Prologo

L’inverno era arrivato in anticipo, quell’anno. Un improvviso calo delle temperature aveva sorpreso New York, costringendo i suoi abitanti a imbacuccarsi prima del previsto. Già agli albori dell’undicesimo mese, uno spesso strato di neve ricopriva i tetti della città, spingendosi fino alla punta nord di Long Island. Si trattava di un’area disabitata, occupata solamente, nei  mesi caldi, da fiorenti coltivazioni di fragole. Nessuno era in grado di dire con precisione a chi appartenessero quei terreni, una faccenda considerata di secondaria importanza, come se fosse troppo scontata e indegna di dar vita a una discussione. Se qualcuno,  però, avesse deciso di andarsene a passeggio, la sera del  7 novembre, lungo quella stessa baia, si sarebbe certamente stupito di trovarci una ragazza sui 16 anni seduta nella neve, con una criniera di capelli rossi disordinati, indossando giusto un paio di jeans sporchi di pennarello e una maglia arancione a maniche corte. Si rigirava fra le dita un foglietto stropicciato, continuando a passarlo da una mano all’altra e cercando di prendere una decisione. Era lì almeno un’ora e ormai non sentiva più il freddo. A un certo punto si alzò, con l'aria di chi ha scelto una via per esasperzione, ma non ne è affato sicura. Gettò il foglio in mare e si avviò verso casa, sperando di dimenticare al più presto la questione. In quel momento, quando la ragazza era già di spalle, il vento birichino dispiegò il pezzo di carta, rigettandolo sulla spiaggia e rendendo perfettamente leggibili le parole che vi erano impresse, prima che la marea cancellasse l’inchiostro:
 

Re e Regina imprigionati saranno
Nelle tenebrose terre da cui scappare non potranno
I due pezzi grossi, loro fratelli, con essi si troveranno
Nove tra gli dei maggiori vedranno il loro sangue divenir rosso
Sino a giorno in cui l'incantesimo verrà rimosso
Sino al giorno in cui l’umiltà verrà loro insegnata
Da quel ogni cosa sarà loro accordata
Ma prima solo mortali
Angeli alla ricerca di vere ali