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Autore: fearlesshippie    21/12/2013    0 recensioni
Nancy ritrova la memoria e scrive tre pagine di diario in tre momenti differenti,in cui cercherà di far ordine nella nuova realtà.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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06.19
Oh Kurt,ho ritrovato la memoria solo per te. 
Un giorno ,ricordo che era estate, m'ero fatta un tatuaggio sulla clavicola sinistra,così per capriccio e sapevo che ti sarebbe piaciuto, come ti sarei piaciuta io perchè adoravi i miei lunghi capelli rossi raccolti, il mio testardo disordine e il mio sorriso splendente. Quel giorno son partita presto insieme al mio gruppo d'amici,tu non c'eri, eri a casa,mentre l'auto sfrecciava ai centotrenta e la testa ballava canzoni di cui non conoscevo assolutamente i testi,son scoppiata a ridere, sì, così all'improvviso e ho gridato al vento 'io lo amo, sì lui lo deve sapere, io lo amo'. Dicono che per amore si è disposti a tutto, ecco diciamo che per me è valso il contrario, con te sì. Da quel giorno è iniziato il mio suicidio mentale e la progettazione per il tuo omicidio,e ci son riuscita anzi alle volte sei stato tu stesso a tirar fuori le tue armi migliori. Quella sera mi son seduta per terra ad un concerto e ho pensato a te, che era il tuo cantante preferito, che quel giorno sarebbe stato perfetto se solo fosse stato nostro e invece s'è rivelato un giorno come tanti, io da una parte e tu dall'altra,uniti nella nostra divisione. Tu,il mio Kurt, con gli occhi chiari e le labbra rosse come ciliege. Tu,il mio Kurt, non ne volevi sapere del mio amore, ti sei messo a ridere come ho fatto io. ( Credevo che l'amore fosse il contrario del comico, credevo fosse tragedia, me l'avevano insegnato a scuola ma tu m'ha insegnato che la vita è tutta un’altra storia. ) Ho sempre cercato la mia cura al dolore, e a diciassette anni ho capito che le tue carezze erano la camomilla alla sera quando la notte è troppo buia e tu non hai proprio voglia di passarla da sola. Non voglio pensare a te, che importa ora pensare a te se non ho nemmeno combattutto per averti? L'amore mi ha fatto paura l'unica volta che mi aveva messo davanti la persona con cui avrei potuto mettere in gioco me stessa, quella che avrebbe comandato sensi ed emozioni, quella a cui avrei lasciato tranquillamente il timone della nave del mio cuore; ma non era giusto, no, in fondo l'ho sempre saputo, in fondo l'amore non s'esaurisce finchè non si vive e io,Kurt, lo porto negli occhi e polmoni quando calpesto le foglie in autunno e le sento scricchiolare sotto ai piedi, urlano il loro dolore, e io mi sento capita. Tu eri la candela che brucia davanti a questo foglio ingiallito dal tempoOra soffio, più tardi la riaccendo.

22.54

Per te, oggi son andata pure contro l'abitudine. Solitamente non mi piace guardare il tramonto, non mi piace perchè mi ricorda che arriverà sempre il momento della fine pure se pochi istanti prima stavi maledicendo la troppa luce. Non ho mai sopportato i filosofi che mi ricordano quanto bene e male siano connessi, non mi piace perchè quando a scuola mi toccava studiarli si finiva sempre con le troppe discussioni con i miei compagni per la mia cieca credenza al positivismo assoluto, perchè me la prendevo con chi vedeva l'altra faccia della medaglia, io non ci riuscivo, io avevo te, io non mi rendevo conto nemmeno dell'alternarsi delle stagioni, del temporale di notte, della febbre alta e dei malumori, per me c'eri tu, io ero assuefatta e anestetizzata da te, sopratutto nel male. Eri le fitte allo stomaco quando mi rendevo conto di quanto fosse facile fare a meno di me. Eri il nervosismo e le mie labbra sanguinanti in piena notte quando non ti vedevo tornare. Sei l'ombra dei cipressi che mi ricorda quanto soli e malinconici potessero essere i poeti, e io mi siedo accanto a loro senza preconcetti ma con occhi spenti. Sei la pianura verdeggiante alle sei di sera quando non passano macchine e inizia a salire la brezza, ti vengono i brividi e senti il bisogno di qualcuno accanto, prima c'eri tu, e adesso ? Non è che mi manchi, è che non m'è mai piaciuta l'idea di vivere una vita a metà. Non è che mi manchi, è che mi uccide il pensiero che i nostri bisogni non siano più soddisfatti. Non è che mi manchi, è che amavo come ti si inclinavano le labbra alla pronuncia del mio nome. Adesso appoggeresti il mento sulla mia spalla e aspetteresti che mi girassi a guardartiUn sorriso timido 'Torniamo a casa Nancy, inizia ad esser tardi' 'Dimmi che non tramonteremo, non noi.' Io ti aspetto ancora. Forse son solo le nubi del nostro cielo d'Irlanda.

10.23 
Avevano Stanotte ho sentito i mostri sotto al letto parlare,avevano la stessa voce del mio passato. Avevano la voce che usavo per convincerti a restare ancora cinque minuti con me quando dovevi tornare a casa perchè era l'ultimo pullman e io che ti promettevo che avrei chiesto all'autista di trovare una scusa per non partire. 
Un giorno, mi son seduta con la sedia davanti alla finestra, ho iniziato a guardare fuori, se passasse anche solo una persona con un tuo dettaglio addosso, magari anche solo il più banale,come il braccialetto che portavi al polso o il tatuaggio sulla caviglia destra,e invece niente, e io in fondo ne ero contenta perchè mi sentivo la più fortunata.Come quando ti cercavo con le scuse più impossibili, prendevo il cellulare, 'chissà se hai cambiato le tende in camera tua' e guarda caso indovinavo sempre, e quasi non mi stupivo più di quanto io e te potessimo essere sintonizzati senza nemmeno sceglierlo. Vorrei tornare indietro e dirtelo più spesso quanto era bello ritrovarsi a fine giornata rendendosi conto d'aver vissuto più la tua vita che la mia perchè io davo spazio a te, e v'assicuro che solo se c'eri io ero in grado di rendere felici le persone intorno a me,perchè in me s'annullava il male. Vorrei sedermi di nuovo sui gradini davanti casa tua ad aspettarti rientrare da scuola,prenderci per mano e correre in cucina a mangiare, tu che si lamenta per la fame credo sia uno spettacolo non indifferente. Vorrei tornare indietro per farci una foto insieme, m'accontenterei anche di una, giuro. Vorrei non dover essere costretta a sognarti tutte le notti per rivederci sdraiate sullo stesso letto, seduti sullo stesso pavimento, ridere per lo stesso motivo. Avevi un senso dell'umorismo che io tante volte non capivo, ma non c'è cosa peggiore di chiedere il perchè all'ironia, eppure tu mi fai sentire perfetta pure nella mia incosapevolezza, mi fai sentire bella sempre, pure quando mi chiudo in bagno e decido di non esser adatta al mondo. Bè, se ci penso, quando c'eri non avevo tempo di pensare alla mia inadeguatezza,io pensavo a te nella vita di ogni giorno, anche nella morte d'ogni giorno. Con te ho scoperto d'aver più vite d'una gatta. Son seduta di nuovo alla finestra, consapevole che non passerà nessuno perchè i miei occhi nemmeno vogliono guardare chiunque sia disposto a passare.

 

06.35
E’ strano svegliarsi un’altra volta alle sei e mezza di mattina con i brividi sulla pelle, avere freddo e cercare un lenzuolo per coprirti. Lo ammetto, avrei preferito di gran lunga una persona accanto e non essermi comprata un letto così grande che mi ricordi continuamente quanto sono sola e quanto poco spazio posso occupare. Troppo piccola per la mia stanza, figuriamoci per il mondo. Sono andata a letto con quella strana sensazione d’averti ucciso io, d’averti ucciso mentre pensavo a quanto potesse esser bello far l’amore con un uomo,convincendomi che era quello che volevo, e m’ero convinta bene,come quando da bambina avevo convinto la mia piccola amica bionda che la terra era il pianeta più bello e tutto il resto girava intorno a lei come una principessa al gran ballo di primavera. Kurt è morto, Kurt è morto traboccante d’amore per una donna, perché ha deciso che l’amore è più forte della morte,e che se si deve morire dev’essere per una giusta causa e non perché lo decidono gli imprevisti della vita, o chissà chi altro. Kurt l’ho fatto morire io dentro di me mentre quotidianamente mi convinco che sia ancora mio e ancora accanto a me,mentre quotidianamente mi convinco che non sia mai esistito e che io non sia mai stata sua. Kurt lo sogno di notte mentre silenziosamente  si infila nei miei pensieri più intimi e veri e mi ricorda cosa vuol dire amare, cosa vuol dire ricordarsi di lottare per ciò che si è veramente e per la mano di una donna. Kurt diceva che l’amore è la vetta più alta e una volta che l’hai raggiunta guardi gli altri da lassù e ci rimani per sempre e se ti muovi cadi, inevitabilmente cadi e ora lui è caduto e io non lo posso più raccogliere perché son io che adesso mi ritrovo su in cima alla vetta che un giorno è stata sua. Ho il viso bagnato. Ho le mani sudate. Ho il buio nel cuore. Ho capito chi sono. Voglio vivere o morire per ciò che sono. Voglio Kurt e le sue mani stanotte.

  
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