La fanfiction è ambientata mentre Kili si trova a Pontelagolungo e sta male a causa del veleno.
 
 
 
 
DI NANI, LEONI E STELLE
 
 
 
Due luci apparvero davanti a Kili e la loro intensità cresceva a dismisura a mano a mano che si avvicinavano, tanto da arrivare a ferire gli occhi del giovane nano.
-Sembrano le luci delle stelle di cui parlava Tauriel!- mormorò sognante Kili –Memorie pure, semplici e così distanti!-
Una delle luci, ormai vicinissime, assunse una forma che al giovane parve famigliare e così parlò:
-Siamo qui, deficiente! A un palmo dal tuo minuscolo naso!-
Kili si concentrò per riconoscere chi avesse parlato e, all’improvviso, la forma che aveva assunto l’altra luce fu per lui chiara…
-Mufasa?- mormorò il giovane con voce sognante, riconoscendo l’eroe della sua infanzia.
-Sono Fili, idiota!-
-Ecco i risultati di frequentare troppo la razza elfica!- si intromise l’altra luce.
Kili strizzò gli occhi, per cercare di mettere a fuoco: -Scar?!-
-Per Mahal, è peggio del previsto!-
-Te l’avevo detto, zio, che bisognava intervenire d’urgenza!-
Il più giovane dei due eredi di Durin si grattò la testa con un’aria interrogativa: -Credo che mi stia sfuggendo qualcosa…-
-TI SFUGGE IL BUON SENSO!- gridò Thorin.
-Zio, calmati… ricorda come l’abbiamo provata! Dobbiamo agire con tranquillità… d’altronde è il suo sogno!-
-MA CI HA SCAMBIATI PER I PERSONAGGI DI UN CARTONE!-
-Ah che fico! Se siete nel mio sogno allora posso fare questo!-
Fili e Thorin percepirono una strana sensazione invadergli il corpo e dopo pochi secondi si trovarono a quattro zampe e con quella che pareva proprio una criniera.
Kili batté le mani estasiato: -Forza zio canta con me: “Affiliamo le asce perché sarò REEEEEEEEE!!!”-
Thorin/Scar si girò a scatti nervosi verso suo nipote/Mufasa e cercò di urlare qualcosa, ma uscì soltanto un ruggito che investì in pieno il leone più chiaro.
-Oh zio, che alito!- si lamentò Fili scuotendo la criniera.
-Sono circondato da un branco di idioti!- mugugnò Thorin massaggiandosi la testa.
-Fantastico, è la mia parte preferita!- esclamò Kili riempiendosi la bocca con quelle che sembravano nuvolette bianche che prendeva da un contenitore colorato.
-Ehi che cosa sono quelli?- domandò Fili osservando con interesse ciò che stava mangiando il fratello.
-Non lo scio, ma penscio che li chiamerò pop-corn.- spiegò l’altro con la bocca piena.
Se lo sguardo di Thorin avesse potuto uccidere… l’avrebbe fatto!
-QUESTO è QUELLO DI CUI VI PREOCCUPATE ADESSO?- ruggì (letteralmente) Scar venendo colpito da un tic all’occhio–CI HA TRASFORMATI IN DEI LEONI PULCIOSI!-
-Parla per te, il re non ha le pulci!- disse Fili altezzoso scuotendo la criniera.
Thorin stava per sbraitare di nuovo, quando decise di stare al gioco: - Ti stai grattando il viso con la zampa posteriore…-
-Vogliamo parlare di chi si alleerà con le iene per prendermi il trono?-
-Hai pensato a come dovremo farci il bidet la prossima volta?- gli domandò Thorin.
In quel momento vennero interrotti da una risata che pian piano aumentava di intensità. Quando si voltarono videro Kili che si stava rotolando per terra, ridendo a crepapelle.
-FACCI TORNARE NORMALI!- ruggirono i due leoni.
Kili cercò di ricomporsi e a malincuore si concentrò per far tornare i due come prima. Strizzò gli occhi e quando li riaprì si trovò davanti un tizio biondo con la maglietta rossa e un altro con i capelli scuri raccolti in un codino. Il primo osservò la chiave che l’altro portava al collo, unico elemento rimasto dell’abbigliamento originale di Thorin, ed esclamò:
-Non è un piede di porco!-
-Per Mahal, che cavolo stai dicendo?!-
-Scusate, è colpa mia! - si intromise Kili, chiudendo gli occhi e concentrandosi un’altra volta.
Riaprendoli si rese conto di aver sbagliato di nuovo quando vide un uomo biondo con un lungo mantello rosso e un’armatura, e l’altro con un elmo dorato con due lunghe corna e un vestito tendente al verde.
Il primo alzò il martello che aveva in mano e sorrise esclamando: -Zio, pensi che potrebbe esserci utile a Erebor?-
-KILIIIIIIIIIII!!-
-Ok ok ok, adesso mi impegno!- promise il moro preoccupato dalla rabbia di suo zio, mentre il tic raggiungeva l’altro occhio di Thorin.
Al terzo tentativo, finalmente Fili e Thorin tornarono normali.
-Dimmi te se dovevo essere trasformato nel leone di un vostro stupido cartone!- borbottò il più anziano dei tre nani.
-Ma era un bel cartone…- ammise il biondo.
-TU QUOQUE FILI NEPOS MI!- ruggì Thorin con una vena che pulsava sulla fronte.
-Cos’è Khuzdul?- chiese Kili non capendo il significato delle parole dello zio.
La vena si allungò di qualche centimetro: -ISH CAFFE AIDURRUKNUL!-
-Vuoi del caffè?- chiese Kili premuroso –Eccolo!- e in un batter d’occhio gli comparve in mano un vassoio con del caffè fumante.
Thorin era ormai sull’orlo di una crisi di nervi e guardò il nipote più giovane come se volesse incenerirlo.
Fili cercò di prendere in mano la situazione tentando di calmare lo zio.
-Zio calmati, ricordiamoci perché siamo qui: dobbiamo riportarlo sulla retta via!-
Thorin sbuffò, e lasciò che il nipote parlasse.
-Fratellino adorato… abbiamo notato alcuni tuoi strani comportamenti ultimamente… - e qui, Thorin cominciò a borbottare in sottofondo per poi essere messo a tacere da uno sguardo del nipote -non è che devi dirci qualcosa?-
Kili guardò il fratello e lo zio con aria colpevole.
-Ebbene sì… zio, siamo stati noi a far scappare i pony.-
-CHE COSA?- tuonò il nano guardando malissimo Fili, che a sua volta lanciò un’occhiata assassina al fratello.
-Non mi riferivo a quello!- sibilò Fili –Ma a quell’altra cosa!-
-Ho finito io le scorte di cibo!- ammise colpevole il nano più giovane.
-No, nemmeno quello!- disse esasperato Fili portandosi una mano sulla fronte.
-Aaaaaah sììììì- gli occhi di Kili si illuminarono e, a giudicare dalla sua espressione, finalmente Fili ebbe la speranza che il fratello avesse compreso –quella volta di quando eravamo piccoli, e l’ascia rotante…-
Gli occhi di Fili si spalancarono pieni di orrore:
-NO KILI! TAURIEL! STIAMO PARLANDO DI TAURIEL!- sbraitò il biondo fulminandolo con gli occhi.
-Oh sì…- iniziò Kili con gli occhi a cuore –Quella leggiadra e soave creatura…-
-Ma non ha neanche la barba!- esclamò Thorin esterrefatto.
-Non parlare così di lei! Lei è tutto ciò che c’è di buono in questo mondo!-
A Thorin ricomparirono sia la vena sulla fronte che i tic a entrambi gli occhi: -Tu non hai idea…-
-Ok, ok, basta… zio lascia parlare me!- poi tornò a rivolgersi al fratello minore con voce non troppo convinta –Kili, è bello che tu ti sia innamorato…-
-E’ BELLO CHE TU TI SIA INNAMORATO? PER MAHAL, MA COSA STAI DICENDO? TU QUOQUE FILI…-
-Sì, sì, quoquo, quoquo…- rispose Fili invocando pazienza –Ti ho detto di stare lì tranquillo e fare parlare me!- ripeté esausto.
-Oh, il mio fratellone che mi capisce!-
Fili alzò un sopracciglio, scettico.
-Se… comunque, stavo dicendo, è bello che tu ti sia innamorato – e Thorin riprese a borbottare in sottofondo –ma non devi dimenticare che nelle tue vene scorre il sangue della stirpe di Durin! Il nostro destino è sederci sul trono di Erebor e riportare il nostro popolo allo splendore di un tempo.-
Kili lo guardò perplesso: -Ma fratellone… sei tu il solo erede al trono!-
-Insomma Kili!- sbottò Fili guardando il fratello con uno sguardo strano negli occhi –Sei mio fratello, lo sai che avrò sempre bisogno di te! Adesso, così come quando sarò re!-
Kili ricambiò lo sguardo serio del fratello: -Fili, lo sai che io per te ci sarò sempre, e sono anche consapevole dei doveri che ho verso il mio popolo in qualità di principe.-
Thorin aveva osservato la scena sentendo crescere l’orgoglio verso i suoi nipoti.
-Sono fiero di voi ragazzi, siete davvero degni eredi di Durin.- poi tornò a rivolgersi a Kili, severo –Quindi per quanto riguarda quell’elfa…-
-Oh, zio! E’ meravigliosa, non è vero?- rispose Kili con gli occhi scintillanti.
Fili afferrò Thorin per un braccio, impedendogli di raggiungere con le mani il collo di Kili.
-Coraggio zio, lasciamolo fantasticare ancora un po’, dopotutto è ancora sotto l’effetto del veleno…-
-In effetti… e poi ho lasciato Bilbo alle prese con Smaug, forse è il caso che io vada a dare un occhio, tanto sono sicuro che Kili non ci deluderà. –
E mentre i due si allontanavano, Kili li salutava con la manina, mangiando pop-corn.
Ad un tratto Fili si voltò, lo guardò un’ultima volta e gli disse:
-Ricordati chi sei!-
Kili rimase serio per alcuni secondi, osservando la nube nella quale suo zio e suo fratello erano appena scomparsi. Poi riprese a mangiare pop-corn e si mise a canticchiare:
-Asante sana! Squash Banana! We we nugu! Mi mi apana!-
 
 
 
 
 
 
Aggiornamenti dal manicomio…
Ebbene sì… dopo due anni siamo tornate!
Questa fanfiction è nata dopo aver visto per la seconda volta La Desolazione di Smaug, film che ci è piaciuto tantissimo, ma ci ha lasciato con l’amaro in bocca per quanto riguarda i cambiamenti non indifferenti nella trama, in primis come è stato trattato il personaggio di Kili, sconvolto rispetto al personaggio originale.
Vorremmo, a questo punto, fare solo due note alla storia:
La frase detta da Thorin in Khuzdul, sappiamo di averlasbagliata, ma entrambe le volte che l’abbiamo sentita al cinema, a noi è sembrato di sentire dire “caffè”, e da qui è nata la battuta.
Anche se probabilmente lo avrete già capito, la canzoncina che canta Kili alla fine è quella di Rafiki nel Re Leone.
Infine, per la scena in cui Kili cambia le identità di Thorin e Fili, ci siamo ispirate all’immagine che inseriamo qui sotto.
Speriamo di avervi strappato una risata, ciao e alla prossima pazzia! ;)