al suolo; così la sincera promessa fatta alla sorellina era stata spezzata. Da quel momento le due non poterono più stare insieme, sennò nel sonno eterno della morte.



***


E così un nuovo contratto è stato stipulato, un contratto fatto col sangue di una vittima che ha intrappolato la propria anima con le nere catene della morte. Ma non finisce qui, lei è solo una delle tante colpevoli inconsapevoli che si è legata ad uno spirito maledetto, e con questo ha inizio adesso quella che sarà una tragedia senza fine, forse.










~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
*ANGOLO DELLA PAZZIA DI VANILLA*

Ed eccomi qui con la mia prima one-shot, siate clementi nel commentare e ditemi che ne pensate.
Vi anticipo che questa è genesi di una storia che FORSE pubblicherò tra un po' di tempo.
Vedete di recensire se non volete che venga a trovarvi durante la notte... scherzo, forse. Con questo vi saluto e buona serata, mie care vittime :3

Un saluto. Van!
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Van i l l a