Glasses

Ja'far pensò bene di guardarsi allo specchio da più angolazioni. Si avvicinò, si allontanò di pochi passi, girò più volte su se stesso, allibito e confuso. - Cosa sarebbe questa cosa?
- Un paio di occhiali.
- Occhiali?
- Occhiali. Li ho fatti portare dall'Occidente solamente per te.
Ja'far sfilò e rimise quei buffi pezzi di vetro fissati assieme da una montatura d'ottone. Avevano l'aria costosa, e di certo il viaggio che avevano fatto per giungere fino alle sue mani aveva avuto un prezzo. Il solo pensiero lo fece mancare. - Sinbad! - esclamò infuriato girandosi verso il diretto interessato. - Hai idea di quanto siano costati questi stupidissimi vetrini?
Sinbad, che fino a quel momento era rimasto disteso sui morbidi cuscini dei suoi appartamenti con aria soddisfatta, si mise seduto con l'espressione più mortificata di tutta Sindria. - Ma Ja'far… non potevo più vederti sbattere contro le colonne del corridoio… e soprattutto non potevo starmene buono buono. Non sei stufo di usare quel fondo di bottiglia che ti ritrovi?
- Il fondo di bottiglia è comodissimo, grazie.
- Certo. Quasi sfiori le pergamene con il naso, tanto ti chini per leggere.
- Questo non è vero.
- La tua schiena si sta facendo sempre più storta.
- Cosa ti fa supporre ciò?
- Il fatto che accusi dolori tutto il giorno.
- Guarda che quello è colpa tua! - si affrettò a replicare Ja'far in preda all'imbarazzo, fingendosi concentrato sulla sua immagine riflessa. C'era da dire che quelle cose tonde non gli donavano per niente, e che facevano risaltare di più i suoi occhi da cerbiatto. Che le lentiggini si notavano in modo imbarazzante. E che tutto il suo viso sembrava sproporzionato al resto del corpo.
- Mh. Comunque, ecco… grazie.
- Non c'è di che.
- Anche se questo andrà ad aggiungersi alle miriade di debiti che tu -si aggiustò gli occhiali, giusto per non farli cadere- hai scatenato negli ultimi dieci anni.
- Prego, figurati.
Ja'far si girò, rosso in viso: - E non provocarmi.
- Io? Provocare te? - ridacchiò il Conquistatore dei Sette Mari con occhi da gatto. - Quando mai?
Ja'far assottigliò lo sguardo nella sua direzione. Si mise ben dritto con la schiena, nascondendo compostamente le mani nelle maniche come era solito fare. - Sai, ora posso vederti meglio.
- Ne sono felice. - sorrise Sinbad, mettendosi più comodo tra i cuscini.
- Posso chiaramente vedere la forma delle tue labbra. Hai il naso grosso, e gli occhi piccoli. Hai troppi muscoli, e la tua testa è decisamente la più informe che abbia mai visto.
- Come avrai fatto ad innamorarti di un essere tanto mostruoso? - sghignazzò il Re fissandolo malizioso.
Ja'far sembrò pensarci un attimo, poi alzò il mento, ostentando una serietà che non aveva.  - Non lo so, Sin. Vuoi ricordarmelo?