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Autore: inattivo ciao ciao    22/12/2013    3 recensioni
Damon ritorna a casa dopo aver ucciso Jessica, la ragazza a cui aveva confessato per la prima volta in vita sua tutto il dolore tenuto dentro di sè... (per chi non se lo ricordasse, è successo nel finale della 2x12). "Nonostante il diffuso calore emanato dall'antico camino, Damon era scosso da brividi di freddo... tremava. Tremava come un bambino che ha passato l'intera giornata a fare l'angelo sulla neve..."
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quando finalmente riuscì ad arrivare a casa, Damon aveva appena la forza di accasciarsi lentamente contro la porta principale. Si sentiva così stanco... soprattutto a livello mentale. Perché doveva essere tutto così difficile?

Rimase immobile per un'ora , senza muovere un solo muscolo, limitandosi ad ascoltare i suoni della pensione Salvatore; il silenzio, rotto unicamente dal crepitio del fuoco, era assordante, quasi intollerabile. Nonostante il diffuso calore emanato dall'antico camino, Damon era scosso da brividi di freddo... tremava. Tremava come un bambino che ha passato l'intera giornata a fare l'angelo sulla neve... ma le analogie si fermavano a questo punto: sicuramente al piccolo gli occhi sarebbero brillati di felicità, pura gioia tipicamente infantile... Lo sguardo del più grande dei fratelli Salvatore era spento, vuoto, quasi morto.

Quando l'ennesimo tremore lo scosse, si alzò di scatto, dirigendosi verso la bottiglia di Bourbon più vicina. Damon provò a versare l'alcolico in un calice ma la sua stupida mano non voleva stare ferma... In un impeto di rabbia strinse fortemente il fragile bicchiere e rimase a guardare il sangue scarlatto che non tardò a scorrere lungo le sue candide dita.

"Ehi, emh.. va tutto bene?". La voce di Stefan lo sorprese, ma non voleva voltarsi e parlargli. Desiderava unicamente che quella maledetta ferita non si fosse già rimarginata. Lentamente, il fratello minore gli si avvicinò, guardandolo con un'espressione quasi preoccupata. Finalmente Damon interruppe il silenzio, ma lo fece parlando con un tono di voce così basso che persino Stefan, con il suo udito altamente sviluppato, faticò a comprenderlo. "Era tutto migliore..." aveva sussurrato Damon.

Stefan era confuso, mille interrogativi gli vorticavano nella testa, ma non proferì parola. Damon alzò gli occhi, ma, accorgendosi del feroce bisogno che avevano le sue lacrime di scivolare sul suo viso, si voltò di scatto, affrettandosi a raggiungere il piano superiore della casa.

Una debolezza improvvisa lo colse, obbligandolo a fermarsi. Non era più in grado di trattenersi... una lacrima gli solcò il viso, così velocemente da atterrare sul pavimento di legno con un piccolo plop. Stefan sentì una morsa al cuore. Automaticamente i suoi piedi lo portarono dal fratello e la sua mano lo diresse alla spalla di Damon, facendolo voltare.

Nel momento in cui vide tutto il dolore nello sguardo del fratello maggiore, non ci pensò due volte, anzi non pensò proprio: lo abbracciò. Rimase stupito quando Damon lo strinse forte a sé come non aveva mai fatto, nemmeno da piccoli, quando il loro legame era semplicemente inossidabile. Rimasero abbracciati un' ora o forse tutta la notte... A Stefan faceva male il petto tanto la presa disperata del fratello era vigorosa, ma, in tutta franchezza, non gliene importava assolutamente niente.

  
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