CAPITOLO 1°

Era stata una giornata pesante per Celya. La scuola, il corso di francese, di canto, e ora ci si era messo anche il traffico. Sedeva sullo stesso autobus da quasi un'ora ed era ancora a metà strada. La via era completamente intasata, le macchine erano bloccate e gli autisti, piuttosto infastiditi, suonavano ripetutamente il clacson. Nonostante fosse dicembre, non si respirava affatto l'aria natalizia del periodo. Le decorazioni erano ovunque, casa sua era invasa di cibi natalizi e la gente non faceva che augurare un buon Natale. Eppure mancava qualcosa. Mancava quella gioia che a Celya non era mai mancata: questo era sempre stato il suo periodo preferito, per i regali e le vacanze, ma quest'anno era diverso. Forse era diverso perché aveva perso suo nonno qualche mese prima, perché suo zio era stato operato di recente e perché, nonostante fosse circondata di amici, continuava a sentirsi sola. Era stato un anno decisamente difficile, un anno in cui era dovuta crescere in fretta, troppo in fretta. Aveva solo 17 anni, eppure sentiva il peso del mondo sulle sue spalle. Aveva iniziato a capire come funzionavano le cose e stava familiarizzando con l'idea che la vita non è tutta rosa e fiori. Le sue amiche le ripetevano continuamente che avrebbe finito per deprimersi del tutto con questo atteggiamento, ma dentro di lei Celya sapeva di non essere una persona negativa, ma semplicemente una persona realistica. Era quello che le diceva sempre il nonno, quando si sedevano per prendere una tazza di tè insieme.
Mentre era assorta nei suoi pensieri, Celya non si accorse che sull'autobus erano appena saliti due ragazzi della sua stessa scuola. Il primo, Eric, era il fratello della sua migliore amica: nonostante fosse un bel ragazzo, passava inosservato; era uno di quelli che noti solo dopo tanto tempo, per il semplice motivo che dopo averli conosciuti non puoi più farne a meno. Era un po' come Celya, solamente che, al contrario di lei, non aveva amici, eccetto uno: Daniel, l'altro ragazzo che era appena salito. Lui invece, era uno dei più popolari a scuola e tutte le ragazze lo desideravano. Era anche lui molto carino, moro, con dei bellissimi occhi verdi.
Quando salirono, Eric guardò Celya per un istante, poi abbassò lo sguardo. Daniel invece, essendo tutt'altro che riservato, le si avvicinò e la salutò: “Hey Ce! Come va?”
Celya, togliendo le cuffiette, rispose: “Bene grazie! Ciao Eric” disse sorridendo.
Il ragazzo, anche lui con la musica nelle orecchie, non la sentì. Daniel gli diede una forte gomitata, che gli fece alzare lo sguardo per fare un lieve cenno di saluto alla ragazza. Nonostante Eric fosse molto più alto e visibilmente più forte dell'amico, si lasciava picchiare scherzosamente qualche volta. Dan e Celya ripresero a parlare per qualche minuto, mentre il traffico si sbloccava.
“Io scendo qui, ci vediamo! Ciao!” disse ad un certo punto la ragazza, avviandosi verso la porta.
Prima che scendesse, Daniel la bloccò e le chiese con estrema naturalezza: “Ti va una volta di uscire per prenderci un caffè insieme?” Solo in quel momento Eric alzò gli occhi, come se, nonostante la musica, avesse sentito le parole dell'amico.
Celya rimase sorpresa dalla domanda e guardò per un paio di secondi Eric negli occhi, poi spostò lo sguardo su Daniel: “Ce-Certo. Mi farebbe molto piacere!”
“Facciamo stasera?” Incalzò lui.
“Okay per me va bene”
“Passo a prenderti alle nove?”
“Certo. A dopo!” Scese velocemente dall'autobus. Percorse a grandi passi la distanza che c'era tra la fermata e casa sua e quando arrivò in camera, si buttò sul letto, guardando il soffitto. Il ragazzo più carino della scuola le aveva realmente chiesto di uscire, oppure era stato solo un sogno? Non le piaceva Dan, eppure era di una bellezza e popolarità indiscussa. Cosa avrebbe messo quella sera? Decise di non pensarci per il momento e poggiò la testa sul cuscino. Chiuse gli occhi per qualche minuto, e si addormentò.